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Creato da: sinistracritica_2008 il 19/02/2008
L'unico voto utile è a sinistra, non votate Berlusconi,Veltroni e Casini! Distruggeranno il paese!

 

 

Giordano a Veltroni: «Noi la Sinistra, il tuo Pd dove sta?»

Post n°55 pubblicato il 05 Marzo 2008 da sinistracritica_2008
 


Franco Giordano, 250, foto Ansa
«Caro Walter, la campagna elettorale, si sa, è fatta anche di tormentoni e uno dei tuoi preferiti è accusare la Sinistra Arcobaleno di essere ibernata. Il detrito di un passato estinto. Degli anni Cinquanta, che sono archeologia a differenza dei Sessanta che, chissà perché, sono invece di stringente attualità. Dell'epoca della lotta di classe e della manifestazioni contro la Nato». È questo il punto del segretario del Prc, Franco Giordano, che verrà pubblicato mercoledì in un editoriale su "Liberazione". Il segretario del Prc risponde alle critiche del leader del partito Democratico, Walter Veltroni, e domanda: «Il tuo Pd, da che parte sta?».

In merito alle questioni del lavoro così difficili, secondo la Sinistra, oggi in Italia «non siamo nel '53 ma nel 2008: l'anno in cui si contano in Italia due milioni 700mila "lavoratori saltuari" e tre milioni di lavoratori al nero. Il tuo candidato Colaninno - sottolinea Giordano - offre un po' meno di 600 euro al mese, e di fissare a 36 mesi il tetto del lavoro precario non vuole neppure sentirne parlare. Tu cosa ne pensi? E se non sei d'accordo con l'industriale d'alto lignaggio, perché lo hai candidato?».

E ancora, è polemica sulla candidatura del presidente di Federmeccanica, Massimo Calearo: «Calearo è il capolista del tuo partito nel Veneto. Perché?», è il ragionamento di Giordano. «Immagino, correggimi se sbaglio, perché il Pd vuol sfondare nella roccaforte leghista del nord-est. È un obiettivo sacrosanto, ma se per raggiungerlo bisogna interiorizzare proprio la cultura che si vorrebbe contrastare, quella dello sciopero fiscale del Carroccio e di Calearo, il gioco non vale la candela».

Aggiunge Giordano sul "patto tra produttori" di cui parla Veltroni: «Ma sei proprio sicuro che eliminare i conflitti renderebbe questo paese e questo mondo migliori? Forse la differenza tra noi è proprio nello scarto tra chi mira ad amministrare la dolente realtà esistente e chi non si rassegna. È il caso nostro. In effetti, però, noi -conclude - siamo la Sinistra».

 
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MOLFETTA: TURIGLIATTO, BASTA CON QUESTA VERGOGNA. SUBITO 10 MILA ISPETTORI

Post n°54 pubblicato il 05 Marzo 2008 da sinistracritica_2008
 

(AGI) - Roma, 3 mar. - "Un'altra strage di operai. La vergogna deve finire". Lo dice Franco Turigliatto, capolista di Sinistra Critica al Senato. "Sta ricominciando il balletto di dichiarazioni ipocrite, fatte magari da chi, come il Pd e l'Arcobaleno, in due anni non hanno stanziato neppure un euro sulla sicurezza del lavoro. Gli operai continuano a morire, i politici continuano a parlare. Chiediamo fatti. Pensiamo che servirebbe, subito, uno sciopero generale sulla sicurezza del lavoro, senza aspettare un minuto. E facciamo una proposta, semplice da realizzare, se davvero si vuole lottare per la sicurezza: l'assunzione di diecimila ispettori del lavoro, finanziata con la tassazione di rendite e profitti, e un deciso inasprimento delle pene. Cosa rispondono Bertinotti e Veltroni?".

 
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7 FATTI LAICI

Post n°53 pubblicato il 05 Marzo 2008 da sinistracritica_2008
 

SU INIZIATIVA DI ENZO MARZO E MARIA GIGLIOLA TONIOLLO PRESENTIAMO QUESTA PROPOSTA ALLA PUBBLICA OPINIONE E ALLE FORZE POLITICHE, E CHIEDIAMO SIA SOTTOSCRITTA DA SINGOLI E ASSOCIAZIONI

7 FATTI LAICI

A parole tutti o quasi oggi si dicono laici, ma non c’è laicità senza la più rigorosa neutralità delle istituzioni su convinzioni morali, religiose e filosofiche, senza la garanzia di pari dignità sociale delle persone e senza la separazione fra istituzioni pubbliche e confessioni religiose: non c’è laicità, quando si esige o si accetta di trasformare in obbligo giuridico i dettami morali di una chiesa o si assiste senza reazione all’occupazione delle istituzioni da parte delle gerarchie vaticane. Laicità è riconoscimento alle persone del diritto di scegliere liberamente riguardo la propria vita e il proprio corpo, ed è possibilità di attuare le proprie scelte. Laicità è anche reale coinvolgimento nelle decisioni pubbliche sulle scelte private.

Riteniamo, in questa sede, che per comprenderci meglio e riconoscerci come laici vi sia la necessità di stabilire un minimo comune denominatore con la definizione di alcuni obiettivi concreti:



1) ABOLIZIONE DEL CONCORDATO e di ogni forma di privilegio diretto e indiretto a favore della Chiesa cattolica nella legislazione e nelle politiche pubbliche. E’ necessario e urgente rimettere in discussione l’intero meccanismo di finanziamento pubblico: l’attuale normativa sull’8 per mille, l’esenzione del pagamento dell’Ici per le attività commerciali della Chiesa cattolica. Censimento di tutti i finanziamenti arbitrari di Stato, di Regioni e di Enti locali alla Chiesa Cattolica. Necessità di una scuola pubblica laica, a partire dalla scuola dell’infanzia. Abolizione dell’incostituzionale finanziamento pubblico delle scuole confessionali e l’abrogazione della legge che immette automaticamente in ruolo – anche in materie umanistiche e senza concorso – gli ex professori di religione scelti dalle Curie.

2) PIENO RICONOSCIMENTO DELL’AUTODETERMINAZIONE NELLA MATERNITA’. Le istituzioni devono promuovere campagne di informazione sessuale, anche nelle scuole, per la conoscenza dei mezzi di prevenzione; devono agevolare l’acquisto degli anticoncezionali, abolire l’obbligo di ricetta per l’acquisto della pillola del giorno dopo (contraccezione di emergenza) e soprattutto assicurare che l’effettiva operatività della legge 194 sia sempre garantita con personale non obiettore presente in tutte le strutture esistenti, consentendo anche l’uso della pillola abortiva Ru 486. E’ necessaria una nuova legge in materia di fecondazione assistita o una profonda revisione della legge 40, che parta dall’abolizione delle limitazioni già riconosciute illegittime dall’Autorità giudiziaria e che disponga nuove linee-guida.

3) DIFESA DELLA LIBERTÀ DI SCIENZA, che non può essere limitata, né condizionata, da convinzioni confessionali o ideologiche.

4) RICONOSCIMENTO DELLE DIRETTIVE ANTICIPATE DI FINE VITA, (testamento biologico) con la stessa ampiezza decisionale di chi ha piena capacità.

5) REALIZZAZIONE DELL’ASSOLUTA UGUAGLIANZA GIURIDICA, della parità di diritti e pari dignità sociale per tutti, senza differenza di orientamento sessuale e di identità di genere in materia di diritto di famiglia, nel riconoscere da parte dello Stato una pluralità di modelli famigliari e nella garanzia dei diritti materiali e morali dei minori e dei terzi.

6) RIDISCUSSIONE DELLA NATURA, DEI COMPITI E DELLA COMPOSIZIONE DEL COMITATO NAZIONALE PER LA BIOETICA, che deve informare e coinvolgere il pubblico sulle proprie tematiche. Esso deve inoltre diventare organo di alta funzionalità interna e di riconosciuto valore internazionale e quindi deve essere un organismo autorevole per professionalità e competenza, equilibrato tra le varie concezioni politiche, religiose e filosofiche.

7) RIFIUTO DELL’ASSERVIMENTO DEI MEDIA, soprattutto di quelli pubblici, che si fanno strumento improprio di propaganda religiosa.



Hanno già aderito:

Vittorio Villa, Palermo

Antonio Caputo, Torino

Gustavo Ghidini

Carlo Augusto Viano, Torino

Ersilia Salvato

Vera Pegna, Roma

Anita Sonego, Milano

Luisa La Malfa, Roma



Le Associazioni:

Italialaica.it

Società Laica e Plurale



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Per informazioni: info@fattilaici.org

 
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Ferrero: Con la candidatura di Calearo il PD sceglie di schierarsi con i padroni

Post n°52 pubblicato il 03 Marzo 2008 da sinistracritica_2008
 

"Il Partito Democratico ha candidato prima uno dei sopravvissuti alla strage della Thyssen e ora uno degli industriali (Massimo Calearo, presidente di Federmeccanica - ndr) che hanno rifiutato di concedere nel contratto nazionale dei meccanici il diritto ai lavoratori a un'ora di assemblea proprio sul tema della sicurezza. Quella di oggi mi sembra una scelta grottesca: inequivocabile nel senso che indica come il PD scelga di schierarsi con i padroni e moralmente davvero molto discutibile".Lo afferma il ministro della Solidarieta' Sociale Paolo Ferrero.

"Mi vengono i brividi a sentire della candidatura di Calearo, il capo di Federmeccanica. Nel Pd sono tantissimi quelli che vengono dal Pci. Quel partito ha sempre avuto nei lavoratori la sua base sociale e nessuno può dimenticare che Berlinguer è morto per difenderli". Lo afferma la senatrice della Sinistra l'Arcobaleno Manuela Palermi, Capogruppo dei Verdi - Pdci.

"Ci voleva Veltroni per recidere qualsiasi legame con la storia della sinistra. Spero che da questo momento Veltroni abbia il buon gusto di astenersi dal parlare di salario e di condizioni di vita dei lavoratori. E da questo momento è chiaro - conclude la senatrice dei Comunisti italiani - che le strade della Sinistra arcobaleno e di un partito ultramoderato come il Pd non si reincontreranno".

 
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Bertinotti attacca il Pd: "Ciclo Bassolino finito, si torni a voto"

Post n°51 pubblicato il 02 Marzo 2008 da sinistracritica_2008
 

ROMA - "Un intero ciclo è finito, bisogna tornare rapidamente alle lezioni per colmare uno iato che c'é tra i cittadini e le istituzioni". Lo afferma il leader de la Sinistra l'Arcobaleno, Fausto Bertinotti, a margine di una manifestazione sul programma al teatro Ambra Jovinelli.

VELTRONI RIFORMISTA NON DI SINISTRA? REO CONFESSO
"Quando ho letto che Veltroni in un'intervista al Pais ha detto di essere un riformista e non di sinistra, ho pensato: è reo confesso". Lo afferma il leader della Sinistra Arcobaleno, Fausto Bertinotti, intervenendo ad una manifestazione sul programma all'Ambra Jovinelli. "Vorrei capire - prosegue - cosa significa essere riformisti senza la parola sinistra".

SI VOGLIONO CANCELLARE ALTRI PARTITI

"Siamo sottoposti al bombardamento dei mezzi di comunicazione di massa che vogliono far credere che in Italia ci siano solo due partiti con una operazione insidiosa e pericolosa per la democrazia, e cioé cancellare gli altri partiti a partire da questa sinistra". Lo afferma il leader de la Sinistra l'Arcobaleno, Fausto Bertinotti, a margine di una iniziativa sul programma al Teatro Ambra Jovinelli, parlando degli spazi concessi agli altri partiti rispetto a Pd e Pdl. A chi gli chiede un commento sui sondaggi che danno la sinistra in calo, Bertinotti risponde: "non mi sembra anzi la tendenza è in crescita".

TRA OBIETTIVI MORALITA' PUBBLICA
Tra le caratteristiche della Sinistra Arcobaleno deve esserci "la capacità di costruire una nuova moralità pubblica, il che significa 'quello che dici fai'". Ne é convinto il leader Fausto Bertinotti che, approfittando della giornata di sole e soprattutto del blocco delle auto, ha deciso di fare una passeggiata a piedi fino al teatro Ambra Jovinelli dove è atteso per partecipare ad un incontro sul programma Arcobaleno. Il presidente della Camera è uscito dai suoi uffici in piazza Montecitorio, ha percorso via del Tritone fermandosi in un bar a bere un caffé. Giusto in tempo di fare una piccola pausa per poi riprendere a passo sostenuto la camminata fino al teatro. Nel corso del tragitto, il leader della Sinistra Arcobaleno è stato fermato diverse volte da persone e turisti pronti a stringergli la mano.

PD  CANDIDA CALEARO? VORREI CAPIRE COME FA
"Il Partito democratico candida il capo della Federmeccanica, ma come gli viene in mente?". Lo afferma il leader della Sinistra Arcobaleno Fausto Bertinotti intervenendo ad una manifestazione per il programma al teatro Ambra Jovinelli. Dopo la candidatura nel Pd di Matteo Colaninno, scelta già criticata a sinistra, Bertinotti aggiunge: "Ora siamo a due persone e mezzo di troppo".

UNICO VOTO UTILE E' A NOI

"L'unico voto utile è alla sinistra". Lo afferma il leader della Sinistra Arcobaleno, Fausto Bertinotti, intervenendo all'Ambra Jovinelli per una manifestazione sul programma. Bertinotti ricorda poi le dichiarazioni di Anna Finocchiaro che aveva invitato a votare i due maggiori partiti, Pd e Pdl: "Il fatto che si inviti a votare Berlusconi e non Sinistra Arcobaleno mette in evidenza un duopolio opprimente che si manifesta nella cancellazione di domande radicali della società italiana". Per il presidente della Camera, quindi, è importante votare a sinistra perché "più la sinistra è forte e più può condizionare il Partito democratico. Il Pd - aggiunge ancora - si definisce di centrosinistra ma ha un programma di centro, se la sinistra diventa forte questa conformazione del Pd può essere messa a dura prova, niente è irreversibile".

 
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Congresso sinistra: programma

Post n°50 pubblicato il 01 Marzo 2008 da sinistracritica_2008
 
Tag: Eventi

1 E 2 MARZO
FAI UNA SCELTA DI PIAZZA

LA SINISTRA L’ARCOBALENO
PRESENTA IL PROGRAMMA
IN TUTTE LE PIAZZE ITALIANE.

È IL TUO PRIMO WEEKEND DI PARTE.
PARTECIPA.
Vi anticipiamo alcune delle iniziative:

SABATO 1 MARZO
• Ottaviano (Na): Fausto Bertinotti ore 16.00 al Castello Mediceo incontra i giovani impegnati alla lotta alle mafie e camorra;
• Bari:  Alfonso Pecoraro Scanio ore 10.00 al Comune di Bari con Vendola, Francescato, Bonelli manifestazione “Patto per il clima e per la Puglia”;
• Taranto:  Alfonso Pecoraro Scanio ore 16.00 al Comune di Taranto con il Sindaco Ezio Stefano;
• Cosenza: Franco Giordano ore 19.30 al Teatro Modernissimo;

DOMENICA 2 MARZO
• Roma:  Fausto Bertinotti ore 10.00 Teatro Ambra Jovinelli;
• Livorno: Cesare Salvi  ore 9.30 Camera del lavoro P.zza Municipio;
• Brescia:  Oliviero Diliberto ore 10.30 Teatro San Carlino;
• Perugia: Franco Giordano ore 17.00 Ponte S.Giovanni lido Tevere.

 
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Programma sinistra critica

Post n°49 pubblicato il 01 Marzo 2008 da sinistracritica_2008
 

300 EURO DI AUMENTI NETTI E RITORNO DELLA SCALA MOBILE. I SALARI HANNO BISOGNO DI UNA TERAPIA SHOCK

Depositato il programma di Sinistra Critica

Aumento dei salari di 300 euri netti, salario minimo per legge a 1300 euro, ritorno alla scala mobile, salario sociale per disoccupati e precari, Patrimoniale per le fortune accumulate, soppressione dei benefici del cuneo fiscale. Sono i punti salienti del programma elettorale di Sinistra Critica, presentato oggi dalla candidata premier Flavia D’Angeli e da Franco Turigliatto capolista al Senato. “Paghi chi non ha mai pagato e si intervenga davvero sulla vita dei lavoratori e lavoratrici”. “La campagna elettorale si appresta a divenire il “Paese dei Balocchi”, dove tutti fanno promesse meravigliose – dice D’Angeli – noi proponiamo quello che abbiamo sempre difeso”. Tra le altre proposte, l’assunzione di 10mila ispettori contro i morti sul lavoro –“ da prendere anche dai militari in esubero” – la trasformazione della Cassa Depositi e Prestiti in una grande Banca nazionale per mutui popolari e riqualificazione ambientale e un piano che colpisca le grandi fortune accumulate negli ultimi venti anni: tassazione rendite finanziarie, Patrimoniale, soppressione cuneo fiscale.
Tra le misure sociali, anche l’abrogazione della legge 30, del pacchetto Treu,della Bossi-Fini, del pacchetto Welfare.
Netto poi il programma sulla laicità: “Basta con le ingerenze vaticane – dice D’Angeli – piena autodeterminazione delle donne, libera scelta sessuale, difesa 194 e RU486, diritto alle unioni civili, solidarietà piena a studenti e professori che hanno contestato Ratzinger.

In sintesi:

Emergenza salariale: aumento di 300 euro netti mensili dei salari e stipendi dei lavoratori italiani. Come? Recupero del fiscal drag, riduzione Irpef per redditi più bassi (e contestuale aumento di quelli più alti), introduzione del salario minimo per legge (1.300 euro mensili). Misura urgente: reintroduzione della scala mobile.

Chi paga?: tassazione rendite finanziarie, revisione del cuneo fiscale per le imprese e soprattutto introduzione in Italia di una Patrimoniale sui beni compresi quelli del Vaticano.

Emergenza lavoro: assunzione di 10mila ispettori del lavoro, colpire penalmente e fiscalmente le imprese responsabili di incidenti. Gli ispettori si possono prendere anche da personale dell’esercito in esubero.

Precarietà: abolizione della legge 30 e del pacchetto Treu oltre al protocollo sul Welfare. Garanzia delle norme contrattuali. Istituzione del Salario sociale (1000 euro netti)

Pensioni: dopo venti anni di massacri si ritorni al retributivo con sistema a ripartizione; separazione assistenza da previdenza, colpire il potere delle assicurazioni e dei fondi pensione, revisione delle norme sul Tfr

Casa: un piano di alloggi sociali, requisizione case sfitte, una grande banca nazionale anche per garantire mutui a tassi non usurai.

Una Banca nazionale contro la crisi: recupero della funzione pubblica della banca con la Cassa Depositi e Prestiti finalizzata a interventi sociali: case, opere di riqualificazione ambientale, riconversione apparati bellici.

Spese militari: Drastica riduzione e contestuale riconversione industria bellica da tenere sotto controllo pubblico. Riconversione civile dell’esercito finalizzato alla difesa del territorio.

Guerra e pace: ritiro incondizionato delle truppe all’estero, uscita dalla Nato, chiusura delle basi straniere e riconversione di quelle italiani finalizzate a proiezione internazionale

Beni comuni e servizi pubblici: Basta con le privatizzazioni, ri-pubblicizzazione dei servizi pubblici essenziali – Acqua, energia, comunicazioni, utilities, Banche. Riqualificazione di sanità e istruzione e un nuovo welfare che preveda la copertura dei nuovi bisogni (disabilità, disagio psichico, etc).

Scuola pubblica al 100%: basta finanziamenti alle scuole private, soppressione delle riforme Moratti e Berlinguer, riqualificazione, anche salariale, dell’insegnamento pubblico, esercizio del diritto allo studio con riduzione dei costi per gli studenti e le famiglie.

Ecologismo al 100%: per una politica del No ai profitti (inceneritori, rigassificatori, centrali a carbone, Alta Velocità, nucleare) Sì all’ambiente e alla salute: energia pulita, raccolta differenziata, un sistema che faccia pagare alle imprese il costo sociale degli imballaggi eccessivi e che incentivi la riduzione dei consumi energetici

Politica pulita: basta con i privilegi: indennità parlamentare a circa 3000 euro e conseguente riduzione delle altre; non più di due mandati, elezione dei dirigenti nei servizi pubblici (dalle Asl alla Rai), soppressione del vitalizio ai parlamentari.

Migranti e razzismo: basta con la logica securitaria, via la Bossi-Fini, regolarizzazione immediata, apertura delle frontiere, diritto di voto ai migranti.

Antiproibizionismo legalizzazione delle droghe leggere e liberalizzazione delle altre

No alle ingerenze vaticane, le donne non hanno padroni: difesa della 194, sì alla Ru486, diritto alla libera scelta sessuale, unioni civili, diritto al dissenso contro il dogma imposto (solidarietà a studenti e professori Sapienza contro Ratzinger)

Una rivoluzione democratica: basta con la democrazia dall’alto imposta da Maastricht, dagli Usa o dal Vaticano. Vogliamo una democrazia diretta, non delegata, con la partecipazione dal basso, con il proporzionale senza sbarramenti. Siamo per la rotazione degli eletti, per la parità assoluta dei generi nelle istituzioni, per il limite di mandato a due legislature, per il divieto di cumulo degli incarichi, per la democrazia diretta e partecipata, per il potere dal basso a partire da chi lavora.

 
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La sinistra in trincea in vigilanza

Post n°48 pubblicato il 29 Febbraio 2008 da sinistracritica_2008
 

Troppo "Veltrusconi" in Rai

Angela Mauro
«Black out». Dopo aver pensato di andare a manifestare davanti alla Rai di viale Mazzini (idea non tramontata, data da definire), la Sinistra Arcobaleno prende carta e penna e scrive al presidente della commissione di vigilanza Rai Mario Landolfi per denunciare la «disparità di trattamento riservata dai mezzi di comunicazione ai candidati e ai programmi» dei partiti che non siano il Pd di Veltroni o il Pdl di Berlusconi. Il presidente, è la richiesta, si faccia carico di «garantire pari dignità e condizioni ai soggetti politici e alle diverse proposte politiche, segnalando tempestivamente gli squilibri di comportamento».
La lettera viene spedita nel bel mezzo di una giornata concitata in commissione, terminata con l'approvazione del regolamento sulla par condicio relativo alla seconda fase della campagna elettorale, che scatterà dopo la presentazione delle liste. La Sinistra Arcobaleno abbandona la seduta, in protesta contro la scelta del Pd di votare a favore del confronto diretto tra i candidati premier in tv, ma non per la realizzazione effettiva di tale principio. In sostanza, in commissione è passato l'emendamento Beltrandi-Migliore (Rnp-Prc) che reintroduce un confronto tra tutti i candidati premier della durata di 90 minuti nei giorni precedenti al voto su Raiuno (tra le 21 e le 22.30), ma non sono passati altri tre punti dell'emendamento che avrebbero regolamentato il principio. Dunque, una vittoria «menomata», per la sinistra, che contesta la «vergognosa presa di posizione del Pd che preferisce accordarsi con il Pdl di Berlusconi per mantere uno status quo nell'informazione Rai sulla competizione elettorale a loro esclusivo vantaggio», dicono i rappresentanti della Sinistra Arcobaleno in commissione vigilanza, Giovanni Russo Spena, Paolo Brutti e Natale Ripamonti. Seguirà una lettera all'Autorità per le comunicazioni affinchè «stabilisca regole che diano corpo al principio approvato in commissione».
Sulla questione prende posizione anche il candidato premier Fausto Bertinotti. La campagna elettorale di Veltroni è «invasiva», dice negli studi di "Controcorrente" su Sky Tg24. Il leader del Pd «tende a invadere il terreno complessivo della campagna elettorale anche aiutandosi con il comportamento del Pdl e con la complicità del sistema delle telecomunicazioni. Tutto per operare una falsificazione del dibattito politico italiano in direzione di un duopolio che determinerebbe la scomparsa delle istanze della sinistra». Quanto ai telegiornali, «è del tutto evidente - continua Bertinotti - la tendenza a determinare un regime di duopolio che è allarmante perchè riduce gli spazi della democrazia».
Duopolio Pd-Pdl in tv, pensiero unico Pd-Pdl in Parlamento dopo il voto. Il rischio «larghe intese» è sempre più forte, torna a rilanciare il segretario del Prc Franco Giordano. «Noi non contratteremo, nessun accordo sottobanco con il Pd, nemmeno un'intesa tecnica per limitare i danni al Senato». Strade distinte, dunque, il Pd con il suo indistinto "ma anche", la Sinistra Arcobaleno con la sua scelta di parte, come recita il messaggio della campagna elettorale lanciata ieri (vedi a pag. 14). Il Pd dice di essere il partito dei precari e degli operai? «Non c'è confine alle aspirazioni - commenta Bertinotti - Ma sarebbe meglio essere non tanto il partito dei precari, quanto il partito che vuole cancellare la precarietà. Nel programma del Pd, vedo misure volte ad alleviare il precariato, non a sradicarlo. Il banco di prova è la legge 30 che ha consentito la crescita della precarietà: va superata».
Dopo aver presentato il programma e la campagna elettorale, la Sinistra Arcobaleno ritrova l'ottimismo (un sondaggio Ipr Marketing per Sky Tg24 le assegna tra il 7 e il 9 per cento dei consensi se si votasse ora e un potenziale elettorale complessivo che va dal 5 al 15 per cento). Anche la questione del simbolo non brucia più. «Basta con i toni difensivi, li ho usati anch'io finora - ammette Bertinotti - proviamo davvero ad appropriarci dell'arcobaleno, viviamolo, basta con "avevamo un grande simbolo"... Ne abbiamo un altro: spendiamolo con fantasia».

 
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TURIGLIATTO CONTESTA LE TV

Post n°47 pubblicato il 29 Febbraio 2008 da sinistracritica_2008
 

FLAVIA D'ANGELI CANDIDATA PREMIER, TURIGLIATTO CAPOLISTA AL SENATO. LA SINISTRA CHE FA QUELLO CHE DICE

Turigliatto: “Bertinotti si lamenta ma è in tv tutti i giorni. Noi siamo pari alla Rosa Bianca ma in tv non ci siamo mai”

Il tandem annunciato da Sinistra Critica per le elezioni politiche si tradurrà nella designazione di Flavia D’Angeli a candidata premier mentre Franco Turigliatto sarà capolista al Senato in tutte le circoscrizioni.
“Una scelta per puntare al futuro” dice Franco Turigliatto “e uscire dalla solita politica che unisce centrodestra e centrosinistra”. “Negli ultimi 15 anni hanno governato tutti, Prodi e Berlusconi, D’Alema e Fini, Casini e Tabacci, la Santanché ma anche Bertinotti e le condizioni di vita dei lavoratori sono peggiorate. E’ ora di costruire un’altra proposta basata su una sinistra che faccia quello che dice”.
“Purtroppo, commenta il senatore “dissidente”, questa proposta gli italiani non la conoscono: a dieci giorni dalla sua presentazione Flavia D’Angeli non è stata intervistata da nessun Tg a eccezione di Matrix su Canale 5 e nessuno sa che esiste un movimento politico, presente in Parlamento al pari della Rosa Bianca, che presenterà le proprie liste in tutte le circoscrizioni. Cosa dobbiamo fare occupare la Rai?”.

Chi è Flavia D’Angeli
Flavia D’Angeli ha 34 anni, laureata in Lettere, è stata impegnata nei movimenti studenteschi e in quello antiglobalizzazione. Dirigeva i Giovani di Rifondazione comunista a Genova nel 2001 e al Forum sociale di Firenze nel 2002. Ha fatto parte della Direzione nazionale e dell’Esecutivo nazionale del Prc ricoprendo per un anno l’incarico di responsabile del Dipartimento Precarietà. Dopo l’uscita di Sinistra Critica si è dimessa dagli incarichi, lasciando il partito e ora è insegnante precaria (italiano, storia e geografia). Fortemente attiva nel movimento femminista, ha due figli.

 
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Indisponibili a pasticci

Post n°46 pubblicato il 29 Febbraio 2008 da sinistracritica_2008
 

COMUNICATO STAMPA DI MARCO FERRANDO
Portavoce naz. del Partito Comunista dei Lavoratori

(20 febbraio 2008)

In una campagna elettorale che avrà al centro il bilancio del governo Prodi e le responsabilità delle sinistre nei suoi confronti, il Partito Comunista dei Lavoratori si presenterà per quello che è stato e che è: il partito della sinistra italiana che non si è compromesso, né in tutto né in parte, con un governo confindustriale e bellicista.

Questa nostra autonomia vale innanzitutto verso una Sinistra Arcobaleno che ha svenduto le ragioni dei lavoratori e dei movimenti per un pugno di ministri. Ma vale anche, su un piano diverso, verso i dirigenti di Sinistra critica, che hanno votato per 23 volte la fiducia al governo Prodi: sia sul primo rifinanziamento delle missioni di guerra (luglio 2006); sia sulla finanziaria antioperaia da 35 mld che ha regalato risorse immense a imprese e banche (dicembre 2006); sia sul programma dei 12 punti del 2° governo Prodi (febbraio 2007).

La tardiva dissociazione di Sinistra critica nella fase terminale dell'Unione - in sé positiva - non annulla queste responsabilità, che non possono essere rimosse.

Tutto ciò naturalmente non pregiudica l'unità di azione tra PCL e altre sinistre sul terreno della battaglia di massa e delle lotte attorno ad obiettivi comuni. Ma certo impedisce confusioni di responsabilità e pasticci elettoralistici senza futuro, cui non siamo, in nessun caso, disponibili. Alla base del nostro percorso abbiamo sempre posto la chiarezza e il rigore dei principi. Non intendiamo deflettere. Semmai chiediamo a tutte le sinistre e a tutti i democratici un impegno comune in queste ore per consentire al PCL il diritto democratico di presenza in tutte le circoscrizioni attraverso la riduzione del numero di firme necessarie per la presentazione. A meno che i confini della democrazia non siano limitati alle sole rappresentanze parlamentari, di segni diverso, che hanno votato missioni militari e sacrifici, escludendo chi vi si è opposto coerentemente.

 
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Sfide internazionali per la nuova sinistra

Post n°45 pubblicato il 29 Febbraio 2008 da sinistracritica_2008
 

Raffaele K. Salinari

Vorrei cercare di rispondere alla domanda «radicale» di Gabriele Polo (il manifesto 23 febbraio): a cosa servirebbe la sinistra? Certamente a ricreare uno spazio politico anche a partire dalla rinnovata centralità delle tematiche internazionali. Nell'accelerazione della campagna elettorale il grande respiro della costruzione collettiva di un nuovo modello di civilizzazione globale rischia invece di scomparire di fronte alla sussunzione dell'agire politico nell'immagine del leader proposta dalla logica dei due partiti maggiori. In realtà la solidarietà internazionale, il sostegno ai movimenti sociali del sud del mondo, il dialogo con le realtà antagoniste che si oppongono al liberismo rapinoso del Wto e alla privatizzazione della vita a opera delle multinazionali farmaceutiche, sono tra le risposte che l'elettorato «sospeso» che guarda a sinistra si attende, perché la sensibilità diffusa di un'opinione pubblica che travalica gli schemi ideologico tradizionali è molto più attenta e sensibile a queste dinamiche che a quelle nazionali o, meglio, pretende che una forza di sinistra muova la sua analisi della realtà locale da queste più ampie convergenze «glocali».
Se è dunque nostra necessità rilanciare la convergenza strategica tra partiti e movimenti antagonisti, o catalizzare un «campo di forze» maggiore della somma dei singoli movimenti e partiti che compongono la Sinistra l'Arcobaleno, questo sarà possibile solo creando un orizzonte che guarda a queste nuove narrazioni collettive di lungo periodo e allo stesso tempo le rafforzi inserendole come punti programmatici per la conta elettorale. Va definito dunque nei territori uno spazio pubblico-politico che articoli i temi globali, declinandoli in modo da innovare anche l'orizzonte degli eventi da cui muove l'analisi della situazione italiana. Se è vero che lo spazio a sinistra contiene genericamente queste tematiche, è altrettanto vero che la loro declinazione come temi fondanti del programma della Sinistra l'Arcobaleno va affrontato esplicitamente anche in termini di dialogo politico con le alleanze internazionali che ci interessa rafforzare. La fine della guerra fredda e l'inizio della fase legata alla «guerra al terrorismo» non hanno solo condizionato negativamente lo scenario internazionale, ma hanno anche contribuito a creare una mutazione dei «tradizionali» rapporti tra il nord ricco e sud impoverito, rimescolando le carte tra inclusione e esclusione sociale che oggi si declinano come assolutamente trasversali e intranazionali. A fronte di un ruolo delle Nazioni unite e dell'Europa costantemente indebolito, e dunque da ripensare, sono nate realtà di movimento sempre più convinte della necessità che le componenti sensibili delle società civili e politiche del nord debbano riconfigurarsi per un agire politico che sostenga la «presa di parola» nello spazio pubblico, proponga soluzioni concrete per sostenere e trasformare a casa propria lo stile di vita e le sue implicazioni nelle dinamiche del sottosviluppo e dell'esclusione sociale.
Sono vere e proprie battaglie per una «politica civile», a partire da un «no» deciso alle false guerre umanitarie, passando per un nuovo disarmo, sino a arrivare alla difesa su scala locale dei beni pubblici e dei diritti delle persone. Nel programma e nelle priorità della Sinistra l'Arcobaleno dobbiamo rilanciare questo cambiamento di priorità come portanti della nostra azione civile e politica, assumendo la pace, il disarmo, lo sviluppo equo e sostenibile come parole chiave per un nuovo modello di civilizzazione che chiuda con le ambiguità di chi pensa solo alla governabilità del modello attuale.
Forum Sinistra europea
Socialismo XXI

 
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Il programma della sinistra

Post n°44 pubblicato il 29 Febbraio 2008 da sinistracritica_2008
 
Tag: Partito

1. Dignità e diritti nel lavoro: la sicurezza

Ogni giorno in Italia muoiono in media 4 persone mentre lavorano. Grazie a una legge voluta dal Governo Berlusconi si può lavorare anche 13 o 14 ore al giorno e spesso per lavorare occorre rinunciare ai propri diritti. Siamo arrivati al paradosso che il lavoro è pagato a prezzi orientali e le merci così prodotte vengono vendute a prezzi occidentali.
La Sinistra l’Arcobaleno propone: una legge che fissi la durata massima del lavoro giornaliero in 8 ore e in 2 ore la durata massima degli straordinari; l’immediata approvazione dei decreti attuativi del Testo Unico sulla Sicurezza sul lavoro e quindi più controlli e più certezza e severità delle pene per le imprese che trasgrediscono le norme.

2. Dignità e diritti nel lavoro: lotta alla precarietà

I lavoratori e le lavoratrici precarie nel nostro Paese sono oltre 4 milioni. È precarietà di vita, non solo di lavoro. La Sinistra l’Arcobaleno propone di superare la legge 30 e di affermare il contratto a tempo pieno e indeterminato come forma ordinaria del rapporto di lavoro; di rafforzare la tutela dell’articolo 18 contro i licenziamenti ingiustificati; di cancellare dall’ordinamento le forme di lavoro co.co.co, co.co.pro e le false partite IVA.

3. Dignità e diritti nel lavoro: salari, fisco e redistribuzione del reddito

Nel 2003 ai lavoratori toccava il 48,9% del reddito prodotto nel Paese, nel 1972 era il 59,2%. Oggi la quota dei redditi da lavoro dipendente è ulteriormente diminuita. Secondo i dati della Banca d’Italia, dal 2000 al 2006 prezzi e tariffe sono notevolmente aumentati e i salari sono rimasti invariati. La Sinistra l’Arcobaleno vuole fissare per legge il salario orario minimo per garantire una retribuzione mensile netta di almeno 1000 euro; propone un meccanismo di recupero automatico annuale dell’inflazione reale; propone di elevare le detrazioni fiscali per i lavoratori dipendenti. La Sinistra l’Arcobaleno vuole introdurre, come avviene in tutta Europa, un reddito sociale per i giovani in cerca di occupazione e per i disoccupati di lungo periodo, costituito da erogazioni monetarie e da un pacchetto di beni e servizi. La Sinistra l’Arcobaleno propone di diminuire il prelievo fiscale per i redditi più bassi portandoli dal 23 al 20%, contemporaneamente di aumentare la tassazione sulle rendite finanziarie al 20%, di redistribuire il reddito ai lavoratori e alle lavoratrici attuando immediatamente quanto previsto dalla Finanziaria di quest’anno, che destina loro tutto l’extragettito maturato.

4. Laicità: lo spazio di libertà per tutti

Nei Paesi europei più avanzati, e non solo in Europa, i fondamentali diritti della persona sono tutelati e garantiti da una legislazione che ne salvaguarda la sfera personale, nel rispetto della libertà di scelta di ciascuna e di ciascuno. Da noi non è così. La Sinistra l’Arcobaleno afferma l’uguaglianza sostanziale dei diritti delle persone omosessuali e propone il riconoscimento pubblico delle unioni civili. La Sinistra l’Arcobaleno ritiene che ognuna e ognuno abbia il diritto di decidere del proprio corpo e della propria vita e propone una legge sul testamento biologico.

5. Libertà e autodeterminazione femminile

Nemmeno negli anni ’70 l’attacco alla libertà delle donne è stato tanto feroce; addirittura c’è chi propone una moratoria contro l’aborto chiamando “assassine” le donne. La Sinistra l’Arcobaleno propone interventi affinché la legge 194 sia applicata estendendo in tutto il Paese la rete dei consultori e introducendo in via definitiva la pillola RU 486 come tecnica non chirurgica di intervento che può essere scelta dalle donne; una nuova legge sulla fecondazione assistita per eliminare gli ingiusti divieti della legge 40, lesivi della libertà di scelta delle donne e del diritto costituzionale alla tutela della salute; una norma che persegua tutte le forme di discriminazione basate sull’orientamento sessuale e l’identità di genere.

6. La pace, il disarmo

L’Italia è al 32° posto per la ricerca scientifica e al 7° posto nella classifica mondiale delle spese in armamenti. Con i soldi spesi per comprare un solo caccia Euro Fighter si potrebbero costruire 100 asili. La Sinistra l’Arcobaleno ritiene che vada pienamente attuato l’art. 11 della Costituzione. L’Italia non deve più partecipare a missioni al di fuori del comando politico e militare delle Nazioni Unite. Vanno tagliate le spese per gli armamenti ed avviata la riconversione dell’industria bellica applicando la legge 185. Vogliamo una legge per la messa al bando delle armi nucleari dal nostro Paese. Siamo contrari alla costruzione della nuova base militare a Vicenza ed è necessaria una Conferenza nazionale sulle servitù militari per rimettere in discussione tutte le basi della guerra preventiva presenti sul nostro territorio. Serve una nuova legge sulla cooperazione allo sviluppo.

7. Proteggere il pianeta: un Patto per il clima

Contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici è fondamentale per garantire una speranza di futuro all’umanità: senza adeguate misure ci saranno rischi certi per la salute e l’ambiente. La Sinistra l’Arcobaleno rifiuta il nucleare e propone che entro il 2020 si superi il 20% dell’energia prodotta da fonti rinnovabili e che le emissioni siano ridotte del 20%; un grande investimento pubblico in pannelli solari su tutti i tetti delle case e degli edifici pubblici. L’acqua è un bene comune e come tale deve essere pubblico. La Sinistra l’Arcobaleno propone la ripubblicizzazione dei servizi idrici, una legge quadro sul governo del suolo e l’inasprimento delle pene contro i reati ambientali e le ecomafie.

8. Le “Grandi Opere” di cui il Paese ha bisogno

Sono necessari grandi investimenti per una diversa qualità dello sviluppo e una buona occupazione. Queste sono le nostre “Grandi Opere”: messa in sicurezza del territorio dal rischio sismico e da quello idrogeologico; investimenti per migliorare i servizi di trasporto per i pendolari e la mobilità nelle città con nuove metropolitane, linee tramviarie e mezzi a energia pulita. Nei prossimi 5 anni 1000 treni per i pendolari. Vanno abbandonati progetti inutili e dannosi come il Ponte sullo Stretto, il Mose a Venezia, la TAV in Val di Susa, a favore di interventi su nodi ferroviari urbani, infrastrutture ferroviarie nel Mezzogiorno e potenziamento dei valichi alpini. Investimenti sul trasporto merci su rotaia e sulle autostrade del mare. Riduzione della produzione dei rifiuti, forti investimenti nella raccolta differenziata, misure concrete per il riciclaggio, impiego delle tecnologie più moderne ed avanzate.

9. Il diritto alla salute e le politiche sociali, indice di civiltà

L’Italia destina alla spesa sociale solo il 2,7% del PIL. In Germania, ad esempio, alla spesa sociale viene destinato l’8,3%. Il fallimento e la crisi dei sistemi che hanno introdotto il mercato nella sanità sono la dimostrazione ulteriore che solo il sistema sanitario pubblico e universalistico può dare risposte al bisogno di salute. La Sinistra l’Arcobaleno propone di adeguare il fondo sanitario nazionale al livello europeo, superare definitivamente i Ticket e le liste di attesa, inserire le cure odontoiatriche nei livelli essenziali del sistema sanitario. La Sinistra l’Arcobaleno propone una legge sulla non autosufficienza finanziando un fondo nazionale per almeno 1,5 miliardi di euro, l’aumento del fondo nazionale per le politiche sociali e l’indicazione di livelli essenziali delle prestazioni per eliminare la divaricazione fra regioni ricche e povere. La Sinistra l’Arcobaleno lancia un piano di asili come cardine della rete dei servizi per le bambine e i bambini.

10. La casa è un diritto, non una merce

Dopo un ventennio di politiche di privatizzazione e deregolamentazione del mercato delle locazioni, il costo degli affitti raggiunge oggi il 50% del reddito e anche più e gli sfratti di chi non ce la fa a pagare i canoni sono diventati il 70% del totale. L’Italia spende per la politica sociale della casa un decimo dell’Europa. La Sinistra l’Arcobaleno afferma che non ci possano essere sfratti se non da casa a casa, propone un piano nazionale per l’edilizia sociale a cui destinare 1,5 miliardi di euro, che porti l’Italia al livello europeo, modificare la legge 431/98, abolendo il canale libero. Vogliamo costituire un fondo a sostegno della ricontrattazione dei mutui di chi ha acquistato la prima casa e rischia di perdere l’alloggio ed eliminare l’ICI sulla prima casa non di lusso per i redditi medio-bassi.

11. Convivenza, inclusione, cittadinanza

Gli immigrati in Italia sono quasi 4 milioni, incidono per il 6,1% sul PIL, pagano quasi 1,87 miliardi di euro di tasse. Sono lavoratrici e lavoratori indispensabili per la nostra società, ma sono esclusi dall’accesso a molti diritti. La normativa attuale impedisce l’ingresso legale nel nostro Paese, creando clandestinità e sottoponendo donne e uomini migranti ad una condizione di sfruttamento e precarietà estrema. La Sinistra l’Arcobaleno ritiene indispensabile l’abolizione della legge Bossi-Fini, e l’approvazione di una nuova normativa che introduca l’ingresso per ricerca di lavoro, meccanismi di regolarizzazione permanente, il diritto di voto alle elezioni amministrative, la chiusura dei CPT, una legge sulla cittadinanza sulla base del principio dello jus soli.

12. Istruzione, formazione, università e ricerca: le vere risorse per il futuro

Gli iscritti e le iscritte alla scuola italiana di ogni ordine e grado sono 7.742.294, le risorse destinate all’istruzione e la formazione sono pari al 3,5% del PIL e non aumentano da molti anni. Nel nostro Paese gli investimenti in università e ricerca rappresentano l’1,1% del PIL contro l’1,87% dell’Europa a 25, il 2,7% degli USA, il 3,15% del Giappone. La Sinistra l’Arcobaleno ritiene la laicità della scuola pubblica fondamentale a partire dal rispetto rigoroso del principio che le scuole private sono libere, ma senza oneri a carico dello Stato. La Sinistra l’Arcobaleno propone la generalizzazione della scuola dell’infanzia, l’estensione del tempo pieno e prolungato, l’innalzamento dell’obbligo scolastico da fare nella scuola e da portare progressivamente a 18 anni; la valorizzazione del ruolo dell’insegnante come intellettuale educatore. La Sinistra l’Arcobaleno propone di aumentare l’investimento pubblico in alta formazione e ricerca, nel corso della prossima legislatura, per raggiungere la media dei paesi OCSE; di rinnovare il sistema università e ricerca, anche con il reclutamento di 3000 giovani ricercatori l’anno per i prossimi 5 anni; di estendere il diritto allo studio elevando a 20.000 euro il limite di reddito per aver diritto alla borsa di studio.

13. Tagliare i privilegi, difendere la democrazia

La questione dei costi della politica non può essere separata dalla condizione generale del Paese: crescono le diseguaglianze e crescono i privilegi. E crescono anche gli intrecci tra affari e politica a partire dalle regioni meridionali ma non solo. La Sinistra l’Arcobaleno propone la riduzione del numero di parlamentari e di consiglieri regionali. La retribuzione dei parlamentari italiani non deve essere superiore alla retribuzione media dei parlamentari degli altri Paesi europei. È necessaria una legge che sottragga ai partiti le nomine, nella Sanità come negli altri settori pubblici, che stabilisca criteri che le Amministrazioni devono rispettare per garantire l’interesse pubblico e i principi del merito.

14. Una informazione libera, pluralista, democratica

L’Italia in questi anni è stata messa più volte sotto accusa dall’Unione Europea per carenza di pluralismo nell’informazione. Secondo l’ultimo rapporto USA sulla libertà di stampa, il nostro Paese occupa il 61° posto. La Sinistra l’Arcobaleno propone l’abrogazione della “Legge Gasparri” e l’approvazione di una vera legge di sistema che imponga tetti antitrust e impedisca posizioni dominanti nelle comunicazioni e nell’industria culturale. È assolutamente indispensabile approvare una vera legge sul conflitto di interessi.

 
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Un programma di parte

Post n°43 pubblicato il 28 Febbraio 2008 da sinistracritica_2008
 

Sinistra Arcobaleno. Un programma “di parte” . Perché la vera democrazia deve includere tutti

 


Ecco il programma della Sinistra Arcobaleno. E’ stato presentato ufficialmente ieri nella sala delle Carte geografiche dal candidato premier Fausto Bertinotti insieme a Franco Giordano, Diliberto, Salvi e Pecoraro Scanio, segretari (a parte Salvi, in rappresentanza) rispettivamente Prc, Pdci, Sd e Verdi, i quattro partiti che compongono la lista unitaria.

La proposta si presenta snella ma densa nei contenuti. Riprende quanto fu voluto da Rifondazione nel programma dell’Unione e poi osteggiato dagli stessi partiti della coalizione che lo avevano firmato, per chiarificarlo e puntare dritti all’obiettivo.

D’altra parte troppe sono le questioni ormai irrimandabili: la stabilità del lavoro e la sua sicurezza, la tutela delle libertà personali nelle scelte che riguardano la propria vita, come l’aborto,  la procreazione assistita, le unioni civili; la tutela dei servizi primari come casa, salute, istruzione, trasporti.

E non è più possibile cedere terreno né sulla questione degli armamenti né tantomeno sulla partecipazione alle missioni militari, punti sui quali l’intransigenza non solo è un fatto di vita o di morte nel vero senso del termine, ma per di più sostanziali oggi nel ridisegnare la rotta verso una società diversa, pacifica e autenticamente democratica.

Ma anche giustizia e uguaglianza sono tratti sostanziali della democrazia, oggi così pericolosamente minati. E allora diventano ineludibili in un programma che, dichiarandosi esplicitamente “di parte”, cioè schierandosi dichiaratamente con i lavoratori, i migranti, le donne, tutti i soggetti che reggono questo sistema ma a cui il sistema restituisce mancanza di tutele, diritti, ricchezza, partecipazione, in realtà restituisce democrazia all’intero paese. Perché la democrazia o è sociale o non è. E allora non può non essere un punto del programma dire No alla Tav, No al Mose, No al ponte sullo stretto e No alla base militare a Vicenza, perché questi No vengono dalle persone che abitano questi territori, vengono dalle loro argomentate prese di posizione, dalle loro lotte, dalla loro resistenza, dalla fantasia che impegnano per tenere ferma la loro posizione, dalla loro esplicita ‘pretesa’ di partecipazione, ma di più, dalla loro volontà di decidere, di autodeterminarsi. Ecco la democrazia, e questo non può non essere un punto del programma.

E altrettanto vale per l’abolizione della Bossi-Fini e per il voto ai migranti, citati chiaramente nel punto del programma che riguarda l’inclusione, e altrettanto vale per i tagli ai privilegi, che indicano un livellamento degli stipendi istituzionali, così come per la redistribuzione del reddito: salario minimo a 1000 euro, recupero fiscale dell’inflazione, reddito sociale per i disoccupati e tassazione delle rendite al 20 %.

E altrettanto vale, infine, per l’informazione, autentica sentinella contro tutto ciò che mina la libertà, perché ‘sapere’, essere informati, vuol dire poter entrare nel merito, contestare, decidere. Tra l’altro in questo capitolo c’è un passo in più, che va addirittura oltre la tutela della libertà di informare ed essere informati, perché permette la tutela della possibilità di farla, l’informazione: è il punto che apre a nuove forme del diritto d'autore, che prevede cioè la possibilità di aderire a nuove forme di tutela che lascino aperta la strada ad usi sociali come le Creative Commons.

Fausto Bertinotti non ha dubbi, è il momento di “Ricominciare”.

 
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La sinistra presenta il programma

Post n°42 pubblicato il 28 Febbraio 2008 da sinistracritica_2008
 

Fai una scelta di parte. Bertinotti presenta la campagna elettorale della Sinistra-l'Arcobaleno

dal sito www.larinascita.org

Roma 28 febbraio 2008

Oggi al Salone del Gusto a Roma, luogo che rappresenta la voglia di incontrarsi e socializzare e che vuole essere un invito a ridare gusto alla politica, Fausto Bertinotti ha presentato la campagna elettorale della Sinistra-l'Arcobaleno. Pdci, Prc, Verdi e Sd lanciano una campagna elettorale che parte dal basso, che si farà in mezzo al popolo della sinistra, con dirigenti e militanti che andranno nelle piazze di tutta Italia. Le prime iniziative sono previste per il fine settimana dell'1 e 2 marzo, con stand, incontri, dibattiti in tutte le città e con la grande iniziativa pubblica prevista domenica mattina all'Ambra Jovinelli di Roma. Una campagna che si distinguerà anche per il suo carattere “ecologico”, infatti si avvarrà di palchi fotovoltaici, carta riciclata, eco-pulmino.

Ad illustrare le scelte comunicative e di propaganda della Sinistra-l'Arcobaleno è stato Carlo Borriello di Art Attack che ha curato in prima persona questa campagna «colorata, perché la politica non ha nessuna ragione per essere condannata al grigio e può essere divertente, colorata come questa sinistra». Borriello spiega come la Sinistra-l'Arcobaleno dica chiaramente da che parte sta e lo fa tramite quattro messaggi, quattro manifesti (destinati poi ad aumentare) che propongono su uno sfondo colorato gli intenti della sinistra. In contrapposizione su uno sfondo nero, che rappresenta il lato buio della politica, c'è l'alternativa, che è quella che si vive attualmente e a cui la destra inneggia.
Il primo messaggio è un po' il titolo della campagna elettorale: “Fai una scelta di parte”.
Gli altri rappresentano alcuni dei punti fondamentali del programma della Sinistra-l'Arcobaleno ed invitano appunto ad una scelta: “Aumentare i salari, o aumentare i precari”, “Scelta libera, o diritti all'inferno”, “Energia pulita, o affari sporchi”.
Insieme a una forte chiarezza dei contenuti, i creativi di Art Attack hanno deciso di puntare sulla rete, su una comunicazione via internet che si basa su tre parole d'ordine: partecipa, organizza, scegli. Le stesse che si trovano sul sito ufficiale
www.sinistrarcobaleno.it, un sito pieno di contenuti utili e molto interattivo.

Dopo una presentazione più tecnica la parola è passata al candidato premier, Fausto Bertinotti, che ha sottolineato come questa campagna elettorale sia «un'alternativa alla destra e significativamente diversa da quella del Pd, perché la politica non può far finta che nel mondo c'è tutto e il contrario di tutto». E così i tre manifesti elettorali su ambiente, salari e diritti sono tre domande che inevitabilmente obbligano ad una scelta. «Di ogni messaggio – invita Bertinotti – provate a vedere se l'alternativa è inventata o vera. E se sono vere stanno insieme? No, non si possono aumentare i salari e aumentare i precari». La scelta dell'alternativa piuttosto che del compromesso distingue la sinistra, per questo nei manifesti non ci può essere la congiunzione “e” ma per forza un “o”. «Le “e” rappresentano il piano della convivenza umana fra diversi – afferma il leader della Sinistra-l'Arcobaleno - immigrati e nativi, uomini e donne, gay e lesbiche, anziani e giovani...ma quando attraverso il dialogo civile si passa alla dimensione politica allora qui bisogna scegliere da che parte stare». Bertinotti prosegue affermando che bisogna risanare la politica, il suo lato nero derivante da un sistema economico-sociale che genera ingiustizia, illibertà, distruzione ambientale: «Noi questo modello lo vogliamo mettere in discussione, lo vogliamo cambiare».

 
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Importante scelta di Cuba

Post n°41 pubblicato il 28 Febbraio 2008 da sinistracritica_2008
 

Cuba riafferma l’impegno della Rivoluzione con la firma dei Patti Internazionali dei Diritti Umani 

Il compagno Felipe Pérez Roque, ministro degli Esteri di Cuba, è andato a New York per firmare il Patto dei Diritti Economici, Sociali e Culturali, e il Patto dei Diritti  Civili e Polítici, come  Cuba aveva annunciato lo scorso 10 dicembre del 2007.

Queste firme sono un atto sovrano che formalizzano e riaffermano l’impegno di Cuba con i dettami di questi strumenti rispettati dall’ordinamento giuridico nazionale cubano e soprattutto dall’opera e dalla traiettoria della Rivoluzione cubana in materia di diritti umani.

A New York il ministro cubano incontrerà i membri del Burò di coordinamento del Movimento dei Paesi non Allineati- MNOAL - che Cuba presiede, in previsione della prossima XV Conferenza Ministeriale del Movimento, che si svolgerà a Teheran prossimamente.

Inoltre incontrerà il Segretario Generale delle Nazioni Unite e il presidente dell’Assemblea Generale della ONU.

Quindi Felipe Pérez Roque andrà a Ginevra per intervenire nel Segmento d’alto livello della Settima Sessione ordinaria del Consiglio dei Diritti Umani, dove Cuba partecipa come paese fondatore e  presiederà una riunione con i rappresentanti dei paesi membri del MNOAL in questa sede.

Incontrerà il direttore dell’Ufficio delle Nazioni Unite a Ginevra e l’alta Commissaria della ONU per i Diritti Umani, il Segretario Generale dell’Unione

Internazionale delle Comunicazioni - UIT - e altri ministri e capi di stato. (Traduzione Granma Int.)

 
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CASTRO: "E' L'AMERICA CHE HA BISOGNO DI CAMBIAMENTO"

Post n°40 pubblicato il 28 Febbraio 2008 da sinistracritica_2008
 

Trascorsi appena tre giorni dallo storico annuncio di dimissioni, dopo 48 anni al timone di Cuba, Fidel Castro riaccende i riflettori su di se' e risponde alle aspettative di cambiamento manifestate daBush verso L'Avana dicendo che gli unici cambiamenti auspicabili devono avere luogo negli Stati Uniti. In un editoriale dal titolo 'Riflessioni del comandante Fidel" pubblicato su 'Granma', il giornale del partito, Castro spara ad 'alzo zero' sui nemici di Cuba, soprattutto sull'"avversario" americano. Passato il bastone del comando 'pro tempore' al fratello Raul dopo l'operazione all'intestino cui fu sottoposto diciannove mesi fa, 'il comandante' dice di seguire in tv "l'imbarazzante situazione degli aspiranti candidati alla presidenza degli Usa", tutti "costretti ad avanzare le loro richieste verso Cuba, per non rischiare di perdere un solo voto". E ancora: "Mezzo secolo di embargo economico non sembra sufficiente a questi favoriti. 'Cambiamento, cambiamento, cambiamento', gridano in coro. Sono d'accordo. Ma negli Stati Uniti. Cuba, qualche tempo fa, e' cambiata e continuera' a seguire il sentiero della dialettica". E domenica l'Assemblea scegliera' il successore del 'Comandante'.

 
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Presentazione del candidato di sinistra critica a Roma

Post n°39 pubblicato il 28 Febbraio 2008 da sinistracritica_2008
 

Morgia, 32 anni, il sindaco precario di Sinistra Critica

Si è tenuta stamattina alla Casa della cultura la conferenza stampa di presentazione del candidato sindaco di Roma di Sinistra Critica, con la presenza del sen. Franco Turigliatto, di Nando Simeone e della candidata premier Flavia D'Angeli.
Il candidato è Armando Morgia, 32 anni, precario di Tor Bellamonaca con esperienza di consigliere municipale dell' VIII municipio.
Turigliatto ha dichiarato "importante che ci sia un'alternativa di sinistra a Rutelli". Nando Simeone ha ricordato il percorso che ha condotto alla candidatura, aperta alle associazioni e ai comitati del territorio. Flavia D'Angeli ha dichiarato "è un 'Davide' precario contro i 'Golia' Rutelli e Alemanno".
Ha concluso il candidato dichiarando:"Facciamo parte della Roma dei precari, delle donne, dei quartieri popolari. In questa campagna proveremo a parlare di costo della casa, di lotta al razzismo, di servizi pubblici. Rutelli e Alemanno parlano d'altro? noi non vogliamo stare zitti, perché no?

 
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Proponiamo una moratoria sugli interventi del Vaticano. Perché No?

Post n°38 pubblicato il 27 Febbraio 2008 da sinistracritica_2008
 

dichiarazione di Flavia D'Angeli, candidata premier di Sinistra Critica
"Il dibattito politico di questi giorni è surreale. La politica passa il tempo a rispondere agli interventi della Chiesa sulla 194 e sul Pd." dichiara la candidata premier di Sinistra Critica (il movimento di Cannavò e Turigliatto) Flavia D'angeli, 34 anni "E' ora di una politica libera dall'ingerenza del Vaticano, ingerenze che poi, guarda caso, hanno sempre lo stesso obiettivo: colpire i diritti delle donne, degli omosessuali, la libertà della scienza e della cultura. Ho una proposta da fare per questa campagna elettorale: una moratoria dalle dichiarazioni del Vaticano e della Chiesa. Vorremmo poter parlare liberamente in questa campagna elettorale, non dover rispondere alla Cei o a Famiglia Cristiana, io vorrei poter parlare come donna dei diritti sul mio corpo, come giovane della precarietà, e di molte altre cose. Per due mesi vorrei non parlare di Chiesa. Perchè no?"

 
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«La moratoria? Sull'obiezione»

Post n°37 pubblicato il 27 Febbraio 2008 da sinistracritica_2008
 

Il ginecologo Carlo Flamigni, membro del Comitato nazionale di bioetica: «Cambiare la legge 194»
Eleonora Martini

«Una moratoria contro l'obiezione di coscienza dei medici alla legge 194». La normativa vigente sull'aborto non è intoccabile, per il ginecologo bolognese Carlo Flamigni, esponente del Comitato nazionale di bioetica. Anzi, andrebbe senz'altro modificata. Ma solo riguardo l'articolo 9, l'unico ormai obsoleto, attacca Flamigni: «Quando è stata varata la 194 l'obiezione di coscienza aveva un senso, ora non più».
È d'accordo con il documento dell'Ordine dei medici?
Certamente, finalmente un ragionamento basato sul buon senso. La legge 194 ha funzionato discretamente, malgrado gli obiettori di coscienza che hanno creato un problema serio: ha diminuito gli aborti e praticamente eliminato quelli clandestini.
Quindi la 194 non si tocca.
No, invece andrebbe modificata. Eliminando l'obiezione di coscienza.
Si spieghi meglio.
Quando venne scritta la legge 194, l'obiezione di coscienza era necessaria perché nei reparti di ginecologia lavoravano da tempo molti medici cattolici che non erano pronti ad accettare, secondo la loro morale, la pratica degli aborti. Ma oggi quando un medico sceglie, negli ospedali pubblici, i reparti di ginecologia sa che entra in un luogo dove si difende la salute della donna. E lo si fa anche interrompendo le gravidanze quando queste rappresentano un rischio per la salute, nel senso ampio imposto dall'Organizzazione mondiale della sanità. Il problema è che oggi c'è un enorme numero di medici obiettori e in gran parte dei casi la scelta non è dettata dalla convinzione personale ma dalla convenienza o dal pragmatismo. Questo grande numero ha fatto sì che le gravidanze vengano interrotte con un ritardo sempre maggiore e mettendo sempre più in pericolo la salute della donna. Non si può andare avanti così: vanno presi subito dei provvedimenti.
Come? Non si può mica costringere un medico a praticare aborti.
No, ma si può costringerli ad andare a fare un altro mestiere. Io non metterei mai un medico Testimone di Geova a fare trasfusioni, e lui non lo chiederebbe mai. Quindi non vedo perché non si possa pretendere da chi lavora nei reparti di ginecologia di occuparsi della salute della donna a 360 gradi e non solo fino ad un determinato punto. Se poi il medico dovesse cambiare idea solo successivamente, sarà lui stesso a dover chiedere di lasciare l'ospedale per occuparsi di altro, o di essere trasferito in altri reparti. Mi sembra che sia davvero arrivato il momento di chiederlo. Fino ad ora non avevo mai sollevato il problema perché mi sembrava ci fosse una pacificazione apparente che meritava di essere, per il momento, rispettata. Davanti a un'aggressione che è diventata una crociata, non vedo perché ci si debba trattenere ancora. In tempi di crociate ci si difende come si può, e questo mi sembra un modo giusto: mettere in evidenza quello che veramente non funziona della 194. Tutto il resto funziona benissimo e va lasciato com'è.
E per l'obiezione di coscienza usata a sproposito contro la pillola del giorno dopo?
In Italia è riconosciuta l'obiezione solo per il servizio militare, per la vivisezione, per la legge 40 e per la 194. Non certo per gli anticoncezionali. Oltretutto è appena stato pubblicato un bellissimo lavoro degli scienziati del Karolinska Institutet di Stoccolma che dimostra che la "pillola del giorno dopo" non inibisce l'impianto. E ora ci si aspetterebbero le scuse dei cattolici. Quando fu varata la legge 194 chiesi che i medici obiettori di coscienza usassero il tempo non dedicato alle interruzioni di gravidanza, alla prevenzione degli aborti, a andare nelle scuole per fare educazione sessuale e ragionare sui concetti filosofici e sociali della prevenzione. Mi sembra che siano moralmente impegnati a farlo. Per questo io propongo una moratoria sull'obiezione di coscienza.
Un'altra moratoria? Ma che vuol dire?
Non lo so, perché non so cosa vuol dire fare una moratoria. Ma tant'è: si faccia una moratoria.

 
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Chi vota Veltroni sappia chi sta votando

Post n°36 pubblicato il 26 Febbraio 2008 da sinistracritica_2008
 

Sveglia e amica dei potenti

Segni particolari: sponsorizzata tre volte. Per sua stessa ammissione la neocapolista nel Lazio per Veltroni, Marianna Madia, classe 1980, romana, deve dire grazie a chi l’ha portata fino a qui, a iniziare dal «maestro di vita», come lo definisce lei stessa, Giovanni Minoli, per continuare con Enrico Letta («che ad una ragazzina non ancora laureata ha dato la possibilità di entrare all’Arel», il Centro studi economici promosso dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio). E ovviamente a Walter Veltroni a cui è bastato un colloquio dopo la segnalazione degli altri due padrini per decidere che quella sarebbe stata la sua Marianna.

La ragazza, capello con boccoli biondi, aria da pariolina ricevuta in dote dalla famiglia di noti avvocati della capitale (suo zio Titta Madia difende Clemente Mastella), amicizie giuste come quella con Albertina Carraro, ringrazia e spiega i punti fondamentali del suo programma: «Io penso che sia urgente ritrovare il tempo delle idee e dell'amore». Un po' preoccupata - «Sento il peso della responsabilità che mi attende; spero non mi sovrasterà» - ma felice.

E mentre Marianna si gode i suoi giorni di gloria incoronata non solo candidata e capolista ma anche «economista», come l’ha presentata Veltroni (laurea in scienze politiche con lode nel 2004), la base del partito democratico, i ragazzi che hanno lavorato alle primarie e che da anni si impegnano in politica, nelle federazioni, e che aspettavano l’occasione da sempre, sospendono il giudizio. Silenzio che condividono con le donne del Pd.

Sarà perché non conoscono la nuova collega, sarà per dissenso, sarà per non creare occasioni di polemica, o per stupore. L’unica a parlare per spezzare questo silenzio imbarazzato è Franca Chiaromonte: «La candidatura come capolista, dietro Walter Veltroni, di Marianna Madia mi convince come donna e come democratica. E le parole di Marianna mi convincono ancor più che la strada del rinnovamento è davvero iniziata».

E mentre nel partito la nuova Marianna altera umori e fa discutere, sul web corre un passaparola di rassegnata critica. E di informazioni biografiche sull’astro nascente del Pd. A iniziare dal padre, Stefano Madia, amicizie di destra negli Anni 70, attore prima (un premio a Cannes per «Caro papà») e consigliere comunale con una lista civica per Veltroni fino alla sua morte nel 2004.

Vita privata scandagliata senza pietà anche per il fidanzamento con il figlio del presidente della Repubblica Napolitano, Giulio, che dopo anni di corteggiamento, riuscì a farla capitolare in tempo per andare alla festa del 2 Giugno al Quirinale. Amore sfumato presto, e dimenticato con il lavoro all’Arel e a organizzare il pensatoio «Vedrò» per Enrico Letta, prima, e poi alla televisione con Giovanni Minoli che le ha affidato un programma sui temi ambientali, ECubo, quattro puntate a tarda notte.

Sul sito degli studenti della Bicocca impazzano i commenti. Sulla sua ascesa professionale iniziata quando non era laureata, con il posto all’Arel: «C'è gente che nemmeno da laureata trova posti simili». Sul suo curriculum: «È fortunata... è stata scelta tra 1000 altre ragazze, non fosse che sia la figlia di Stefano Madia, sia la ex del figlio di Giorgio Napolitano». Sulla sua qualifica professionale: «Ed è proprio grazie a questa non meglio precisata collaborazione con l’Arel che i media potranno presentarla come "giovane economista"». E sulla sua promessa: «Porterò la mia inesperienza in Parlamento».

2 - LETTERA: “LA MADIA SAREBBE OTTIMA PER UN GOVERNO A GUIDA MONTEZEMOLO PIÙ CHE VELTRONI”

Riceviamo e pubblichiamo:

Caro Dago,
sono un elettore del PD, sconcertato dalla candidatura della Marianna Madia. Al riguardo ti segnalo che al sito www.imtlucca.it ( nota di Cani Sciolti - scuola di 'alti studi' fondata da Marcello Pera, ex presidente del Senato) dove è possibile trovare un suo "conference paper" del luglio 2007 dove la signorina parla della deregolamentazione del mercato del lavoro. Secondo la Madia:

"I risultati della flessibilità interna (.il lavoro part-time può essere usato per migliorare le preferenze di ore lavorate e per aumentare la fedeltà.) indicano che ad una maggiore percentuale di lavoratori part-time è associata una migliore capacità di innovazione. Questo effetto è più forte per le imprese che operano nei settori high-tech.

Dall'altro lato, la flessibilità esterna (utile per l'adattamento quantitativo del lavoro ai requisiti dell'impresa mediante il facile ricorso al o a contratti temporanei...) per le imprese nei settori high-tech, un maggiore turnover influenza negativamente sia la probabilità di introdurre innovazione di prodotto o di processo sia la percentuale di nuovi prodotti nelle vendite totali. (.) contratti di lavoro come il lavoro interinale o i contratti temporanei influenzano positivamente il grado di innovazione dell'impresa, anche se solo per le imprese in settori low-tech.

Per le imprese in settori high-tech, un grado maggiore di flessibilità esterna influenza negativamente la capacità dell'impresa di innovare. In ogni caso, questi risultati suggeriscono che c'è un ottimo di flessibilità, dietro il quale la flessibilità del lavoro dell'impresa può negativamente influenzare la capacità di un'impresa di innovare e, quindi, di sopravvivere e svilupparsi."

Per la capolista del PD a Roma, dunque, la ricetta è W il precariato. Se poi è nel settore manufatturiero, ancora meglio perché aumentiamo la competitività.

D'accordo che il PD non si presenta con la Sinistra Arcobaleno, ma questo peccato di gioventù è del Luglio 2007. La Madia sarebbe ottima per un Governo a guida Montezemolo più che Veltroni.

La flessibilità del lavoro è un argomento di riforme strutturali importante. Ma, almeno in campagna elettorale, con una capolista così, meglio che Veltroni non parli più di lotta al precariato...

Alberto 68

Dagospia 23 Febbraio 2008

 
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