Creato da psike830 il 19/11/2005

1,nessuno&centomila

Le mie contraddizioni: vivo spegnendo incendi con la benzina

 

Messaggi di Dicembre 2006

Post N° 895

Post n°895 pubblicato il 31 Dicembre 2006 da psike830

Ieri sera V. mi guardava dall'altra parte del tavolo e continuava a chiedermi "quali sono state le cose positive di quest'anno?"

Forse una delle cose migliori che potesse capitarmi è stato ritrovare l'amicizia con S. e creare questo gruppo strampalato di amici dove io sono la più piccola, ma dove ognuno ha da dare moltissimo all'altro.
Un'altra cosa di sicuro è il lavoro, dire che mi piace è dire poco e nei giorni in cui non vado in reparto mi manca.
Non ho voglia di mettermi qui a fare un bilancio, anche perchè dovrei nominare tante persone che quest'anno sono entrate nella mia vita e avrei talmente tante cose da dire ad ognuno che non mi basterebbe il blog intero.
E voi lo sapete che quando mi metto a scrivere poi non la smetto più!
Ultimamente scrivo meno qui sia per via dell'altro blog qui su libero, sia perchè ho ricominciato a scrivere sul mio bel quadernino.
Da qualche tempo non rispondo nemmeno più ai commenti, non perchè non mi facciano piacere, ma mi limito semplicemente a leggerli, non chiedetemi perchè perché non lo so nemmeno io.

Comunque sia...in questo anno mi sono un po' (tanto) persa e un po' (abbastanza) ritrovata, soprattutto ultimamente e l'importante, credo, sia questo.

 
 
 

Post N° 894

Post n°894 pubblicato il 30 Dicembre 2006 da psike830

A volte capita che da un bacio poi le mani scivolano piano e il centro di una piazza forse non è il luogo più appropriato, allora pochi metri per restar soli lontani dalle luci.
Ce n'è voluto di tempo per decidere, la paura di rovinare tutto, il continuare a vedersi come amici, gli stessi amici di diec'anni, undic'anni prima.
Poi è un attimo: la lingua sul collo, la maglietta che si sfila, i pantaloni che si tolgono...e far l'amore, senza imbarazzo, smettere all'improvviso di ridere e toccarsi, desiderarsi.
Ci sono cose che mi eccitano e mi piacciono forse più dell'orgasmo stesso.
Sentir venire un uomo tra le mie gambe ad esempio.
Sentirlo ansimare sulla mia pelle, col respiro che cresce fino ad esplodere.
Ad un certo punto ho aperto gli occhi tenendo la sua testa fra le mie braccia.
Guardavo il suo corpo, i suoi muscoli, i suoi occhioni neri completamente persi e sentivo di avere il potere.
Erano quasi 5 mesi che non facevo l'amore.
E lo sapevo che alla fine, tra me e lui, sarebbe successo.
Ma ritrovandomi seminuda tra le sue braccia non ce l'ho fatta a non chiedergli "che stiamo facendo?"
"non lo so"
"te la senti di rischiare un'amicizia del genere?"
Un bacio. Ma stavolta gli occhi erano aperti.
Nessuno dei due aveva la risposta.
Ci siamo fermati una, due, tre, quattro volte.
Poi abbiamo tolto il freno a mano.
Poi la sigaretta e le canzoni, le parole e nessun imbarazzo.
Non abbiamo rischiato niente in fondo, siamo più forti.
E mi piace anche il tuo odore che rimane tra le mie dita.

 
 
 

Post N° 893

Post n°893 pubblicato il 29 Dicembre 2006 da psike830

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E tu lo sai quant'è che aspetto questo momento.
Incontrarci a metà strada tra la tua bocca e la mia per poi accorgersi di essere ancora troppo distanti.
Vieni più vicino, ancora un po', cosa vuoi che sia.
In fondo è solo pelle, in fondo è dalla prima volta che t'ho visto che ho desiderato toccare la tua.
E dov'è finito quello capace di mettermi spalle al muro?
E dita intrecciate e saliva...quanto tempo è passato?

Sai cosa farei?
Ti prenderei per un braccio, ti trascinerei in una stanza buia e inizierei a respirarti addosso e stavolta no, non te ne potrai andare, e stavolta no, nessuna scusa da inventare.

Dimmi cosa senti ora, con le mani sui miei fianchi, con il mondo a fare da sfondo.
Dimmi cosa senti ora che hai capito che non si può più aspettare, che quella famosa "attesa che amplifica il piacere" sta ormai volgendo al termine.
E schiudi le labbra continuando a tenere gli occhi aperti, per chiuderli solo cominciando a vedermi sfocata.
Che sapore senti?
Riesci a distinguere il mio dal tuo?
Ancora un altro istante e non potrai più.

 
 
 

Post N° 892

Post n°892 pubblicato il 29 Dicembre 2006 da psike830

Quello lì è uno sguardo che ti cade giù dagli occhi e che non riesci a trattenere.
Dice più di quello che volevi dire.
Parla di quello che c'è sempre stato e non c'è stato mai.
E le mani si muovono di nervosismo.
Rimettile in tasca, come fai sempre, come faccio io.

Sarebbe semplice se non fossi in ogni cosa.

Fra poco non basteranno più due sole mani per contare tutti gli anni passati a rincorrersi, a superarsi, a restare indietro e, talvolta, ad incontrarsi.
E noi ci prendevamo così, come si prende un treno al volo aggrappandosi con una mano sola e cercando di non cadere giù. Il rumore sulle rotaie copriva le parole che tanto non sapevo pronunciare e a volte avrei potuto anche tacere.
Ma quel treno faceva tutte le fermate e ad ogni frenata scivolavamo inconsapevoli di perdersi.
Poi arrivava un'altra coincidenza.
Poi non sempre ci portava dove volevamo andare.
A volte sbagliavo vagone, dimenticavo di timbrare il biglietto.

Te li ricordi i nostri inverni?
Il locale dietro la gelateria, il nostro Capodanno.
Diec'anni.
Siamo cambiati così tanto?

"...Vorrei con te da solo sempre viaggiare,
scoprire quello che intorno c'è da scoprire
per raccontarti e poi farmi raccontare
il senso d'un rabbuiarsi e del tuo gioire;
vorrei tornare nei posti dove son stato,
spiegarti di quanto tutto sia poi diverso
e per farmi da te spiegare cos'è cambiato
e quale sapore nuovo abbia l' universo..."
-vorrei-

"Non bisognerebbe mai ritornare:
perchè calcare i tuoi vecchi passi,
calciare gli stessi sassi,
su strade che ti han visto già a occhi bassi?
Non troverai quell' ombra che eri tu
e non avrai quell' ora in più
che hai dissipato e che ora cerchi;
si scioglierà impossibile il pensiero
a rimestare il falso e il vero
in improbabili universi.

Eppure come un cane che alza il muso e annusa l' aria
batti sempre la tua pista solitaria
e faccia dopo faccia e ancora traccia dopo traccia
torni dove niente ti aprirà le braccia...

E rimpiangere, rimpiangere mai.
Come piovigginano le vecchie cose:
perchè fra i libri schiacciare rose
di risa paghe e piene delle spose?
E buttar via un' incognita e uno scopo,
trascurare il giorno dopo
come se chiudesse sempre;
studiar la stessa pagina di storia
conosciuta già a memoria,
date e luoghi impressi a mente.

Ma gocciola da sempre sul bagnato, tesoriere dei tuoi giorni,
di chi ha preso e di chi ha dato.
E ora dopo ora e dopo un attimo ed ancora
la poetica consueta è "dell' allora"...

Primo, non ricordare,
perchè i ricordi sono falsati,
i metri e i cambi sono mutati
per la spietata legge dei mercati.
E' come equilibrarsi sugli specchi,
ad ogni occhiata un po' più vecchi,
opachi, muti e deformanti.
Frugare dentro ai soliti cassetti
dove non c'è quel che ci metti
e mai le cose più importanti.

E invece come tutti sempre lì a portarli addosso, a ricercare
quel sottile straccio rosso
che lega il tempo assente ed il presente e nella mente,
tutto questo poi ci si confonderà,
tutto questo poi ci si...

Non bisognerebbe mai ricordare..."
-non bisognerebbe-


 
 
 

Post N° 891

Post n°891 pubblicato il 28 Dicembre 2006 da psike830

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Tornando a casa dal lavoro oggi ho notato che tutti gli automobilisti guidavano voltandosi continuamente a destra ed indicando ai passeggeri....
Poi ho capito...
Il lago era un enorme specchio, qualcosa di indescrivibile, in tanti anni credo di non averlo mai visto così.
Non mi sono potuta fermare a fare una foto e quelle che ho trovato non rendono giustizia.

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Post N° 890

Post n°890 pubblicato il 28 Dicembre 2006 da psike830

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Mi dite chi è quell'idiota,
imbecille,
testa di c***o,
cerebroleso
etc etc etc
che ha spostato il Dr House dal mercoledì al venerdì?

 
 
 

Post N° 889

Post n°889 pubblicato il 27 Dicembre 2006 da psike830

Distanze.
In fondo è solo un finestrino, nemmeno tanto pulito, anche un po' appannato.
Al centro della piazza, è la notte di Natale.

Agli altri uomini manca qualcosa: quel riuscire ad entrarmi nella pelle senza toccarmi, lo scivolare lieve nei miei silenzi, l'adagiarsi mollemente tra le mie parole, l'insinuarsi prepotentemente nei miei pensieri, il farmi sentire sempre in tensione.

Ed è questo che cerco: non chiedermi nemmeno se è il caso di fermarmi o meno, fermarmi e basta senza nemmeno accorgermene.

Rivoglio quell'emozione lì, quella che mi hai descritto tu la prima volta che abbiamo fatto l'amore, quella che era scritta nei tuoi occhi, nei segni sul viso e nel respiro, quella che sei riuscito a rendere in poche parole, tu che come me non sai parlare.
E' stato lì che ho capito che l'amore era un'altra cosa dall'uomo che sarebbe perfetto per ogni donna.
E' stato lì che ho capito che io non sono ogni donna.

Cerco ancora notti di un lieve vento che soffia su tendine vecchie di due generazioni, un po' di polvere sul comò, sotto alla candela e far l'amore anche sul tavolo e la poltrona e davanti allo specchio e non chiedersi "gli sarà piaciuto?" ma sentirlo in ogni centimetro di pelle quanto è forte tutto questo.

Voglio caderti addosso esausta senza dire ancora basta e ritrovarti ogni giorno in mezzo alla mia vita.

A patto che tu, da qualche parte, esista. 

 
 
 

Post N° 888

Post n°888 pubblicato il 26 Dicembre 2006 da psike830

Un passo avanti o uno indietro.
Rimanere fermi non si può più.

 
 
 

Post N° 887

Post n°887 pubblicato il 25 Dicembre 2006 da psike830

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non lo so se vi capita mai di rimanere in disparte e guardare tutti da fuori.
I resti del pranzo ancora sulla tavola e la mia sedia in fondo, vicino al mobiletto del telefono. E tutti parlano e sorridono, glia rgomenti son sempre gli stessi, banali e sconclusionati.
Guardavo mio padre e mi rendevo conto di quanto è invecchiato, di come ho perso il formarsi di tante sue rughe in questi anni che non abitiamo più insieme e poi mia sorella che cresce a vista d'occhio e che è una bambina tremendamente insicura e con gli occhioni marroni che non ricordano nessuno della mia famiglia. Mio nonno cammina male e non sente praticamente niente, voleva tornare a casa per riposarsi, ma alla fine è rimasto a guardare una televisione muta. Provavo a ricordare un Natale passato con mia madre, ma è trascorso forse troppo tempo o forse, semplicemente, non c'era proprio niente da ricordare.
E' che mi sento sempre fuori luogo insieme ai parenti.
E sentirsi un pesce fuor d'acqua per una come me che ama visceralmente l'acqua è qualcosa a cui non ci si abitua mai.
E così li guardavo da lontano, cercando un qualche collegamento o somiglianza tra me e loro, qualcosa per sentirli più vicini ma, a parte la componente genetica, non sono riuscita a trovare niente.
Ed erano buffi nei loro gesti quotidiani, nel loro modo di appoggiare le forchette sul tovagliolo o di passarsi piatti  e condimenti, nel loro scambiarsi inutili informazioni e pettegolezzi.
Erano buffi con le loro pance gonfie e le bocche sporche.

Non che io mi senta migliore di loro, mi sento semplicemente diversa.
A volte ho come l'impressione che mi abbiano sradicata dal mio luogo di origine e ripiantata qui, senza nemmeno stare attenti a coprirmi bene di terra o ad innaffiarmi.

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E lo so che l'avrò postata almeno 4 volte, ma...
questa canzone è perfetta.

Canzone della triste rinuncia.

Le luci dentro al buio sono andate via e l' allegria comprata è già sparita,
il giorno dopo è sempre la malinconia che spezza la magia di un' altra vita.

La forza che ti lega è grande più di te, l' anello al collo si stringe sempre più:
non dare più la colpa al mondo o a lei per la rinuncia triste a quello che non sei...

Lo sai cosa vuol dire stare giorni interi a buttar via nel niente solo il niente;
fai mille cose, ma sono sempre i tuoi pensieri che scelgono per te diversamente.

Son stanco d' aver detto le cose che dirò, di aver già fatto le cose che farò,
ma è tardi, troppo tardi, piangere ormai sulla rinuncia triste a quello che non fai...

Credevo l' incertezza possibilità e il dubbio assiduo l' unica ragione,
ma quali scelte hai fatto in piena libertà: ti muovi sempre dentro a una prigione...

Non è la luce o il buio né l' ero ed il sarò, non è il coraggio che ti fa dir "vivrò",
è solo un' altra scusa che usare vuoi per la rinuncia triste a quello che non puoi...

Non voglio prender niente se non so di dare, io e chissà chi decidono ciò che posso,
non ho la voglia o la forza per poter cambiare me stesso e il mondo che mi vive addosso...

E forse sto morendo e non lo so capire o l' ho capito e non lo voglio dire,
rimangono le cose senza falso o vero, e la rinuncia triste a quello che io ero...

Francesco Guccini.

 
 
 

Post N° 886

Post n°886 pubblicato il 25 Dicembre 2006 da psike830

Nel filmino di Natale verrò di nuovo con la bocca storta e gli occhi stralunati.
Un altro bacio, sulla curva del palazzaccio, con lui che chiudeva gli occhi rischiando di andare a sbattere e poi "vieni con me domani a pranzo?" "non abbiamo nemmeno fatto sesso e già mi presenti ai parenti?".
E allora ridere.
Poi quattro ore di partite a carte a casa di sconosciuti e quasi le sei e nessun bar aperto per fare colazione.

Non so, forse mi sto facendo troppi film in testa.

 
 
 

Post N° 885

Post n°885 pubblicato il 24 Dicembre 2006 da psike830

Prima partita a carte delle feste.
Regna l'asso, ho il tre. Penso ad S. e nemmeno "busso", il cervello è completamente disconnesso.
La voglia era quella di scivolarti tra le braccia.
Siamo stati insieme tutto il pomeriggio eppure...l'una e dieci...squilla il telefono, tu che torni da chissà dove, chissà con chi, appuntamento tutti insieme al bar.

Il pub e noi in disparte a parlare di tutto e niente,
La voglia è sempre la stessa e allora scherzi, e allora gioco.
Ma ormai c'è poco da giocare.
Mi sono fottuta il cervello.

P. guida e tu mi prendi al mano, l'accarezzi, l'accarezzo.
e in fondo lo so che ci ha visto, lo so che è una vita che ha capita.
Quello che non so è quello che pensi tu.
Che stiamo facendo? Mi piacerebbe chiedertelo, ma la verità è che ho paura e poi rimane un po' del tuo odore sulla sciarpa, tra i capelli, nelle dita e ti respiro.
Ti respiro perchè so che tutto questo durerà poco, troppo poco.
E mentre mi tieni la mano chiudo gli occhi, sento salire l'alcol e quella sensazione dolceamara della tua presenza.

E poi un bacio lieve per la buonanotte, un bacio, almeno stavolta, partito da me.
"wow"
E sorridere chiudendoti lo sportello.

Chi dei due sta scappando di più?
Ho paura di crederci.
Ho paura di non volerlo davvero.
Paura soprattutto che non lo voglia tu.

 
 
 

Post N° 884

Post n°884 pubblicato il 23 Dicembre 2006 da psike830

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"è diverso quando non ci sei,
non perchè stiamo sempre insieme,
alla fine ognuno sta per conto suo, ma..."

"hai ragione...
mi basta sapere che sei da qualche parte,
dove sono io"

 
 
 

Post N° 883

Post n°883 pubblicato il 23 Dicembre 2006 da psike830

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E se...

Ti avessi già perso?

E non sto parlando del treno

o forse sì (in un certo senso)

alla fine lui è un ferroviere.

 
 
 

Post N° 882

Post n°882 pubblicato il 22 Dicembre 2006 da psike830

La mia mente naufraga nelle nostre diversità, nel tuo progettare e nel mio vivere alla giornata, nei miei ritardi e nella tua puntualità, scivola sulla tua pelle scura e sulla mia chiara da sembrare latte.
E poi i tuoi occhi così scuri che sembrano non avere fine eppure ci si può guardare attraverso.

Però ogni tanto mi permetto ancora di cadere, solo un attimo, giusto per il gusto di rialzarsi.

"...il bello di star qui in questa stagione è il non riuscire a distinguere il rumore dell'acqua che muore sulla spiaggia da quello del vento che mi ricopre la macchina di foglie e si fuma la mia sigaretta.
Le cose più importanti della mia vita son state decise qui, su queste rive.
Me ne sto qui a guardare migliaia di lucine colorate, alcune ad intermittenza e chissà dove va tutta questa gente, in questa specie di girotondo intorno a questo lago.
Sono mai stata una persona felice? Lo chiedo a te che mi conosci praticamente da sempre, perché tu lo sai quanto son capace di camminarci dentro nella notte, tu lo sai quant'è nero il mio buio, tu eri quello che cercava di trascinarmi via e si insinuava piano tra i miei silenzi senza disturbare nemmeno con un sospiro.
Tu che eri nei miei quindic'anni e nei miei ventitrè, ho sperato che ci fossi anche nei miei 24 e sarebbe bello starsene qui, nessun bacio, senza far l'amore, solo braccia e respiri.
E poi la vita ci porta sempre da qualche altra parte.
Queste piccole montagne le ricordo a memoria, ogni tanto chiudo gli occhi e scopro d'averne impressi i contorni irregolari.
Le sette e mezzo di sera, le stelle senza nessuna luna, quasi ora di cena, quattro giorni a Natale."

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[ed era questo il panorama che vedevo mentre scrivevo quelle parole, avevo parcheggiato proprio lì, a due passi dalla spiaggia, tanto vicino da aver paura di caderci dentro, al lago.]

 
 
 

Post N° 881

Post n°881 pubblicato il 21 Dicembre 2006 da psike830

E certe volte capita di non capire cos'è.

Vorresti che non fosse mai successo e volevi proprio che accadesse.

Le mani, la voce, le parole dette piano, i baci.

I baci.

I baci.

Cazzo i baci.

E come al solito mi fermo, penso troppo.
E' tutto troppo naturale, troppo spontaneo.

La paura è quella di rovinare tutto, di buttare via tutto.

O forse non è questo.

Forse è paura di ricominciare.
Di non riuscire a riconoscere se è un giusto batticuore, o addirittura se è un batticuore.

Non capisco io e confondo anche lui che forse è già confuso di suo.

Devo solo smettere di non parlare.

Forse questo sarebbe l'unico modo per rovinare tutto: non affrontarlo.

 
 
 

Post N° 880

Post n°880 pubblicato il 20 Dicembre 2006 da psike830
Foto di psike830

Qui, in giro per la community, c'è un uomo che io adoro.
Non si tratta di amore o di sesso, ma di amicizia e complicità.
Ricordo che quando ci siamo incontrati il passaggio dal virtuale al reale è stato un po' lento, poi, grazie ad una sigaretta, abbiamo trovato la stessa intesa che avevamo su blog e msn.
Avrete già capito di chi sto parlando.
Quell'uomo è quello che mi prende quasi a maleparole quando faccio delle cazzate, quello dice le cose chiare e tondo, rischiando anche di essere brusco e certe volte ha paura di essere invadente, ma in realtà non lo è mai.
E' un uomo che se incontri non puoi non ricordare, ha fascino, carisma, gli manca solo qualche centimetro e un pizzico in meno di follia per avere tutte le carte in regola. O forse è proprio questo che lo rende speciale.
Beh....caro Doc...magari non te l'aspettavi, ma gli sms dell'altra sera mi son serviti molto, questo per me è un periodo un po' buio.
Ma volte basta poco, basta un pensiero, due parole, a volte basta un amico.

 
 
 

Post N° 879

Post n°879 pubblicato il 19 Dicembre 2006 da psike830

L'inverno arriva di taglio e scompiglia gli alberi.
C'è vento ma non è di cambiamento.
5 giorni a Natale.

Mentre preparavo la discografia dei Litfiba da regalare a S. ho ritrovato questa:

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A volte vorrei vivere nell'aria
e rimanere sospeso senza più ostacoli
giocare coi mostri delle mie insicurezze
e trasformarli in canzoni come un miracolo
Su tutta la terra che corre sotto i piedi
come un mappamondo di pezzi fragili
C'è ogni uomo che cerca e cerca la sua idea
insegue la verità e il suo contrario
La musica fa sognare e volare capire
la musica da la forza di reagire
la musica fa viaggiare senza partire
la musica fa capire ciò che vuoi capire
Tutta la banda e un detonatore
musica a randa con la testa e con il cuore
è mediterranea e corre a sangue caldo
tutta la banda fa musica a randa
Il mondo è a pezzi e i pezzi siamo noi
in un rompicapo di gesti fragili
cerchiamo la gioia ma la gioia è dentro di noi
perché è magica la verità non è il contrario
la gioia è dentro di noi
La musica fa sognare e volare capire
la musica da la forza di reagire
la musica fa viaggiare senza partire
la musica fa capire ciò che vuoi capire
Tutta la banda è un detonatore
musica randa con la testa e con il cuore
è mediterranea e corre a sangue caldo
tutta la banda fa musica randa
Vitamina adrenalina ah ah ah
sono il carburante di questa musica
vitamina giù in cantina ah ah ah
il mio viaggio è un'indecenza e non finisce qua
La musica fa sognare e volare capire
la musica da la forza di reagire
la musica fa viaggiare senza partire
la musica fa capire ciò che vuoi capire
La musica fa la musica da
Il mondo è a pezzi pezzi siamo noi...
Col cuore a pezzi pezzi siamo noi...
Il mondo è a pezzi pezzi siamo noi...
La musica fa la musica da...

 
 
 

Post N° 878

Post n°878 pubblicato il 18 Dicembre 2006 da psike830

Siedo sulla sedia in legno, gomiti sul tavolo e pensieri negli occhi.
Mastico la gomma insieme ad una certa dose indeterminata di insofferenza stasera. In bocca ho ancora il sapore del caffé della pizzeria, quella dove non si trova mai parcheggio. Il pub è semivuoto e la musica bassa che si sentono i rumori dei bicchieri dalla cucina e la cameriera non deve nemmeno sgolarsi per prendere le ordinazioni. Siamo solo 5 stasera, scelgo il succo di frutta guardando gli occhioni azzurri di P.
Quest'uomo ha un certo fascino a cui si aggiunge quello dell'uomo maturo e poi non è mai invadente, anche con me che ho una concezione del "riservato" talmente ampia che a lavoro mi toglierei pure il cartellino. Lui riesce a cogliere i miei stati d'animo pur senza conoscermi a fondo e certe notti ce ne restiamo con la macchina e la sigaretta accessa a parlare del più e del meno finchè non è quasi l'alba.
Stasera davanti alla portiera aperta mi ha detto che la verità, la vera verità, è che io da sola sto troppo bene.
Ed ha ragione, pienamente ragione.
Nel pomeriggio me ne stavo con S. al centro della piazza in festa e lui mi parlava della sua voglia di fermarsi, di trovare una ragazza con cui sta bene come sta bene con me e dare un senso alla casa che ha comprato e che non ha ancora l'allaccio di luce e gas.
Io invece non voglio affatto fermarmi.
Forse dipende anche dalla differenza di età o dal fatto che oggi era il suo 27 compleanno e in modo o nell'altro è inevitabile non fare bilanci.
Lo guardavo prima, mentre provava pantaloni e maglioni e mi chiedeva "come mi sta?", lo guardavo e per un attimo ho ripensato a venerdì, alle sue labbra morbide e al sapore della sua saliva, all'odore della sua pelle che avevo tra le dita quando sono tornata a casa. La commessa mi ha chiesto se fosse il mio ragazzo e siamo scoppiati a ridere come facciamo sempre in questi casi, come se niente fosse successo. Poi il pensiero se n'è andato così come è venuto e forse a lui è venuta in mente la stessa cosa quando sono stata io ad uscire dal camerino.
Credo che una grande amicizia si debba rischiare solo per un amore folle. Tra noi quell'amore folle non c'è anche se quei baci sono stati (puntini puntini).
Forse è da questi episodi che si capisce la forza di un legame: il nostro ha retto bene il "colpo".

Comunque sia ho preso un succo di frutta e l'ho aperto come fosse un pacco a sorpresa versandolo poi nel bicchiere alto e stretto dove il mio nasone non c'entra.
Mi son fatta due conti guardando con attenzione i graffi del tavolo e i poster appesi alle pareti, aiutata da qualche sms di un amico e da P. che ha un sorriso contagioso ho capito un po' di cose.
Ho capito che quella "me stessa" che mi mancava sta tornando a grandi passi a parte alcuni lati propri dell'adolescenza che si son consumati con gli anni.
Anche se scrivo cose deprimenti in fondo me la sto godendo alla grande. Non ho conosciuto nessuno di interessante ma difficilmente torno a casa senza un paio di persone che mi abbiamo chiesto il numero di telefono. Sono mesi che non faccio sesso, è vero, troppi mesi, ma so già che quando succederà di nuovo saranno fuochi d'artificio.
Però è di quella "me stessa" che mi interessa di più.
Il problema è che l'unica cosa che non riesco a ritrovare è un po' di istintività, anche se certe volte esce fuori con una forza incredibile, ma solo con una determinata persona.
Francesco.
In fondo è grazie a lui se mi sto ritrovando, è grazie alla sua fiducia e alle sue parole. Tra noi ormai è finita, anche se fa male a tutti e due e certe notti torniamo a cercarci con la stessa voglia che avevamo i primi giorni che ci eravamo conosciuti, quando il pensiero di passare anche solo un minuto insieme è più forte di ogni ostacolo e limite. Poi uno dei due estrae dal cappello la razionalità e ridiventiamo quella specie di adulti responsabili che siamo ora.
Quando ci si è amati così tanto però è normale. Conoscere ogni più piccolo segreto dell'altro, ogni piega del carattere e ogni espressione del viso, riuscire ad interpretare ogni parola e sguardo fa restare inevitabilmente un filo invisibile ad unire le due vite anche se distanti.
E lo so che certe volte vorrebbe essere con me invece che con lei come io vorrei essere lei, ma i nostri tempi non si sono mai incontrati per chissà quale strano gioco del destino e così...eccoci qua di nuovo dai due lati della strada a fingerci due sconosciuti e piano passerà anche il dolore nel guardarsi negli occhi o la voglia di dirsi almeno una volta a settimana quanto ci manchiamo.
Al prossimo uomo che entrerà a far parte della mia vita voglio regalare quel sorriso che solo lui riusciva a far nascere e spero che, chiunque sia, riesca a capire e sopportare i miei silenzi almeno un decimo di come faceva lui, con la stessa dolcezza e partecipazione.
Dovrei solo aprirmi un po' di più, ritrovare la voglia di condividere.
E' da questo che avevo capito di amarlo davvero: dalla voglia di condividere la mia vita con lui, di vederlo in mezzo ai miei amici, di girarmi per fare retromarcia e vedere poggiato sul sedile un suo cd o i suoi fogli di lavoro, nel non essere terrorizzata quando in mezzo alla strada mi prendeva per mano, ma sentirmi protetta e al sicuro solo tra le sue braccia.
Ogni amore porta con sè una scia di ricordi piacevoli e dolorosi, una serie di paramentri con cui confrontare le persone che verranno, ma con Fra' nessuno sarà mai paragonato, perchè lui è parte di me, perchè io sono parte di lui, perchè quel "noi" se ne starà per sempre in un angolo del cuore e chi verrà dopo non ne sarà disturbato o turbato.
Vederlo con lei forse non mi fa male perchè lo amo ancora, ma perchè avrei potuto renderlo felice e non l'ho fatto, perchè non sono riuscita a dargli e a trasmettergli nemmeno in minima parte quello che avrei voluto. Lui è riuscito a tirar fuori la parte migliore di me, quella che si era addormentata a partire da quel 17 maggio duemila..cazzo non ricordo più nemmeno se uno o due. Lui mi ha ridato me stessa ed è riuscito a tirar via strato dopo strato quella patina che rischiava di atrofizzarmi il cuore. Amavo al donna che mi faceva sentire, amavo me stessa quand'ero con lui e amavo ritrovarmi nei suoi gesti e scoprire qualcosa di lui nei miei.
ci siamo regalati tante di quelle piccole cose che ne avremo abbastanza per una vita intera e avere dentro una parte di quell'uomo meraviglioso che è mi fa sentire migliore, come mi fa sentire migliore il fatto che lui mi abbia amata tanto e per così tanto tempo, anche nei periodi in cui io mi odiavo.
E' solo qualcosa da cui trarre insegnamento per non ripetere gli stessi errori in futuro.
L'unica cosa che voglio dirti è che il mio errore più grande è stato dirti che ho amato Antonio più di te. Credevo fosse così, credevo che sarebbe sempre stato così e invece la differenza è stata nell'amare e nell'amarsi. Noi ci siamo amati per anni per quello che eravamo davvero, senza idealizzarci troppo, senza mentirci, senza troppi segreti o giochi di ruolo, con poche bugie e nessun inganno.
"non ti ho visto mai guardare nessuno come guardavi lui", questo mi dicevi sempre. Ti sbagli sai? 

E quando ti dirò che "ho smesso di avere paura solo con te" so che capirai, so che serviranno solo queste poche parole invece di tutte quelle inutili che ho scritto stanotte.

E vedrai che fra poco smetteremo di cercarci di notte e ignorarci di giorno e continueremo ognuno per la nostra strada, felici di aver condiviso questo pezzo di vita e di portarci appresso ognuno qualcosa dell'altro.

E da domani ricomincerò a chiamarti con quel diminutivo con cui tutti ti chiamano, perchè io ero l'unica a chiamarti per nome, perchè tu amavi e odiavi lasciarmelo fare.

Ti lascio un pezzo di una delle più belle notti passate insieme (che credo anche tua sorella che cercava di dormire nella stanza accanto ricorderà) 

 
 
 

Post N° 877

Post n°877 pubblicato il 17 Dicembre 2006 da psike830

 immagineDicembre di strade colorate dove la gente si srotola in file disordinate tra le bancarelle e gli stand gastronomici e nell'aria c'è solo odore di umidità.
Tanto lo so che tutto quello che sto facendo è cercarti in mezzo alla folla, per ritrovarmi.
Ed è vuoto, un vuoto che stavolta potresti riempire perchè ha la forma delle tue mani, delle tue labbra quando si dischiudono in un sorriso.

e mi conto in tasca le parole che vorrei dirti e non dirò, un mazzetto di ricordi come vecchie schede telefoniche da collezione, i sorrisi che credevo d'aver perso.

E le sensazioni che non sapevo più di poter provare ancora rimanendo qui in bilico sul marciapiede a far finta di guardare il nulla e invece guardo te e stavolta non sono da nessun'altra parte, stavolta sono qui e non fingo niente, non maschero niente.
Fingo solo come fingi tu di non conoscersi nemmeno fino alle notti in cui non resisti e mi cerchi e di nuovo ti fai forte delle mie paure e dei miei muri.

Ma ora non c'è più paura.

Chissà cos'è quello che è rimasto...

[e questa foto ci appartiene...quante volte i muri di queste case hanno ospitato le mie spalle e le tue mani, hanno nascosto i nostri sospiri, quante volte il campanile di Sant'Andrea ci ha visto col naso all'insù a guardare le stelle e le mole quella notte erano solo per noi con sopra la folla di fine estate e i concerti jazz e le scale grandi dove fermarsi a riposare e l'erba alta e il cinema all'aperto e le scale a zig zag...Lo vedi il borgo? lo ricordi? Come potresti non riconoscerlo?...]

 
 
 

Post N° 876

Post n°876 pubblicato il 17 Dicembre 2006 da psike830

La verità è che forse in fondo mi piace infilarmi in strade da cui so di non poter più uscire se non con i graffi tipici di chi passa a maniche corte in mezzo ai rovi senza nemmeno fermarsi a cogliere o a guardare le more.

Pietra sopra.

Perché ci son cose che non si possono fare.
Ci son cose da ignorare.
Perché a volte è meglio far finta che non sia successo.

 
 
 

JO

perché forse più bello che descrivere una grand’amicizia, è averne una.

 

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"...perchè le canzoni non ti tradiscono.
Anche chi le fa può tradirti,
ma le canzoni,
le tue canzoni,
quelle che per te han voluto dire qualcosa
le trovi sempre lì,
quando tu vuoi trovarle.
Intatte.
Non importa se cambierà chi le ha cantate.
Se volete sapere la mia,
delle canzoni,
delle vostre canzoni vi potete fidare..."

 
 

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