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UNA FAVOLA

Post n°35 pubblicato il 25 Novembre 2008 da SonounAsino.62

L'ABITO ROSSO 

C’era una volta  un giovane coppia di fidanzati Guillaume e Sophie che  vivevano in un paesino della bassa  Normandia non lontano dalla città di Saint-Lo.

Erano molto poveri e non potevano sposarsi ma poi trovarono lavoro  presso il ricco proprietario terriero della zona  Monsieur Robert Bonhomme de la Grandepoche noto tanto  per la sua ricchezza  che per la sua bontà. Guillaume ebbe il lavoro di tagliaboschi e Sophie  guardiana di oche.

I due ebbero  l’offerta di abitare una piccola casina in legno ai margini della foresta, di proprietà di Monsieur Robert Bonhomme de la Grandepoche, accettarono con piacere  e così poterono finalmente sposarsi.

La Normandia come si sa e molto piovosa e   dopo tanti mesi di pioggia una mattina di un bel giorno di primavera  il loro bambino che tanto desideravano venne alla luce. Il tempo quel giorno era talmente bello   che decisero di chiamarlo Beltempo.

In quegli stessi anni anche Monsieur Robert Bonhomme de la Grandepoche convolò a nozze: una bellissima donna, la Contessa Madame Josephine de la Merdsouslenez, conosciuta a Parigi in un viaggio di affari. Lei  lo aveva conquistato con  la sua bellezza e col suo fascino aristocratico.

Fu un matrimonio sfarzoso del quale si parlò per molti molti anni a venire.

Dopo qualche tempo nacque la piccola Sara amatissima dal padre ma aimè trascurata dalla madre la Contessa Madame Josephine de la Merdsouslenez  la quale presa a noia la vita in campagna, spesso si recava a Parigi o Londra per  costosi viaggi di piacere a spese del facoltoso marito Monsieur Robert Bonhomme de la Grandepoche, dimentica di cure e affetto per la piccola Sara.

Sara era un bambina bellissima e vivace  e amava fare lunghe passeggiate a cavallo del suo amatissimo pony Petitsouzizon; attraversava in lungo e largo i possedimenti del padre tutti i giorni e in una di quelle  passeggiate fece amicizia col giovane Beltempo che la colpì per sua gentilezza e bontà.

Tra i due bambini nacque una amicizia profonda e non passava giorno che i due non trovassero il modo di stare insieme a giocare e parlare. Forse fu amore a prima vista.

Crescendo l’amicizia dei due bambini si trasformò in un  sentimento più profondo e  i due ormai ragazzi  nascosti  nel loro nascondiglio segreto , una piccola grotta nel bosco, si dichiararono eterno amore e giurarono  di non poter vivere  l’uno senza l’altra. Fecero l’amore teneramente e appassionatamente  per un giorno intero mentre Petitsouzizon si strafogava di erba e foglie del bosco rischiando una colica intestinale.

Un brutto giorno  Monsieur Robert Bonhomme de la Grandepoche ebbe un grave incidente a cavallo e dopo alcuni giorni di agonia morì fra le braccia della sua amata Sara mentre la moglie Contessa Madame Josephine de la Merdsouslenez,  a Londra in uno dei suoi soliti dispendiosi viaggi di piacere, non si degnò neanche di ritornare in Francia per il funerale del marito.

Le cose cambiarono in fretta e la felicità e la prosperità che regnava nei possedimenti del compianto Monsieur Robert Bonhomme de la Grandepoche presto si trasformò in tristezza e sfacelo date le pessime doti di amministratrice  della  Contessa Madame Josephine de la Merdsouslenez  contrapposte alla sua abilità di  sperperare ricchezze.

L’unica sventurata soluzione che la Contessa Madame Josephine de la Merdsouslenez potè trovare per conservare possedimenti e onore fu quella di combinare un matrimonio fra la figlia Sara e l’orribile proprietario delle terre confinanti Monsieur Jaques Culdesac detto Barbablù. Questo soprannome sinistro che evocava un’altra famosa favola derivava dal sospetto  che Monsieur Jaques Culdesac detto Barbablù avesse ucciso tutte le sue mogli in preda a raptus di gelosia. Infatti le sue 12 precedenti mogli erano misteriosamente scomparse nel nulla.

Ma erano solo sospetti perché lui riusciva a far arrivare regolarmente non si sa in quale modo notizie di fantomatici avvistamenti delle sue mogli provenienti da oltre  Oceano oppure dalle lontane Indie che lo scagionavano da ogni sospetto da parte della legge. Addirittura riuscì a far arrivare cartoline illustrate da varie parti del mondo con tutte le firme delle dodici mogli con saluti carissimi e baci.

Monsieur Jaques Culdesac detto Barbablù era ricchissimo ! tanto ricco quanto abile e spregiudicato negli affari tanto da mettere nel sacco chiunque avesse a cha fare con lui.

Il matrimonio avrebbe unito le due più grandi proprietà della bassa Normandia dalla costa della Manica alle colline boscose, la Contessa Madame Josephine de la Merdsouslenez  avrebbe avuto garantita una percentuale delle entrate e la ragazza avrebbe dovuto dare un figlio maschio all’orribile futuro marito Monsieur Jaques Culdesac detto Barbablù il quale si dice avesse ucciso assieme alle mogli anche le figliolette che queste le avevano dato gettandole tutte sistematicamente dalle scogliere  picco sul mare di Omaha Beach.

La notizia del matrimonio portò Sara alla disperazione. Lei amava Beltempo e sarebbe morta piuttosto che sposare un altro uomo. Quando il ragazzo seppe della terribile notizia non disperò perchè lui non disperava mai  e ideò una fuga dalla terribile sorte che li aspettava.

Beltempo decise di   chiedere  aiuto ad un cugino di Sara che era diventato negli ultimi anni un  caro amico dei  due  giovani amanti  Richard Rochechoix de La Roche, proprietario delle navi ancorate nel porto di nel porto di Cherbourg che imbarcavano spezie e altri prodotti commerciati con la  lontana America. Sarebbero fuggiti oltreoceano con l’aiuto  del caro Richard Rochechoix del La Roche che li avrebbe imbarcati su uno dei suoi veloci velieri!

Il matrimonio era fissato per la fine di maggio: mancavano pochi giorni!

Richard Rochechoix de La Roche programmò la partenza della nave proprio per quel giorno.

Ma c’erano due problemi da risolvere! A due  giorni  dalla fuga dei ragazzi   le notizie  che giungevano dal porto di Cherbourg dicevano che il mare in tempesta impediva da giorni il salpare  di qualsiasi nave e le previsione non presagivano  nulla di buono e inoltre, cosa forse peggiore forse qualcuno aveva fatto la spia sulla possibile fuga dei due ragazzi  perché la Contessa Madame Josephine de la Merdsouslenez  sembrava sospettare qualcosa.

Sara confessò al suo Beltempo che aveva paura che qualcosa potesse  andare storto e si mise d’accordo col ragazzo che se si fosse fatta vedere dalla  finestra della sua stanza la sera prima del matrimonio  indossando un abito da sera rosso avrebbe voluto significare che tutto era stato scoperto e che la fuga sarebbe stata impossibile.

Arrivò la sera della vigilia della sperata fuga e del temuto matrimonio. Il tempo si era messo al bello e un bellissimo tramonto rosso fuoco in quella sera di Maggio era il segno che la nave avrebbe potuto salpare il giorno dopo per portarli lontano alla ricerca di una nuova vita. Le speranze di Beltempo con quel rosso tramonto erano davvero buone ora! Mancava solo il segno del vestito!

Sara era con sua madre nella stanza mentre Sara stava indossando il suo vecchio abito blu che le aveva regalato suo padre e al quale era tanto affezionata. La Contessa era nervosa iniziò a sgridare Sara per non aver indossato l’abito rosso che le aveva regalato il suo futuro sposo Monsieur Jaques Culdesac detto Barbablù  importato apposta dall’Italia. La Contessa Madame Josephine de la Merdsouslenez  obbligò la figlia  ad indossarlo per almeno fare una prova. Sara era disperata e preoccupatissima sperò che beltempo non notasse nulla attraverso le finestre chiuse. Ma un diabolico colpo  di vento aprì la finestra fragorosamente  e l’abito rosso di Sara brillò splendidamente al sole rosso del tramonto.

Sì sentì improvviso di lontano uno sparo  e Sara trafitta nel cuore capì che il suo Beltempo si era tolto la vita cogliendo un ghigno sul viso della odiata madre la Contessa Madame Josephine de la Merdsouslenez. 

 

Qui finisce la storia con una triste morale: 

 

Rosso di sera…

Beltempo ci spera… 

Rosso di Sara…

Beltempo si spara…

 

 

 

 I kleenex per le lacrime sono qui

 

I sacchetti per il vomito sono nella apposita tasca nel sedile di fronte a voi oppure correte in bagno

 

Grazie dell’attenzione! alla prossima!

 

L’asino.

 

 
 
 
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Data di creazione: 27/01/2008
 

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