Creato da simonjoyce il 14/02/2010

LUDWIG

I love somenthing, I hate somenthing, I need somenthing

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03/03 - The evil inside me - episodio tre - una notizia (1a e 2a parte);
04/03 - The evil inside me - episodio tre - una notizia (3a parte);
28/03 - The evil inside me - episodio quattro - lunga è la notte (1a parte);
31/03 - The evil inside me - episodio quattro - lunga è la notte (2a parte);
11/04 - Parigi val bene una messa - parte seconda;
26/04 - The evil inside me - episodio quattro - lunga è la notte (3a parte);
29/04 - The evil inside me - episodio quattro - lunga è la notte (4a parte);
02/06 - Oltre - 1a e 2a parte;
28/06 - Oltre - 3a parte;
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12/06 - Oltre - 8a parte;
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Io e te (di Simon Joyce)

Post n°367 pubblicato il 17 Febbraio 2014 da simonjoyce

La prima volta che ti ho visto eri solo una foto e sembravi così distante dai miei pensieri. Avresti dovuto vedere come gli occhi della tua mamma si accendevano, e con quanto amore ed orgoglio mi parlava di te, tutte le volte che passavamo del tempo insieme. Ti confesso che ho avuto anche paura, una stupida paura come stupide sono tutte quelle paure e ragionamenti che ci bloccano quando non seguiamo la nostra strada. Ma per fortuna o semplicemente per l'amore che ho verso la tua mamma, è durata la spazio di un mattino, ed ho scelto la strada della felicità che vivo, quella che avrei rimpianto e non mi sarei perdonato.

Così ripenso alla mattina di Natale, quando tu dormivi nel tuo passeggino, tutto infagottato ed io ho cercato dentro la manica di un giubottino, con le mie grandi mani di toccare le tue. Così piccole e fragili. Stando attento a non svegliarti. Per me è stata una bella bella sensazione. Ecco che in quel momento non eri più solo una foto o una storia ascoltata. In quel momento non eravamo più soltanto io e la tua mamma; eravamo in tre. Ed è questo il pensiero che mi riempe ogni giorno. 

Per questo ho voluto, io per primo esserci al tuo primo giorno di asilo e mai scorderò quella domenica sera. Noi tre, in chiesa come una piccola, giovane famigliola. Tu non ci avrai fatto caso e un giorno non ricorderai, ma ti presi in braccio per la prima volta. Chissà che effetto ti avranno fatto i miei baffi, ed il mio viso poco familiare. Cominciasti a piangere volendo subito tornare tra le braccia rassicuranti della mamma. Io lo ricorderò anche per te. Come ricorderò le parole del parroco, sull'amore che è l'unica cosa che possa davvero legare le persone, con impegno reciproco e incondizionato, senza farsi ingannare da chi vuol convincere che certe cose siano non adeguate ai tempi. Con quanta emozione ascoltai quelle parole sull'essere genitori. Ero genitore anche io. Io, lì per amore della tua mamma, io ero lì con te. Ed anche se per ora non posso vivere tutti i tuoi giorni, accompagnandoti in questa avventura che è la vita. Io sono con te. Questa strada, così nuova anche per me, la faremo insieme.

L'altra sera mi hai fatto un grande regalo, eravamo in macchina insieme alla mamma ed Arianna. Chissà cosa pensavi, ma hai detto "Pa... pa" per la prima volta, lasciandoci tutti senza fiato e riempendomi il cuore con la tua innocenza. E non hai più pianto tra le mie braccia; e quando non volevi più gattonare hai cercato le mie grandi mani per tirarti su. 

Le tue piccole mani nelle mie grandi mani.    

 

 

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