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pensieri liberi

Creato da TWINNIE il 02/12/2005

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Il kamasutra di Spicy: la posizione di oggi Varano - Posizione con varianti di wet sex. Lei e lui si rotolano nel fango e si stringono in un amplesso scivolato ad alto coefficiente di erotismo tattile. Pro: provare con la cioccolata liquida. Contro: sesso sul letto matrimoniale senza sciupare le lenzuola stirate.
 

vasco

E...


E...
Vuoi da bere
Vieni qui
Tu per me
Te lo dico sottovoce
Amo te
Come non ho fatto in fondo
con nessuna
resta qui un secondo

E...
se hai bisogno
e non mi trovi
cercami in un sogno amo te
quella che non chiede mai
non se la prende
se poi non l'ascolto

E... uo... e....
sei un piccolo fiore per me
e l'odore che hai
mi ricorda qualcosa
va bè...
non sono fedele mai
forse lo so

E...
quando sento
il tuo piacere che si muove lento
ho un brivido
tutte le volte che il tuo cuore
batte con il mio
poi nasce il sole...

E... uo... e....
ho un pensiero che parla di te
tutto muore ma tu
sei la cosa più cara che ho
e se mordo una fragola
mordo anche te

uo... E...
sei un piccolo fiore per me
e l'odore che hai
mi ricorda qualcosa
va bè...
non sono fedele mai
ora lo so


 

OGNI VOLTA

ogni volta che viene giorno
ogni volta che ritorno
ogni volta che cammino
e mi sembra di averti vicino
ogni volta che mi guardo intorno
ogni volta che non me ne accorgo
ogni volta che viene giorno
ogni volta che mi sveglio
ogni volta che mi sbaglio
ogni volta che sono sicuro
e ogni volta che mi sento solo
ogni volta che mi viene in mente
qualche cosa che non
c'entra niente ogni volta
ogni volta che non sono coerente
ogni volta che non e' importante
ogni volta che qualcuno
si preoccupa per me
ogni volta che non c'e'
proprio quando la stavo cercando
ogni volta ogni volta quando
ogni volta che non c'entro
ogni volta che non sono stato
ogni volta che non guardo
in faccia niente
e ogni volta poi dopo piango
ogni volta che rimango
con la testa tra le mani
e rimando il mio domani

 















 

Bisogna rimanere

semplici fino all'ultimo,


a costo di farci prendere

in giro dalla gente,

a costo anche della solitudine


di sentirci incompresi dagli altri,

come ho provato io stesso.

Ogni essere umano

ha dentro un fanciullino,

e quella creatura sublime

vive dentro di noi 

fino a che non la uccidiamo

con le nostre falsità,                                                         

con il nostro egoismo                                                           

e con la nostra indifferenza."

*Romano Battaglia*

 























 














 

 

Bene, eccomi di nuovo

Post n°54 pubblicato il 22 Ottobre 2009 da TWINNIE

Il blog, un vecchio diario che ogni tanto si riprende in mano.

Lo si scruta e si leggono i vecchi pensieri. La nostra memoria li ha cancellati, ma lui, fedele custode, registra le parole...  si ritrovano, così, vecchie e nuove emozioni.

Quali sono le nuove emozioni? Beh, intanto un gran senso di smarrimento. Un'amica sta vivendo una storia virtuale fatta di sms, telefonate e tanto amore. Ma è amore poi? Ci si può innamorare dopo 6 ore?

Si, lo sappiamo tutti l'amore è bla bla bla bla...... Ma quando una storia ti fa battere il cuore, quando tutte le tue impalcature si sgretolano alla luce dei soli sentimenti, quando vivi per un contatto, per ritrovare lo specchio che riflette un'immagine di te bellissima, desiderata, adorata, cercata..... Cos'è? Infatuazione, incoscienza.

Questa mia amica diceva che mai si sarebbe innamorata di nuovo. Delusione, amarezza, disillusione ... e poi per magia tutto accade di nuovo. Tutto cambia colore e ogni cosa si tinge del rosso della passione e del nero del terrore di perdere di nuovo tutto.

Vivere una storia così, destinata a finire o abbandonarsi alle proprie sensazioni? Razionalità o incoscienza? Soffrire ora e portarsi dietro il fardello dell'incertezza o fiondarsi sulla lama che scaverà una nuova ferita?

Si può scegliere come e quando e per cosa soffrire?

Io, come le mie amiche,  sono una quarantenne.

Si dice che la vita inizia a quarant'anni (forse per consolarsi un pò!!!!)..... Probabilmente è anche vero. La vita può essere una sorpresa a quest'età. Un modo diverso di percepire e di assaporare le cose belle e meno belle che la vita ci porta. Un bagaglio pesante di ricordi, vittorie, sconfitte, fallimenti e successi che rallentanto la nostra corsa. Il tutto condito, però, da una nuova voglia di riscatto.

Ma il prezzo di questo riscatto?

Paura.

La paura di vivere davvero. Il presentimento che dietro una bella sensazione ci sia l'inevitabile delusione, la paura di assaggiare un boccone invitante per paura di perderlo.

Forse è meglio non assaggiare nulla?

E chi lo può dire!

No, non credo si possa scegliere come, quando e per cosa soffrire.

Se è vero che l'uomo è un essere fatto per non stare solo, che la ricerca di appagamento intimo ed emotivo è comunque una normalità ..... non si può evitare di cercare.

 
 
 

IF

Post n°53 pubblicato il 15 Agosto 2007 da TWINNIE





Se riesci a mantenere la calma quando tutti attorno a te la stanno perdendo;

Se sai aver fiducia in te stesso quando tutti dubitano di te tenendo conto però dei loro dubbi;

Se sai aspettare senza stancarti di aspettare o essendo calunniato non rispondere con calunnie o essendo odiato non dare spazio all'odio senza tuttavia sembrare troppo buono ne' parlare troppo da saggio;

Se sai sognare senza fare dei sogni i tuoi padroni;

Se riesci a pensare senza fare di pensieri il tuo fine;

Se sai incontrarti con il successo e la sconfitta e trattare questi due impostori proprio nello stesso modo;

Se riesci a sopportare di sentire la verità che tu hai detto, distorta da imbroglioni che ne fanno una trappola per gli ingenui;

Se sai guardare le cose, per le quali hai dato la vita distrutte e sai umiliarti a ricostruirle con i tuoi strumenti ormai logori;

Se sai fare un'unica pila delle tue vittorie e rischiarla in un solo colpo a testa o croce e perdere e ricominciare dall'inizio senza mai lasciarti sfuggire una sola parola su quello che hai perso;

Se sai costringere il tuo cuore, i tuoi nervi, i tuoi polsi a sorreggerti anche dopo molto tempo che non te li senti più e così resistere quando in te non c'è più nulla tranne la volontà che dice loro;

Se sai parlare con i disonesti senza perdere la tua onestà o passeggiare con i re senza perdere il tuo comportamento normale;

Se non possono ferire ne' i nemici ne' gli amici troppo premurosi;

Se per te contano tutti gli uomini, ma nessuno troppo;

Se riesci a riempire l'inesorabile minuto dando valore ad ogni istante che passa:

tua e' la Terra e tutto ciò che vi e' in essa e
- quel che più conta -

tu sarai un Uomo, figlio mio !



Rudyard Kipling

Lettera al Figlio

 
 
 

Post n°52 pubblicato il 11 Agosto 2007 da TWINNIE
"Migliaia d’anni fa un uomo riuscì a scoprire il segreto del fuoco e forse lo bruciarono con quel legno che egli aveva insegnato ad accendere, ma lasciò all’umanità un dono insperato e con esso liberò dal buio la terra. Durante i secoli altri uomini mossero i propri passi su vie nuove, animati soltanto dalla loro intuizione. I grandi creatori, pensatori, gli artisti, gli scienziati, gli inventori rimasero soli contro gli uomini del loro tempo. Ogni nuova idea era ostacolata, ogni invenzione bandita, ma ciascuno di loro andò avanti, lottò, soffrì e pagò, ma vinse. Non era mosso dal desiderio di piacere alla folla. La folla odiava il dono che le era offerto, ma lui cercava la verità, lo scopo era soltanto la sua opera, non chi ne usava, la sua creazione non i benefici che gli altri ne traevano, la creazione che dava forma alla sua verità. Perciò la sua verità la metteva sopra e contro tutti gli altri. Andò avanti, sia che gli altri volessero seguirlo o no, solo con la sua integrità per sola bandiera. Non servì niente e nessuno. Visse solo per sé. E solo vivendo per sé poté realizzare le opere che formano la gloria dell’umanità.
E’ così che è avvenuta ogni conquista. L’uomo è nato inerme, ha un’unica arma, la sua mente, senza di essa non potrebbe sopravvivere. Ma la mente è un attributo dell’individuo, non c’è e non si può concepire una specie di cervello collettivo. L’uomo che pensa deve pensare e agire da sé. Come può lavorare se è sottoposto a costrizioni di ogni genere? E’ impossibile subordinarlo a bisogni, opinioni o desideri di altri. Nessuno ha il diritto di sacrificarlo.
Chi crea si basa sul proprio giudizio. Il parassita segue l’opinione degli altri. Chi crea pensa, il parassita copia. Chi crea produce, il parassita ruba. Chi crea si volge alla conquista della natura, il parassita alla conquista degli uomini. A chi crea, va data indipendenza, egli non comanda e non serve nessuno. Tra lui e gli altri c’è un libero scambio, una libera scelta. Il parassita cerca il potere e tenta di livellare gli uomini in una condizione comune, in una comune schiavitù e pretende che l’uomo debba essere uno strumento ad uso degli altri, debba pensare come pensano gli altri, agire come gli altri, che debba annullarsi in una servitù senza gioia.
Guardate la storia: ogni conquista, ogni bene che possediamo deriva dall’opera indipendente di una mente indipendente. Ogni barbarie o decadenza nasce dal tentativo di fare degli uomini automi senz’anima, senza cervello, senza diritti personali, volontà, speranza, dignità. E’un antico conflitto. Oggi ha un altro nome: l’individuale contro il collettivo.
Il nostro paese, che è fra i più nobili della storia degli uomini, si fondò sul principio dell’individualismo, ossia dei diritti inalienabili dell’uomo. Era un paese in cui ogni uomo era libero di cercare la sua felicità, di guadagnare e di produrre non angustiato dalla rinunzia, di prosperare, non di languire, libero di possedere un bene inestimabile: il senso del valore personale e della più alta delle virtù, il suo amor proprio. Questo è ciò che i collettivisti vi chiedono di distruggere, come già altrove è stato distrutto.
Io sono architetto, se fossi uno scrittore sarebbe più facile comprendere il mio problema e le ragioni della mia protesta. infatti chi oserebbe pensare ad un editore che deformasse la trama di un romanzo, ad un direttore di giornale che si attentasse a modificare l’articolo pensate da un suo giornalista, ossia ad un oltraggio alla libertà di stampa e di pensiero. Per la mia opera d’arte invece, fornita senza né sollecitazioni né compenso, si è imbastito questo processo: che io ho voluto distruggere le deformazioni che alla mi opera erano state apportate. Il fatto era di riprodurla come l’avevo ideata io. Mi misi subito al lavoro e non chiesi un soldo. La mia opera fu deturpata dal capriccio di altri, che sfruttarono il mio lavoro senza dami nulla.
Nessuno ha il diritto di usurpare un solo minuto della vita degli altri e nessuno ha il diritto di sfruttare le energie degli altri, chiunque esso sia. O il mondo finirà in un’orgia di sopraffazione. Al di fuori di questi principi non esiste che la schiavitù del lavoro, della negazione all’uomo di vivere secondo il proprio genio."

Tratto dal dialogo finale del film La Fonte Meravigliosa (The Fountainhead), scritto da Ayn Rand
 
 
 

Post N° 51

Post n°51 pubblicato il 25 Luglio 2007 da TWINNIE

 
 
 

Post N° 50

Post n°50 pubblicato il 22 Luglio 2007 da TWINNIE
 

Dr Jeckyll & Mr Hyde:
la potenza dell'autovelox





La trasformazione è quasi immediata: non appena entriamo nell'auto e mettiamo le mani sul volante Mr. Hyde ha il sopravvento.

Ora la strada è sua!

Chi viaggia davanti va troppo piano e chi viaggia dietro va troppo forte.

Ovviamente è lui, Mr. Hyde, che sa qual è la velocità giusta .

Allora ha inizio lo sproloquio e anche il più timido e represso dei Dr. Jekyll si trasforma in un Mr. Hyde degno da far arrossire il più disinibito e attempato degli scaricatori di porto.

La vecchietta sul ciglio della strada, la malcapitata con la ruota a terra, la famigliola in bicicletta con figliolanza al seguito, il cagnolino o il gattino titubante e indeciso sul momento più opportuno per attraversare la strada, la mamma con figli alla mano o in braccio bloccata sulle strisce pedonali, .... insomma nulla è in grado di intenerirlo ...... solo una cosa ........

l' A U T O V E L O X!!!!


Si, proprio quando Mr. Hyde scorge l'autovelox il buon e dolce Dr. Jekyll emerge dagli angoli più reconditi della coscienza ed ha inizio il solito balletto di segnalazioni luminose e non.

Come per una specie di tacito accordo, di legge condivisa, questo tipo di solidarietà è in grado di superare qualsiasi barriera.

Ci si sente in dovere di avvertire il malcapitato proveniente dalla corsia opposta dopo di che si è in pace con se stessi ...... anche per oggi abbiamo fatto l'unica buona azione degna dell' "essere" automobilista!!!!!

 
 
 

Post N° 45

Post n°45 pubblicato il 13 Luglio 2007 da TWINNIE

L'uccello a due teste

Un'antica leggenda narra di uno straordinario uccello a due teste, proprio così, due teste e un corpo. Le due teste si somigliavano, ma con una netta differenza. Quella di destra, scaltra ed efficiente nel procacciarsi il cibo, era tuttavia mostruosamente insaziabile. Invece quella di sinistra, pur essendo altrettanto bramosa, era, al contrario, piuttosto sprovveduta.

Nonostante le peripezie che ogni zuffa comporta, l'indomita e pervicace testa di destra riusciva a satollarsi copiosamente. Invece, quella di sinistra, pusillanime e troppo spesso rinunciataria, stentava, soffriva ed era ininterrottamente afflitta dalla fame.

La situazione, che oramai si trascinava da tempo, stava diventando sempre più insostenibile. Finché un giorno la testa di sinistra apostrofò quella di destra dicendole: "Ho avuto sentore di un'erba gustosissima, sono certa che la gradiresti parecchio, è prelibata, gradevole, seguimi e ti condurrò nel luogo in cui cresce".

Che miserandi propositi! L'erba in questione, il luculliano banchetto così premurosamente profferto, non era certo tra i più salubri. Noi non sappiamo se la sciagurata testa di sinistra fosse consapevole del rischio che stava correndo. Accecata dall'odio, ma soprattutto confusa dall'immane sofferenza che i ricorrenti morsi della fame le avevano causato, seguitò nell'ignobile inganno.

Ebbene, la testa di destra si rimpinzo con l'erba, anzi, la divorò. Vi chiederete, chi ebbe la meglio, la penosissima e desolante indigenza della sinistra, o l'insaziabile avidità della destra? Miseria e ricchezza si scrutarono a vicenda. Ciascuna rivide se stessa negli occhi dell'altra. Ma si rivelò troppo tardi.

 
 
 

Post N° 44

Post n°44 pubblicato il 13 Luglio 2007 da TWINNIE





Soldati



Si sta come

d'autunno

sugli alberi

le foglie.



Giuseppe Ungaretti

 
 
 

Post N° 43

Post n°43 pubblicato il 10 Luglio 2007 da TWINNIE



INNOCENZA E FUOCO


Splendono al plenilunio i tuoi occhi

con le mie mani ad accarezzar dolci

la bionda pelle che freme d'un tremito

…ma è amor che scorre sulle labbra

e ci fa esistere lungo il suo brivido.

Invochi il mio nome come sabbia s'inonda d'acqua

e soffia l'aria silenziosi desideri ardenti;

non dico nulla, è bello udire

l'un respiro con l'altro tra innocenza e fuoco.

Si sfiorano le labbra, l'un guarda l'altra

…tu m'ami

lascia ch'io mi sazi del tuo cuore

lascia che il tuo bacio bagnato di profumo di mimosa

m'avvolga nella bramosia d'infiniti palpiti

lascia che io viva con te e per te

quel fior che dell'aurora aspetta il raggio

per continuare a sorridere coi suoi petali,

solo così il tuo destino sarà il mio .

B. Bruno

 
 
 

Post N° 42

Post n°42 pubblicato il 08 Luglio 2007 da TWINNIE

 
 
 

Post N° 41

Post n°41 pubblicato il 07 Luglio 2007 da TWINNIE




Per arrivare all'alba non c'è altra via che la notte.

K. Gibran

 
 
 

Post N° 40

Post n°40 pubblicato il 06 Luglio 2007 da TWINNIE



MOBBING

Ecco finalmente il mio capo ha dato un nome all'incubo che sto vivendo da più di due anni!!!!!
Non è che la cosa si risolva automaticamente in questo modo ma almeno la situazione è stata definita.
MOBBING!!!!!!!
Non avrei mai pensato di poterne un giorno avere a che fare eppure succede e ti logora piano piano.
Ti costringe a continui "esami di coscienza" ..... metti in dubbio le tue capacita relazionali, il tuo approccio al lavoro, a volte ti senti sbagliata ..... "forse è tutta colpa mia" ti dici, e piano piano si crea il vuoto attorno a te!
Ti costringono all'isolamento anche perchè chi ti appoggia inevitabilmente finisce nella "cerchia dei maledetti" e allora cerchi di affrontare la situazione.
Una situazione che non può, in realtà, essere affrontata perchè è fatta di stati d'animo, di emozioni e di percezioni sbagliate, di pregiudizi e di barriere mentali impossibili da scalfire.
Purtroppo una strada senza ritorno e senza via d'uscita!
Mi sono trovata a lavorare con persone che, a differenza di me, cavalcano l'onda, che temono il divenire delle cose e che per paura di perdere tutti i loro vantaggi e privilegi derivanti da qualche anno di esperienza, rifiutano ogni possibile confronto, ogni possibile rinnovamento e ogni cambiamento.
Più che di colpe forse gioca il carattere di ognuno.
Io, purtroppo, ho un carattere che mi porta ad una continua ricerca, ad continua revisione e ad uno studio continuo per cercare di stare al passo con i tempi e con i cambiamenti che, a mio avviso, sono inevitabili.
Ho sempre accettato le sfide, a livello meramente lavorativo, e le ho sempre vissute come una prova, come un confronto con me stessa, più che con gli altri.
Non me ne è mai importato nulla della competizione .... la competizione la vivo con me stessa. Ovviamente, mi rendo conto che questo atteggiamento può essere inteso in vari modi e può generare incomprensioni.
Il fatto è che la routine il fare sempre le stesse cose, nello stesso modo, sempre tutto dannatamente uguale è per me la soglia dell'alienazione.
Il timore, anzi, l'ossessione per le novità e i cambiamenti, il lavorare seguendo schemi mentali decennali e vivere, per così dire, di rendita senza accorgersi che i tempi cambiano, che le persone cambiano e che in questo modo si uccide ogni forma di creatività, di intuizione individuale, di partecipazione attiva dei soggetti, ognuno per le proprie qualità a capacità, è stato il problema con cui mi sono dovuta confrontare.
Ciò che ne è scaturito è stata una lotta fatta di sottili condizionamenti psicologici, e di violenze sia verbali che psicologiche.
Non ho mai prestato il fianco a tutte le provocazioni pensando che magari era una cosa passeggera e che col tempo si sarebbe risolta.
Inutile ... il mio silenzio è stato ancora una volta frainteso e percepito come una sorta di superbia da parte mia.
Ora non so nemmeno più cosa fare, tanto ogni atteggiamento è sempre inteso nel peggiore dei modi.... giudizi sempre implacabili.
A peggiorare le cose c'è il fatto che il mio lavoro mi piace veramente e lo faccio con passione e con impegno.
Non sono sola in questa lotta, ci sono, per fortuna colleghi che comprendono la situazione ma è tutto impossibile da genstire.
Riuscirò mai a trovare un pò di serenità!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!






 
 
 

Post N° 37

Post n°37 pubblicato il 02 Luglio 2007 da TWINNIE
Foto di TWINNIE

La vita è una sfida, affrontala.
La vita è un'avventura, rischiala.
La vita è una lotta, accettala.
La vita è felicità.
MERITALA!

(Madre Teresa di Calcutta)

 
 
 

Post N° 36

Post n°36 pubblicato il 01 Luglio 2007 da TWINNIE

 
 
 

Post N° 34

Post n°34 pubblicato il 01 Luglio 2007 da TWINNIE

L'uomo veramente grande e’

colui che non vuole esercitare

il dominio su nessun altro uomo

e che non vuole da nessun altro

essere dominato.


(Kahlil Gibran)

 
 
 

Post N° 33

Post n°33 pubblicato il 01 Luglio 2007 da TWINNIE


Agonia
 
Morire come le allodole assetate
sul miraggio
 
O come la quaglia
passato il mare
nei primi cespugli
perché di volare
non ha più voglia
 
Ma non vivere di lamento
come un cardellino accecato

Giuseppe Ungaretti

 
 
 

Post N° 29

Post n°29 pubblicato il 26 Giugno 2007 da TWINNIE

 
 
 

Post N° 28

Post n°28 pubblicato il 26 Giugno 2007 da TWINNIE
 


In tanti (oddio tanti .... qualcuno!!!) mi hanno chiesto il motivo del mio nick.

Ebbene ho deciso di usare questo nick perchè credo che il nostro destino sia un pò racchiuso nel nostro nome.

Il mio nome deriva dal nome di mia nonna ed ha a che fare col due.

Senza scendere nei particolari e senza voler essere lagnosa dico, però, che nella vita sono sempre arrivata seconda .... un pò come Toto Cutugno a S: Remo!!!!

Già per carattere non sono molto incisiva quindi lascio sempre andare avanti gli altri. Non mi piace la conflittualità con gli altri e non ho mai preteso di fare la primadonna. Ho sempre lasciato che chi si relazionava con me avesse piena libertà e non ho mai preteso ciò che non poteva dare spontaneamente! Questo mi ha permesso di stare un pò dietro le quinte e di osservare molto la natura umana.



Per carattere mi sono sempre sentita "parte della tappezzeria" ma intanto osservavo! Non è che queste osservazioni abbiano portato a delle conclusioni, anzi .... forse hanno portato sempre nuove problematiche.

Comunque, per tornare al nick, dicevo che deriva dal nome di mia nonna..... due - TWO .... brutto suono... L'ho ammorbidito TWINNIE! Lo so, sembra quasi il nome di un orsacchiotto e da qui la sacralità dell'infanzia e la purezza di quell'età. Fatto adulto, però, il gioco assume una connotazione più profana ... quasi erotica. Secondo me, in questo nick, è racchiusa questa dualità.

Una dualità che mi sento addosso anzi dentro.

Sacro e profano vanno a braccetto calpestandosi ad ogni passo, spintonandosi a vicenda ma indissolubilmente uniti nel destino comune.




Quello in alto è il simbolo tao. Rappresenta lo yin e lo yang ..... In esso sono racchiusi tutti gli aspetti dell'esistenza. In ogni cosa, in ogni aspetto della vita possiamo scorgere questo dualismo.
Ogni membro di una dualità, quando è al massimo, contiene già dentro di se il seme del suo opposto.
Nella felicità piena c'è già il seme della tristezza e il rimpianto per ciò che non potrà più essere.
Nel pianto c'è già il seme della quiete generata dallo sfogo stesso.

La ciclicità e l'alternanza governano ogni aspetto della nostra vita.

Questi aspetti sono sempre stati al centro della mia vita e del mio sentire...... ecco di nuovo il due!!
Ho gà scritto dell'angoscia generata dal conflitto. Ebbene nel caso non ci fosse questo dualismo, nel caso da questa diade venisse a mancare uno dei due opposti cosa avremmo?
Se dualità vuol dire conflitto, ma anche alternanza ed equilibrio, l'unicità a cosa porta?
Boh!!! Monotonia e morte.
Morte dei sensi, piattezza dei sentimenti, immobilità interiore. Ecco quindi che la superficialità nelle valutazioni e nelle percezioni, se non è contrapposta alla capacità di percepire l'essenza delle cose, porta al piattume ... o al pattume!

La capacità di entrare in un'esperienza con tutto il proprio essere è una cosa che pochi amano e/o sanno fare.

Quando vediamo un quadro possiamo valutarlo in vari modi, possiamo valutare se si intona col colore del salotto, possiamo darne un giudizio tecnico....siamo sempre sulla superficie.




Se vogliamo entrare dobbiamo usare l'anima.
Percepire l'anima dell'artista e lasciarci trasportare dalle emozioni.

Uno studio ha dimostrato che in Austria alcuni studenti se volgevano un compito ascoltando la musica di Mozart avevano meno difficoltà rispetto ad un gruppo di controllo.
La musica di Mozart è molto particolare anche perchè è stata composta in età molto giovanile e soprattutto è stata composta di getto. Gli spartiti originali non avevano nessuna correzione, ciò vuol dire che veniva dal cuore.

Ciò che viene dal cuore riesce, a chi è aperto a questo tipo di esperienze, magari perchè è concentrato come lo erano gli studenti, a liberare le amozioni, l'istinto e le intuizioni più profonde. Riesce ad essere penetrante come una freccia che spezza l'involucro e libera il contenuto nascosto e protetto che è in ognuno di noi.

E' un lavoro immane ma guai se alla superficialità potessimo abbinare anche il nostro potenziale interiore.
Certo ne uscirebbe un conflitto quotidiano, ma obbedendo alle leggi dell'alternanza e della ciclicità riuscirebbe a smuovere la piattezza con cui viviamo la nostra vita giorno dopo giorno.

Cogliere l'essenza delle cose vuol dire che la ripetitività dellle nostre giornate lascerebbe il posto alla meraviglia di una vita più colorata, più eterogenea, affascinante ed intrigante. Una vita che per definizione non potrà mai essere regolata e tranquilla.

Una vita che ci trascina, ci schiaccia ma che può elevarci ! E si sa ...... chi vola alto ........

 
 
 

KAHLIL GIBRAN

Post n°27 pubblicato il 20 Giugno 2007 da TWINNIE
 

Non sono né un artista né un poeta.
Ho trascorso i miei giorni scrivendo e dipingendo,
ma non sono in sintonia 
con i miei giorni e le mie notti.
Sono una nube,
una nube che si confonde con gli oggetti,
ma ad essi mai si unisce.
Sono una nube,
e nella nube è la mia solitudine,
la mia fame e la mia sete.
La calamità è che la nube, la mia realtà,
anela di udire qualcunaltro che dica:
"e io so chi sei tu".

KAHLIL GIBRAN

 
 
 

Post n°26 pubblicato il 19 Giugno 2007 da TWINNIE
 




LENTAMENTE MUORE

Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco e i puntini sulle "i"
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.
Lentamente muore chi non capovolge il tavolo,
chi e' infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l'incertezza per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita
di fuggire ai consigli sensati.
Lentamente muore chi non viaggia,
chi non legge,
chi non ascolta musica,
chi non trova grazia in se stesso.
Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio,
chi non si lascia aiutare;
chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.
Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.

Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicita'.

PABLO NERUDA
 
 
 

Post N° 23

Post n°23 pubblicato il 18 Giugno 2007 da TWINNIE
 





 

Franco Battiato

La Cura


Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie,
dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via.
Dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo,
dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai.
Ti solleverò dai dolori e dai tuoi sbalzi d'umore,
dalle ossessioni delle tue manie.
Supererò le correnti gravitazionali,
lo spazio e la luce
per non farti invecchiare.
E guarirai da tutte le malattie,
perché sei un essere speciale,
ed io, avrò cura di te.
Vagavo per i campi del Tennessee
(come vi ero arrivato, chissà).
Non hai fiori bianchi per me?
Più veloci di aquile i miei sogni
attraversano il mare.

Ti porterò soprattutto il silenzio e la pazienza.
Percorreremo assieme le vie che portano all'essenza.
I profumi d'amore inebrieranno i nostri corpi,
la bonaccia d'agosto non calmerà i nostri sensi.
Tesserò i tuoi capelli come trame di un canto.
Conosco le leggi del mondo, e te ne farò dono.
Supererò le correnti gravitazionali,
lo spazio e la luce per non farti invecchiare.
TI salverò da ogni malinconia,
perché sei un essere speciale ed io avrò cura di te...
io sì, che avrò cura di te.

Trovo che questo testo sia davvero speciale.

Non amo particolarmente Battiato ma devo dire che ogni volta che ascolto questa canzone mi da sensazioni molto forti e trasmette un' infinita dolcezza.


 
 
 
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ALLA SQUADRA PIU PAZZA ED IMPREVEDIBILE .....

 

Sensualità a corte



Questo invece lo dedico a mio figlio che sa imitare Jean Claude alla perfezione ...................... Mi devo preoccupare?
 

mario biondi


 
Questo lo dedico a me. Trovo che sia una delle più belle voci maschili italiane

 

Ho pagato tre volte l'amore,

con il cuore,

la mente,

il sorriso.


Il mio cuore ha dato tutto il suo tesoro,

la mia mente ha svuotato tutta la sua libertà,


il sorriso ha asciugato tutte le sue allegrie,

fino alle falde delle lacrime.


Ho pagato tre volte l'amore,

ma vorrei pagarlo mille volte,

per poi ritrovarti

 

 
 
 

Sognami

Che questa mia canzone ... arrivi a te
Ti porterà dove niente e nessuno ascolterà
La canterò con poca voce ...
sussurrandotela
e arriverà prima che tu……
ti addormenterai….

E se…… mi sognerai
Dal cielo cadrò....
E se …..domanderai….

Da qui risponderò………
E se…… tristezza e vuoto avrai
Da qui ………. cancellerò

Sognami se nevica
Sognami sono nuvola
Sono vento e nostalgia

Sono dove vai…..
E se mi sognerai
Quel viso riavrò…
mai più..mai più quel piangere per me
sorridi e riavrò……..

Sognami se nevica
Sognami sono nuvola
Sono il tempo che consola

Sono dove vai…..

Rèves de moi amour perdu
Rèves moi,
s’il neigera Je suis vent et nostalgie
Je suis où tu vas

Sognami mancato amore
La mia casa è insieme a te
Sono l’ombra che farai

Sognami da li………. Il mio cuore è li….

Biagio Antonacci

 

 




 

kim Andreson
















 













 
























 
 

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