Creato da trillyina il 03/08/2008

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Io sono parte di tutto quello che ho incontrato....e che incontrerò...nello spazio senza fine ....sono solo l'ombra della luce.

 

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Papaveri...

Post n°921 pubblicato il 14 Maggio 2019 da trillyina

 

 

Sono pura vita le forme della natura che non smettano mai di stupirci.

Gli sono stati attribuiti infiniti significati, create leggende, per ogni suo colore un simbolo: sventura, successo, vivacità. E’ il papavero. Quello rosso è simbolo di oblio e del sonno che ha in Morfeo il suo maggior “testimonial”, raffigurato con un mazzo di papaveri cadenti tra le braccia. Persefone, figlia di Demetra, venne costretta da Ade a mangiare capsule di papavero contenente oppio, per tenerla segregata agli inferi e sposare lo zio.Durante la prima guerra mondiale si creavano corone e ghirlande di papaveri in onore dei caduti sul campo di battaglia. Una delle più profonde e struggenti ballate di Fabrizio de Andrè, “La guerra di Piero” non celebra le rose o i tulipani, ma il papavero: “Non è la rosa non è il tulipano …ma sono mille papaveri rossi”. Ne “Il campo di papaveri” di Vincent Van Gogh sembra che danzino, mossi dal vento, quando li osserviamo nei campi di grano..

Curiosità.

il termine “papavero” è utilizzato come sinonimo di persone potente, tale significato è dovuto alla leggenda secondo la quale il Re di Roma Tarquinio il Superbo volendo insegnare al figlio il modo più rapido per conquistare la città di Gabi, andò in giardino e con un colpo di bastone recise le teste di tutti i papaveri, volendo, con quel gesto, far capire al figlio che bisognava eliminare tutti i personaggi più potenti della città avversa.


Nel mondo anglosassone la pianta è tradizionalmente dedicata alla memoria delle vittime sui campi di battaglia della prima e della seconda guerra mondiale. Ad esempio, in Gran Bretagna, nell'Armistice Day, tutti portano un papavero rosso all’occhiello. Ma la tradizione sembra risalga alla notte dei tempi: si narra che Gengis Khan, l’imperatore e condottiero mongolo, portasse sempre con sé dei semi di papavero che spargeva sui campi di battaglia dopo le sue vittorie in ricordo e rispetto di coloro che vi erano caduti con onore ed anche per “segnare”, con il colore di quei fiori, che là si era svolta una battaglia..


 
 
 
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