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Post N° 68

Post n°68 pubblicato il 31 Maggio 2008 da emme_77

Forte delle ripetizioni intensive consigliatemi dalla mia personale tutor in Sorrentino (nonché docente in Wes Anderson), ieri mi sono fiondato a vedere “Il divo”..

Che il cielo mi fulmini se mi arrischio in qualche forma di spoiling..Ma come si può parlare di un lavoro di Sorrentino senza omaggiare il suo occhio per i particolari, senza ricordare  quelle immagini così incisive, simboliche, semplicemente geniali?...

 

E allora diciamo solo che “Il divo” non è una ricostruzione storica che ci si aspetterebbe, visti i precedenti del cinema italiano. E’ però un film che ti aspetteresti da Sorrentino, ma ciononostante ti lascia comunque sgomento per la sua forza immaginifica. Qui non si racconta semplicemente una figura storico-politica del nostro paese contemporaneo, ma l’ immaginario nero che abbiamo covato durante questi anni : quello che forse tutti avevamo nascosto in qualche angolo interpretatativo della nostra mente, nel film di Sorrentino prende forma, raggiunge una concretezza che può far spavento come guardare nell’abisso.

L’incubo di una società non è solo nel ricordo dei delitti, le stragi, l’assassinio di Moro ricorrente, ma del sentirsi vittime e partecipi del torbido che c’è (forse) dietro, e la sequela di luci e ombre (più ombre per la verità) che si intravedono ne “Il divo”, fin nei più piccoli angoli di fotogramma,  scatenano sentimenti di curiosità storica e di profonda angoscia, come per una ferita riaperta.

 

Nomi celebri, ridondanti in questi ultimi quindici anni, compaiono ad uno ad uno come vecchi “amici di famiglia” (..) con gli strepitosi ritratti di attori bravissimi che ne danno una versione visionaria, in sincrono con una regia e fotografia meravigliosamente surreale e “crudele”.

Stupenda soundtrack e colonna sonora, al solito di Sorrentino.

E devo proprio spendere inutili parole su Servillo ?....

 

 

 

Peccato solo che davanti a me c’era una simpatica comitivella di anzianotti che commentava i capolavori del momento  : “Speriamo non sia come Gomorra : mio figlio si è alzato e se n’è andato al primo tempo! Eccerto, quando hai fatto vedere l’immondizia, la droga..sono sempre gli stessi fatti, no?”

………………

postato da: NightTripper alle ore 13:19 | Permalink

 
 
 

Post N° 67

Post n°67 pubblicato il 05 Maggio 2008 da emme_77

-18... indiana

Ecco, bravo rilassati adesso!...

Io aspetto pure (lustro più, lustro meno..). Ma ho comprato una frusta : se mi rovini un solo fotogramma degli anni '80, faccio a pezzi lo schermo!!

p.s. parlo da solo con un feticcio e voglio entrare nello schermo come fosse "rosa purpurea".. avrò bisogno d'aiuto?

 
 
 

Post N° 66

Post n°66 pubblicato il 25 Aprile 2008 da emme_77

Liberiamoci

Avrei voluto scrivere qualcosa solo per raccontare le emozioni e i particolari di una giornata sacra vissuta in una delle sue città simbolo..

Ma quando, di nuovo,  rappresentanti di una destra polemica nei confronti della storia, che si accinge a governare il paese, non perdono occasione per  tentare folli revisionismi, urge ricordare, di nuovo, il significato e l’importanza del 25 Aprile.

Il probabile ministro della difesa, Ignazio Larussa, dice “basta alla retotica della liberazione”. E non parteciperà a nessuna manifestazione. Buontempo, detto “er pecora”, cerca un modo rozzamente diplomatico per negare la festa di liberazione dicendo che “ci vuole una data per celebrare la pacificazione nazionale” (come a dire che ne serve un’altra, non il 25 Aprile). Gianfranco Fini se la scampa dicendo che dovrà essere ad una manifestazione per Salvo D’acquisto al fianco del candidato sindaco di Roma, Alemanno (che in realtà è venuto meno ad una sua prima promessa di partecipazione alle celebrazioni) E via via tutti, Bossi, calderoli, Letizia Moratti, sindaco di un’altra città chiave della resistenza, è fuori per godersi in santa pace il ponte.

Fino ad arrivare all’uomo che, da passato presidente del consiglio, non ha mai partecipato ad una sola giornata della Liberazione. Oggi, forse, vuole passare per uomo di stato, e si svincola dicendo che deve cominciare già a lavorare per il popolo, che vuole una nuova liberazione. Lui lavora, mica come noi che perdiamo tempo con inutili omaggi alla Storia del nostro paese

 

Che dire? Nulla, perché grazie al cielo c’è il nostro Presidente della Repubblica che ci pensa.

 Proprio a Genova (dove sono adesso), Giorgio Napolitano questo pomeriggio in una piazza stracolma ed emozionata ha ribadito che , sì ci vuole un analisi ponderata degli eventi storici ma che "non significhi in alcun modo confondere le due parti in lotta, appiattirle sotto un comune giudizio di condanna e assoluzione".

E questo, aggiunge, "vale anche per i fenomeni di violenza che caratterizzarono in tutto il suo corso la guerra antipartigiana, e da cui non fu indenne la Resistenza, specie alla vigilia e all'indomani della Liberazione. Perché, afferma, la Resistenza fu anche guerra civile".

Straordinaria prova di riscatto civile e patriottico. Tale fu la Resistenza, sottolinea Napolitano, e quindi non può appartenere solo a una parte della nazione. Al contrario deve porsi al centro di uno sforzo volto a ricomporre in spirito di verità la storia della nostra Repubblica. Occorre infatti arrivare a un comune sentire storico in direzione del quale sono stati compiuti importanti passi avanti. Ad esempio, il contributo dei militari regolari che, dopo l'8 Settembre, non aderirono a Salò ma combatterono al fianco degli Alleati e dei partigiani.”

"La Resistenza vive nella Costituzione". L'eredità spirituale e morale della Resistenza, sottolinea Napolitano, "vive nella Costituzione", e in essa "possono ben riconoscersi anche quanti vissero diversamente gli anni 1943-45, quanti ne hanno una diversa memoria per esperienza personale o per giudizi acquisiti". La Carta, ha aggiunto il capo dello Stato, "costituisce in parte la base del nostro vivere comune e della nostra rinnovata identità nazionale". Quindi, ha ribadito "quanto detto dinanzi al Parlamento: nessuna delle forze politiche oggi in campo può rivendicarne in esclusiva l'eredità. E' un patrimonio che appartiene a tutti e vincola tutti".  (da repubblica.it)

 

Viva il Presidente, verrebbe da urlare. E molti lo hanno fatto in piazza, in maniera bipartisan, insieme a saluti, strette di mano e commozione.

Ma sono proprio tutti gli italiani a pensarla così?

Temo di no.

Forse c’èancora bisogno di ricordare pedissequamente quei giorni.

Certo, sarebbe meglio che adesso fossimo pronti ad utilizzare quei valori per affrontare nuove sfide di democrazia, libertà e solidarietà, ma a me, soprattutto oggi, mancano tantissimo i racconti dei miei nonni sfollati al nord dopo l’8 settembre che hanno convissuto con degli ebrei in una villa in un bosco, anche il giorno che quella casa fu occupata dai tedeschi. Il racconto del loro ritorno al sud, con le immagini strazianti di cadaveri sui cigli delle strade e le scene raccapriccianti di fascisti lapidati. E ancora il romanticismo del loro matrimonio sotto le bombe o la gioia di mio nonno ubriaco il 25 Aprile.

O i racconti dei miei nonni rimasti al sud, in Puglia, dove si combatteva una guerra civile non meno feroce e si faceva resistenza contro un nemico altrettanto atroce : la miseria.

Di questi racconti c’è ancora bisogno, specie adesso che sembra debba cominciare una moderna resistenza da domani contro l’assenza di memoria e il qualunquismo storico, finite le lacrime di commozione di questa giornata Sacra, una bestemmia volerla cancellare.

 
 
 

Post N° 65

Post n°65 pubblicato il 14 Aprile 2008 da emme_77

Egoismo

Non è un incubo. E' realtà.

E il nostro non è stato un sogno, ma una speranza concreta e urgente. E non è stata spezzata da un altro sogno, dall'altra parte..

Il sogno è stato interrotto da una scelta antica, che caratterizza il nostro popolo. Ha vinto l'Italia che non sa e non vuole guardare a un palmo dal naso, l'italia che cerca facili scorciatoie. Hanno scelto così gli italiani che temono di perdere le proprie briciole , che pensano a proteggere (magari coi fucili) il proprio orticello o il proprio giardinetto. Ha vinto di nuovo l'italia piccina, ignorante.

In un momento storico in cui i paesi, le culture e il mondo intero si guardano, ha vinto un italia con piccoli orizzonti.

L'italia egoista.

 

P.s. qualcuno mi vuole spiegare perchè mastella era opinionista a rai2, oggi pomeriggio?

P.p.s. in realtà conosco già la risposta

 
 
 

Post N° 64

Post n°64 pubblicato il 13 Aprile 2008 da emme_77

Conteggi (di bolle evanescenti)

Quasi quasi compro una bottiglia di spumante...

Comunque vada, credo che domani avrò voglia di ubriacarmi....

(i colori non sono casuali.... si può fare!!)

 
 
 
 
 

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Un blog di: emme_77
Data di creazione: 01/11/2006
 

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