Creato da rossca05 il 15/09/2008

settembre 2008

riflessioni personali

 

 

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20 settembre 2015

Post n°33 pubblicato il 20 Settembre 2015 da rossca05

Non conoscevo questa poesia, oggi l'ho sentita per la prima volta.

 

Lucania

 

Al pellegrino che s'affaccia ai suoi valichi,

a chi scende per la stretta degli Alburnio

fa il camminodelle pecore lungo le coste della Serra,

al nibbio che rompe il filo dell'orizzonte

con un rettile negli artigli, all'emigrante, al soldato,

a chi torna dai santuari o dall'esilio, a chi dorme

negli ovili, al pastore, al mezzadro, al mercante

la Lucania apre le sue lande,

le sue valli dove i fiumi scorrono lenti

come fiumi di polvere. 

 

Lo spirito del silenzio sta nei luoghi 

della mia dolorosa provincia. Da Elea a Metaponto,

sofistico e d'oro, problematico e sottile,

divora l'olio nelle chiese, mette il cappuccio 

nelle case, fa il monaco nelle grotte, cresce 

con l'erba alle soglie dei vecchi paesi franati.

 

Il sole sbieco sui lauri, il sole buono 

con le grandi corna, l'odorosa palato,

il sole avido dei bambini, eccolo per le piazze! 

Ha il passo pigro del bue, e sull'erba 

sulle selci lascia le grandi chiazze 

zeppe di larve.


Terra di mamme grasse, di padri scuri 

e lustri come scheletri, piena di galli 

e di cani, di boschi e di calcare, terra 

magra dove il grano cresce a stento 

(carosella, granturco, granofino) 

e il vino non è squillante (menta

dell'Agri, basilico del Basento) 

e l'uliva ha il gusto dell'oblio,

il sapore del pianto.

 

 In un'aria vulcanica, fortemente accensibile, 

gli alberi respirano con un palpito inconsueto; 

le querce ingrossano i ceppi con la sostanza del cielo. 

Cumuli di macerie restano intatte per secoli: 

nessuno rivolta una pietra per non inorridire. 

Sotto ogni pietra, dico, ha l'inferno il suo ombelico. 

Solo un ragazzo può sporgersi agli orli 

dell'abisso per cogliere il nettare 

tra i cespi brulicanti di zanzare 

e di tarantole.   

 

Io tornerò vivo sotto le tue piogge rosse.

tornerò senza colpe a battere il tamburo, 

a legare il mulo alla porta, 

a raccogliere lumache negli orti. 

Udrò fumare le stoppie, le sterpaie, 

le fosse, udrò il merlo cantare

sotto i letti, udrò la gatta 

cantare sui sepolcri?  


(Leonardo Sinisgalli)

 

 
 
 
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