Un blog creato da Azzurro_Blu il 28/01/2008

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PICCOLO DIZIONARIO REGGIANO

Alcuni termini dialettali sono spesso utilizzati in questo blog. Ecco un piccolo dizionario per una più immediata comprensione del testo:

- Bimblòn = fannullone. Spesso utilizzato anche come sinonimo di sempliciotto, tatone, susinone.
-
Nani = piccina, tesorino, termine affettuoso utilizzato dalle nonne.
- Nèsi = sempliciotto, cretino... termine meno affettuoso del primo.
- Pita = tacchino. Questo termine si usa soprattutto nell'espressione "Fèr la pita" (traducibile più o meno con "fare l'oca") quando si vuole indicare un essere femminile particolarmente petulante e poco sveglio. Curiosamente anche l'aquila raffigurata sull'asso di denari delle carte da briscola piacentine è denominata "La pita".
- Rezdòra o Resdora (italianizzato) = donna di casa, "reggitrice" della dimora e signora dei fornelli... insomma: quella che comanda!

Se volete allenarvi nella pronuncia potete seguire anche qualche lezione on line.

 
 
 
 
 
 
 

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« Quando il gioco si fa duro...L'uomo col cappello »

La regina della balera

Post n°25 pubblicato il 03 Aprile 2008 da Azzurro_Blu
 
Foto di Azzurro_Blu

Fra pochi mesi arriverà l’estate, così, “tra cosce e zanzare” (come direbbe il Liga), la Bassa, l’Emilia e la Romagna in generale si animeranno di feste danzanti e improbabili sagre.

Non potendo godere degli incantevoli paesaggi offerti da altre regioni, si cerca di fare con quel poco che abbiamo (gli Appennini, il Po e qualche ameno borghetto) e si punta il carico da briscola su quello che da sempre è il nostro vanto mondiale: il cibo!

Così la pianura si riempie di tavoli, panche e gente vociante.

Fioriscono le grigliate miste, le tortellate, le gnoccate, le sagre del pesce, le feste del cicciolo e le gare di angurie, mentre l’aria si riempie di soavi profumi di fritto e salumi.

Le resdore (le mitiche cuoche emiliane, “reggitrici” e signore della casa) inizieranno ad agitare le braccia dalla tipica pelle cadente e sembreranno quasi sul punto di prendere il volo, immerse in nuvole di farina e accompagnate dal rollio della macchina per tirare la sfoglia.

In genere sono eventi molto frequentati dagli anziani ma non mancano i giovani, target attirato da sapienti amministratori grazie a proposte intellettualmente stimolanti quali le varie feste della birra e il prestigioso “Rutto Sound”.

Io, però, continuo a preferire le feste più tradizionali, quelle organizzate nei campi sportivi di paese, con l’orchestra del “lissio” e le piste da ballo improvvisate.

Essendo negata per la danza, spesso mi incanto a guardare la gente: coppie non più giovanissime che volteggiano con leggerezza invidiabile, con una sintonia acquisita negli anni, con un’abilità stilistica e un impegno tale che sicuramente li porterà a danzare così, per l’eternità, sulle nuvole del Paradiso.

Ad un certo punto, però, immancabilmente, tra i volti rugosi e un po’ affannati, spunta lei: la unica, la sola, la divina, la regina della balera!

Fisico asciutto e perfetto da venti / trentenne, bustini attillati e gonne svolazzanti, pizzi, tulle e vedo-non-vedo, spicca su tutti per la sua sdegnosità.

Perché la vera ballerina di liscio è seria e altezzosa, perché il ballo è arte, tecnica e disciplina.

La sua espressione e il suo portamento infrangono il muro degli anni.

Mantide insaziabile consumerà un partner dopo l’altro a suon di polke, mazurche e tanghi argentini.

Al suo arrivo la pista è attraversata da un fremito ossequioso e, quando si esibisce, pare un sole attorniato da satelliti di vecchietti roteanti.

Chissà quante ne ha passate nella vita, ma qui si gioca la sua rivincita con il destino.

E una sorta di timore reverenziale ti investe in queste afose notti emiliane.



N.B. Foto di Filippo Anelli

http://www.mondopiccoloimmagini.it

 
 
 
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A volte serio, molto spesso ironico e allegro,

si propone di allietare con semplicità le tue giornate.

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che rimbalzano nel mio cervello.

Se ti piace passalo agli amici

come i giornaletti di quando eravamo piccoli.

Se hai voglia di contribuire aggiungi pure le tue creazioni.


Ti ringrazio per l’attenzione.

Buona lettura.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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