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Dopo tempo che non scrivevo, rieccomi a raccontare qualcosa su questo turbinio.
Dopo la diagnosi ufficiale (con tanto di certificato da parte dell'ambulatorio dei DCA) di bulimia nervosa sono stata sottoposta a due incontri con la struttura del Day Hospital, dove mi hanno preso in carica per seguire sotto le loro direttive la terapia.
Il percorso durerà sei mesi, ho iniziato solo ieri! Si entra la mattina presto e si esce nella metà del pomeriggio. I pasti sono assistiti e le regole rigide, ma, necessarie. Siamo un gruppo di 10 ragazze, a primo impatto tutte mi sono sembrate ottime persone, e molto disponibili nell'accogliere me e le altre nuove arrivate. Molto si basa sul lavoro e sulla terapia di gruppo, ma saremo seguite ognuna anche individualmente dalla psichiatra e dalla dietista. Tutto è molto faticoso, sia a livello emotivo che fisico. Seguire la dieta non è sempre semplice, sia a casa che in struttura. Siamo obbligate a finire tutte le porzioni e completamente. Ai bagni si va solo in determinati momenti e non dopo i pasti, difatti, vengono chiusi. La terapia farmacologica la prendiamo la alla mattina, insieme ai soliti esami di routine: pressione, battito cardiaco e a volte del sangue.
Essendo solo al secondo giorno ho poco da dire, spero di inserirmi bene e di portare a termine questo cammino al meglio.
Cerco di farmi forza, soprattutto quando la nausea mi attanaglia così ferocemente che sembra voglia farmi impazzire, come se volesse impormi la compensazione, anche quando io non voglio e lotto per resistere a tale gesto! E' un continuo braccio di ferro con me stessa, o perlomeno con quella parte di me che devo e voglio imparare a controllare!
Sono più sorridente in compagnia nell'ultimo periodo, ma allo stesso tempo disperdo lacrime silenziose ascoltate solo dalla mia solitudine. La strada che ho intrapreso so che è quella giusta, che ho un grandissima opportunità per cercare di guarire. Ma è talmente tortuosa ed insidiosa che mi fa paura, paura di non farcela... di deludere tutti quanti. Le mie amiche non riescono a darmi conforto, e i miei genitori solo ora hanno capito effettivamente quanto io soffra e di ciò gli sono grata, perchè ora mi hanno preso per mano, cercando di accompagnarmi nel mio percorso.
E' una guerra, una guerra di cui il vincitore si scoprirà solo alla fine. Devo combattere contro di me, cambiarmi e accettare, invece, ciò che di buono ho ma non riesco a vedere. Io ci spero, io lotto... non ho niente da perdere!
Un abbraccio
Ele
Inviato da: Shovy
il 15/01/2011 alle 20:49
Inviato da: Iry_91
il 05/12/2010 alle 11:13
Inviato da: Iry_91
il 05/12/2010 alle 11:11
Inviato da: star651
il 01/12/2010 alle 10:38
Inviato da: StefySelvatica
il 19/11/2010 alle 09:52