Creato da senzaconfini2015 il 31/12/2014
Libero pensiero ed analisi dei fatti sono alla base del lavoro dei collaboratori di questo blog.
 

 

Incontro Circolo Istria-Giappone

Il circolo Istria incontra il Giappone 

Perché, un incontro col Giappone di un circolo culturale istro-veneto denominato “Hstria”  con un paese così lontano da noi e dalla nostra cultura?

Perché non si vive solo di memorie e anche gli esuli più nostalgici si sono a un certo punto integrati nella città prescelta a loro residenza dopo l’esodo, vi hanno lavorato, stabilito una rete di rapporti di parentela e amicizie, si sono informati e si informano su ciò che accade nel mondo, che è – grazie alle attuali possibilità di comunicazione, nel bene e nel male – sempre più globale. E i rapporti con l’oriente, se non altro per la presenza sempre più pervasiva della Cina, fa parte del presente.

Giovedì, 10 settembre 2015, alla libreria Minerva di Trieste, alle ore 17.30, si è svolto il programmato incontro del Circolo Istria col Giappone, rappresentato da Suzuki Tetsutada, che ha soggiornato per quattro anni nel nostro territorio per raccogliere materiale per il suo dottorato in sociologia sui confini,  e dal suo collega dell’università di Tokio, dove insegnano entrambi, Hiroshi Takebata, anche lui sociologo.

A rappresentare il Circolo Istria ci sono Livio Dorigo, suo presidente, e Biagio Mannino, che funge da coordinatore.

Al tavolo dei relatori pure Elena Argenti, che ha abitato per qualche tempo nella Corea del Nord per ragioni di lavoro.

Era presente un scelto e attento pubblico, che ha costantemente dialogato coi conferenzieri.

Dopo il saluto del Presidente, interviene Biagio Mannino: “Il Circolo Istria è sempre stato orientato verso sinistra – dice, ironizzando sulla fama del sodalizio come organismo ‘di sinistra’ e da sempre in rapporto coi ‘rimasti’ – ma questa volta si è rivolto addirittura all’estrema sinistra, cioè al Giappone e alla Corea del Nord”. In realtà si tratta di vivere nel presente, proiettati verso l’avvenire e il presente è costituito anche dall’oriente, col colosso Cina e l’importanza che ha assunto nell’economia mondiale. E i suoi secolari rapporti col Giappone sono importantissimi per la conoscenza del mondo orientale, che conosciamo così poco. La prima domanda di Mannino - che pensa ad alta voce all’Europa Unita che in realtà non è tale per debolezza complessiva della struttura più che per quella dei singoli stati membri - riguarda la forma di governo del Giappone, a capo del quale sta addirittura un imperatore ma - precisano gli interlocutori giapponesi - si tratta di una figura puramente rappresentativa, dal 1989 impersonata dall’imperatore Akihito. Le tradizioni sono però tuttora ben radicate in Giappone tant’è vero che l’antica divisione in caste – imperatore, samurai, contadini artigiani mercanti, paria o intoccabili – è ancora in qualche modo presente nella vita, specie nelle campagne.

Poi Mannino chiede a Elena Argenti di parlare della sua esperienza nella Corea del Nord. “Questa - dice la Argenti – è, ufficialmente, una Repubblica popolare democratica (RPDC), comunemente indicata come Corea del Nord, in realtà è una sorta di monarchia assoluta di stampo comunista che ebbe a capo - dalla sua fondazione, nella 1948, alla fine della dominazione giapponese, alla sua morte nel 1994 - Kim Il-sung, che si fece nominare Presidente eterno. Ora è al potere un suo nipote: Kim Il-sung. Ella ha soggiornato nella capitale, che è una metropoli, dove tutto è enorme, anche la camera in cui alloggiava era di dimensioni tali che avrebbe potuto contenere tutto il suo appartamento di Trieste. Ha visto poco oltre alla capitale perché non si può visitare liberamente il paese e nelle visite guidate fanno vedere quello che vogliono. La prima cosa che colpisce è la totale mancanza di comunicazioni col resto del mondo e la scarsità anche di quelle interne. All’arrivo a Pechino, ad esempio, il suo cellulare si è spento. La televisione ha solo due canali: uno trasmette notiziari e l’altro film, generalmente russi. Non ci sono teatri, bar, né alcun locale di divertimento oltre ai suddetti. Per le strade circolano solamente le automobili blu dei funzionari statali d’alto livello perché nessun altro si può consentire un mezzo di circolazione diverso dalle biciclette, che sono numerose ma non possono andarvi le donne. Esse, inoltre, non possono fumare in pubblico. Gli uomini sono vestiti tutti alla stessa maniera; alle donne è consentito l’abbigliamento tradizionale e di variarne il colore ma è proibito qualsiasi ornamento. Per tutti vige un rigoroso coprifuoco a partire dalle ore 21. La città è pulitissima per cura di tutti i cittadini, anche dei bambini delle scuole materne: a ciascuno viene affidata una parte da tenere pulita e in ordine e il compito viene accuratamente eseguito. Le persone sembrano contente, certamente anche perché non hanno possibilità di confronti, e sono gentilissime. Ottima è la carne. Sembra che funzionino molto bene le scuole e il sistema sanitario.

Dopo questo quadro di una società così diversa dalla nostra, che si fa fatica a credere che si tratti di una società contemporanea, si ritorna al Giappone con una domanda sull’emigrazione. I nostri ospiti dichiarano di essere rimasti molto colpiti da questo fenomeno in Europa, che in Giappone riguarda la Cina, la Corea, il Brasile ma non è di massa ed è selettiva. Anche in Giappone ci sono, come da noi, delle minoranze autoctone, di cui fanno parte circa 20.000 persone, nei confronti delle quali vien fatta una politica di assimilazione. Dal punto di vista sociale, si può dire che in Giappone si va in pensione a 65 anni e che il Paese – come il resto del mondo cosiddetto civile – sta invecchiando infatti, secondo le statistiche, una persona su 4 ha più di 75 anni.

Per quanto riguarda la politica internazionale, Livio Dorigo chiede l’opinione degli ospiti sul Trans-Pacific Partnership (TPP), progetto di accordo commerciale tra più isole del Pacifico ed altri Paesi come gli USA, il cui obiettivo dichiarato è quello di "promuovere gli scambi e gli investimenti tra i paesi partner per stimolarne l'innovazione, la crescita economica e lo sviluppo e per sostenere la creazione e il mantenimento di posti di lavoro." Il TPP – sul quale le trattative sono ancora in corso - è considerata prioritario dal governo Obama ma i nostri ospiti esprimono delle perplessità  nei suoi confronti in quanto – secondo loro – giova più agli USA che al Giappone.

Infine Mannino invita il pubblico ad intervenire. Fra gli altri, prende la parola Ezio Giuricin, giornalista di telecapodistria, con una domanda sul crollo della borsa cinese. Effettivamente – dicono Tetsutada e Takebata – la Cina comunista, che oggi è in realtà uno stato capitalista, anche se è una contraddizione nei termini, sta perdendo forza economica e potrebbe anche subire una crisi.

Dorigo vuole sapere qual è l’opinione pubblica giapponese nei confronti dell’inquinamento, dal momento che il Giappone è uno dei Paesi che inquinano di più e che ufficialmente non vuole affrontare il problema. I due giapponesi presenti dicono che ci sono delle proteste.

 

 
 
 

VIAGGIO A FIUME CHERSO LUSSINO

Post n°25 pubblicato il 08 Settembre 2015 da senzaconfini2015
 

E' ancora disponibile qualche posto per il viaggio nella città di Fiume e sulle isole di Cherso e di Lussino, che l'Associazione delle Comunità Istriane di Trieste offre gratuitamente, grazie al contributo economico dello Stato italiano, a 30 giovani di 18 / 30 interessati a conoscere quelle terre e a diffonderne l'antica storia romano-veneta.

Affrettatevi ad aderire e passate la comunicazione a parenti, amici e conoscenti.

Per informazioni e iscrizioni: carmen.palazzolo@gmail.com - 040 44896 - 334 2042678

 
 
 

VIAGGIO A FIUME CHERSO LUSSINO

Post n°24 pubblicato il 29 Agosto 2015 da senzaconfini2015
 

L'Associazione delle Comunità Istriane di Trieste offre un

VIAGGIO A FIUME CHERSO LUSSINO

DA VENERDI’ 2 A MARTEDI’ 6 OTTOBRE 2015 

a 30 giovani di 18 / 30 anni, discendenti di esuli e non, purché interessati alla conoscenza e divulgazione della storia dell’Istria,

grazie al finanziamento della L. 16.03.2001 n.72 : Interventi a tutela del patrimonio storico e culturale delle comunità degli esuli italiani dall’Istria, da Fiume e dalla Dalmazia, prorogata dalla L. 28.07.2004 n.193 e dalla L.27.12. 2006 n. 296 art. 1 comma 1322 – anni 2010-2011-2012.

Progetto e suo coordinamento a cura di Carmen Palazzolo Debianchi

PROGRAMMA

Venerdì, 2 ottobre

Ore 07.45: ritrovo dei partecipanti alla Stazione Centrale delle FF SS di Trieste

Ore 08.00: partenza per Fiume

Ore 09.30 visita alla Comunità degli Italiani di Fiume/Rijeka

A seguire visita guidata della città con breve sosta per pranzo dal sacco portato da casa

Ore 18.00 (circa): partenza col traghetto da Bersezio/Brestova per Faresina/Porozina sull’isola di Cherso/Cres

Ore 20.00 (circa) arrivo all’Hotel Kimen di Cherso – sistemazione e cena in Hotel

Sabato, 3 ottobre

Ore 09.00 partenza per visita guidata del paese di Cherso/Cres

Domenica, 4 ottobre

Ore 09.00: partenza per visita guidata di Caisole/Beli, Lubenizze/Lubenice, Aquilonia/Orlec

Pomeriggio: visita guidata di Ossero

Lunedì, 5 ottobre

Ore 09.00: partenza per visita guidata di Lussinpiccolo/Mali Lošinj e Lussingrande/Veli Lošinj

Martedì, 6 ottobre

Ore 09.00: partenza per Smergo/Merag per prendere il traghetto per l’isola di Veglia/Krk.

A seguire prosecuzione del viaggio per Fiume, visita del Santuario di Tersatto/Trsat e ritorno a Trieste alla Stazione Centrale delle FF SS

Al viaggio possono partecipare anche gli over 30 contro pagamento di € 360,00 / 320,00, a seconda del numero di partecipanti, in stanza a due letti (supplemento per stanza singola € 93,00 / 75,00).

Per informazioni e iscrizioni rivolgersi a:

Carmen Palazzolo Debianchi Tel.:040 44896 – cell.: 334 2042678 – e-mail: carmen.palazzolo@gmail.com

 
 
 

Commemorare la strage di Vergarolla

Post n°23 pubblicato il 05 Agosto 2015 da senzaconfini2015
 

 

 

GITA A POLA

PER LA COMMEMORAZIONE DELLA STRAGE DI VERGAROLLA

 martedì 18 agosto 2015

Anche quest'anno, come accade ormai da alcuni anni, martedì 18 agosto 2015, a Pola, si commemoreranno le vittime della strage avvenuta il 18 agosto 1946 sulla spiaggia polese di Vergarolla. La giornata era afosa e la spiaggia affollata, specie di donne e bambini, recatisi sul posto per la baklneazione e per assistere alle gare sportive organizzate dalla società nautica Pietas Julia. Ad un tratto un'esplosione! Le bombe depositate sulla spiaggia, neutralizzate perché private dei detonatori, erano esplose provocando un centinaio di vittime innocenti. Sono ancora incerti i mandanti e gli esecutori ma certe sono le vittime e siete tutti invitati a Pola alla cerimonia organizzata per commemorarle, che si svolgerà secondo il programma che segue.

Per informazioni ed iscrizioni: carmen.palazzolo@gmail.com

 PROGRAMMA:

Ore 06.30 ritrovo dei partecipanti a Trieste, Piazza Oberdan.

Ore 06.45  partenza con pullman G.T. per Pola (km 121). Breve sosta lungo il percorso.

Arrivo a Pola alle ore 09.30 circa, traffico permettendo, e breve tempo a disposizione.

ore 10.00 partecipazione alla Santa Messa in Duomo.

A seguire deposizione di corone d'alloro in memoria delle vittime

- al monumento a fianco del Duomo

- al Cimitero di Marina presso il Sacrario Italiano  

- nel Cimitero Civico di Monte Ghiro sulla tomba della famiglia Saccon, che contiene le spoglie di 26 delle vittime identificate.

Pranzo in ristorante.

Alle ore 14.30 circa incontro con la guida per la visita di Pola, la più grande ed importante città dell'Istria, di origine romana, della cui epoca conserva numerosi monumenti, tra cui l' Arena, l'Arco dei Sergi, il Tempio di Augusto.

Alle ore 17.00 circa partenza per il rientro a Trieste. Breve sosta lungo il percorso.

Alle ore 20.15 circa,  traffico permettendo, arrivo a Trieste, Piazza Oberdan, e termine della gita.

 

 QUOTA DI PARTECIPAZIONE PER PERSONA:

calcolata su 40 persone paganti. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .    €    47,00

calcolata su 30 persone paganti. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .    €    54,00

La quota comprende:

  • Viaggio completo in pullman 50 posti, parcheggi e pedaggi inclusi;
  • Visita guidata di Pola della durata di 2 ore e mezza circa (solo esterni);
  • Pranzo in ristorante, con menù fisso a 3 portate (bevande escluse);
  • Gratuità per il capogruppo
  • Assicurazione medico-bagaglio Axa Assistance;
  • Percentuali di servizio, tasse ed IVA.

La quota non comprende:

  • le bevande, ulteriori visite e gli ingressi, le mance e quanto non espressamente indicato nel programma.

Org. Tecnica Julia Viaggi Srl

 

 

 

 

 

 

 

 
 
 

Il terrorismo jihadista ha origini lontane

Post n°22 pubblicato il 28 Giugno 2015 da senzaconfini2015
 

Il terrorismo jihadista ha origini lontane

di Carmen Palazzolo Debianchi

 Il mondo di oggi sembra pervaso da un vento di violenza multiforme, le cui manifestazioni vengono quotidianamente sottoposte alla nostra attenzione dalla televisione e dai giornali.

Non è che un tempo le guerre, i delitti, le violenze non ci fossero; purtroppo ci sono sempre state ma non ne venivamo immediatamente e dettagliatamente informati come avviene attualmente grazie ai moderni mezzi di comunicazione, oltretutto di diffusione generalizzata. Questo sembra amplificare i fatti e la loro gravità. E non venitemi a dire, amici esuli giuliano-dalmati, che la cosa non ci riguarda perché anche noi viviamo in questo mondo e, anche se noi più anziani stiamo per lasciarlo, ci dovranno continuare a vivere i nostri figli e nipoti, e non lasciamo loro una bella eredità! Perché è chiaro che ciò che sta accadendo oggi è la conseguenza di quanto è stato seminato nel passato. L’ultima strage, che abbiamo appreso con orrore,  è appena accaduta venerdì, 26 giungo 2015, che è stato un giorno di terrore e di sangue in tre continenti, Africa, Asia ed Europa. Nel momento in cui scrivo, circa 100 i morti dall’alba alle ore 13.17, quando si è verificata l’ultima strage.

Il terrore è iniziato alle prime ore del mattino nel sud della Somalia, dove dei kamikase si sono lanciati con un’autobomba contro una base militare dell’Unione Africana causando trenta morti.

Il terrore è proseguito alle ore 10.17 in Francia, nello stabilimento della multinazionale Air Products di Saint Quentin-Fallavier, a 30 km da Lione, in cui si sono infiltrati due uomini lanciando bombe a gas, che hanno provocato diversi feriti. Un uomo è stato trovato decapitato, la sua testa è stata trovata infilzata nella recinzione dello stabilimento, coperta di scritte in arabo.

Alle 12.23 è stata la volta del Kuwait, nella cui capitale, Kuwait City, durante la preghiera del venerdì nella moschea sciita di Al-Imam al-Sadeq,  un kamikase con una cintura esplosiva si è fatto saltare in aria provocando 25 vittime.

Alle ore 13.17 la strage ha riguardato la spiaggia di El Kataoui, sobborgo di Sousse, la terza città della Tunisia, dove gli attentatori armati di kalashnikov sono arrivati in gommoni e hanno preso a sparare contro le persone, turisti di diverse nazionalità, distese sulla spiaggia a prendere il sole. 30 le vittime.

I diversi attentati sembrano avere l’impronta jihadista, il movimento fondamentalista islamico che, nei suoi vari raggruppamenti, ha come obiettivo la “guerra santa” contro gli infedeli, senza escludere il ricorso ad attentati e ad azioni terroristiche.

Ma solo il termine jihadismo è relativamente nuovo non la guerra contro gli “infedeli”, che per gli islamici o musulmani o maomettani sono i cristiani e per i cristiani sono gli islamici. Questi ultimi poi erano chiamati un tempo saraceni. Ricordate le guerre contro i saraceni? Nel XVII secolo giunsero fino alle porte di Vienna. E noi esuli sappiamo inoltre che una delle ragioni dell’insediamento nelle nostre terre d’origine delle popolazioni slave fu la loro fuga dalle incursioni dei turchi, di religione musulmana.

La violenza attuale ha origini lontane, solo le sue manifestazioni sono cambiate.

Ma, che fare?

Molto ha fatto la Chiesa cattolica, a partire da Papa Giovanni Paolo II che, innanzitutto promosse la pace e l’unità tra i cristiani e poi il dialogo e l’apertura con le altre grandi religioni del mondo, senza ”nessuna forzatura e nessuna volontà di conversione”; papa Wojtila ci tiene a precisarlo.
In quest’ottica egli organizzò due incontri ecumenici ad Assisi, nel 1986 e nel 2002, tra tutti i rappresentanti delle religioni del mondo. In quelle occasioni il Pontefice pregò assieme ai leader religiosi di ebrei, buddisti, scintoisti, ortodossi, islamici, protestanti ed altri. Pregarono assieme e ognuno suo modo. E i papi che gli hanno succeduto hanno continuato su questa strada, che è quella del rispetto degli altri e delle loro credenze in cui non ci deve appunto essere “Nessuna forzatura e desiderio di conversione”, in nome delle quali molti delitti sono stati compiuti nel passato, da entrambe le parti.

Non rimane che seguire questa indicazione: quella del rispetto per gli altri.

 

 

 

 

 
 
 
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