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Un blog creato da Sinim il 26/04/2009

Sinisa Milanov IDV

attività politica amministrattive 2009

 
 

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Elezioni politiche 2013

Post n°3 pubblicato il 22 Febbraio 2013 da Sinim

Non ho aggiunto nulla sul mio blog da molto tempo. Di cose ce ne sarebbero state. Tante di quelle valutazioni che avrei dovuto rendere pubbliche. Non l'ho fatto. Purtroppo!

Però, ormai non abito più a San Casciano. Poi, l'IDV  nazionale ha fatto  le su scelte e si è diviso in due parti. Uno si posizionato al centro  e l'altro nell'area di contestatori. 

A 36 ore dall'elezioni è un pò tardi di dare credibili opinioni su due differenti soggetti politici, visto che ormai  si sono presentati e sono diventati . Auguro successo a tutti due. Però, sono già  mesi, dalla primavera 2012 che ho seguito con attenzione l'attività di M5S. Ho sperato anche in un approccio di Bersani più offensivo contro gli aversari. Con le primarie PD ha datto un valore al suo progetto. Renzi avrebbe dovuto restare vicini a Bersani e dialogare con gli elettori del centro. Una cmpagna debole, come si trattasse di uno che non vuole vincere da solo, ma punta di essere il primo partito , che però deve formare il governo con altri.

ad ogni odo, attualmente non mi impegno di politica in prima persona , non sono un candidato e quindi eserciterò il mio diritto di voto, ma non di più.

 

Voterò M5S

Saluti e grazie di aver visitato il mio blog

Sinisha Milanov

 
 
 

"Le sfide di oggi" nell'occasione dell''incontro pubblico con on. Leoluca Orlando a Mercatale, San Casciano (FI)

Foto di Sinim

Sinisa Milanov

candidato alle elezioni del Consiglio comunale di San Casciano, lista IDV in coalizione con le liste PD e La Sinistra che sostengono il candidato sindaco Massimiliano Pescini

in concomitanza con la serata di incontro con l’on. Leoluca Orlando

 

Sulle questioni europee

L’Europa è in via di guarigione, dopo gli anni davvero difficili. Prima la bocciatura della Costituzione Europea da parte di Olanda e Francia e poi il no irlandese al Trattato di Lisbona. Ma adesso le cose stanno cambiando. Recentemente una delle Camere della Repubblica Ceca ha approvato il Trattato di Lisbona. Adesso tocca al Senato. La speranza è che alla fine anche la Polonia ratificherà il Trattato. E poi probabilmente gli irlandesi ritorneranno sui loro passi. Siamo sulla buona strada. L'euro ha dato una stabilità notevole al sistema finanziario europeo durante la tempesta nei mercati economico finanziari.

 

Obiettivi IDV nell’amministrazione locale:

migliorare il funzionamento dell’amministrazione per rendere più agevole lo sviluppo economico stabilizzare il buon livello di stato sociale raggiunto. In secondo luogo applicare la legge sulla trasparenza affinché i cittadini possano facilmente accedere all’attività politica o amministrativa del Comune.  Credo che sia veramente giunto il momento di aprire una nuova stagione di efficienza  nella politica di comunicazione  nei rapporti tra l’amministrazione e i cittadini.  Credo che a la coalizione convenga perché i valori che testimoniamo sono condivisi dalla maggioranza dei cittadini di San Casciano e che la mancanza della trasparenza può essere solo un canale dove potrebbero crescere vari motivi, soprattutto futili per essere attaccati dai vari oppositori, specialmente estremisti.

 

Vogliamo puntare sulle nuove tecnologie:

Bisogna innovare e incentivare la comunicazione. La trasparenza e correttezza devono essere alla base del nuovo rapporto di fiducia che si vuole istaurare tra la politica e i cittadini. Non vogliamo che ci siano intermediari interessati e lobbizzati nella comunicazione tra la politica e gli elettori. Favoriamo una comunicazione diretta tra i politici e gli elettori. Nuove tecnologie sviluppate attraverso social networking e il canale aperto via web potrebbero essere una soluzione. La tecnologia web serve a rendere minore la distanza tra varie realtà nel mondo, potrà servire anche in uno spazio circoscritto come lo è il Comune di San Casciano, e rendere più trasparenti e strutturati i nostri rapporti.   

 

Federalismo:

Lo spartizione del potere e degli interessi a livello nazionale per lungo tempo ha penalizzato le regioni o realtà locali nella partecipazione politica e nella responsabilità . Nella fase che prossimamente si aprirà dove la maggiore responsabilità dei soggetti decentrati dovrà corrispondere con il maggior impegno.  I due o tre grandi partiti sono maggiormente preparati ad occupare i posti di commando che si apriranno  in seguito all’entrata in vigore di federalismo così come approvato dal governo in carica. Noi siamo convinti che sia di grandissima importanza la formazione politica a livello locale perche il vantaggio del federalismo si ha solamente quando nelle realtà decentrate ci sono le capacità locali di impegnarsi nella politica in modo reale senza le dipendenze dalle gerarchie del partito o peggio ancora dal capo incontestabile dello schieramento. Il nostro partito ci lascia molte volte la liberta di coscienza di schierarsi. Mi fanno pena quelle forze politiche locali che devono riproporre la posizione del capo supremo dello schieramento per essere credibili e così facendo svuotano il federalismo del suo contenuto più iportante l’autonomia del operare.  Bisogna vigilare che il federalismo lo sia per davvero e che non sia solo la delega a governare le “provincie” mentre è a Roma che si tirano le fila. Il federalismo si misura con la capacità del governo centrale di lavorare in collaborazione e   trasparenza con il governo regionale e che gradualmente ceda i poteri ad esso. Altrimenti rimane solo un concetto, che se non attuato può portare ai gravissimi vuoti di potere che sicuramente finiranno con acclamazione per un forte potere centrale che potrebbe anche non essere più un parlamento ampio con poteri legislativi , ma invece potrebbe anche essere una cancelleria o gabinetto presidenziale con poteri assoluti. Questo sarebbe la fine di tutti ii propositi di maggiore democrazia e trasparenza, autonomia e sostenibilità del sistema politico federale in Italia. L’anomalia della spartizione del potere potrebbe succedere anche nel caso ci fossero solo due grandi partiti. Va letto come coraggiosa e responsabile la scelta di partiti che affrontano il futuro federalista scegliendo di fare una coalizione invece di formarlo o affidarsi ad un partito unico. Una situazione politica dove si bilanciano due grandi partiti porterebbe a rischio  di una sostanziale spartizione dei poteri e formale paralisi della democrazia nell’amministrazione. Nella coalizione bisogna essere capaci di fare gli accordi in trasparenza e alla luce del sole. Ci si può anche scontrare sui temi ma il metodo di dialettica democratica è insostituibile. La capacità di crescere ed elaborare le soluzioni condivisibile deve essere primaria in un rapporto di coalizione politica. Coerenza al proprio statuto e alle proprie enunciazioni insieme al rispetto per i partner in un rapporto trasparente e chiaro faranno bene alla coalizione. Mi auspico che questo possa dare una grande accelerazione al successo di  Massimiliano Pescini e alla nostra coalizione.

 

 

La crisi economica

La situazione di sofferenza delle imprese e dei lavoratori e veramente un problema deleterio. L’impotenza con quale dobbiamo assistere noi politici locali in un sistema di economia globalizzata, rispetto alla immensità del problema è seconda solo alla consapevolezza che ci sono anche delle realtà italiane o nei paesi in via di sviluppo che stanno pagando un prezzo ancora più alto, se non terribile a questa crisi. La crisi che ha le origini ben precise e ha una storia che si può ricostruire perfettamente. Ci siamo trovati più o meno tutti insieme( paesi del mondo) e ne dovremmo uscire più o meno insieme. Riscrivere le regole e fare una nuova Bretton Woods? Nessuno ne parla più.  Forse l’obbiettivo è quello di uscire e basta. Se non altro - uscire per ora, poi si vedrà. Già la consapevolezza di lavorare insieme è una buona notizia. Se resiste a tutte le eventuali tentazioni di nazionalismi, conservatorismi, pregiudizi ecc sarà un piccola garanzia per il successo. L’Europa farebbe bene di garantirsi un’autonomia rispetto agli stati uniti nel pianificare il suo piano di ricovero e rilancio dell’economia. Le potenzialità dello sviluppo dell’economia dell’Europa dei 27 con l’ultimo allargamento non sono ancora esaurite. Si affacciano nuove opportunità ancora nei Balcani e nel Vicino e Medio Oriente. Se il Nord Affrica attualmente per noi è solo un peso per via dell’immigrazione di massa che , gestita dalle mafie internazionali , potrebbe essere anche un’opportunità   che ci garantirebbe a entrambi una prosperità durevole.  Ci vorrebbe una politica internazionale saggia e ad ampio raggio, senza pregiudizi, condotta in coordinamento con la UE, dove lo sviluppo e diritti civili crescono contemporaneamente e non condizionano l’uno all’altro. Programmazione di collaborazione con il Nord dell’Africa può essere condotto a tutti i livelli e in tutti campi. Dalla UE alla ANCI, dall’economia, medicina, ricerca, università , materie prime , cultural ecc. Il Mediterraneo e il luogo di molte fasi dello sviluppo per i commerci tra le nazioni negli ultimi 3500 anni. Noi siamo immersi nel Mediterraneo. Non è possibile che noi abbiamo solo problemi. La Turchia si era avvicinata di molto al modello europeo, ora c’è il rischio che si allontani. Bisogna intervenire ma con giudizio e moderazione.

 

Tutto questo è necessario per garantire la prosperità e le commesse alle aziende che poi lavorano sul territorio. Le nostre aziende devono avere l’accesso a questi mercati. E’ necessario anche supportare le aziende nella innovazione. Bisogna favorire l’insediamento delle aziende ad alto contenuto tecnologico che potrebbero aprire un ciclo di crescita durevole. Prospettare ai giovani un futuro con una scolarizzazione sempre più elevata sarebbe possibile in un tale contesto. 

 

Liberismo puro o il garantismo dello stato

Fino a pochi anni fa, per non dire fino a ieri, la politica era dominata dalla destra e la sinistra: la prima voleva un’economia di mercato senza l’invasione dello Stato. La seconda era fautrice di un mercato garantista. Oggi il mondo è radicalmente cambiato, i dubbi sorgono ad entrambe le sponde del pensiero. Certo è che tutti sarebbero , almeno a parole, soddisfatti di un sistema che offrisse le opportunità di libera impresa e le garanzie occupazionali in un paese dove tutti lavorano e lo stato vigila.

Io penso che i diritti e doveri in una società composita come la nostra, sia che  parliamo della società civile, quella produttiva oppure del terzo settore devono essere espressione del livello di sviluppo economico e culturale raggiunto. Quindi non si tratta di far prevalere l’una o altra scuola di pensiero ma di offrire opportunità alle parti di elaborare una soluzione misurata alle loro esigenze.  . Come dire,  un pluralismo di modelli che poi  si confrontano nelle sedi istituzionali e nella vita quotidiana con l’obbiettivo sperato di evolversi invece di ingessarsi. Credo che sia auspicabile un attività nel sviluppare i modelli sociali anche nel settore produttivo e non solo nel terzo settore. Dalle classiche cooperative dove i soci dividono il profitto ma anche il rischio d’impresa ma seguite da vicino con le figure professionali manageriali in grado di offrire loro competitività alle forme di autoproduzione nel settore alimentare, energetico o altro per implementare le capacità di famiglie di affrontare la crisi di modello consumistico. Autoproduzione invece di calo di consumi dove è possibile questo modello.

Ad ogni modo non deve essere demonizzata nessuna componente , ne  libertà dell’economia di mercato ne la garanzia di cui deve godere l’individuo nei suoi diritti civili, come anche il suo diritto di essere svincolato dai modelli di consumo in evidente stato d’affanno. La nostra società deve dare l’opportunità a queste opzioni.  Nel caso in cui ci sono finanziamenti pubblici da erogare alle aziende e società privati è lo stato che si debba occuparsi di non fare le operazioni che discriminano le aziende che lavorano in regime di imprese libere e che  conoscono lo stato come esoso esattore delle tasse. Insomma le operazioni come l’Alitalia non si debbamo ripettere. 

 
 
 

Il profilo del candidato capolista per l'IDV a San Casciano (FI) Elezioni amministrative 2009

Post n°1 pubblicato il 26 Aprile 2009 da Sinim
 
Foto di Sinim

SINISA MILANOV

Capolista dei candidati della lista di ITALIA DEI VALORI alle elezioni amministrative del 2009

Sinisa Milanov è  nato a Zrenjanin, in Serbia nel 1960. A Firenze è venuto a settembre del  1983. guidato dal desiderio di studiare la pittura nella città nota per essere la Culla del Rinascimento. Si è iscritto all’Accademia delle Belle Arti sostenuto dalla sua famiglia e nel 1988 si è diplomato in corso di pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze, nella scuola di pittura di Proff Silvio Loffredo. Nello stesso anno ha vinto una borsa di studio per il corso di tecniche di incisione presso la Scuola internazionale di grafica “Il Bisonte”. Da allora ha svolto l’attività  di produzione e vendite delle opere di pittura. Durante gli studi ha vissuto a Firenze. Successivamente, nel periodo tra il 1988 e 1992 ha vissuto nel Comune di Greve in Chianti nella località Strada.

Nel 1992 si trasferisce a San Gimignano dove fino al 2002 vive e lavora nella Città delle Belle torri. E’ una comunità che dimostra una grande vitalità e dinamismo. Vive nel centro della città e gestisce uno studio d’arte all’ombra del campanile della Collegiata. Ha condiviso per dieci anni le gioie e le difficoltà dei suoi concittadini ed ha imparato ad apprezzare la partecipazione alla vita pubblica. La partecipazione e la condivisione degli obbiettivi erano i concetti di cui sono stati impregnati gli anni di San Gimignano. Sono gli anni in cui si è impegnato al fianco di molti artisti e artigiani nell’affermazione dei valori della attività creativa e di produzione artigianale di qualità. C’è stata una figura indelebile in questo periodo. E’ il Prof. Pietro Toesca, professore di filosofia delle Università di Parma e di Roma. A San Gimignano dagli anni ’70, egli è stato un maestro che con tanti altri meritevoli artisti e artigiani ha dato lo slancio ad una associazione locale per diventare una piccola Accademia dove i progetti si susseguivano uno dopo l’altro. Niente era impossibile. Pubblicare libri scritti da noi o i nostri invitati, le mostre, didattica, DVD, le serate d’incontri qualsiasi cosa pur che sia legato al genio umano , alla civiltà, alla operosità tutto in un ritmo di convivialità, di rispetto e di  crescita.

Vivere nei luoghi come Greve negli anni ’80 e San Gimignano ’90 gli ha permesso di conoscere una civiltà quella chiantigiana e toscana e di condividerne valori. Non è poi stato così difficile per i toscani farsi amare da uno “straniero” che poi non si è mai sentito tale in quanto non ha mai sentito pregiudizi nei propri confronti. Altrettanto si è sentito acetato per i valori che porta in se, ha potuto sempre esprimere i valori portati con se, quelli dati della sua famiglia e la sua terra  origine. La sincerità e schiettezza mette in comune la mentalità delle genti della Serbia e della Toscana.

Negli anni, ha voluto approfondire la propria conoscenza del territorio e la cultura toscana, ed a coglierne tutte le sfumature. Tant’è che successivamente al trasferimento della sua attività professionale nel Oltrarno a Firenze, avvenuta per motivi familiari, ha deciso di mettere in atto le sue conoscenze e l’amore per la storia, arte, cultura ed il territorio toscano che è diventato guida turistica con specializzazione enogastronomica. Nella sua nuova attività ha continuato di incontrare pubblico amante d’arte e della civiltà fiorentina.

Dal 2007  é residente a San Casciano VP. E’ cittadino italiano, coniugato.

Per l’Italia dei Valori ha sostenuto come militante e volontario la campagna elettorale dei candidati alle elezioni comunali di Firenze nelle amministrattive precedenti del 2003. E’iscritto al partito dell’Italia dei Valori dal’ottobre del 2008. Nel 2009 partecipa alle elezioni come candidato  e come responsabile dell’IDV per San Casciano. IDV si presenta con le proprie liste dei candidati per le elezioni comunali e sostiene il Candidato sindaco Massimiliano Pescini. La coalizione è composta da PD, IDV e La Sinistra. A San Casciano si presentano 5 candidati sindaco con due schieramenti politici e tre sostenuti dalle liste civiche.

Si rende disponibile a tutti gli interessati per qualsiasi informazione sull’attività elettorale e di partito.

 

San Casciano aprile 2009

 
 
 
 

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