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Creato da: Passavo_per_caso il 25/04/2007
Prendo appunti, si sa mai decida di partire

 

 

Post N° 12

Post n°12 pubblicato il 19 Maggio 2008 da Passavo_per_caso
 







Il dio Saturno essendogli stato profetizzato che uno dei suoi figli lo avrebbe soppiantato, era solito divorarli al momento stesso della loro nascita, una simpatica usanza poi andata persa.




Ma questa è un'altra storia























Nella nostra, Saturno è il fratello piccolo di Giove, bello e antipatico (se Giove fosse Paperino Saturno sicuramente sarebbe Gastone). Sesto pianeta in ordine di distanza dal Sole vi ruota ad una distanza di 9,53 UA (un milione e mezzo di km), ha un dimetro di 120.000 km (gli anelli arrivano a misurare 360.000 km) e una trentina di satelliti (per la verità ogni singola roccia degli anelli può essere considerata un satellite, ma io personalmente me ne frego). Visibile dalla Terra ad occhio nudo fu osservato per la prima volta da Galileo, noto guardone, che lo definì bizzarro, in quanto lo strumento da lui acquistato non permetteva risoluzioni sufficienti a distinguere gli anelli, ma solo una forma allungata che variava nel tempo. (Bizzarro, magari avrà pensato ad un disco volante, ma credo che a quel tempo non ci si ponesse questo genere di dubbi).


Essendo come Giove una palla di gas liquefatto (GSL?) e ruotando molto velocemente attorno al proprio asse è estremamente schiacciato ai poli (circa il 10%) che unito alla presenza dei famosi anelli gli conferisce un aspetto decisamente elegante, sebbene un po datato.

Gli anelli (l'unico motivo per cui in una conversazione al bar sotto casa o in fila alle poste possa uscire il nome di Saturno), sono composti da milioni di sassi ghiacciati, la cui grandezza massima non supera il km (che a me tutto sommato non sembra poco).
Iniziano ad un'altezza di 6.600 km fino a raggiungere i 120.000 per uno spessore di circa 3 km. Per effetto dell'interferenza gravitazionale con i satelliti più grandi sono suddivisi in strisce concentriche più o meno dense, dando al tutto una gradevole composizione.

I due giganti del sistema solare simili per l'aspetto e per le caratteristiche del campo magnetico davano adito a un dubbio; la massa di Saturno non è sufficiente a comprimere l'idrogeno fino a fargli assumere forma metallica come invece si presume avvenga su Giove, quindi per esclusione deve possedere un nucleo interno roccioso anche se non molto grande.
Come Giove comunque emette più energia di quanto ne riceva dal Sole, si pensa sia dovuto all'attrito di molecole di elio, più pesante dell'idrogeno, mentre cadono verso il nucleo del pianeta (che è caldo, 12000°, caldo ovviamente è un eufemismo).

Possiede anche lui numerosi satelliti, Rea Giapeto Dione Teti che hanno dimensioni variabili tra i 1000 e i 2000 km, Encelado di poco inferiore e poi tanti altri e molti non hanno neppure un nome ma solo una sigla.
E in questa moltitudine, una piccola perla; Titano









Titano dopo Ganimede è il più grande satellite naturale del sistema solare con i suoi 5150 km di diametro, roccioso e massiccio ha una forza di gravità di 0,14 g (grosso modo quella della Luna) e al contrario di molti satelliti e pianeti possiede un'atmosfera degna di questo nome (il fatto che sia composta per la quasi totalità di metano mi sembra trascurabile, basta non accendersi una sigaretta in fondo!).

Sebbene uno dei problemi principali sia trovare un'auto noleggio, il traffico è praticamente inesistente e un pieno ha un costo irrisorio (basta svitare il tappo del serbatoio e la gravità fa il resto), i contro sono di lieve entità come la temperatura, -180 all'ombra compensati in larga misura dalla vista stupenda degli anelli i lento movimento.



Piccola nota curiosa.
Saturno ha una densità molto bassa 0,7 kg/dm2
, di  gran lunga la più bassa di tutti i pianeti  e i satelliti e tale che se posto in un ipotetico oceano atto a contenerlo galleggerebbe, (anche questo non mi coglie impreparato).
Dovrebbe comunque essere uno spettacolo insuperabile osservare le abluzioni di questo gigante pieno di sè e con gli anelli a mò di salvagente all'intorno.








 
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Post N° 11

Post n°11 pubblicato il 18 Maggio 2008 da Passavo_per_caso
 




Giove mi è simpatico, a parte che l'inimicarsi il capo degli dei non è mai salutare, rimane la sensazione di osservare un qualcosa di placido e imperturbabile, perché come spesso accade, gli oggetti giganteschi possiedono un carattere tranquillo, per il nostro gigante gassoso non è del tutto vero, tanto per fare un esempio la macchia rossa che ne contraddistingue la superficie altri non è che una gigantesca tempesta del diametro di circa 40.000 km (potrebbe contenere due o tre pianeti della dimensione della Terra) già presente quando nel 1665 Cassini osservò il pianeta ma c'è da dire a sua parziale discolpa che quando la cometa Shoemaker-Levy impatto nel 1994 non si sentì emettere nemmeno un lamento e solo un modesto cratere grande la metà della Terra ne ricorda a distanza di quasi quindici anni il punto in cui avvenne la collisione. Se fosse caduto sulla Terra come minimo succedeva un finimondo. Comunque, è grosso. Se il Sole determina il 99,8 % della massa dell'intero sistema solare Giove si accaparra più della metà di ciò che rimane (320 volte la massa della Terra) senza contare i satelliti di cui detiene il record, ben 63 ed alcuni più grandi di pianeti come Mercurio.
Gassoso fin quasi al midollo, nel senso che sì, potrebbe avere un piccolo nucleo roccioso (ma non è che qualcuno sia andato a vedere), rimane per la quasi totalità composto di idrogeno ed elio, come il Sole e come la maggior parte dell'universo e quindi non ha una vera e propria superficie come la si intende dalle nostre parti, ma per convenzione a fare da spartiacque tra atmosfera e pianeta viene intesa quella piccola soglia dove grazie alla pressione e alla temperatura questi elementi diventano liquidi. Insomma se a qualcuno piace il mare, là ce né in abbondanza ma scordatevi spiaggia ed abbronzatura, anche se potrebbe riservare qualche sorpresa; a tal proposito ricordo che viene definito anche come una stella mancata, in quanto emette sotto forma di radiazioni (e che altro!) più energia di quanta ne riceva dal Sole, lasciando intuire che al suo interno qualcosa rimugini. Distante dal Sole 5,2 UA (5,2 volte più destante della Terra) ha un giorno lungo 10 ore e date le dimensioni è quasi un frullatore anche se visto che non è solido e la velocità di rotazione varia a seconda della latitudine (scientificamente, quelle strisce colorate) ma anche varia da zona a zona (la macchia rossa ad esempio viaggia più veloce della striscia in cui è inserita) non ha molto senso parlare di giorno. Diciamo che gira molto velocemente. La rivoluzione invece è più precisa 11,8 anni (e un po'). Una cosa curiosa è il suo campo magnetico. Una palla d'acqua, pardon di idrogeno, non dovrebbe possedere alcunché di simile invece si è calcolato sia 10 volte quello terrestre (che è il più alto dei pianeti interni) quindi al suo interno l'idrogeno per l'enorme pressione deve per forza assumere forma metallica con tutte le proprietà connesse.

Nel 1610 Galileo Galilei essendo internet di là da venire, alla sera anziché guardare siti porno, si dilettava a scrutare le stelle e come Colombo che cercava le indie e scoprì l'America (per la quarta o quinta volta) lui, identificò i quattro principali satelliti gioviani; Io (3643 km) Europa (3122 km) Ganimede (5262 km) e Callisto (4821 km), la Luna tanto per far paragoni 3476 km e la Terra (quel coso su cui viaggiamo) 13700 (Giove, quasi dimenticavo è 140.000 km, un discreto gavettone).

Io (nel senso di satellite di Giove) a parte un nome insulso e fuorviante, da un punto di vista prettamente scientifico è una grossa patata. E' il più vicino a Giove ed è caratterizzato da numerosi vulcani attivi con conseguente emissione di zolfo (da qui il suo bel colorito), questa intensa attività non è dovuta alla tettonica a placche come sulla Terra dove zattere di materiale solido galleggiano su di un oceano di magma fluido causando con il loro stesso peso la fuoriuscita di materiale nei punti di contatto fra le placche, le cosiddette faglie bensì all'interazione con la gravità gioviana che ne deforma la forma generando per attrito calore. (è come far rotolare fra i palmi una pallina di gomma, deformandosi continuamente si scalda, con il vantaggio però che non erutta).

Europa sarà forse per il nome d'uso comune o, perché citato in un famoso film come il più plausibile Terra-sostituto, sarà perché nelle immagini quando ancora era l'amante di Zeus si è rivelato nelle succinte spoglie di una discreta gnocca, sarà per tutto questo ed altro ancora, fatto è che gode della mia simpatia. Possiede seppur tenue, una rarefatta atmosfera d'ossigeno derivata non dalla fotosintesi (ahimè) ma dalla scissione dell'acqua ad opera delle deformazioni indotte dalla gravità di Giove, l'ossigeno viene trattenuto dalla bassa gravità del satellite (0,134 g, grosso modo quella della Luna) mentre l'idrogeno, più leggero si disperde nello spazio finendo col tempo nell'atmosfera di Giove. Sotto la crosta di ghiaccio perenne si pensa esista un vasto oceano di acque più calde (liquidi), i crateri da impatto infatti sono praticamente inesistenti e questo può essere spiegato solo da questa teoria.

Molto simile ad Europa, Ganimede è il più grande satellite del sistema solare superando per dimensione anche Mercurio, possiede anch'esso una tenue atmosfera di ossigeno ma senza vasti oceani nascosti. I crateri sono ben visibili, e quindi sotto la crosta di ghiaccio da cui si forma l'atmosfera, c'è solo, o almeno per la maggior parte della sua estensione, solida roccia soggetta a giudicare dalle differenti colorazioni da una tettonica a placche composita; per la maggior parte frutto dell'interazione con la gravità di Giove, infatti come la Luna è un corpo freddo al suo interno ed in minor conto dal periodico sciogliersi del ghiaccio sottostante ad opera di impatti.


Callisto, diciamolo francamente, è un po' sfigato. E' stato così abbondantemente bombardato dai meteoriti da detenere il record astrale di crateri, infatti sono l'unica cosa che vi si può osservare. Il più grande ha anelli concentrici per deformazione secondaria che misurano 3000 km di diametro e su un qualcosa grande 4800 km si nota. E' pure strano, nel senso che mentre le proprietà degli altri tre satelliti collimano con la teoria e con le osservazioni delle varie sonde, Callisto come detto è stranamente refrattario a fare quel che gli si dice. Sembra roccioso, butterato com'è dai crateri ma le sonde hanno scoperto che sotto lo strato superficiale, presumibilmente i detriti degli innumerevoli impatti ci sono 200 km di ghiaccio galleggiante su un oceano salato spesso 10 km; dalle misurazioni del campo magnetico risultò che quello di Callisto è variabile in funzione della posizione rispetto a Giove, da questo si desume l'esistenza di una pellicola altamente conduttiva, l'acqua non è un gran conduttore ma se arricchita di sali lo diventa.

Giove come gli altri giganti gassosi, Saturno Urano e Nettuno possiede degli anelli, anche se sottilissimi, la cui origine è controversa. C'è un limite detto di Roche sotto il quale l'effetto marea che la gravità di un pianeta esercita su di un satellite, supera la coesione intrinseca alla gravità di quest'ultimo sfaldandolo come fosse sabbia bagnata. Questo limite per Giove è calcolato in 175,.000 km, Callisto il più vicino al pianeta dei quattro grandi satelliti, ruota a 420.000km (quasi la distanza Terra-Luna) per questo l'attività vulcanica è così accentuata, sotto questo limite, 2,44 raggi del pianeta un corpo tende dapprima a disintegrarsi, poi i frammenti si dispongono per effetto della rotazione e del campo gravitazionale attorno all'equatore del pianeta per poi essere lentamente fagocitati dal pianeta stesso. E' quindi possibile stabilire un'età di quando questo evento si sia verificato semplicemente osservando l'ampiezza e consistenza degli anelli. Su Giove deve essere avvenuto in tempi remoti mentre su Saturno tutto questo è accaduto in tempi relativamente recenti. Tutti i satelliti per effetto dell'attrito provocato dal tiro alla fune delle maree hanno orbite, seppur di poco variabili; o tendono a sfuggire dal pianeta attorno al quale orbitano, la Luna per esempio si allontana di 3,8 cm all'anno (in assenza di un qualche fattore esterno), oppure inevitabilmente precipitano disintegrandosi sul pianeta stesso, soprattutto quando la massa di quest'ultimo è molto maggiore del satellite.

Tutto considerato se si preferisce il mare Giove è un buon posto in cui recarsi, anche la forza di gravità sulla superficie è accettabile, si passa dagli 80 kg qui ai 200 (praticamente come dopo un pranzo di matrimonio), se si preferisce invece le passeggiate in montagna consiglio caldamente Io. Possiede monti che arrivano a 17,5 km di altezza e anche la temperatura copre un ampio ventaglio di esigenze, si va dai 180 gradi sotto zero per chi detesta il caldo estivo, ai 1700° per chi invece preferisce la tintarella.



 
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Post N° 10

Post n°10 pubblicato il 11 Maggio 2008 da Passavo_per_caso
 



Mercurio, come aspetto e dimensioni è molto simile alla Luna, primo per distanza dal Sole è anch'esso noto fin dall'antichità nonostante sia difficile un'osservazione precisa viste le interferenze che una così ingombrante vicinanza comporta.

E' poco meno della metà della Terra, con un diametro di 4880 km ma al contrario della Luna ha una densità molto alta il che fa supporre una conformazione interna simile agli altri pianeti terrestri con un nucleo di ferro, un mantello fluido (da che ne deriva un leggero campo magnetico) ed una crosta rocciosa punteggiata, questa sì come la Luna, dagli impatti con i meteoriti, ben visibili nelle fotografie delle varie missioni (in particolare la mariner 10) in quanto non erose da un'atmosfera. Infatti per la bassa gravità, 0,377 g e per la vicinanza con il Sole ed il suo vento nessun gas può essere trattenuto sulla superficie, anche se data l'attività vulcanica, nelle vicinanze dei crateri attivi è possibile scorgere nubi di zolfo e CO2.
Non ha satelliti, orbita ad una distanza dal Sole variabile data la sua ellitticità da 46 a 69 milioni di km, che è circa un terzo della Terra, il suo periodo orbitale, l'anno mercuriano è di 116 giorni e compie una rotazione in 58 e poco più giorni fornendo un bellissimo esempio (e alquanto vicino) di risonanza orbitale, completando tre rotazioni ogni due rivoluzioni, fatto curioso certo ma che comporta un'esposizione al Sole, che ricordo è alquanto vicino, per ben 176 giorni ad una temperatura di 430° (all'ombra se la trovate) per poi crollare nella successiva notte (sempre 176 giorni) a 170° sotto zero. La temperatura media 167° risulta accettabile (se siete una crostata e vivete in un forno) e non si dovrà neppure correre visto che per inseguire il terminatore, la velocità dovrà essere di appena 260 km/ora.
Il fatto più interessante di Mercurio è la precessione del perielio (la sua distanza minima dal Sole)


Noto, come detto da lungo tempo, fu naturalmente fra i primi ad essere studiato, lo stesso Newton nella sua teoria della gravitazione universale aveva previsto questa precessione senza poterla misurala con precisione. Fu Urban Le Verrier all'inizio dell'ottocento a valutare l'entità di questa precessione più veloce (43 secondi d'arco) di quanto dovrebbe essere, almeno stando alle teorie newtoniane ormai consolidate e riscontrate.
Tutto sommato se ne può bellamente fregare delle bizzarrie di un vecchio messaggero, rimane il fatto che questa discrepanza vorrà ben dire qualcosa, se non ai più, almeno ad uno.
Con la pubbicazione nel 1919 della teoria della relatività generale ad opera di un ancora giovane Albert Einstein si ebbe in questa antipatica precessione il primo riscontro oggettivo di detta teoria.
Mercurio, come lo deve essere un qualunque messaggero, è veloce, il più veloce fra i pianeti del sistema solare con una velocità media di 48 km al secondo (la Terra si muove a 30 km/sec.) e allora se la meccanica celeste che trae le sue certezze dalla matematica e dall'applicazione della geometria euclidea, non può essere errata in quanto mero calcolo, l'unica variabile che può mutare, è il tempo.
Il tempo non è quindi uguale in ogni luogo ma è funzione della velocità, e quanto più ci si avvicina alla velocità limite, quella della luce (300.000 km/sec) quanto più si contrae in quel punto, quello che noi superficialmente chiamiamo tempo.

Il quinto postulato di Euclide dice che se una retta, incontrante altre due, forma gli angoli interni da una stessa parte minore di due retti, le due rette, prolungate all'infinito, si incontrano dalla parte in cui sono i due angoli minori di due retti, tradotto sarebbe a dire che dato un punto e una retta non passante per dato punto, esiste solamente un'altra retta ed una sola parallela alla prima e passante per il punto dato. (così è molto più chiaro)
Ma se il tempo è relativo lo spazio non è più euclideo ma è curvo, ma non semplicemente (qui l'inghippo interessante) ma in modo variabile in funzione della massa che compone l'universo.
Dieci anni prima Einstein pubblicò la teoria della relatività ristretta (successivamente incorporata in quella generale), in cui trattava i sistemi inerziali (non sottoposti ad accelerazione) allo scopo di rendere compatibili fra loro meccanica (quindi anche quella celeste) ed elettromagnetismo
Un celeberrimo esperimento concettuale, noto come ascensore di Einstein, fu l'intuizione da cui prese le mosse tutto il successivo sviluppo della teoria della relatività generale: su un ascensore in caduta libera dovuta a un campo gravitazionale, senza possibilità di vedere all'esterno, un osservatore supporrebbe di essere in assenza di gravità; per provarlo, egli lascia cadere una moneta ed osserva che la moneta resta alla stessa altezza nella cabina ovvero non cade rispetto ad essa, che per l'osservatore è l'unico punto di riferimento. Questo porterebbe allora a dire che un sistema in caduta libera in un campo gravitazionale, è indistinguibile (almeno per un certo periodo) da un altro non sottoposto ad alcuna forza.
D'altra parte, quando l'ascensore posto in un campo gravitazionale sta fermo, l'osservatore sente la forza di gravità (e una moneta lasciata libera cade ai suoi piedi); non appena l'ascensore inizia a cadere, la moneta resta a mezz'aria: in questo caso l'osservatore può pensare che sia comparso all'improvviso un campo gravitazionale dalla direzione del soffitto, che bilancia esattamente quello di partenza; di nuovo non può decidere quale delle due situazioni si sta verificando.

Quindi, i sistemi accelerati non dovevano essere così eccezionali.
E qui arriva Mercurio.





 
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Post N° 9

Post n°9 pubblicato il 11 Maggio 2008 da Passavo_per_caso
 


Venere e' il secondo pianeta del Sistema Solare ed il più simile allaTerra.
Noto fin dalla preistoria si può' vedere facilmente ad occhio nudo, in certi periodi all'alba e in altri al crepuscolo, per questo gli antichi credevano che si trattasse di due astri distinti: Lucifero quello del mattino, Vespero quello della sera. (certo che gli antichi ci mettevano del loro)

Al massimo della sua luminosità', il pianeta e' 12 volte più' brillante di Sirio, la stella più' luminosa del cielo, in quanto dopo la Luna è il corpo celeste a noi più vicino, e poi per la sua lucentezza, frutto dell'albedo più alto dell'intero sistema solare.
Questa ineguagliata capacità riflettente, l'albedo appunto deriva dalla densità delle nubi che perennemente l'avvolgono e che ne rendono difficile l'osservazione della sottostante superficie. (dalle sonde inviate, perchè da qui non si vedrebbe in ogni caso un tubo)






Non ha satelliti, ma con un diametro di 12.100 km (Terra 12.713), un'accelerazione di gravità di 8,87 m/s2 contro 9,78 ed una distanza dal Sole di 108 milioni di km anziché 150 si potrebbe pensare ad un gemello del nostro pianeta. (una sorellina un pò stronza)

All'apparenza appunto.

Innanzitutto ruota attorno al proprio asse in modo retrogrado al contrario cioè, degli altri pianeti ( e chissà perché questo non mi stupisce), con un angolo molto accentuato rispetto all'eclittica, 177° , un periodo di rotazione insolitamente lungo considerando la massa e dimensioni, ben 243 giorni (l'orbita, l'anno venusiano, viene percorsa in 224 giorni meno dunque di un giorno); questo fa supporre ad un evento esterno, forse l'impatto con un meteorite di grandi dimensioni che in un'epoca indefinita e remota ne abbia mutato il senso di rotazione (deve essere stata una bella sberla, e chissà poi cosa deve aver combinato la nostra giovin signora per meritarsi un siffatto sgarbo).

L'effetto serra è spaventoso, (sarà per invidia che ci stiamo attrezzando) al suolo si raggiungono temperature medie di 460 C° ed una pressione di 96 atm (come ad un km di profondità nell'oceano, ma senza bombole).

Il vento in compenso è quasi assente, (una bella notiziola non c'è che dire) con quella densità atmosferica si stimano alla superficie velocità massime di 20 km/ora (dev'essere come trovarsi sul fondo di una pentola a pressione, con qualcuno che rimescola la minestra, a parte il fatto che il brodo è di acido solforico, visto che mancano del tutto le galline sul pianeta, fatto questo sorprendente) che sale gradatamente fino a 300 km/ora nelle parti alte dell'atmosfera, infatti la coltre di nubi in perenne movimento, compie il giro del pianeta in 3-4 giorni, una tempesta che dura da milioni di anni.






Tutto questo inficia non poco le prospettive di un turismo di massa a breve.
Non che ci siano stati tentativi, le sonde sovietiche della serie Venera, dalla 1 lanciata nel 1961 alla 16 ultima della serie lanciata nel 1983, il primo tentativo sempre sovietico purtroppo fallito della sonda IVA progenitrice delle sonde venera con le sue nipotine, Vega 1 e 2 lanciate nel 1985 per atterrare sul pianeta e studiare nel frattempo la cometa di Halley di passaggio in quel periodo, senza dimenticare le sonde americane pioneer del 1978 che con 5 missioni, senza però atterrare, portarono ad una discreta presenza nelle vicinanze.
Venera 3 fu il primo oggetto umano ad atterrare su di un altro pianeta, (per la verità vi si schiantò nel 1966, ma questi sono dettagli che alla Storia non importa) mentre Vega2 nel 1985è stato l'ultimo trasmettendo dati per due giorni prima di soccombere. (ci furono disdette a raffica delle prenotazioni, tutto sommato sembra più tranquillo Marte e con panorami più affascinanti)

Significativa e degna di lode fu la missione Magellan del 1990 che per quattro anni fotografò e scannerizzò il pianeta fornendo una mappatura pressochè completa della superficie, poi come ultimo atto si immolò alla causa affondando nella densa atmosfera, vaporizzandosi. (ah le sonde di una volta).









Tutto sommato però un giretto ce lo farei, magari st'estate per le ferie.








 
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Post N° 8

Post n°8 pubblicato il 04 Maggio 2008 da Passavo_per_caso
 




Soprattutto per uso personale.

Dalla A alla I


Mutuato, elaborato, filtrato ed in parte copincollato dalla mia memoria e da Astronomia.com


Afelio
Punto dell'orbita in cui la distanza dal Sole è massima

Albedo
Rapporto tra la luce incidente (tutta quella che arriva sulla superficie) e la luce che viene riflessa. Importante in quanto determina quanta energia filtra dall'atmosfera verso la superficie del corpo celeste.

Altezza
Distanza espressa in gradi di un qualsiasi oggetto rispetto all'orizzonte. E' situata sul cerchio verticale congiungente lo zenit ed il nadir. La sua misura va da 0 a +- 90° a seconda si trovi sopra o sotto il piano dell'orizzonte.

Ammasso stellare
Gruppo compatto di stelle. Può essere aperta, quando ha forma irregolare, globulare se di forma sferica

Anello
Insieme di detriti e particelle, naturalmente disposte sul piano equatoriale nei pianeti di tipo gioviano.

Anno luce
Unità di misura astronomica, corrisponde alla distanza coperta dalla luce in un anno, 9460 miliardi di km

Anno siderale
Corrisponde alla completa rivoluzione di un pianeta

Anno solare
Intervallo di tempo fra due successivi passaggi del Sole all'equinozio di primavera. L'asse terrestre ruota anch'esso rispetto alle stelle fisse con un tempo molto lungo, 25765 anni cosicché ogni anno per effetto di questa precessione degli equinozi l'anno solare dura qualche minuto meno dell'anno siderale, 365 giorni 6 ore e 9 minuti contro 365 giorni 5 ore e 48 minuti. ( di questo piccola discrepanza ce ne possiamo bellamente fregare se non fosse che fra 13000 anni la stella che indicherà il nord sarà Vega e non più la Stella Polare. E meglio quindi prepararsi per tempo.)

Apice solare
Punto della Via Lattea, situato nella costellazione di Ercole nella qual direzione si muove il Sole con tutti i mondi annessi. (questa informazione è molto utile perché risponde ad una delle fondamentali domande che l'uomo si pone dalla notte dei tempi:
N'do vai. Ora sapete la risposta; Da Ercole.)

Apogeo
Maggior distanza della Luna o di un qualsiasi altro satellite dalla Terra

Asse celeste
Prolungamento dell'asse terrestre

Asse maggiore
Diametro massimo di un orbita

Asteroidi
Sassi volanti

Azimut
Distanza angolare 0-360, fra l'intersezione con l'orizzonte del cerchio verticale passante per l'oggetto osservato.

B

Big Bang
Teoria alquanto diffusa.

Bracci di spirale
Zona equatoriale di una galassia detta disco galattico

Brillamenti
Aumenti improvvisi e poderosi (e ancora non del tutto spiegati) della luminosità del Sole

Buco nero
Ciò che si presume rimanga del collasso di un grande corpo celeste la cui attrazione gravitazionale è così forte da attrarre persino la luce.

C

Cefeidi
Stelle variabili molto importanti in astronomia, in quanto caratterizzate dal fatto di variare la loro luminosità in funzione di un periodo che è direttamente proporzionale alla loro magnitudine assoluta. Con questi due dati si risale con precisione alla distanza della stella.

Cerchio verticale
Cerchio massimo della sfera celeste passante per lo Zenit ed il Nadir. Su di esso viene misurata l'altezza di un astro rispetto all'orizzonte nel sistema di coordinate altazimutali(molto utili nel caso vogliate cannoneggiare oggetti in movimento lineare. Se procede a zig-zag invece occorre fortuna)

Ciclo di Saros
18 anni 10 giorni e 8 ore dopo di che le eclissi solari e lunari si ripetono uguali

Classificazione delle galassie
Suddivisione delle galassie operata da E. Hubble, noto telescopio.

Coma
Nube diffusa che circonda il nucleo delle comete

Cometa
Palla di neve sporca, vicino al Sole tende ad evaporare(!) formando la classica coda

Coordinate astronomiche
Insieme di valori che permettono l'orientamento lungo la sfera celeste, possono essere; altazimutali, equatoriali, eclittiche e galattiche.

Corona solare
La zona più esterna dell'atmosfera solare.

Corpo nero
Oggetto celeste che assorbe le radiazioni luminose, emettendone a sua volta delle altre che seguono la legge di Planck. Comprende in linea teorica tutti i corpi che assorbono completamente ogni radiazione incidente la propria superficie.

Costante di Hubble
La proporzione fra la distanza delle galassie e la loro velocità di allontanamento

Costellazioni
Sono 88 e 48 tramandate da Tolomeo (nell'antichità non c'era la televisione e tutte le sere si andava fuori a guardare le stelle)

Crepuscolo
Quel trattino tra giorno-notte

Cromosfera
La parte inferiore dell'atmosfera solare

D

Declinazione
Distanza angolare di un corpo dall'equatore celeste.

Deep sky
Anche gli astronomi a volte non sanno cosa diavolo sia quel puntino lassù ed allora all'incuriosito passante rifilano la suddetta frase in codice.

Diffusione
Fenomeno dell'atmosfera ma anche delle nebulose, che permette alla luce di propagarsi in ogni direzione dentro una massa gassosa o assimilabile ad essa.

E

Eccentricità’
Inerente all'orbita Può essere uguale a 0 (circolare), ad 1 (parabolica, nel senso che passa e se ne va) o compresa fra questi due valori (ellittica).In sostanza è un po' come dire che può essere bianco, nero o colorata.

Eclissi anulare
Eclissi di sole in cui il disco lunare non riesce ad ostruire completamente quello solare lasciandone visibile una parte a forma di anello.(è curioso constatare le incredibilmente simili dimensioni apparenti della Luna e del Sole)

Eclissi parziale
Un'eclissi parziale

Eclissi totale
Tipo di eclissi con un'ottima mira

Eclittica
Fascia del cielo lungo la quale si muove apparentemente il Sole. Il nome significa cerchio delle eclissi, in quanto affinché possa verificarsi una di queste, è necessario che la Luna sia in prossimità di quei punti chiamati nodi che sono le intersezioni del suo piano orbitale con l’eclittica. E’ anche il piano disegnato dall’orbita della Terra, nel suo moto di rivoluzione attorno al Sole, che è inclinato rispetto all’equatore celeste di 23,5 gradi.

Effemeridi
Raccolta di dati astronomici che sulla base delle coordinate astronomiche permettono di risalire alla posizione dei corpi celesti.

Effetto Doppler
Fenomeno fisico che comporta una variazione della frequenza di un’onda acustica od elettromagnetica in funzione della velocità di avvicinamento o di allontanamento della sorgente rispetto all’osservatore. (quando queste sono comparabili)

Elementi orbitali
Parametri che determinano il moto e la posizione nel sistema solare di un corpo celeste e della sua orbita. Sono: l’eccentricità, il semiasse maggiore, l’inclinazione, la distanza e la longitudine del perielio dal nodo ed il passaggio al perielio.

Eliocentrico
Punto di riferimento, il Sole

Eliopausa
Confine del sistema solare segnato dalla fine dell’influenza gravitazionale del Sole.

Eliosfera
Spazio delimitato dall’eliopausa e contenente il sistema solare. Il fatto che vi siano tracce di Elio non c'entra nulla

Elongazione
Distanza angolare fra un corpo celeste ed il Sole.

Emersione
Dopo un'eclissi solare il Sole non “salta fuori” da dietro la Luna, emerge.

Emisfero
Parti di un corpo celeste tagliato in due da un piano equatoriale. Quelli terrestri si indicano come emisferi boreale ed australe.

Epoca
Riferimento temporale di validità, per cui sono state calcolate le effemeridi di un dato corpo celeste, al fine di correggere l’errore derivante dal fenomeno della precessione degli equinozi.

Equatore celeste
Prolungamento di quello terrestre, perpendicolare all’asse di rotazione.

Equatore terrestre
cerchio massimo di latitudine 0 gradi che taglia la Terra in due emisferi.

Equazione delle effemeridi
Differenza fra il tempo siderale e quello siderale medio.

Equazione del tempo
Differenza fra il tempo solare e quello solare medio.

Equinozi
Punti dell’orbita terrestre che segnano l’inizio della primavera e dell’autunno e nei quali la durata del giorno è uguale a quella della notte. Rappresentano inoltre le intersezioni dell’equatore celeste con l’eclittica e sono anche chiamati nodo discendente e nodo ascendente o anche rispettivamente punto della Bilancia e punto d’Ariete. La linea che congiunge i suddetti punti è detta linea degli equinozi e ruota per effetto della precessione degli equinozi.

F

Facola
Improvviso aumento di luminosità di zone della fotosfera solare rispetto a quelle adiacenti.

Fasi
Variazione della porzione illuminata del disco lunare (o di quello dei due pianeti inferiori) per effetto dei rispettivi moti orbitali.

Finestra atmosferica
Gamma di frequenze, nel campo delle onde radio e delle onde visibili, che riescono ad oltrepassare gli strati atmosferici.

Fotosfera
Superficie visibile del Sole.

Fusione nucleare
Reazione nucleare fonte dell’energia di tutte le stelle. All'interno del nucleo di una stella per effetto della sua massa sono presenti pressioni talmente elevate da superare la repulsione coulombiana in quanto i nuclei, gli isotopi di idrogeno trizio e deuterio, hanno carica elettrica positiva quindi si respingono. Questa reazione oltre ad energia produce atomi più pesanti e ne sono personalmente grato.

G

Galassia
Insieme di stelle, gas e polvere interstellare. Hanno forme diverse: di disco a spirale, ellittiche o irregolari. Furono classificate in passato da E. Hubble (il noto Telescopio) che studiandole scoprì anche la legge che porta il suo nome e che dimostra, basandosi sulla reciproca velocità di allontanamento delle galassie, come l’universo sia in perenne espansione. Le galassie hanno la caratteristica di aggregarsi in ammassi e superammassi.

Galassie attive
Particolari oggetti galattici caratterizzati da grande emissioni di energia.

Galassie di Seyfert
Tipi di galassie attive caratterizzate dall’emissione di energia in grandi quantità.

Gas interstellare
Materia allo stato gassoso che in seno alle galassie si aggrega in nubi che contraendosi danno vita a nuove formazioni stellari, come il nostro Sole che per così dire è di seconda generazione.

Geocentrico
Sistema di riferimento con la Terra nel centro.

Gigante
Fase finale dell’evoluzione stellare, dove ogni stella espande gli strati esterni, liberi ormai dai vincoli gravitazionali del nucleo in via di esaurimento. Una stella finisce il proprio ciclo quando esaurisce il combustibile, ossia gli isotopi di idrogeno che continuamente aggrega mediante fusione nucleare al suo interno. Esauritesi questi elementi, vengono a sottoporsi a quelle pressioni superando la soglia di repulsione atomi più pesanti, con conseguente emissione di sempre più energia e formazione di sempre più grandi atomi. Se la fusione nucleare della maggior parte della massa di una stella, composta per la quasi totalità all'inizio da atomi di idrogeno, richiede miliardi di anni, il suo epilogo è quanto mai breve in quanto, una volta cessato l'equilibrio tra pressione interna ed forza di gravità, si ha dapprima un'espansione via via più veloce fino a diventare esplosiva, seguita successivamente da un collasso che nelle stelle più grandi può portare alla formazione di un buco nero.

Giorno lunare
Intervallo di tempo fra due successivi passaggi della Luna al meridiano. 27 g 7 h 43 min

Giorno solare
Intervallo di tempo fra due successivi passaggi del Sole al meridiano. Differisce di circa 236 secondi dal giorno siderale, in quanto la Terra percorre un tratto di orbita attorno al Sole nelle circa ventiquattr'ore di distanza

Giorno siderale
Intervallo di tempo fra due successivi passaggi di una stella per il meridiano. E’ più’ breve del giorno solare di circa 236 secondi per effetto del moto orbitale della Terra attorno al Sole. Mentre il giorno siderale è sempre costante (eccettuato un trascurabile rallentamento dovuto all'interazione con la gravità degli altri pianeti) il giorno solare è funzione dell'ellitticità dell'orbita, la differenza tra il punto massimo, Afelio e il minimo, Perielio è di circa 15 secondi nelle 24 ore.

Gnomone
Asta verticale di un orologio solare o di una meridiana, dalla cui ombra, proiettata su di un piano orizzontale o verticale, si ricava l’ora solare. Mi sono sempre domandato da dove derivi l'accrescitivo.

Granuli solari
Punto di un sistema orbitante di due o più’ corpi celesti attorno al quale essi ruotano per effetto delle reciproche interazioni gravitazionali. Forma caratteristica della fotosfera solare che sembra essere dovuta ai moti convettivi della materia che dal centro si irradia verso l’esterno del Sole.

Gravità
Una delle 4 forze fondamentali dell’universo che regola l’attrazione fra i corpi. Le altre sono Interazione debole, interazione forte ed elettromagnetismo che regolano l'infinitamente piccolo. Questo è molto interessante in quanto l'ambita riunificazione sotto un unica teoria della meccanica quantistica che è riferita ad uno spazio tempo a curvatura nulla e della relatività generale che al contrario ha applicazione in uno spaziotempo a curvatura non nulla passa attraverso la quantificazione della materia oscura e nella possibilità che la massa delle particelle fondamentali, l'elettrone il fotone e i quark sia diversa da zero. Si avrebbe uno spaziotempo chiuso nella relatività generale e cosa forse di poco utilità ma sicuramente molto elegante, un rallentamento ed un successivo collasso dell'universo, un'universo oscillante avallato dalla teoria delle stringhe.

Gruppo locale
L’ammasso di cui fa parte la Via Lattea, insieme ad altre galassie fra le quali le Nubi di Magellano e la galassia di Andromeda.

I

Immersione
Inizio della occultazione di un corpo celeste da parte di un altro.

Inclinazione orbitale
Elemento orbitale di un corpo del sistema solare che misura la differenza angolare fra il suo piano orbitale e quello dell’eclittica.

Inferiore
Pianeta la cui orbita attorno al Sole è contenuta entro quella della Terra. (Mercurio Venere)

Interazioni gravitazionali
Reciproca attrazione di due o più’ masse celesti per effetto della forza gravitazionale. Leggi anche gravità.

Ionosfera
Strato della parte alta dell’atmosfera terrestre, contenente grandi quantità di gas ionizzato, che sbarra il passaggio alla radiazioni cosmiche. Molto utile quando in spiaggia si prende la tintarella.


Dalla A alla I


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