Creato da solonelcielo il 25/12/2008

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Disamore Universale - La Nostra Viltà

"...Accettiamo tutti quanti di stare dentro un sistema
perchè non abbiamo il coraggio di opporci..."

Non sono solo io a dire che la viltà è in noi
ce lo dice anche Sergio Colabona,
il regista  tv dei principali programmi
che ci aiutano ad  essere vili.

Intervista a Sergio Colabona,
regista di "Grande Fratello"

Gira ormai su parecchi blog questa intervista a Sergio Colabona, regista tv dei principali programmi che spesso hanno degenerato la tv: Il Grande Fratello, La Fattoria, Affari Tuoi, Tutti Pazzi per la Tele, Beato tra le Donne, Sex and the City (il talk), La Prova del Cuoco, e molti altri ancora. L'intervista è stata fatta principalmente per pubblicizzare il suo nuovo romanzo, "Fine Trasmissioni", che utilizza per mostrare il mondo della tv, ma è importante per le sue dichiarazioni, che se non fosse per il fatto che ormai tutti le consideriamo ovvie e scontate, dovrebbero essere scioccanti. 

La utilizzo quì perchè le dichiarazioni di Serio Colabona giungono proprio "a fagiuolo" per aiutare a comprendere la viltà della quale siamo tutti pervasi, noi che viviamo e quindi condividiamo questa ci-viltà. Quella viltà che ci impedisce di ribellarci a questo sistema, e ci fà vivere una vita di depressione.

"...Attenzione a tutti i messaggi
che noi televisivi vi diamo
perchè non sono quasi mai la realtà..."

Eppure noi la guardiamo questa tv. Non solo la guardiamo, ma ci crediamo pure. Sì, certo, se qualcuno ci avvisa, come io ora, rispondiamo che lo sappiamo, che non si dice nulla di nuovo, ma intanto la guardiamo, intanto quando ascoltiamo il tg non ce lo ricordiamo che sono bugie, notizie artefatte, corrette, notizie non date piuttosto che date, tutte tese a manipolare il nostro cervello, e non a tenerci informati. Ad ogni sciopero, puntualmente mostrano subito dopo le interviste a persone comuni, le quali si lamentano dei disagi causati, invece di rispondere che è giusto scioperare, perchè è l'unico mezzo che si ha per difendersi dai ricchi, ovvero quelli che fanno la televisione, e che comandano i governanti,  e se crea un poco di disagio agli altri, lo accettiamo volentieri, perchè far sentire ai ricchi che esistiamo ed abbiamo una coscienza e siamo uniti ci permette di essere rispettati, e perchè un giorno potremmo essere noi ad avere la necessità di scioperare. E già combattere contro i ricchi è difficile, figuriamoci se ci ritroviamo contro i nostri "simili".

"...Si stà facendo una televisione
che obiettivamente ci stà portando tutti quanti
un pò ad un degrado culturale...."

Non è un caso, non è semplicemente frutto di una evoluzione casuale del mondo televisivo. Potremmo dire che è cominciato tutto con le tv private. Per sostentarsi devono utilizzare lo strumento della pubblicità. E se all'inizio la pubblicità era utilizzata con una cera moderazione, nel tempo, a causa delle maggiori spese, della bramosia di maggiori utili, è stata utilizzata sempre più intensamente. Hanno cominciato a dividere i film con primo e secondo tempo, poi è nato addirittura il terzo tempo in certi casi, quindi, passato un primo periodo per darci il tempo di abituarci, di assuefarci, hanno cominciato ad interromperli sempre di più, Poi sono passati ad interrompere anche gli spettacoli, anche quelli in diretta, ed infine, da non molto, hanno cominciato ad interrompere ciò che di più sacro c'era rimasto. Passi per la formula uno, normalmente non molto vivace, ma il moto GP, quella è dura da mandar giù, ma soprattutto, onta inaccettabile, oscenità invereconda, offesa imperdonabile, hanno osato interrompere le partite di calcio, quelle in diretta, perfino quelle della nazionale! Assolutamente impensabile 30 anni fa, ci sarebbe stata veramente una rivoluzione. Eppure, ora nessuno più che reagisce. Senza neanche voler parlare del motivo per cui le trasmissioni vengono interrotte, già queste interruzioni di per sè creano aggressività, sono violenze alla nostra dignità, ci colpiscono nei momenti più importanti per noi, nelle fasi di "ricreazione". La "ricreazione", parola che ricorda la pausa a scuola, alle elementari, viene sempre intesa come una pausa di riposo, ma nella parola stessa è contenuto il vero significato. In quei momenti ci si ricrea, veramente, ci si rilassa per permettere al fisico di riposarsi e ritrovare l'equilibrio naturale che permette una vita sana, cosciente, e serena. La tv dovrebbe essere uno degli strumenti che ci aiutano in questo, come il cinema ed il teatro. Invece è ormai diventata la nostra principale fonte di stress. Non solo ci interrompono mentre siamo calati e presi dalla trama del film, o avvolti dalle atmosfere di esotici spettacoli, ma siamo costretti a subire queste violenze per sorbirci la presentazione di pannolini, detersivi, profumi e surgelati. L'irritazione è tale che per sublimarla, per attutire il colpo, per non far arrivare alla piena coscienza questo contrasto, hanno fatto diventare le pubblicità degli spettacoli esse stesse. Ed è così che un dentifricio viene contornato da tecnologie all'avanguadia, effetti speciali, e donne da capogiro che sorridendo mostrano denti splendenti, e quindi appassionate baciano l'uomo dei desideri, anch'egli con l'alito che emana fiorellini profumati, effetti che abbagliano occhi e mente. Ma sempre uno spazzoliono è. Uno stupido, semplice spazzolino. Nelle pubblicità è diventato importante non più il prootto di per sè, ma il "valore" morale o istintivo abbinato al prodotto che attiva  il nostro interesse. La famiglia, i bambini, l'amicizia, la bellezza, la bontà, l'amore, ed infine ovviamente il sesso. Tutti i migliori valori della nostra vita vengono abbinati ai prodotti da vendere. Tutti i valori della nostra vita vengono mercificati. L'uso che se ne fa è osceno. La pubblicità, veicolata in questo modo, è oscena. Tutti i valori principali della società umana, anzi, della vita, perchè esistono anche nel resto del mondo animale, vengono mercificati in continuazione. Questo continuo bombardamento nel tempo ci porta ad abituarci, quindi ad accettare la corruzione insita in questo tipo di pubblicità, quindi, come conseguenza dell'innato meccanismo di apprendimento imitativo insito in noi, ad unire mentalmente quei valori all'opportunismo, corrompendoli, diminuendone la validità, distruggendoli. Pensare ora di vivere il sesso, anche il più sfrenato, come naturale manifestaizoen dell'amore, è qualcosa di impensabile, ci si sorride sopra, il sesso è qualcosa che può dare gusto solo vivendolo come provocazione, come anticonformismo, senza rendersi conto che oramai l'anticonformismo è proprio riportare il sesso ai suoi valori originali, alla sua unione con l'amore. La pubblicità diventa quindi così importante che anche ciò che dovrebbe essere il contenuto principale della televisione, i programmi ricreativi, come i film e gli spettaocli, i programmi informativi, come i tg e i programmi di approfondimento, cominciano ad esserne influenzati. Non si devono più produrre programmi di cultura, che aiutano a riflettere, o troppo "rilassanti", che aiutano a ricrearsi, ma programmi che attirano comunque l'attenzione, e quindi si scelgono film violenti, si realizzano talk show violenti e volgari, si fanno spettacoli con ballerine in sottoveste, e si dà meno spazio a cià che veramente ricrea la mente e lo spirito. Non c'è più un momento di svago. Neanche al di fuori della tv. L'altra domenica ero al mare, a Ostia, piazzato con la sdraio davant alla spiaggia, quando improvvisamente vedo spuntare una barca con un grosso cartellonne pubblicitario elettronico! Pure là! Pure al mare! Sono rimasto sconvolto. Queste sono tutte violenze alla nostra coscienza. Ed il non reagire è una nostra colpa, di cui la coscienza ne tiene conto, e più violenze subiamo, meno reagiamo, e più aggressivi e depressi diventiamo. E l'aggressività, non potendola sfogare con gli autori dei nostri stress, la sfoghiamo tra di noi, con i familiari, con gli amici, con i colleghi, con il prossimo, aumentando l'individualismo, e perdendo la capacità di comprenderci e di unirci.

"...E per primo sono colpevole io...."

Lui almeno lo dice, ma noi? Certo, lui è uno di quelli che produce attivamente questo male. Ma noi che lo subiamo, non avremmo il diritto, ma soprattutto il dovere, di ribellarci? Se in famiglia c'è una ingiustizia, non si cerca di intervenire per risolverla e riportare la serenità? E perchè nella società non dobbiamo farlo? La società in cui viviamo è come una grande famiglia, ha bisogno delle stesse attenzioni. E' inutile che continuiamo a dire che è il governo che deve pensare a tutto. Una volta forse potevamo permetterci di scaricare una comunque nostra responsabilità, ovvero quella di essere bene informati su tutto, di scaricarla dicevo sui nostri governanti, perchè bene o male avevano la cultura e la coscienza di non superare certi limiti, ed anche perchè c'era una magigore coesione, una maggiore coscienza di classe, che non permetteva di superarli questi limiti. Ma da quando è caduto il muro di Berlino, si è perso tutto, ed ora i ricchi dilagano, hanno sottomesso completamente i politici, anzi, non esiste più una classe politica, che è stata sostituita da giornalisti, presentatori, opinionisti, veline, cantanti e comici. Come in una famiglia, dovremmo reagire, fare qualcosa, parlarci tra di noi, con l'amico, col vicino di casa, con il collega, scandalizzarci della situazione e discutere su cosa fare per intervneire, ma non lo facciamo. E questa è colpa nostra. Siamo capaci di riconoscerlo? Siamo capaci di dire, ognuno di noi: "e per primo sono colpevole io"?

"...Accettiamo tutti quanti di stare dentro un sistema
perchè non abbiamo il coraggio di opporci
e anche perchè ci fà comodo,
perchè comunque, parliamoci chiaro,
ci danno i soldi per non farvi pensare.

Per farvi credere che i motivi della depressione
siano perche Franco ha litigato con Francesco
e per non farvi pensare ad altre cose
che casomai invece vi potrebbero mettere a fuoco
determinate problematiche sociali, culturali
che in questo paese ci sono...."

Amico lettore, non sono io l'unico che parla di viltà, non sono l'unico pazzo, è uno che lavora direttamente per il potere che ce lo dice, uno di quelli che, vile tra i vili, più di altri, con i suoi programmi, cerca di renderci ancora più vili. Noi "accettiamo TUTTI di stare dentro un sistema", e lo accettiamo anche se borbottiamo sui nostri blog, o con gli amici, perchè non facciamo nulla di concreto, di attivo, per evitarlo. Perchè lo accettiamo? Come dice Colabona, "perchè non abbiamo il coraggio di opporci", e la mancanza di coraggio ha un solo nome, e questo nome è "viltà". E sempre seguendo quello che dice Colabona: "parliamoci chiaro, ci danno i soldi per non farvi pensare". E come lui accetta i soldi, ed il successo, in cambio della sua viltà, e ulteriore corruzione, in quanto agente attivo nell'opera di corruzione, così a noi fa comodo non reagire, non scioperare, non protestare al lavoro, non esporsi pubblicamente, perchè ci fanno comodo quei pochi soldi che riceviamo, o anche tanti, a volte, perchè ci fa comodo dare un benessere alla nostra famiglia. Ma quale benessere diamo? Cosa lasceremo ai nostri figli? Un mondo senza valori? Senza dignità? Dove gli stessi genitori sono per primi corrotti nell'anima? Dove i nostri stessi figli, mentre anche loro lasceranno corrompersi, nello stesso tempo ci rinfacceranno di averli condannati a quel futuro? In quale modo Sergio Colabona è agente attivo in questa opera di corruzione? I programmi demenziali dei quali è regista tolgono spazi ad altri programmi che avrebbero potuto darci il benessere, la tranquillità, la cultura ed il piacere ricreativo di cui necessitiamo per poter essere pienamente coscienti di noi stessi e della nostra dignità. Oltre a togliere spazio ad altri programmi più positivi, questi stessi programmi diretti da Colabona sono portatori di valori negativi, ed esempi di comportamenti lontani da quei comportamenti che gli uomini di buona educazione, onesti, sinceri e controllati, dovrebbero avere. Quei programmi servono a farci credere che i comportamenti negativi mostrati siano in realtà comportamenti positivi, o comunque comuni, per cui ci si deve abituare ed anzi a comportarsi in modo simile, per poter essere accettati, difendersi e farsi rispettarenella società. In particolar modo i giovani ne sono colpiti, perchè a loro principalmente questi programmi sono diretti, e perchè loro non hanno avuto gli esempi di moralità che bene o male abbiamo avuto noi alla loro età. La violenza, l'aggressività manifestata nei talk show, come per esempio le improvvise pazzie di Vittorio Sgarbi, e tante altre che ormai sempre più diffusamente si vedono in tv, le continue interruzioni degli uomini politici mentre spiegano le loro opinioni, interruzioni non impedite dai conduttori, le "caciare" ben recitate dai giovani nei confronti di gruppo capitanati da Maria De Filippi e simili, servono principalmente a farci credere che l'aggressività sia un valore positivo, da perseguire perchè premiante, in quanto chi è aggressivo è sempre più richiesto in tv, i programmi aggressivi sempre più presenti, mentre non ci rendiamo conto che è tutto fatto apposta per noi, per farcelo credere, per farci comportare allo stesso modo nella vita reale, per farci credere che le colpe sono degli altri, e quindi se reagiamo con aggressività è giusto e addirittura premiante, per farci credere che ci sono i buoni e i cattivi, per non darci il tempo di riflettere, per farci dimenticare l'arte dell'ascoltare l'altro, del rispettarlo e provare a capire cosa vuole dirci. Qual'è lo scopo? Gli scopi sono molteplici. Uno scopo è quello di non farci comunicare l'uno con l'altro, fare in modo che non si riesca a scambiare nuove informazioni tra di noi, ma presumere che l'altro non abbia nulla da dirci, perchè noi abbiamo ragione, e gli altri torto. Un'altro scopo è quello di spezzare i legami di solidarietà tra di noi, l'amicizia, la condivisione, l'amore. Un'altro scopo ancora è di non sollecitare più il cervello con informazioni ed esempi di comportamenti positivi utili alla riflesiosne, al ragionamento, che diano fiducia a noi stessi e nelle nostre possibilità, ma sollecitarlo con gli esempi opposti, per degradarci, abbrutirci, lasciare che gli istinti più bassi ci comandino. Ma tutti questi scopi sono volti ad un'unico scopo principale: allontanarci dall'unica possibilità che noi abbiamo di opporci a questo sistema, ovvero l'unione tra di noi contro questo sistema. La profonda coscienza del male che stanno diffondendo, e che è penetrato in noi, la coscienza di essere stati corrotti, la profonda coscienza dei tentativi di corruzione da parte del sistema tramite la televisione, ci farebbe reagire. Se il nostro cervello funzionasse a dovere, libero da corruzioni e pressioni, vedrebbe subito , chiaramente, l'unica soluzione possibile, ovvero l'unione tra di noi, per opporci. Per questo non ci vogliono far ragionare, per questo ci separano gli uni dagli altri. Sì, questi programmi, ma tutta la televisione, e tutti i giornali, e tutti i media, sono diretti unicamente a questo scopo principale, evitare che noi possiamo prendere coscienza di noi stessi, della nostra situaizone di schiavi e di viltà, ed evitare che possiamo unirci ed opporci. Questo è l'unico principale scopo. La depressione che è in noi, il malessere sociale, le ingiustizie, la mancanza di lavoro, è tutto voluto dal sistema, dai potenti, dai troppo ricchi, per tenerci in cattività, e continuare a mantenere il loro potere. Noi perdiamo il tempo con i dottori, con gli psicologi, crediao che l'altro sia un pazzo, un depresso per motivi suoi, ma in realtà tutto, o quasi tutto,  proviene da questa condizione di schiavitù che noi accettiamo inconsciamente o meno. Questo intende Colabona con le sue parole.

"...Se posso trovare una denuncia da fare,
ma anche a me stesso,
io sono il primo sul banco degli imputati,
stiamo facendo una televisione
che non rispecchia più
i valori culturali del nostro paese...."

Lui dice che è il primo sul banco degli imputati, ma invece di essere in prigione a pentirsi dei suoi peccati vive tranquillo tra noi, contento di procurarci del male. Ci butta in faccia la sua ipocrisia senza pudore. In realtà con una incoscienza che dovrebbe sembrarci assurda, a lui per primo, eppure eccoci quà, lui che si ocnfessa candidamente ed allegramente, e noi che lo ascoltiamo senza neanche scandalizzarci. Eppure abbiamo davanti ai nostri occhi uno dei principali servi del potere, uomo come noi, con una coscienza anche lui come noi, per di più cosciente di quelllo che provoca, che invece di lottare insieme a noi per unirci e opporci a tutot questo, contribuisce attivamente al male. Stanno distruggendo i nostri valori, i valori umani, stanno distruggendo noi stessi. E non è un problema del nostro paese. Tutti quei programmi, questo nuovo modo di fare tv, sappiamo benissimo da dove proviene. Viene tutto dagli Stati Uniti d'America, la nazione democratica per eccellenza, in realtà lo stato più potente del mondo, il covo delle princiapli famiglie ricche che governano il mondo, salve qualche nanetto che gironzola di quà e di là delle Alpi. Non crediamo quindi che è un problema tutto italiano. La crisi mondiale lo dimostra. Tutto il mondo occidentale è gestito in questo modo, tutti i cittadini di questa ci-viltà occidentale sono vili, tutti, nessuno escluso. Anche la massima coscienza non esime dal rimanere vili, perchè la nostra viltà è una viltà collettiva. Solo con l'unione possiamo liberarcene. Da soli non possiamo fare nulla. Per riscattare la mia viltà ho bisogno di te, lettore, che ti unisci a me nell'opporci al sistema. E tu sei nella stessa condizione. Non puoi fare assolutamente nuilla da solo. C'è un unica possibilità di reagire ed opporsi a questo sistema, ed è la nostra unione nel non-agire, nello sciopero.

"Se sapete leccare bene,
se siete, come dire, sottomessi
e sapete abbassare la testa quando conviene,
potete fare molta carriera."

Questi sono i nuovi valori, più o meno ovunque. Non solo nella tv, ma in qualsiasi posto di potere, anche nei partiti politici quindi. Se crediamo che siano ottimi per noi, bene, andiamo avanti così!

"...Bisogna essere onesti fino in fondo...."

E meno male che ce lo dice lui. Se non altro, è stato onesto nel denunciare la situazione. Lui almeno ha ammesso la sua viltà e la sua corruzione. E per fare questo è stato onesto almeno intellettualmente fino in fondo, o quasi, e dopo vedremo perchè, perchè solo cercando di essere onesti con se stessi si può arrivare a capire quanto siamo in realtà stati corrotti. E' il primo passo verso la liberazione. Prima è necessario rendersi conto della situazione, e di quanto questa situazione ci influenza, noi stessi e gli altri, nei nostri ragionamenti e nei nostri comportamenti. Il passo successivo è quello di unirci, creare solidarietà tra noi, e finalmente trovare anche il coraggio di opporci, tutti insieme, in una prima grande non-azione.

"...Si potrebbe cambiare,
si potrebbe tornare a come era prima,
ma però bisogna capire se c'è la volontà di tutti...."

Questo è il passo successivo alla presa di coscienza. Deve esserci la volontà di tutti, per potere opporci a questo sistema. O almeno la volontà della maggior parte di noi. Ma per esserci questa volontà dobbiamo prima prendere ocscienza di questa situazione, capire che siamo corrotti, e se siamo corrotit è perchè i ricchi ci hanno corrotto, e noi abbiamo accettat di essere corrotti, per mancanza di coragigo, per viltà. Colabona, uno dei principali servi del sistema, semplicemente rilasciando una intervista per vendere il suo nuovo libro, stà indicando l'unica via possibile per il nostro riscatto, la stessa che ho suggerito io nel mio post precedente sul Disamore Universale. E' questa volontà che il potere contrasta con i suoi strumenti.

"...La mia vita privata và bene per fortuna.
Come si dice a Roma,
c'ho avuto... c'ho avuto fortuna.

Però penso poi tutto sommato
che la fortuna uno se la meriti."

Io forse non me la sono
neanche del tutto meritata,
però, ce l'ho avuta,
perchè sputarci sopra?..."

Queste ultime parole di Colabona ci danno la possibilità di osservare con un esempio lampante ed esemplare come funziona la viltà nel cervello di un uomo, incredibilmente lo stesso uomo che più di molti altri contribuisce a diffondere questa viltà tra di noi, ed ancora più incredibilmente lo stesso uomo che denuncia con massima lucidità questo vergognoso meccanismo. Ebbene, nonostante tutto, nonostante lui sia, oltre che tra i primi servi del sistema, anche tra i primi coscienti della propria viltà, quando deve parlare del privato anche lui comincia a giustificaris, il suo cervello comincia a trovare delle vie di fuga, comincia a dire frasi che apparentemente possono avere un senso, ma letteralmente sono delle pure contraddizioni, ed in realtà nascondono un altro senso ben peggiore. Perchè Colabona parla di "fortuna"? Non è assolutamente fortuna. E' uno tra i più preziosi servitori del potere, tra i più corrotti, e quindi è normale che sia ben pagato. Se lui stesso ha diciarato che per lavorare in quell'ambiente bisogna saper leccare,  essere sottomessi, e saper abbassare la testa quando conviene, come può definirla fortuna? Come può dire che la sua vita privata và bene? Questa viltà prima o poi si paga, se non è adesso maturerà dopo, si manifesterà nel non aver badato alla educazione dei suoi figli, al rapporto sincero ed onesto con la moglie, in qualcosa uscirà fuori, ma sarà costretto a pagarla, questa sua viltà, quà, su questa terra, come tutti, perchè per quanto io ho visto finora non si muore prima di aver pagato tutto,  si sconta tutto quà, prima o poi. E subito dopo cominciano i discorsi che sembrano di un pazzo: come fà uno a meritarsela la fortuna? Se è fortuna per definizione non è meritata. Ed infatti subito dopo contraddice la sua stessa precedente contraddizione e afferma che forse questa fortuna non se l'è neanche del tutto meritata. Ed ecco infine il culmine della sua viltà: "perchè sputarci sopra"? Dopo tutti questi bei discorsi che ha fatto, dopo tutte queste belle analisi, quando si tratta di parlare della sua vita privata, nonostante sia perfettamente al corrente dei mali che diffonde il suo lavoro, nonostante abbia ammesso che non ha il coraggio di opporsi, invece di "essere onesto fino in fondo", e dire CON UMILTA' che lui è l'esempio di chi ha accettato di essere corrotto per i soldi e per il successo, e perchè comunque tanto sarebbe corrotto lo stesso, ha invece tentato di giustificarsi con un misero e volgare "PERCHE' SPUTARCI SOPRA"?

PRENDIAMO COSCIENZA
DELLA NOSTRA VILTA'
E RISCATTIAMOCI,
UNENDOCI ED OPPONENDOCI
A QUESTO SISTEMA
CHE NON CI PERMETTE
DI ESSERE FELICI.

 
 
 
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