Creato da shachor il 02/06/2009

Nel reale e oltre

E se la realtà fosse il sogno o l'illusione?

 

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FANTASMI A VERSAILLES

Post n°258 pubblicato il 21 Luglio 2009 da shachor
 

Tra i racconti e le testimonianze più dettagliate, circostanziate, attendibili, riportiamo quella di due turiste inglesi che fecero visita alla regia agli inizi del secolo. Questa incredibile vicenda, si verificò il 10Agosto del 1901. Le due protagoniste di questa vicenda si chiamavano Anne C. E. Moberley ed Eleanor F. Jourdain. La prima era preside del St. Hugh's College di Oxford e l'altra era direttrice di una scuola femminile a Watford. La loro brillante cultura e preparazione ci consentono oggi di prendere in seria considerazione il racconto che lasciarono della loro visita a Versailles e degli stupefacenti incontri che vi fecero.
Le due signore inglesi, erano alla loro prima visita alla regia e decisero di cominciare con l'esplorazione del Grand Trianon; una volta abitazione dell'amante del Re, Madame de Montespan. Poi si incamminarono verso il Petit Trianon fatto erigere anche questo per un'amante del Re, Madame de Pompadur, ma più associato alla figura della Regina Maria Antonietta, consorte di Luigi XVI; che qui si divertì con le sue dame di compagnia a fingersi una mungitrice dimenticando gli sfarzi e i lussi della corte reale. La loro mappa di Versailles indicava una strada diritta ma le due optarono per un sentiero laterale secondario; più pittoresco. In breve si ritrovarono vicino a quelle che sembravano alcune fattorie abbandonate; tranne che per una donna che da una finestra stava scuotendo un panno. Nei dintorni diversi strumenti agricoli.La signorina Jourdain stava cominciando a credere che dopotutto non era stata una buona idea quella del sentiero nel bosco. Cominciarono a temere di essersi perse e uno stato di profonda depressione le invase. La signorina Moberley si cominciava a chiedere anche perché la sua amica che parlava correntemente francese, non chiedeva la strada per il Petit Trianon alla donna alla finestra. Proseguendo di lì a poco incontrarono qualcuno cui chiedere. Videro, infatti, due giardinieri al lavoro e notarono la loro curiosa uniforme verde e i cappelli a tricorno. Ricordarono poi che avevano una pala appuntita e una carriola. Le due donne inglesi chiesero loro la strada e questi, in maniera "casuale e meccanica", come poi riferirono le due, gli dissero di proseguire avanti dritto. Prima di abbandonare i due giardinieri la signorina Jourdain notò una donna e una ragazza sulla porta di una dependace.
Notò l'insolita foggia dei loro vestiti: avevano uno scialle sulle spalle con le estremità incrociate e infilate nel corpetto del vestito. La ragazza sembrava molto giovane, al massimo 14 anni. Ciononostante la sua gonna era insolitamente lunga fino alla caviglia. La signorina Jourdain pensò che in Inghilterra sarebbe stata molto più corta. Proseguendo dritto come i giardinieri avevano loro indicato, le due donne inglesi raggiunsero un piccolo chiosco, un padiglione. Vi trovarono un uomo seduto all'interno vestito come un brigante, con un mantello nero e un cappello che in parte gli copriva il volto. Ricordarono che lo circondava uno strano alone di malvagità e crudeltà che le spaventava molto. D'un tratto comparve un uomo che correva. " ...era di sicuro un gentiluomo... ", come ricordarono in seguito, con dei bei lineamenti e i capelli bruni e ricciuti. Indossava un cappello nero e delle scarpe con la fibbia. Parlarono con l'uomo anche se questi, trafelato, molto velocemente, disse solo loro " mesdames, il ne faut pas passer par là. Par ici, cherchez la maison ! " (signore mie, non dovete andare da quella parte. Di qua, cercate la casa !).
La signorina Jourdain, che parlava francese, notò che il giovanotto aveva un accento curioso. Poi sembrò scomparire anche se le due erano ancora in grado di sentire i suoi passi. Proseguendo lungo la strada indicata, le due inglesi oltrepassarono un ponticello di fianco ad una cascata e si trovarono nel giardino di fronte al Petit Trianon. Di fianco c'era una signora che disegnava forse un'altra turista pensarono le due (anche un po' infastidite da quella presenza). La donna che disegnava indossava un abito lungo e non era la lunghezza giusta dello stile di inizio '900; inoltre aveva uno scialle verde chiaro che le copriva le spalle e il seno, proprio come la donna e la fanciulla viste poc'anzi.
Quando le due inglesi le passarono vicino questa sollevò lo sguardo dal disegno mostrando un viso abbastanza carino anche se non attraente; come disse la signorina Moberley. Non sembrava molto giovane. La signorina Joudain, invece, non sembrava aver fatto caso alla disegnatrice; eppure, passandoci accanto, scansò la propria gonna. Le due cominciarono ad essere preda di una sgradevolissima sensazione. Riferirono che sembrò loro di stare in un sogno; circondate da un'atmosfera innaturale, ferma immobile, oppressiva. Questo disagio proseguì anche quando apparve a una delle porte un giovane che sembrava essere un domestico al quale le due chiesero ancora la giusta strada per l'ingresso al complesso. Stranamente per un domestico, notarono, non indossava una livrea e aveva dei modi particolarmente villani e irrispettosi. Indicò comunque loro con perizia l'ingresso al Petit Trianon che trovarono subito e entrarono proprio mentre all'interno si teneva una festa per un matrimonio. Le due si trattennero per diverso tempo con gli invitati poi, da buone inglesi, per l'ora del tè decisero di far ritorno all'Hotel des Reservoirs ; dove alloggiavano.
Passò parecchio tempo, sembra, prima che le due discutessero dei loro "strani" incontri nel parco di Versailles. Quando alla fine lo fecero, la signorina Moberley chiese all'amica : " Credi che al Petit Trianon ci siano dei fantasmi?", l'altra rispose semplicemente: " Si... ". Forse le due avevano la spiacevole sensazione, da donne di cultura quali erano, di trovarsi di fronte a un evento non spiegabile o comunque di esserselo immaginato. In quell'epoca le donne istruite erano davvero rare e si rischiava di mettere a serio repentaglio la propria credibilità, il proprio equilibrio, buon senso e via dicendo. Tuttavia ormai l'argomento era uscito fuori e le due decisero di approfondirlo. Scoprirono, innanzi tutto, che avevano avuto diverse " visioni " del fenomeno. Cioè, non avevano tutte e due visto le stesse figure. La signora Moberley non aveva visto le due donne sulla soglia della dependace e la sua amica, invece, non aveva visto la disegnatrice nel parco; anche se aveva avvertito una strana sensazione, una presenza tale da aver scostato la gonna. Concordarono che l'atmosfera nella quale si erano mosse sembrava irreale, ferma. Come dissero loro: " il bosco sembrava dipinto sulla tappezzeria, senza luci né ombre, e senza il vento che agitasse gli alberi ". E poi: " Mi sentii come se stessi camminando nel sonno. Quella pesante sensazione di sogno, di irreale, era oppressiva... ", disse ancora la signorina Moberley. Ormai le due si erano troppo incuriosite e, a rischio di apparire ridicole e di gettare all'aria il loro tempo, decisero di investigare seriamente sui fatti. Però, prima depositarono il loro dettagliato racconto presso la Biblioteca Bodleiana di Oxford; per evitare di venire accusate di inventarsi le cose e aggiungere dettagli man mano. Le due donne per prima cosa, tornarono alla regia ma non riuscirono più a trovare quel sentiero né tantomeno il padiglione e il ponte con la cascata. Decisero allora di continuare le ricerche in biblioteca; e cominciarono con il consultare documenti e descrizioni d'epoca sulla regia di Versailles. Scoprirono subito, ma più che una scoperta fu una conferma, che gli abiti indossati dalle persone che avevano incontrato erano del diciottesimo secolo.
Nelle mappe, piantine o illustrazioni contemporanee del parco non c'era traccia del boschetto, del ponticello e della cascata. Neanche del padiglione o chiosco che avevano incontrato. C'erano però in quelle antiche; che mostravano come tutto quello che loro avevano descritto fosse presente all'epoca di Luigi XVI° e di Maria Antonietta. Consultarono anche il libro di Jules Lavergne "Légendes de Trianon", basato su informazioni e testimonianze tramandate e raccolte da numerosi testimoni. Nel libro era riportato un interessante episodio risalente all'epoca della rivoluzione. Nell'Ottobre del 1789, mentre la regina Maria Antonietta stava disegnando (!) nel suo "giardino inglese" davanti al Petit Trianon, giunse di fretta un messaggero per avvertirla che una folla di donne rivoluzionarie era partita da Parigi alla volta di Versailles.
Il messo consigliò alla regina di rientrare a palazzo ma non seguendo la strada che l'avrebbe condotta verso le donne inferocite. Questo episodio era stato raccontato da una ragazzina di nome Marion, figlia del giardiniere, che avrebbe dovuto avere all'epoca dei fatti proprio l'età della ragazzina vista dalla signorina Jourdain sulla soglia della dependace. La regina sembra che seguì il consiglio e riuscì ad evitare la folla. I ritratti, poi, confermarono che tra la donna che disegnava e Maria Antonietta c'era una somiglianza formidabile. Le due inglesi scoprirono così, e fu per loro un sollievo, di non essere state le sole a vivere un'esperienza simile nel parco di Versailles. Già altri prima di loro avevano parlato con il giardiniere con cappello a tricorno, avevano visto la donna che disegnava. Da quanto emerse sembra che Maria Antonietta fosse sempre stata vista durante il mese di agosto. Inoltre, trovarono anche una spiegazione per lo strano accento dell'uomo che correva. Infatti, la regina Maria Antonietta, austriaca, amava circondarsi di servitori del suo paese d'origine. Identificarono l'uomo dall'aspetto di brigante con il conte di Vaudreuil; amico di vecchia data della regina che lo considerava il suo genio malefico. Non trovarono un riscontro storico per il giovane domestico senza livrea dai modi sgarbati. Forse era una persona del presente, pensarono dapprima. Non poteva esserlo, perché scoprirono che la porta dalla quale lo videro uscire era sprangata da oltre un secolo. Le divise dei giardinieri e i loro utensili erano della seconda metà del 1700. Si giunse così alla fine dell'anno. La Jourdain, in quell'epoca, tornò a Parigi da sola con l'intenzione di trascorrervi le vacanze natalizie.
Il 2 gennaio era nuovamente al Petit Trianon. Superato l'ingresso principale, cercò il chiosco dove, con l'amica, avevano incontrato mesi prima i due uomini con il mantello, ma non lo trovò più. Ora, al suo posto, vi era il piccolo Temple de l'Amour. La Jourdain si diresse allora verso l'Hameau, la fattoria in cui Maria Antonietta si ritirava alla ricerca di una sorte di vita bucolica ed ecco che la giovane fu presa nuovamente dallo stesso stato di oppressione che aveva provato l'estate precedente. Poco dopo notò un carro che veniva stipato di legna da due contadini con tuniche e berretti a punta di colore rosso, per l'uno e azzurro per l'altro; ma, dopo essersi voltata un istante, non ritrovò più nulla: né i contadini né il carro di legna. Più tardi, in un boschetto, la Jourdain incontrò altri due uomini vestiti come quelli di prima che scivolavano silenziosi fra i cespugli. Notò inoltre, un fruscio di vesti di seta ed ebbe l'impressione di trovarsi in mezzo a numerose persone che le erano intorno senza vederla. Alla fine, dopo aver chiesto aiuto ad un giardiniere che le disse di essere "cresciuto sul luogo" riuscì a ritrovare l'uscita. La Jourdain tornò nel Petit Trianon sia nel 1902 che nel 1903, ma non ritrovò più i luoghi che aveva visto nel corso delle strane esperienze precedenti. Al posto dei boschi, ora, c'erano dei prati.
Nel 1904 entrambe le amiche vollero ripercorrere lo stesso percorso del 1901, ma trovarono tutto cambiato: niente paesaggio rustico, niente edifici, niente gola, ponticello, cascata. Scomparsa anche la solitudine di allora. La gente era ovunque e passeggiava tranquilla fra panchine e bancarelle di frutta e bibite. Le due donne infine, elaborarono una interessante teoria pur di non ammettere di aver visto e parlato con degli spettri. Le due si convinsero che avevano solo "ricevuto delle forti impressioni". Scoprirono che il 10 agosto del 1792 la folla rivoltosa aveva saccheggiato le Tuileries cosicché il re e la sua famiglia furono costretti a rifugiarsi presso l'Assemblea Legislativa, prima, e nel Tempio, poi. Ipotizzarono che il terrore e la disperazione di Maria Antonietta, in quei giorni di rivolta e prigionia, avessero generato una forza tale da lasciare impresse queste scene sul Petit Trianon; sui portali, sugli ambienti e sul giardino inglese e il parco che la regina tanto aveva amato e dove aveva trascorso stupendi momenti di spensieratezza e anche i terribili presagi del proprio declino. La forza ipotizzata e generata dalla disperazione, riproduceva di tanto in tanto le immagini della regina e di quanti erano con lei il giorno del suo primo passo verso la ghigliottina. Come una scenetta immortalata e ripetuta all'infinito.
Capirono allora che l'uomo che correva non si era rivolto a loro indicando la strada bensì alla regina e che, nel suo francese austriaco, aveva detto "madame..." e non "mesdames..." come loro avevano capito. Alla fine della loro indagine, le due donne inglesi raccolsero la loro testimonianza e la pubblicarono con il nome di "An Adventure". Il materiale raccolto di queste strane ed inquietanti esperienze fu presentato al pubblico nel libro suddetto; e le autrici assunsero lo pseudonimo di Miss Morison e Miss Lamont. Ecco ora cosa scrive, a proposito delle reazioni a questa storia, il parapsicologo Ugo Dettore: "Le critiche non tardarono. Un articolo apparso sui "Proceedings" della SPR negò al fenomeno ogni carattere di paranormalità riducendolo ad un insieme di suggestioni reciproche e di ricordi distorti, e questa tesi fu ripresa da J.R. Sturge-Whiting nell'opera "The Mystery of Versailles" (1938). Il Tyrrel, in "Apparition" (1942), sostenne invece un caso di telepatia nel senso che doveva esservi stato in qualche luogo un "agente" (non si dice se vivente o defunto), il quale aveva pensato l'aspetto del Piccolo Trianon quale poteva essere nel 1789 trasmettendo così alle due signorine le sue immagini. Nel 1950, W.H.W. Sabine, sul "Journal" della ASPR sostenne un semplice caso di allucinazione.. Nel 1952, il paleografo Lèon Rey, in un articolo apparso sul numero di dicembre della "Revue de Paris", dopo aver criticato le ricerche storiche fatte dalle due protagoniste, ammise un fenomeno di retro-cognizione notando che il piccolo chiosco non più ritrovato doveva essere il Jeu de Bague, costruito nel 1776. Infine nel numero di luglio-ottobre 1953 del "Journal" della ASPR e in quello di marzo-aprile 1954, appariva un lungo articolo di G.W. Lambert che proponeva una nuova ipotesi. Egli aveva trovato la pianta, datata 1774, in cui Antoine Richard, giardiniere della regina, aveva progettato la nuova sistemazione dei giardini del Petit Trianon, progetto che non venne realizzato perché Maria Antonietta aveva preferito quello del conte de Caraman; e aveva notato che l'itinerario percorso dalle due signorine corrispondeva sostanzialmente a questo progetto.
Il Richard aveva sofferto molto per aver rinunciato all'opera da lui ideata e aver realizzato invece un progetto non suo, e, secondo il Lambert, le immagini vagheggiate e non realizzate dovevano essersi impresse profondamente in un mondo eterico. Le due amiche, dunque, durante la loro avventura, si sarebbero trovate immerse non già nel flusso dei ricordi di Maria Antonietta, ma in quello del Richard. Una conferma di questo sarebbe stata data dal fatto, da lui riferito nel "Journal" del marzo 1955, che nell'ottobre del 1928, altre due signorine, la professoressa Clare M. Burrow e la sua ex-allieva Ann Lambert, percorrendo per caso la prima parte dell'itinerario seguito dalla Moberly e dalla Jourdain, provarono lo stesso senso di depressione e, ad un certo punto, incontrarono un guardiano in lunga casacca verde e cappello a tricorno, il quale, richiesto sulla strada da seguire per raggiungere il Petit Trianon, rispose in un dialetto incomprensibile e subito scomparve.
Poiché le uniformi verdi non erano state più portate dopo il 1774, la retro-cognizione non poteva risalire ad un'epoca successiva a quell'anno." Oggi il mistero sul caso del Piccolo Trianon resta ancora insoluto. Lo stesso Dettore afferma che le spiegazioni che fanno riferimento alla suggestione, autosuggestione e allucinazione appaiono superficiali e gratuite. Mi sembra molto meglio accentuare la nostra attenzione sul concetto del "perdurare del ricordo", accettato e scelto da molti parapsicologi sulle orme di Henry Price. Un fenomeno di "psico-scopia da ambiente" i cui particolari e dettagli sono troppo numerosi per potersi spiegare tutti con le suddette ipotesi scettiche; e che sono stati tutti riassunti, dalle due protagoniste di questi eventi, nel loro volume "An Adventure", come abbiamo detto. E chissà che questa non sia una ulteriore spiegazione del fenomeno; cioè un'avventura straordinaria vissuta in quel tempo, fuori dal nostro. Purtroppo, dopo questo clamoroso episodio, a parte lo sporadico avvenimento del 1928, non vennero più riportati altri casi simili o ulteriori avvistamenti dei fantasmi di Versailles. Noi ci permettiamo di aggiungere un "sembra...". In realtà, se avete visitato la regia, come ho fatto io varie volte per documentarmi e scrivere questo articolo, saprete che sensazioni di oppressione, di irrealtà di luoghi e atmosfere particolari, "ferme", fuori dal tempo, sembrano affacciarsi a ogni angolo di Versailles e avvolgere chi sbadatamente, per meglio osservare un dipinto, rimane indietro, da solo, rispetto al resto del gruppo...

(Tratto da ricerca su Web)

Postato da Yang

 

 

Commenti al Post:
sony.i
sony.i il 06/11/09 alle 14:51 via WEB
sto cercadno disperatamente informazioni su questo libro se c e la possibilità di trovarlo in italia tradotto e di poterlo leggere chi mi puo aiutare??
 
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