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IL GEMELLAGGIO CON CINISI

L’idea del Gemellaggio non era del tutto nei nostri piani, ma quando il Direttore Responsabile de “Il Melograno” trovò per caso un giornalino omonimo nella lontana Sicilia, pensò di mettersi in contatto con il loro direttore nel Giugno 2009.
Arrivò dopo pochi giorni la risposta da Davide Serughetti  in cui presentava l’intera redazione; gli stessi sono saliti nella ridente città di Savona nel Maggio 2010.
Da quel momento in poi le redazioni partirono con un cammino comune, sia di fede che di crescita in ambito giornalistico, con incontri fissi a cadenza mensile in loco e due volte l’anno con la reciproca visita delle redazioni sia a Cinisi che a Zinola.

 

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Numero di Marzo!

Post n°23 pubblicato il 04 Marzo 2013 da soszinola
 
Tag: Uscita

Ed eccoci ancora una volta, questa volta con il numero di Marzo. Chiediamo scusa per questo salto di uscite: il numero di Febbraio, per vari motivi della redazione nostra e del Melograno non è andato in stampa e quindi abbiamo ripreso con questo mese.
Trovate dunque on-line il numero appena uscito!

La Redazione

 
 
 

E si riparte!

Post n°22 pubblicato il 24 Settembre 2012 da soszinola
 
Tag: Uscita

Eccoci di nuovo qui, dopo una pausa a Luglio per via non solo delle vacanze ma anche di novità grafiche non indifferenti nel nostro inserto, è finalmente uscito il numero di Settembre!
Ci premureremo di inserirlo presto tra i pdf scaricabili, dunque restate sintonizzati!

La Redazione

 
 
 

A casa di Chiara - In visita a Sassello, con Milly e Giuliano

Post n°20 pubblicato il 08 Giugno 2012 da soszinola
 

A casa di Chiara
In visita a Sassello, con Milly e Giuliano
di Eli Z.


Questo mese l’intero inserto “SOS” vi vuole raccontare l’esperienza da poco vissuta con i nostri gemelli siciliani. Mio compito è raccontarvi la mattinata che il 23 aprile abbiamo passato a Sassello, alla scoperta dei luoghi in cui ha vissuto la Beata Chiara Luce Badano. Un altro articolo sullo stesso argomento, preparato dagli amici di Cinisi, compare sul “Melograno”.
Con le macchine ed il pulmino che avevamo a disposizione siamo partiti alla volta di Sassello e abbiamo incontrato Milly Venturino, che ci ha fatto da guida per l’intera mattinata.
Prima ci siamo fermati ad ascoltare un po’ di vita quotidiana di Chiara Luce sempre grazie a Milly ed un’altra signora nel bar frequentato da Chiara ed i suoi amici; ci siamo diretti poi verso la casa della Beata e passando abbiamo “dato un’occhiata” alla casa di riposo vicino a casa Badano in cui Chiara Luce ogni tanto andava per far compagnia agli anziani.
Arrivati in casa Badano siamo stati accolti da Chicca, la migliore amica della Beata, che ci ha dato qualche notizia-testimonianza sugli ultimi periodi della vita di Chiara Luce. Dal soggiorno ci siamo spostati nella cameretta di Chiara e in quel momento è arrivato Ruggero, il padre, che per niente scocciato o stupito si è messo in mezzo a noi a raccontarci della figlia.
Tra i ricordi più vividi e “felici” nell’ultimo periodo della vita della Beata sia il padre che la sua migliore amica citano il momento in cui Chiara chiese di non indossare un vestito qualsiasi per il suo funerale, perché voleva avere un vestito da sposa. Sì, un vestito da sposa, perché non vedeva la morte come la fine della sua esistenza, bensì il culmine in cui avreb-be “sposato” Cristo.
Anche se un po’ perplessi da questa richiesta, tutti si diedero un gran da fare per preparare vestito, cerimonia, ecc… Una cerimonia, parola azzeccata se si pensa che Chiara voleva fosse più un matrimonio che un funerale. Infatti decise con la madre e le amiche più strette persino i canti per quella giornata. Il vestito glielo fece la mamma di Chicca, ed il giorno prima della scomparsa della Beata riuscì a fare la prova d’abito per vederselo addosso finito.
Dopo aver salutato e ringraziato Ruggero e Chicca ci siamo diretti sotto la pioggia verso il cimitero in cui riposa la Beata.
Nonostante la pioggia scrosciante ad uno ad uno siamo entrati nella cappelletta Badano per un’intenzione personale. Infine abbiamo salutato Milly e ci siamo diretti di nuovo a Zinola.
La giornata a mio parere è stata davvero emozionante e particolarmente intensa, a contatto con la vita di una ragazza straordinaria, che oggi potrebbe essere una madre fantastica.

 
 
 

Il punto - Tempo di verifiche... Appunti per domani!

Post n°19 pubblicato il 08 Giugno 2012 da soszinola
 

Il punto
Tempo di verifiche... Appunti per domani!
di Gabriele

A mio parere la verifica del gemellaggio con i nostri amici cinisensi è stato un momento di crescita e di confronto. Si è discusso di varie tematiche alcune molto importanti. Ad esempio il fatto che alle volte, come spesso accade, nei gruppi ci sono delle divergenze, che con un po’ di buona volontà da parte di tutti possono essere superate. 
I nostri amici di Cinisi ci hanno dato una mano in questo. È stato un periodo un po’ brutto quello che è passato dal punto di vista delle relazioni fra noi appartenenti del gruppo dei giovani. Sono stati fatti molti miglioramenti a parer mio.
I consigli dati dai nostri amici siciliani hanno portato in noi una crescita e una maturazione che purtroppo prima non c’è stata.
In un gruppo capita che si litiga e si abbiano pensieri e opinioni discordanti, ma è proprio da quelle che bisogna fare mente locale su come migliorare e fare le persone adulte, affrontando i problemi e non nascondendoli.
Un’altra questione di cui si è discusso è l’importanza di mantenere viva questa nostra amicizia, che purtroppo ci separa con più di 1000 km. É proprio questa lontananza, però, che ci fa apprezzare le cose belle che si sono fatte insieme e il valore della nostra amicizia.
Ogni “verifica”, anche se a me non piace molto chiamarla così, è un modo per scambiarci opinioni e pareri e da ciò che viene detto bisogna trarre tutto ciò che sia un incipit per un miglioramento.
Con questo mio articolo spero di aver fatto capire che gli errori servono per migliorarsi, basta un po’ di buona volontà e sincerità con se stessi e con gli altri!

 
 
 

Racconti di vita - Con le suore della Purificazione

Post n°18 pubblicato il 06 Aprile 2012 da soszinola
 

Racconti di vita
Con le suore della Purificazione
di Alessandra


Venerdì 2 marzo sono venute a trovarci on Oratorio tre suore della Purificazione di Savona. Si sono messe a sfogliare il nostro giornalino chiedendoci i motivi che maggiormente ci legano ad esso.
L’incontro è stato guidato dalla voce di suor Luciana. Con canti e piccoli
balli di gruppo, ci ha spiegato che per fare esperienze di fede bisogna saper
ascoltare. Ci siamo soffermati su tre verbi che corrispondono a tre atteggiamenti: sperimentare, ascoltare e condividere.
Molto spesso facciamo il segno della croce senza pensare al vero senso profondo che rappresenta. Il Padre è il creatore, il Figlio, Gesù, uomo creato che ha offerto la sua vita per noi e lo Spirito Santo che si manifesta sotto molte forme nelle Bibbia.
Ci troviamo sempre davanti a delle scelte e non è facile accogliere quella giusta. Per esempio, ci sono il calcio e la messa alla stesa ora. Che scelta devo fare? Andare a calcio non è un peccato, ma ci sono cose più importanti.
Suor Luciana ci ha dato delle lettere, scritte su dei cartoncini, con cui dovevamo creare delle frasi che raccontassero delle esperienze di fede.
A turno, abbiamo letto i nostri spunti e unendo tutte le lettere è uscita la parola “ascolto”. Qualunque esperienza che facciamo nella scuola, quando balliamo, quando andiamo alla spiaggia dobbiamo associarlo alla nostra vita e pensare che siamo giovani di Dio. Tutto quello che siamo e facciamo ci serve come evento per crescere.
Bisogna stare attenti con le parole e i loro significati. Un po’ come i virus che ti portano a degli eventi e quindi a delle conseguenze.
Tutto quello che ha significato ha importanza, soprattutto nelle relazioni. Se si cerca solo di avere, si svia dall’essere. Lo stesso vale per le amicizie su internet, perché non sono vere. Dobbiamo dare significato alla vita e immaginarla come il girotondo che c’è all’entrata delle nostre Opere parrocchiali.
Il mondo della Chiesa spesso ci sembra lontano. Sono tutte persone con i loro abiti cristiani con un forte amore verso Dio. Non tutti sono credenti, figuriamoci dedicare la propria vita. Io stessa, a volte, non comprendo fino in fondo questa scelta, ma suor Luciana mi ha resa curiosa e meno distaccata.
Ci ha raccontato che durante l’adolescenza, la chiesa doveva stare lontana da lei e anche la sua famiglia non pregava. A quindici anni, quando abitava ancora in Brasile, faceva parte di un gruppo di otto ragazzi con cui faceva dei graffiti sui muri detti “piscia sau”. Era arte, ma molti lo chiamavano vandalismo. Facevano le sfide con le altre bande e ognuno aveva il proprio soprannome. Prendevano le pietre e le lanciavano. Quando li vedevano si nascondevano.
Andavano al fiume e dalle chiome degli alberi si buttavano in acqua vicino ai vortici che si creavano, anche se non sapevano nuotare. I ragazzi, poi , andavano a salvarle. Oppure bloccavano le assi degli aratri dei signori, saltavano sopra i carretti facendogli paura. Nelle ballate entravano senza pagare perché erano un gruppo e si facevano forza a vicenda.
La svolta è arrivata un pomeriggio qualunque.
Si erano radunati per andare a rubare, in una casa ricca, una pianta rara. Appena scavalcato il recinto con il filo spinato qualcuno si era messo a sparare. Il gruppo era diviso. Una parte avanti e una indietro. Il mezzo c’era sua sorella che era entrata a far parte, quel giorno, nella banda. Erano state le foglie secche a tradirli. Suor Luciana in quel momento si era chiesta: “Che valore sto dando alla mia vita?”.
Avevano passato tutto il pomeriggio nel buco che gli dava protezione. Alcuni piangevano, altri stavano in silenzio. Dopo tanto, sono scappati e ancora oggi hanno i segni di quel filo spinato sulle gambe. La cicatrice è il simbolo della carne riconciliata cioè: mi è successo qualcosa e me lo ricordo. Intanto era anche arrivata la notizia del papà che stava male e che poi era deceduto.
Il dolore non si può descrivere con le sole parole. E lei ha pensato: “Saremmo potute morire anche io e mia sorella quello stesso giorno”. Nonostante questo, avevano continuato a fare i vandali e la polizia cercava il capo. Il padre di suor Luciana non c’era più e se fosse andata in prigione avrebbe dato un gran dispiacere alla madre. Partecipando alla messa in suo ricordo si era messa a piangere.
La figura della suora non voleva vederla nemmeno in sogno. Poi, però, partecipando agli incontri aveva trovato la vocazione. Ha colpito la frase: “In un cadere dal cavallo qualcuno mi ha tirata per i capelli perché la mano non volevo dargliela”. Ha detto alla madre della sua decisione che le ha risposto: “Tu vuoi farti suora perché non vuoi lavorare”. Solo la sorella l’ha appoggiata.
In Brasile si deve avere la benedizione per poter uscire di casa. Per tre volte le ha chiesto la benedizione e vedendo che la madre non accennava di cambiare idea le aveva preso le mani, baciandola. La risposta era stata: “Io da oggi non ho più undici figli, ma dieci”. Dire di no, non voleva dire non volere bene alla mamma. Quando si entrava in convento, il fine settimana si poteva tornare in famiglia per non sentire così tanto lo stacco. Lei andava e chiudevano tutte le porte. Le suore le chiedevano: “Hai parlato con la tua famiglia?”, ma solo dopo sei mesi hanno cominciato a partecipare alla messa e quindi a rispettarla.
Questa è stata una delle attività più interessanti che abbiamo fatto sia per i contenuti sia per il modo in cui è stata articolata.
Ci sono persone che con semplicità riescono a coinvolgerti a pieno con i propri ricordi. Ancora riesco a vedere i visi dei bambini che entusiasti ascoltavano il racconto di vita di suor Luciana. Una donna che ha vissuto un’infanzia e un’adolescenza come tutti e poi è arrivata ad avere la vocazione.

 
 
 
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CHE COS'È SOS?

SOS è un inserto nato dal giornalino di formazione e informazione “Il Melograno”, fondato nel 2007 dalla parrocchia di Santo Spirito e Concezione di Savona, nel quartiere di Zinola.
Avviato nel 2009 e stampato con cadenza mensile, SOS è realizzato dalla “parte giovane” della Redazione. Al suo interno vi sono articoli di attualità, con tematiche di ogni genere indirizzate non esclusivamente ai giovani, ma più o meno a tutti, ampliando quindi il numero di destinatari a cui “Il Melograno” generalmente si rivolge. SOS è quindi un piccolo (e grande...) mondo per tutti, aperto al dialogo, in cui i giovani scrivono su tematiche diverse.
Non lasciatevi ingannare dal nostro essere un piccolo inserto; siamo molto più motivati di quanto possa sembrare! Per questo motivo il blog nasce, per rispondere al un nostro desiderio di diffondere maggiormente il nostro materiale, favorendo la riflessione su diversi argomenti, così da poter farci sentire un po’ di più sul territorio rispetto alla nostra cerchia ristretta.

 

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