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Qualcosa di me...

Benvenuti in questo spazio. Ogni commento è gradito e motivo di dialogo. Sono attratta dallo scambio di pareri e dalla comunicazione delle menti in qualsiasi forma avvenga. Adoro le idee, le prese di posizione se non eccessivamente monotone e vincolanti, la determinazione nel portare avanti un concetto.

 

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Ulisse, da Itaca ad Itaca

 

Kandinsky - il sogno in rosso (che meraviglia)

 

 
Creato da: Sibillias il 04/06/2006
Uno Spazio di Libere Espressioni molto, molto Personale...

 

 

Post N° 91

Post n°91 pubblicato il 16 Dicembre 2006 da Sibillias

Qualcosa di molto speciale è un gelato al pistacchio.
Qualcosa di molto speciale è andare sull'altalena mentre rifletto. Qualcosa di molto speciale è un bacio dato a chi davvero mi piace.
Qualcosa di molto speciale è osservare la gente che si saluta prima di darsi un addio. Qualcosa di molto speciale è eccitarsi mentre si balla sfiorando il corpo dell'altro.
Qualcosa di molto speciale è dormire con la persona amata.
Qualcosa di molto speciale è un pezzo di cioccolata con un bicchiere di Barolo chinato.

Cosa è per voi speciale? Se mi date risposta mi darete modo di scoprire qualcosa su alcuni dei numerosi utenti di questo mondo. Altrimenti, benvenuti ugualmente in questo spazio e buon proseguimento per tutto.

 
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Post N° 90

Post n°90 pubblicato il 24 Settembre 2006 da Sibillias

Un periodo davvero difficile, ce la metto tutta, ma pare tutto inutile.

Con gli amici, con le amiche, con le conoscenze in genere, con il lavoro, con gli uomini e l'amore di coppia, con i sentimenti in genere. Non so, non capisco cosa stia capitanto... pare che tutto mi remi contro. Anni addietro riuscivo ad ottenere facilmente ciò che volevo. Sarà che oggi, con più saggezza o consapevolezza, non riesco più a vivere con serenità e spontaneità? Forse con gli anni peggioro invece di migliorare. Forse non ho più la gioia di prima, non sento più di avere il mondo nelle mie mani. E' dura, è dura rendersi conto che il mondo continua ad andare e che nessuno si ferma per darmi una mano. Nessuno rallenta, tutti corrono... mi chiedo dove si vuole arrivare con tanta urgenza. Sono così fuori dal ritmo, sono così lenta... non riesco più a seguire gli altri, non voglio più stare al movimento che mi circonda. Ora mi riprendo il mio tempo e il mio spazio.
 

 
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Post N° 89

Post n°89 pubblicato il 16 Settembre 2006 da Sibillias

Nessun sogno
si può paragonare alla realtà,
perché la Realtà stessa è un sogno dal quale solo una porzione
di Umanità si è risvegliata
e parte di noi è una Penisola non familiare.

 
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Post N° 88

Post n°88 pubblicato il 16 Settembre 2006 da Sibillias

Ho trascorso la notte con amici. Peccato, speravo che non fosse vero, ma mi sono dovuta ricredere. Mia intenzione era quella di stare in modo spensierato con questo gruppo di persone da poco conosciuto, ma se una di queste mostra un deciso itneresse nei miei riguardi fino a divenire gelosa allora non mi va. Non capisco come mai sia così difficile stare in un gruppo senza creare movimenti di animi scomodi. Questa sera organizzo con un'amica e non voglio uomini!

 
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Post N° 87

Post n°87 pubblicato il 15 Settembre 2006 da Sibillias

Pecato, mia cugina è stata mia ospite per poco ed ora che se ne andata chissà quando la rincontrerò. Mi manca un po' il non avere i parenti in zona, soprattutto per un appoggio umano che può sempre tornare utili nelle situazioni delicate. Inoltre, mi sono sempre piaciute le famiglie numerose, nelle quali si crea un movimento continuo. Sono figlia unica e con i familiari tutti in luoghi ben lontani. Sopravviverò. Ora scappo al lavoro... buona giornata.

 
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Post N° 86

Post n°86 pubblicato il 11 Settembre 2006 da Sibillias


La giustizia
deve essere congiunta al potere,
così che ciò che è giusto possa anche aver potere
e che ciò che ha potere possa essere giusto.

 
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La comunicazione

Post n°85 pubblicato il 11 Settembre 2006 da Sibillias

La comunicazione è la cultura come sistema storico dei segni significanti. E la pedagogia è quell'insieme di teorie e di operazioni grazie a cui la cultura promuove realmente, di generazione in generazione, la trasformazione del rapporto di ogni singolo con la realtà (naturale ed umana,) in comunicazione consapevole e intenzionale; mentre l'arte è l'operazione grazie alla quale lo stesso contesto fisico, spaziale e misurabile temporalmente - dall'architettura alla musica - diventa mondo segnaletico. Ma in questa complessità strutturale della comunicazione c'è pure una contraddizione che il mondo moderno ha paradossalmente portato all'estremo.
La comunicazione, mentre sottrae il rapporto all'immediatezza caduca e lampeggiante dell'incontro-scontro fisico, tende ad oggettivare tutti i tramiti della relazione, ordinandoli appunto in un sistema, o in una serie di sistemi, che negano l'origine e il valore del loro sorgere, cioè i soggetti, in vista del cui rapporto la comunicazione vale.
Il sistema dei segni tende dunque a darsi come assoluto, indipendentemente dal loro valore espressivo, cioè dalla loro strumentalità reale.
Questo eccesso «idealistico» può essere scongiurato soltanto dal controllo che il soggetto (che parla ed ascolta, guarda e vede) può esercitare sul rapporto espressione-comunicazione, mediante una riflessione concreta (che un tempo si definiva come filosofia), cioè come riflessione critica su un oggetto non mai distaccato interamente dal «suo» soggetto, cioè da quella realtà «attiva» rispetto alla quale ogni altra realtà è oggettiva in quanto le si trova dinanzi, in prospettiva, udita, vista, e così via.
Questa riflessione critica è la comunicazione per eccellenza, poiché il suo scopo e quindi la sua definizione caratteristica è l'«umanizzazione dei soggetti», la tendenza a far sì che i soggetti prendano coscienza di sé e su questa base stabiliscano i loro reciproci rapporti. Ma per questo la riflessione critica è il correttivo della tendenza oggettivistica della comunicazione, poiché induce a considerare il sistema dei segni nella loro strumentalità, cioè in quell'aspetto dialettico per cui sono essi a trasformare la relazione in comunicazione, cioè in caratteristico rapporto umano; ma è viceversa la relazione reale lo scopo primario della comunicazione, i segni essendo provocatori della fruizione dei significati.
Questa reciprocità dinamica tra comunicazione e relazione, ovvero tra segni e significati, è ben esemplificata dal rapporto tra amore e sesso.
Il mondo umano è dunque mondo degli uomini che comunicano, che cioè sono in relazione reciproca - in interrelazione - tra di loro soprattutto attraverso segni. Ma c'è un altro, corrispondentemente rovesciato, rovesciamento tra comunicazione e relazione, che di nuovo il mondo moderno (che è il mondo felice-infelice dell'esagerazione) ha provveduto ad esasperare, grazie all'enfasi dei suoi mezzi di comunicazione (cosiddetti di massa).
Si tratta di quella prospettiva - che in pratica si chiama violenza - per la quale l'uomo tende a trasformare tutto in relazione, servendosi dei segni soltanto per organizzare il rapporto come acquisizione, conquista, imposizione fisica, omogeneizzazione spazio-temporale.
La finzione e il gioco (i modi rituali che addirittura gli etologi riconoscono nei rapporti tra gli individui e i gruppi delle specie animali più evolute) vengono abbandonati, smentiti, e «tutto viene preso sul serio». Il teatro è sostituito dall'esibizione spettacolare, il cui scopo dichiarato è la conquista, la realizzazione della dipendenza!

 
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Post N° 84

Post n°84 pubblicato il 11 Settembre 2006 da Sibillias

Incredibile quanto sia necessaria la pazienza nel mondo del lavoro. Se rispondo cercando di dare spiegazioni non va bene, se non do risposta non va bene, se parlo con i clienti perdo tempo, se non li accolgo con frasi carine perditempo non va bene, se non scrivo tutti i dettagli di una faccenda non va bene, se scrivo troppo perdo tempo... grrr, non so mai come agire. Ce la metterò tutta, ci tengo... però è snervante lavorare con tensione continua per ogni minimo aspetto. Ci vorrebbe più dialogo, ma so che anche quello è meglio limitarlo alle nozioni essenziali. Devo tener duro.

 
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La frase del giorno

Post n°83 pubblicato il 10 Settembre 2006 da Sibillias

La grazia
è la bellezza del movimento...

 
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Post N° 82

Post n°82 pubblicato il 09 Settembre 2006 da Sibillias

Davvero allegra la serata appena trascorsa. Fii se sono stata bene! E' da un po' che con una delle mie amiche più care mi incontro con un gruppo di ragazzi davvero interessanti, con i quali è possibile argomentare in modo serio e al tempo stesso sorridere e divertirsi in modo sentito e spontaneo. Sì, mi piace stare con loro e poi è da un po' che sentivo il bisogno di nuove conoscenze... BUON SABATO A VOI SIGNORI.

 
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Post N° 81

Post n°81 pubblicato il 08 Settembre 2006 da Sibillias

Questa volta non ho voglia di dare spiegazioni, no non mi va di giustificare il mio allontanamento per l'ennesima volta. Credo che le parole non servano, ho già detto troppo in passato e non si è arrivati a nulla. Non c'è niente da capire, in questa relazione si percepisce la vita in modo opposto e la si vuol vivere uno in modo matematico e calcolato e l'altro in modo passionale. Non posso pretendere che lui cambi, sarebbe così sbagliato! So solo che ogni volta lo stare con lui mi spegne, mi toglie energia, mi rende cupa, mi dà una sensazione di vuoto. Basta. Mi manda messaggi nei quali mi scrive che vorrebbe chiamarmi, ma teme di disturbarmi... ma che cazzo! Non è possibile, se uno ci tiene chiama e basta ed anche di continuo. E' sempre stato così, ogni qualvolta ho delle commissioni delicate da concludere, degli impegni relativi alla casa, delle visite mediche noiose o qualsiasi altra faccenda non divertente ecco che egli non c'è mai per me: egli pensa solo alla serata spensierata, al pomeriggio trascorso a cazzeggiare in giro senza un obiettivo. Non si è più dei ragazzini senza responsabilità. Credo sia fondamentale in una coppia il condividere gioie e dolori, il sentirsi più forti appoggiandosi l'uno all'altro, il sapere che non si è soli ad affrontare anche le situazioni più difficili... beh, con lui mi sono sempre sentita così maledettamente sola. Me ne andrò da lui e alcuna spiegazione darò questa volta... gli servirà per sentire il vuoto che tante volte ho sentito io e chissà che non riesca a capire qualcosa in più.

 
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Post N° 80

Post n°80 pubblicato il 05 Settembre 2006 da Sibillias

Che palle, ho scritto tutto quello che avevo voglia di scrivere e poi un colpo errato con la tastiera e mi è sparito tutto. Che nervi, ultimamente questo pc nuovo spesso mi riporta alla videata precedente mandando in fumo tutto ciò che sto creando... mmm

Comunque, il mio era solo un modo per immortalare una senzazione del momento dopo una piacevole serata trascorsa con le amiche pù care.

 
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Non ci sto bene

Post n°79 pubblicato il 04 Settembre 2006 da Sibillias

Lo so, non mi sto comportando bene. E' da ieri che non sono reperibile per lui... non ho voglia di dare spiegazioni, non ho voglia di lamentarmi per i soliti suoi comportamenti, non ho voglia di discorsi pesanti... non ho voglia di lui. Merita una spiegazione, ma tempo al tempo. Se qualcosa non va in un rapporto credo che si avverta da entrambe le parti ed è inutile che io avanzi chissà quali argomenti quando ci sarà il momento in cui si dovrà dare una fine. Ci ho provato, forse non ci ho messo l'anima, forse non mi sono impegnata abbastanza... forse ho sentito che non ne valeva la pena mettere tutta me stessa in questa storia. Non l'ho mai sentito vicino come avrei voluto e non è corretto che io pretenda dei cambiamenti in lui... egli merita di essere amato per quello che è, ma io non lo amo per quello che è. Arrivo a volte a non sopportare un solo attimo in sua compagnia... basta.

 
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Post N° 78

Post n°78 pubblicato il 03 Settembre 2006 da Sibillias

Io cammino di notte da sola, poi piango, poi rido e aspetto l’aurora...
Ed è una realtà tutta mia e una strana atmosfera pervade la mente di sera...
Io vivo a volte infelice, a volte gaudente, talvolta vincente o perdente.
Ed è una vita d’artista così altalenante, ma quello che creo è importante per me...
Io cammino di notte da sola, poi piango, poi rido, poi parlo, poi rido, poi grido... 

 
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Post N° 77

Post n°77 pubblicato il 02 Settembre 2006 da Sibillias

 
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England - Nottingham

Post n°76 pubblicato il 02 Settembre 2006 da Sibillias
 



England - Nottingham

 
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Post N° 75

Post n°75 pubblicato il 02 Settembre 2006 da Sibillias
 

Tremenda, davvero una serata terribile... da dimenticare. Tuttavia, ho come la sensazione che questa serata mi sia servita per comprendere qualcosa di importante... chissà, forse un domani la ricorderò come la serata che mi ha aperto gli occhi, come quella serata che mi ha illuminato. Però ora sento sconforto...

 
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COSTIERA AMALFITANA

Post n°74 pubblicato il 01 Settembre 2006 da Sibillias
 

La Costiera Amalfitana consta di tredici paesi che si susseguono uno accanto
all’altro lungo la strada costiera che conduce dal Golfo di Salerno a quello di
Napoli. Baie, insenature, strapiombi ed ancora rupi scoscese a picco sul mare: la varietà e la bellezza di questo tratto peninsulare campano lasciano stupefatti e desiderosi di conoscere meglio le città tappe di questo itinerario, ossia Vietri sul mare, Cetara, Maiori, Minori, Ravello, Scala, Praiano, Atrani, Positano, Amalfi, Conca dei Marini, Furore e Tramonti. Ognuno di questi paesi se ne sta con il suo verde, i suoi limoni, le sue rocce di ginestre, le sue ville, i suoi profumi, scoscesi su di un mare smeraldo.

Il paesaggio è caratterizzato da un binomio di mare e monti, ricco di baie ed insenature, spesso accessibili solo dal mare come la splendida grotta dello Smeraldo a Conca dei Marini ed il Fiordo di Furore. Il territorio è fortemente ripido ed in alcuni tratti precipita a mare con pendenze fortissime, strapiombi e rupi scoscese, conoscendo in alcuni punti tra Positano e Vietri sul Mare, zone dove la natura è quasi completamente incontaminata.







Torre dello Ziro

 
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Settembre... un mese stimolante per ogni arte

Post n°73 pubblicato il 01 Settembre 2006 da Sibillias

Già l'olea fragrante nei giardini
d'amarezza ci punge: il lago un poco
si ritira da noi, scopre una spiaggia
d'aride cose, di remi infranti, di reti strappate.
E il vento che illumina le vigne
già volge ai giorni fermi queste plaghe
da una dubbiosa brulicante estate.

 
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Post N° 72

Post n°72 pubblicato il 31 Agosto 2006 da Sibillias

Napoli la città del sole e del mare
Le incantevoli piazze

Napoli: una delle città più belle d'Italia, dove ci vai e di sicuro ci torni.
Accanto tante bellezze architettoniche e naturali trovi un'accoglienza speciale e dei sapori unici, dal profumo delle sfogliatelle e delle pastiere alla bontà della pizza e del caffé unico e speciale nel suo genere. Tutto questo è Napoli, la città della pizza, della mozzarella di bufala, dei maccheroni, ma non solo. Ex capitale del Regno delle Due Sicilie è nota in tutto il mondo per le acque del suo Golfo, il Vesuvio, i palazzi, ma anche per il fascino dei quartieri napoletani, con le piazze del mercato e le incantevoli vie.

Le piazze, vere testimonianze di arte e cultura, a Napoli sono tantissime. La prima tappa è sicuramente Piazza del Gesù, una delle più suggestive della città, con al centro la possente guglia dell'Immacolata, in stile rococò fu eretta per volere della moglie di Roberto d'Angiò nel 1747, alta 40 metri è circondata da palazzi gentilizi e dalla splendida Chiesa di santa Chiara. La chiesa, tipica espressione del gotico-provenzale, rimaneggiata in epoca barocca, fu colpita da una bomba durante la seconda guerra mondiale ed è stata ricostruita nelle sue forme gotiche originarie.
Non lasciatevi sfuggire una vista al chiostro delle Clarisse, in stile rococò con un incantevole giardino ricoperto da delicate maioliche.
Nella piazza appare la Chiesa del Gesù Nuovo, massimo esempio di barocco napoletano con interessanti opere del bergamasco Cosimo Fanzago (1591-1678), costruita alla fine del Cinquecento mantiene la facciata del palazzo dei Sanseverino, principi di Salerno.

Ci spostiamo a Piazza san Domenico Maggiore, sempre nel cuore del centro antico, dove si trova il grandioso obelisco ricco di marmi, bassorilievi e sculture, costruito in segno di ringraziamento per la fine della pestilenza del 1556. Qui non lasciatevi sfuggire la possibilità di portare a casa un'indimenticabile pastiera napoletana, ovviamente alla Pasticceria Scaturchio, uno dei locali più famosi d'Italia, ricco di prelibatezze salate e dolci come le tipiche sfogliatelle o i babà. Seduti ai bei tavoli all'aperto, accompagnati dalla musica, si possono gustare le mille specialità della casa: eccezionali le sfogliatelle, unico per leggerezza il babà, ma anche torta Sacher e per le occasioni festive la cassata, struffoli, rococò ma anche rustici, crocchette e tramezzini freschi.

Magari con un bel babà in mano buttate un occhio alla Basilica in stile gotico di San Domenico Maggiore, eretta nel 1283 per volere dei sovrani angioini e sul lato sinistro della piazza il Palazzo Petrucci, con l'affascinante portale marmoreo intagliato con motivi ornamentali di foglie di quercia e di acanto del XV secolo. Vi trovate nel cuore della zona Universitaria e qui, tanto di giorno quanto di sera, troverete diversi localini ideali per trascorrere una piacevole serata. Non lontano proseguite il vostro tour prendendo via Toledo, detta anche via Roma e qui lasciatevi incantare dai negozi e dall'odore delle prelibatezze gastronomiche che esce dai diversi bar che caratterizzano questa lunga via.
Nella centralissima via Toledo, animata a tutte le ore dai napoletani, una sosta d'obbligo è da Pintauro, negozio che da duecento anni è sempre lo stesso. Qui gustatevi una sfogliatella, riccia o frolla, appena uscita dal forno che è alle spalle del banco, ben spolverata di zucchero a velo e dal profumo inebriante o le zeppole di San Giuseppe, a base di pasta bigné guarnita con crema pasticcera ed amarene o la pastiera, eseguita a regola d'arte. Alla fine della via si arriva a Piazza Trieste e Trento, ammirate il Palazzo reale e nella vicina via Chiaia prendetevi un buon caffé nel più famoso bar della città: Gambrinus. La sua fama risale al1890, quando fu ritrovato dall'architetto Cudri e furono chiamati per decorarlo i più grandi artisti dell'epoca. Qui il caffé è ottimo come anche le sfogliatelle e la pasticceria assortita.

Via Chiaia è un vero centro dello shopping cittadino, ci sono negozi per tutti  gusti e potete fermarvi per prendere un aperitivo nei bar della movida napoletana. A metà della via fermatevi in via Giovanni Niccotera, dove al numero 13 si trova l'Osteria della Mattonella. Calda, accogliente, cucina a vista e tavoli vicini, vi sentirete a casa e potrete deliziarvi con sapori semplici come il polpettone fritto e patate al forno, maccheroni al ragù, baccalà, bocconcini di mozzarella di Caserta impanati e fritti o le polpettine di ricotta. Per chiudere in bellezza vi offriranno i torroncini di San Marco dei Cavoti.
Siamo vicini alla piazza più vasta di Napoli:  Piazza del Plebiscito,  armoniosa e imponente, il suo grande spazio, che un tempo ospitava le cerimonie ufficiali e le parate militari, sembra aver ritrovato la sua antica funzione di luogo di feste e di celebrazioni, in seguito ad un sapiente intervento di restauro le ha restituito il suo antico aspetto. E’ un luogo che abbaglia per bellezza e che suscita silenzi contemplativi, circondato dalla simmetrica e solenne perfezione di edifici caratterizzati da un misterioso potere.  Quattro autorevoli poli la osservano da tempo immemore, tra i quali il Palazzo Reale. Al suo centro si ergono le due statue equestri di Carlo III di Borbone, opera di Antonio Canova, e di Fernando I, opera di Antonio Calì. Poi vi è Piazza dei Martiri, dall'insolita pianta triangolare, contraddistinta da un clima di monumentalità dovuto ai palazzi che la circondano come palazzo Partanna e Calabritto, entrambi del XVIII secolo e il palazzo Nunziante del XIX secolo. Al centro osservate il Monumento ai Martiri, costituito da una colonna già esistente nel periodo borbonico su cui fu collocata una statua di Emanuele Caggiano (1837-1905) rappresentante le Virtù dei Martiri. E anche qui, come in tutta Napoli, non può mancare una sosta golosa in uno dei tanti bar che si affacciano sulla piazza.

Altra tappa obbligata è sicuramente il Duomo, con il suo aspetto imponente e grandioso, eretto per volere di Carlo d'Angiò alla fine del 1200. Nella cappella di San Gennaro, il santo è raffigurato da un busto d'argento e in un tabernacolo è conservata l'ampolla con il sangue che, due volte all'anno, viene mostrata ai fedeli in attesa del miracolo della liquefazione.

 
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Adagio

 

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My baby just cares for me

 

 

 

Salida Hacia La Esperanza

 

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