s-TRAVEstiti

carne tesa

e' un tempo di neve e delizie. e' un gioco pensato e sgrammaticato.
e' la morte. la vita nata dalla fine.

c'e' un festino nella stanza in cui dovrei dormire. non ci sono io.
la confusione generata dall'allegrezza di trenta bocche parlanti mi allontana.
il vino mischiato alla birra mi invoglia al riflesso. quello stesso di me allo specchio il contrario di me. ho voglia di chiudere gli occhi e lasciarmi cullare dal silenzio. 
e il silenzio non c'e'.
dove s'e' nascosta la giocosita' e la strafottenza?
lo specchio mi osserva tra l'imbuto infernale e il cono paradisiaco, vogliosa di correre e di fare. pensierosa.
il viaggio e' iniziato ormai da tempo e non voglio smettere di godere. anche se al godimento si accompagna il cedimento. 
passeranno i cieli, passera' la terra...ma gli uomini non passeranno.

anime asincrone uniche attrazioni.

giorno per giorno intuisco che non conoscono signora Coerenza.
l'amo che non sia la regina dei miei sospiri. e non sara' mai.
com'amo la lingua che parla solcando fogli candidi. 
l'amore, l'unico, che mi ha spinto a baciare gli occhi con un addio.
la voci ancora tremano, le braccia ancora stringono. 

sono morta poi rinata.
il mio capo e' esploso nella vita generosa dal sapore CANNIBALE. 

non sono melanconia e tristezza, sono ubriachezza serena e violenta consapevolezza.
sono la mia unica via e la mia unica possibilita'. 
le sensazioni che balzano e sferzano duri colpi alla gola per giungere all'intestino e bruciare. non come fuoco ma come acido. 
non spegnero' la mia passione mai. nemmeno il mio entusiasmo mai.

nella merda ridero' della merda. non mi lascero' spezzare.
le mie membra sono tese nella forza che mi regala la lotta e la vita, fors'anche la propaganda.

sono al cominciamento del cammino.sono.

io e la mia strada. dove inizia l'una inizia l'altra. non posso prescindere da me.
in nessun caso.

ridicola interrompe questo racconto.