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Proposte contro gli sprechi e i privilegi delle caste

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PRAGMATISMO

NO ALLE IDEOLOGIE, SI AL PRAGMATISMO.

NUOVA COSTITUZIONE COSTRUITA DAL POPOLO

PER REGOLARE I POTERI DEI PARTITI E DEI POLITICI.

NO AI PRIVILEGI DELLA CASTA DI DECIDERE IL PROPRIO STIPENDIO.

SI AL PRINCIPIO CHE TRA STIPENDIO PIU' BASSO E QUELLO PIU' ALTO

DEVE ESSERCI UN RAPPORTO FISSO.

STIPENDI DEI POLITICI IN MEDIA EUROPEA.

STIPENDIO DEL MANAGER NON SUPERIORE A 13 VOLTE

QUELLO MEDIO DELL'OPERAIO DELLA SUA AZIENDA.

NO ALLE STOCK OPTION

NO ALLA FINANZA CREATIVA, NO AI DERIVATI

 

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COSTITUZIONE DEMOCRATICA

Post n°1530 pubblicato il 31 Maggio 2013 da albert.z

Abbiamo una bella Costituzione, ma ha alcuni difetti: lascia tutto il potere nelle mani dei politici. Una volta eletti i candidati diventano onorevoli e cominciano a pensare ai loro interessi di categoria. I referendum sono concessi con molta difficoltà e non sono validi senza un quorum altissimo. Inoltre, anche se approvato, un referendum viene disatteso senza che i politici abbiano a subire una pena. Non basta votare ogni 5 anni per punire, togliendogli il voto, dato che sono sempre loro a comandare e scegliere i candidati da mettere nelle prime posizioni per essere eletti. Si dovrebbe cambiare partito, con problemi di programmi e valori diversi, non condivisi.

 

Un altro difetto, dal punto di vista della democrazia, la Costituzione lo attua quando prevede un Capo che sceglie il Presidente del Consiglio, figura istituzionale necessaria nelle costituzioni di stati monarchici, che dirige ed il Parlamento condizionato dalle sue scelte. Il Presidente che forma un governo e che sceglie i ministri, a suo piacimento, non ha nulla di veramente democratico. Addirittura si vorrebbe introdurre il presidenzialismo con un Presidente con ampi poteri e privilegi, sul modello francese, che impone la politica economica, estera, sociale e dirige tutti o peggio che governa con decreti, come vuole Berlusconi, che è l’antitesi del rispetto del Parlamento e delle Istituzioni. Vera democrazia è la scelta del Presidente del Consiglio e dei ministri da parte del Parlamento.

 

La Costituzione svizzera è un esempio di vera democrazia parlamentare, che dovrebbe essere studiato ed adattato all'Italia. In essa la carica di Presidente del Consiglio ha solo funzioni di coordinamento dell'attività di governo. Il Presidente della Repubblica non ha il potere né di scegliere il Presidente del Consiglio e nemmeno di scegliere i ministri. Il Parlamento ha il ruolo principale ed è il fulcro della democrazia, ma ampi poteri sono rimasti al popolo che li realizza attraverso i referendum, che non hanno quorum limitativi. Il presidente svizzero ha due vice che lo aiutano a dirigere il Parlamento. Non esiste il rito della fiducia del governo.

Ogni legge si conquista la sua maggioranza per la sua validità e non per la forzatura di appartenere ad una maggioranza precostituita di governo!

I ministri sono eletti dal Parlamento, senza problemi di maggioranza e minoranza. La Costituzione svizzera è adatta ad uno stato democratico e federale, con compiti ben divisi tra Cantoni ( Regioni) e Stato centrale.

Le leggi del Parlamento vengono approvate, oppure no, e non cade nessun governo, come negli Stati Uniti d’America. Non esiste il totem della maggioranza definita, del bipolarismo, che aveva senso quando c'erano due ideologie che volevano due opposte organizzazioni dello Stato e dell'economia, ma che ora è stupido. Le leggi hanno una maggioranza variabile, dettata non tanto da ideologie ma da buon senso. La legge elettorale è di tipo proporzionale senza furberie o stravolgimenti della rappresentatività popolare. I referendum sono senza quorum e divisi in obbligatori e facoltativi, dando al Popolo ampio potere su molte materie. I referendum non devono essere fatti su argomenti come le tasse o tributi, in quanto tutte le tasse sottoposte al referendum sarebbero abolite, compreso il finanziamento ai partiti.

Non è detto che si debba raggiungere il grado di federalismo della Svizzera. Può andare bene un federalismo all'italiana, ma le competenze dovrebbero essere più chiare. Non si dovrebbe confondere l'autonomia amministrativa della Regione, con il potere di autoregolarsi facendosi regole proprie, stipendi propri, decidendo un'organico con criteri propri, creando grosse differenze tra le varie Regioni arrivando ad avere 20 stati con regole diverse. L'organizzazione delle Regioni deve essere comune e decisa dallo Stato. A loro dovrebbe aspettare solo l'autonomia amministrativa, ma non delle regole della struttura.

 

Occorre ringiovanire la nostra Costituzione.

Nella nuova Costituzione, eletto il Presidente e i due vice presidenti, il Parlamento eleggerà direttamente anche il Presidente del Consiglio e i ministri, che risponderanno al Parlamento. Il presidente del Consiglio coordinerà i ministri, senza avere diritto di dettare la linea. Il Parlamento, in vari modi, sia nelle Commissionii che in Aula, avrà la possibilità di concorrere alla formazione delle leggi e le approverà solo se ritenute utili al Paese.

 

Chiedo che si possa modificare al Costituzione, oltre che con l'art. 138 anche con l'iniziativa di 100.000 cittadini che possono presentare una riforma della Costituzione sia totale che parziale e poi deve essere o approvata dal Parlamento o sottoposta obbligatoriamente, entro 18 mesi dalla pubblicazione, a referendum.

 
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