Creato da psike830 il 19/11/2005

1,nessuno&centomila

Le mie contraddizioni: vivo spegnendo incendi con la benzina

 

Messaggi di Marzo 2007

Post N° 986

Post n°986 pubblicato il 31 Marzo 2007 da psike830

Stasera vorrei farti indossare il mio sguardo e concentrare tutta l'attenzione sul ritmo del tuo respiro.

 
 
 

Post N° 985

Post n°985 pubblicato il 30 Marzo 2007 da psike830

Forse a volte si decide di star male, semplicemente ci si abbandona un po', solo un po'. Si ha bisogno, a volte, di sentirsi fragili, o almeno di mostrarla quella fragilità, a qualcuno che forse non ne può approfittare, a qualcuno che non ha nessun interesse a sanare la ferita.
Bisogna sentire bruaciare, a volte.
La carne che si lacera, il sangue caldo che sgorga. Il mio sangue sono i pensieri, gli stessi pensieri che non lascio mai andare, che tengo stretti, che sono la malattia e la cura al tempo stesso.

Ché certe volte parlare serve, ché certe volte si deve smettere di credere di sapere tutto e essere consapevoli che non si sa proprio niente. Sono le cose più evidenti quelle che vediamo meno. Su un enorme foglio completamente bianco io noterei prima il puntino nero e poi mi accorgerei dell'enormità del foglio.

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Post N° 984

Post n°984 pubblicato il 29 Marzo 2007 da psike830

Forse credevo che non ci saremmo mai persi in quell'infinito gioco di ruoli dov'era impossibile distinguere preda e cacciatore.
Forse ingenuamente credevo che io e te fossimo diversi dagli altri, diversi da tutti, che ce l'avremmo fatta.
Non ci impegnavamo molto forse, era certo più facile tradirsi per negare l'evidenza che ammettere tutto e lasciarsi andare.

Era stata troppa, forse, la semplicità con cui c'eravamo trovati, alle 5 di un mattino di marzo, per colpa di un accendino, di una discoteca che si svuota e dell'alcool che sfuma.
non era forse il momento giusto quello o magari un altro così perfetto non l'avremmo mai avuto.

E poi...dire che è finita fa veramente ridere.
Cos'è cambiato?

"forse è sciocco dirtelo, dirtelo ora, ma chissà se ci pensi anche tu. Ho sbagliato forse allora a non chiederti di restare, è per questo che te ne sei andato? perchè mi sforzavo in tutti i modi di non fartelo capire, che avrei voluto averti lì intendo: in mezzo alla mia vita, ai miei amici che ti ho presentato dopo 11 mesi, ai miei problemi, alle mie due case, ai miei studi discontinui, ai miei sogni da sedicenne. Oppure semplicemente è successo: lei è arrivata e ti sei innamorato. Lei ti ha chiesto di scegliee, era questo che volevi? Qualcuno che ti mettesse spalle al muro? Qualcuno che non si sforzasse di non apparire fragile, qualcuno che non ti facesse piangere, qualcuno capace di amarti e non solo di distruggersi? Qualcuno che non fingesse di ignorarti per poi rimanere a guardarti di sbieco finchè non sentiva male agli occhi? Eppure qualcosa è rimasto, perché neanche tu, in fondo, sei bravo a fingere o forse sei solo stanco di negare. Non è bello ritrovarsi? Anche solo per pochi minuti, raccontarsi, sfiorarsi, respirarsi e aver l'impressione di non essersene mai andati. E' questo quello che sento io ogni volta, ogni volta di più, nonostante il tempo che passa, nonostante il mondo che cambia, nonostante le mie difese rigide e l'armatura. E tu che non cerchi neanche di frenarti, lo vuoi e basta, lo fai, come se fosse normale, come fosse naturale sentirsi così. E tutto quello che vorrei stanotte è dormirti addosso, come quella notte, te la ricordi? Non averti, far l'amore, baciarti, parlarti, toccarti, solo dormirti addosso."

Ecco...è questo che gli vorrei dire se ne fossi capace e se fossi totalmente folle.

 
 
 

Post N° 983

Post n°983 pubblicato il 28 Marzo 2007 da psike830

Te ne accorgi poi di quanto lo vorresti accanto.
Quando d'improvviso l'assenza diventa vuoto e tu proprio no, non te l'aspettavi, quando basta socchiudere appena gli occhi per sentire l'odore della sua pelle che invade l'aria e quella stessa aria diventa suono di quella voce che ricordi fon troppo bene.
Chi lo sa come succede e perché. Succede e basta, un po' come una canzone che passa alla radio e risveglia antichi ricordi e sensazioni.
Sono indelebili certi segni e certi cambiamenti: cicatrici sul viso che rivedi ogni giorno allo specchio.
Ché non sempre chi dice di essere solo di passaggio nella tua vita poi se ne va davvero: rimane lì con un piede dentro ed uno fuori dal tuo mondo senza riuscire a decidersi.

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Post N° 982

Post n°982 pubblicato il 24 Marzo 2007 da psike830

E' dolceamaro il sapore delle cose che vorresti fare ma non puoi fare.
Assomiglia al profumo della tua pelle l'odore del mio sorriso.
E' notte, ma non è buio: le luci di un bar che ha appena chiuso, le macchine che riportano a casa i superstiti del venerdì e i tuoi occhi, piantati lì, due lampioni dentro ai miei. Accecano.

Vorrei esser stata in qualche parte di mondo che tu non hai visto, per potertela raccontare in gesti morbidi e poi chiederti se secondo te esiste davvero.

Squarcio lo spazio che ci divide con due dita sotto il tuo mento togliendo un filo quasi invisibile lasciato dalla sciarpa di una lei che non sono io. E mi chiedo se ha un senso proprio mentre tu mi prendi la mano baciandola dito per dito, partendo dal medio e poi tornando indietro.

"ti mangi ancora le unghie?"

Ho fame adesso che ci penso: avrei dovuto prendermi quel panino al pub, magari non avrei sentito squillare il telefono e non ti avrei risposto.
Mi manchi adesso che sei qui: avrei dovuto chiederti di non andartene, almeno una volta, una volta sola, magari saresti rimasto.

Avresti anche potuto dirmelo.
"Vado via".
E invece poi sei sempre qua, col freno a mano tirato e il piede a manetta sull'acceleratore.
Però, in fondo, non ci sei davvero, come davvero non ci sono mai stata io.
Non facevo altro che inventare assurdi piani per convincermi che no, non era vero, non avevo perso la testa, non avevi perso la testa.

Avrei potuto anche dirtelo.
"Ho paura".
Ora lo so che non avresti riso e magari avresti capito che son fatta di carne e non di ghiaccio.
e invece nessunareazione-nessunaparola-nessunalacrima-nessuntentativo benchè minimo dilotta.

Credo si fosse consumato quel coltello, a forza di colpirci alle spalle, non avevamo ancora smesso di sanguinare e non avevamo intenzione di tamponare la ferita.
Era un modo per sentirsi vivi: farsi del male.
Fa paura esser davvero felici.

Lo so che, a volte, soloavolte, sembra che il tempo si annulli, che non sia affatto passato, che sia un anno o un giorno non è nemmeno un'ora.
Non mi era mai successo, però, che questo si ripetesse senza ritegno e con una semplicità da sembrare normalità.

Nessuno mi aveva avvisato che un'emozione può mantenere per anni interi la stessa intensità. Una linea retta da quel 19marzo2005 fino a datancoradadestinarsi

Se è vero che ci sono infiniti modi per uccidersi è anche vero che alcuni sono più che assurdi, il nostro era regalarsi vita, aria e togliersi il respiro.

E' che sembra non esserci niente di sbagliato.
E' che è tutto sbagliato: la luna, le mani, le voglie, i pensieri e le parole per nasconderli, i desideri, gli abbozzi di sentimenti, "noi".
Eppure siamo qui ed è involontario come respirare mentre si dorme.

Perché lo so che anche se ti avessi chiesto di non andartene, poi, me ne sarei andata io. Ma solo per contuinuare a cercarti col dubbio di ritrovarti, col dubbio di averti solo immaginato.

[anche tu cerchi di dare un nome a questo?]

[di te io amo la follia, come quando soffi sulla luce della C3 per spegnerla come fosse la nostra solita candela. E poi mi guardi, ché sai che non c'è niente da spiegare]


 
 
 

Post N° 981

Post n°981 pubblicato il 24 Marzo 2007 da psike830

Continuiamo ad invadere questa macchina di parole
continuiamo a far finta di niente.
Eppure lo sento, il rumore dei tuoi pensieri, di tutti i gesti che vorresti fare mentre sei immobile ed è come se mi toccassi con quegli occhi che non fanno altro che correre su e giù per le mie labbra.
E' come se l'odore della tua pelle cambiasse quando hai voglia di baciarmi, diventa più denso, intenso, risveglia ricordi. 

io lo so che c'è un confine in tutto questo, un confine che decidi di superare quando all'improvviso, nel bel mezzo di un discorso, smetti di parlare lasciandolo in sospeso, perchè d'un tratto non ha più senso e importanza. Allora allunghi le braccia e poi le richiudi lasciando che il mio corpo si adagi sul tuo.
E respiri.
E mi respiri.

Non fuggo e non resto, nel mio solito modo di viverti.

Poi un bacio che mi dici "è solo un bacio"
e non è il primo e non sarà l'ultimo.
ché innaturale sarebbe stato non farlo.

L'unico modo per resistere ad una tentazione è cedere(?)

 
 
 

Post N° 980

Post n°980 pubblicato il 22 Marzo 2007 da psike830

Colpa delle stagioni confuse forse:
avevo lasciato ad asciugare un paio di frasi dopo la pioggia
credendo che con la primavera arrivasse il sole
invece è tornata la neve.
Bianca, in piccoli fiocchi,
che ha disciolto le parole una ad una.
Credo di esserne rimasta senza.

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Post N° 979

Post n°979 pubblicato il 21 Marzo 2007 da psike830

Non è facile, sai, aver paura della propria ombra che si allunga mentre il giorno trascorre e diventa sempre più inutile fuggire.
Ci son tre cose da cui non si può scappare: la propria ombra, i propri fantasmi e i ricordi.
L'ombra mi segue a volte, tanto da vicino che sembra volermi rubare l'aria, i fantasmi mi invadono il corpo e provocano movimenti scomposti, i ricordi invece monopolizzano la mente e allora non si ha più nemmeno la forza di correre, allora si rimane immobili
e sempre uguali
.

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Post N° 978

Post n°978 pubblicato il 19 Marzo 2007 da psike830

Ossigeno d'inchiostro

Avrei voluto esserci la notte in cui i tuoi pensieri diventavano inchiostro su uno spiegazzato foglio a righe, quando al telefono mi hai detto "ti sto scrivendo, alla luce della tua lampada". Avrei voluto essere in quella stanza semibuia e soffiarti aria sugli occhi per solleticarli, per farteli chiudere e poi riaprire, perché ogni volta tutto quel marrone chiaro sembrava una magia.
Non avrei voluto interrompere quel flusso di canzoni e frasi per me, ché una lettera al giorno d'oggi è cosa rara, come l'emozione nei tuoi occhi quando ti ho dato quella busta bianca "per me?" "per te!".

"...e sai quanto per me sia più facile e lineare tracciare buffe linee d'inchiostro piuttosto che esprimere a parole i miei spesso contorti pensieri.."(B.)

Continuavamo solo a distruggerci, troppo simili e troppo liberi.
E non ci bastava mai quel dolore dolce di fiele e il sangue che sgorgava caldo fuori dal petto.
La verità è che non siamo capaci di perderci, d'andarcene dalla vita dell'altro, deve rimanere un contatto, quel piccolo filo invisibile come una tela di ragno, come una trappola.
La verità è che non siamo capaci forse nemmeno d'averci, lo facevamo in quel modo sbagliato nella sua perfezione di gesti e respiri.

Niente da dire o da spiegare
eravamo solo da vivere io e te.

e le parole non sempre servono
e le parole non sempre servono a capire
e le cose non sempre si possono spiegare

Forse è perchè fuori piove di nuovo come quell'aprile in cui grandinava talmente forte da sembrare neve e io non ti lasciavo andar via da quel parcheggio incatenandoti di dita umide di saliva.

Ed era un'altalena quella voglia di averti o ucciderti, di vincerti o arrendersi,di andarsene solo per poter poi ritornare.

perchè lo sai che bene o male c'è sempre qualcuno che aspetta il tuo ritorno, anche se continuo a camminare in avanti con te è troppo facile ripercorrere gli stessi passi come se avessimo lasciato delle orme da seguire, come se avessimo paura di perderci, come se non fosse già successo.

"...È istintivo pensare che se corri avanti ti sarà più facile non voltarti indietro.
Perché pensi che più vai lontano e più vedrai piccolo e distante quello che ti sei lasciata alle spalle.
Ma le regole della prospettiva non sono valide in amore… Puoi andare avanti mille miglia, mesi, anni, ma basterà girarti un attimo, abbassare per un solo secondo le difese e lasciarti vincere dal ricordo, per ritrovarlo lì, bello come sempre, con i suoi occhi appiccicati ai tuoi, con la sua mano che cerca di trattenerti, con il suo pizzetto e la sua barba di qualche giorno che ti irrita la pelle, con la sua bocca che viaggia sul tuo corpo, viaggia si, perchè l'amore conosce strani mezzi di trasporto.
Ti basterà quell'attimo per capire che non sei andata poi così lontano, che non hai fatto tanta strada.
basterà a farti risentire fragile e a ridarti l'affanno..."
Giulia Carcasi

  

 
 
 

Post N° 977

Post n°977 pubblicato il 19 Marzo 2007 da psike830

Poi alle sette di una qualunque domenica sera arriva un sms. Inaspettato. E mi regala un sorriso.
Niente di particolare, qualche parola buttata lì senza pensarci troppo, ma mi è venuta voglia di buttarmi, di sciogliere le corde che mi tengono legata a terra e fare un volo, anche piccolo, per vedere che aria tira lassù, in mezzo alle nuvole, scoprire che odore ha l'aria lontana dalle paure e dalle insicurezze, voglia di crederci, almeno un po'.
Perchè se non ci si prova non si può sapere se andrà o meno.

Ripenso alle chiacchierate con Gianluca, a quanto, in fondo, ogni storia d'amore si somigli, almeno nelle ferite che lascia quando finisce.

Come si fa a ricominciare? Ad entrare in una vita che per 24 anni è andata avanti senza di te senza di te? Da dove si comincia quando si vuole conoscere una persona?
E come si fa a farsi conoscere senza aver paura di essere sbagliati o di mostrare solo il lato peggiore di noi stessi?

Anche oggi son rimasta lì a calcolare ogni mossa, a pesare ogni parola, ad immaginare le possibili reazioni di una persona che non conosco affatto.
Chi mi credo di essere? Un indovino?
Non sarebbe più semplice non aspettare tre ore prima di rispondere ad un sms, ma farlo di getto, seguire l'istinto che, in casi come questo, non può certo portare ad una catastrofe?

Cos'ho al posto della testa e del cuore? Due calcolatori?

E poi, la verità, la verità vera, è che ci penso ancora, è che nessuno mi aveva mai fatta sentire in quel modo, nessuno era mai riuscito ad arrivare così a fondo senza nemmeno chiederlo, senza nemmeno accennare alla parola "amore", senza spaventarmi, senza farmi venir voglia di scappare, di iniziare a correre e non fermarmi più.
La verità è che la notte, quando si spengono le luci, il pensiero torna lì, in quella stanza semibuia e a quelle tende alle finestre e lo so che ci pensi anche tu perchè puntualmente arriva un tuo squillo ed è quella, forse, la parte di notte che preferisco, quell'attesa dopo lo squillo, quell'attesa di dubbio se arriverà anche un sms che non dirà niente di particolare, ma che farà capire più di quello che vorresti.
La verità è che quando è arrivato il momento di lottar eio mi son messa in disparte e non ti ho nemmeno chiesto di scegliere, credevo forse di non meritarti.

"avrei voluto incontrarti in un altro momento sai? Credo che questo non sia affatto quello giusto"

"avresti voluto incontrarmi prima?"

"no, tra qualche anno, forse, è successo troppo presto. Il problema è che lo so che da adesso in poi non farò altro che cercarti nelle altre storie, negli altri uomini,so che non farò altro che cercare di ritrovare quella sensazione...."

Quale sensazione?
Quella dell'aria che entra da quella finestra-indicandola- alle sei del mattino di giugno e non essere ancora stanca di te, mentre ti addormenti sul mio braccio -muovendolo- e mi respiri sul viso -sorridendo- e non vorrei mai svegliarti e non vorrei mai dormire e non vorrei mai andarmene -baciandolo- .
Sentirmi libera, davvero libera, solo qui, quando spengo la fiamma della candela e so che al buio ti vedrò ancora meglio e potrò capire le espressioni del tuo viso in base ai tuoi respiri.
La sensazione di essere arrivata a casa dopo un lungo viaggio, la sensazione di averti, come nessun'altra, lasciando la ragione e le paure a riposare lì, sul comodino e riprenderle solo poi, quando il sole spegnerà le stelle.

"...Giurami
che non mi hai mai mentito
e ingannami
farò finta di niente
ora che
di me più stima io non ho..."

"Beh...siamo proprio noi no?"



  

 
 
 

Post N° 976

Post n°976 pubblicato il 18 Marzo 2007 da psike830

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Certe volte si rimane semplicemente fermi perché si sa che qualsiasi mossa sarebbe quella sbagliata. Ogni più piccolo movimento potrebbe far saltare delicati equilibri conquistati a fatica in questi due anni di solitudine.
Nessun cenno di avvicinamento, solo un fortissimo interesse per quella porta laggiù, in fondo alla via..
"che c'è laggiù?"
"i bagni pubblici!"
"però...romantico! da noi il forno ha la stessa identica porta!"

E siam forse troppo ubriachi per ridere e continuare, io ho di nuovo fame e il tramezzino di prima sembra solo un ricordo.

"I Pink Floyd! E' stato il primo concerto a cui ho assistito quando avevo 12 anni!"

E pensare che questi 31 anni e mezzo non li dimostri affatto, quel pomeriggio in cui me l'hai detto nemmeno ci credevo e ridevo camminando verso il bar.

E' attrazione e potrebbe diventare qualcosa di più o non essere mai nient'altro.

Tu quanto sei disposto a rischiare?

 
 
 

Post N° 975

Post n°975 pubblicato il 18 Marzo 2007 da psike830

C'è che ti bacerei adesso, sotto casa, alle 5 e mezzo del mattino, col cielo che si scolora appena e lascia intravedere il giorno, mentre ti parlo di quello che mi mangerei tornando a casa ma in fondo ho solo fame di te, delle tue labbra morbide e dei tuoi occhi scuri. Ma non si può...
Non si può mentre lasci scivolare lo sguardo sulle mie gamde, non si può mentre al pub mi stringi appena un po' più forte e posi la mano sul ginocchio continuando aparlare e facendo finta di niente...non si può...chissà per quale strano motivo...
Perchè non si può giocare tra noi, bisognerebbe ricominciare tutto da capo, ricominciare a fidarsi e no, non si può... 

 
 
 

Post N° 974

Post n°974 pubblicato il 17 Marzo 2007 da psike830

Di preciso non so cosa vorrei,
magari
una spiaggia da lasciar passare tra le dita, granello dopo granello contando secondi e pensieri.
Un po' di sole tiepido per riscaldarmi il viso e le parole che non ho mai detto che si son congelate sotto l'armatura.
Perché non son stata capace di dirti quanto mi piace quando sorridi socchiudendo leggermente gli occhi e ormai non regge più la scusa che certe cose non si possono descrivere o spiegare, per condividerle basterebbe un gesto o uno sguardo invece di rimanere immobili a pesare i pro e i contro con la paura di sentirsi ridicoli.

Fragile e ingombrante, come un enorme vaso di cristallo dove nessuno mette fiori recisi da lasciar vivere in acqua ancora qualche giorno e poi buttare via.
Carnefice. Mentre fuori arriva un'altra primavera.

Chissà quand'è -e se- ci s'accorge d'esser vivi e di potersi muovere e ridere e urlare e correre, chissà se il cuore d'improvviso ritornerà a battere.

Sarei voluta rimanere lì, a guardare il sole rossarancione di un altro tramonto e le nuvole rosa per chissà quale gioco cromatico, fermarlo lì, a metà del suo morire e non perdere più nemmeno un minuto, nè averne altri, rimanere semplicemente sospesi, come un punto esclamativo che invecchia e curvandosi diventa interrogativo.
E' forse il tempo, allora, a portare domande?

.

.

.

.

"Ancora qui a domandarsi e a far finta di niente come se il tempo per noi non costasse l'uguale,
come se il tempo passato ed il tempo presente non avessero stessa amarezza di sale.
Tu non sai le domande, ma non risponderei per non strascinare parole in linguaggio d'azzardo;
eri bella, lo so, e che bella che sei; dicon tanto un silenzio e uno sguardo.
Se ci sono non so cosa sono e se vuoi, quel che sono o sarei, quel che sarò domani...
non parlare non dire più niente se puoi, lascia farlo ai tuoi occhi, alle mani.
Non andare... vai! Non restare... stai! Non parlare... parlami di te!
Tu lo sai, io lo so, quanto vanno disperse, trascinate dai giorni come piena di fiume
tante cose sembrate e credute diverse come un prato coperto a bitume.
Rimanere così, annaspare nel niente, custodire i ricordi, carezzare le età;
è uno stallo o un rifiuto crudele e incosciente del diritto alla felicità?
Se ci sei, cosa sei? Cosa pensi e perché? Non lo so, non lo sai; siamo qui o lontani?
Esser tutto, un momento, ma dentro di te. Aver tutto, ma non il domani.
Non andare... vai! Non restare... stai! Non parlare... parlami di te!
E siamo qui, spogli, in questa stagione che unisce tutto ciò che sta fermo, tutto ciò che si muove;
non so dire se nasce un periodo o finisce, se dal cielo ora piove o non piove..."
Francesco Guccini
-canzone delle domande consuete-

 
 
 

Post N° 973

Post n°973 pubblicato il 17 Marzo 2007 da psike830

Anche stanotte si son spente le luci e la gente è tornata a casa, gioia o tristezza che sia, ce la siamo portati fin dentro la porta di casa.
Se c'è una cosa che odio è perdere a biliardino, mi rovina tutta la serata, mi rende nervosa.
grrrrrrrr...sto diventando una pippa pure a biliardino...ormai son proprio da buttare!

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Post N° 972

Post n°972 pubblicato il 16 Marzo 2007 da psike830

Si parlava tra amici giorni fa.
L'argomento era '3 metri sopra il cielo' e 'ho voglia di te', alcuni di noi erano andati a vedere il film, altri no.
Ovviamente noi donne, che nel gruppo siamo in minoranza, esprimevano giudizi su Scamarcio.
La prima volta che ho visto Scamarcio in tv faceva una fiction su rai2, si chiamava "compagni di scuola" o qualcosa del genere, da subito mi è sembrato un viso rivisto.
Una sera ero a casa di Francesco e uscivo ancora con B., non so per quale strano motivo mi aveva chiesto di portare il film 3msc.
Play, inquadratura di Scamarcio:

Fra':"Cazzo...ci credo che ti piace quest'attore, è uguale al tipo con cui esci, a B.!"

Porca troia, è vero!
Scamarcio e B. si somigliano, magari non hanno gli stessi addominali, ma secondo me il caro Riccardino non è bravo quanto B. a letto.

Insomma l'altro giorno eravamo lì a parlare di Scamarcio e V. se ne esce con
"non me dì che te piacerebbe uscì co' Scamarcio perchè la sera del compleanno tuo B. me lo sono guardato per bene, oltre a somigliargli è pure più bono!"
"cazzo fai troia? mi spizzi 'l'homo'? zozza!Comunque...quand'è che lo guardavi? Prima o dopo che gli ho infilato la lingua in bocca?"
Ovviamente l'ho detto in maniera amichevole, ma mi son tagliata in due dalle risate.
Le mie amiche mi invidiano per la storia con B., questa è bella.
Non so se l'ho mai raccontata, ma la sera del primo vero bacio tra me e B. eravamo in una discoteca piena di gente(sulle 2mila, 2mila e 500 persone), io stavo per andarmene quando ho visto che è entrato lui e allora son rimasta. Sono andata da D. a dirle che c'era B. e lei non mi ascoltava per niente, mi ha solo detto "ho visto un tipo troppo carino, tu và da B., ci vediamo dopo, devo assolutamente conoscerlo"
Indovinate un po' dove ci siamo rincontrate io e D.?
Proprio davanti a B.

Ma come ho fatto a lasciarmi scappare un uomo così?
Così bastardo e attraente, così volubile che quasi ogni notte si trovava casualmente in un letto diverso...mi ha regalato anche dei fiori per farsi perdonare di essersi dimenticato del mio compleanno...
Poverino...l'ho fatto perfino piangere...che stronza che sono....

immagineEcco...in questo fermoimmagine si somigliano davvero molto...
Azz...però...se ci ripenso....

 
 
 

Post N° 971

Post n°971 pubblicato il 16 Marzo 2007 da psike830

In 4° liceo sono stata in gita in Sicilia. Ero in camera con le "peggiori" della mia classe: le 'tossiche'.
il secondo giorno mi hanno fatto fumare nonsocosa, nonsoquanto e ad un certo punto mi son trovata sulle scale che portavano sulla spiaggetta privata dell'albergo. Muovevo i piedi come se stessi scendendo, ma in realtà ero ferma, tanto che dopo un po' un mio compagno di classe mi raggiunge e mi dice "sono almeno 5 minuti che ti guardo, ma si può sapere che cazzo stai facendo?"
E io ero ancora convinta di scendere le scale...(questo è il link dell'albergo)

Ecco...adesso è così che mi sento.
Muovo i piedi per scendere le scale ma in realtà sono ferma e, datemi retta, senza l'effetto sballo ci si sente parecchio idioti.

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Post N° 970

Post n°970 pubblicato il 15 Marzo 2007 da psike830

Certe volte me ne rimango sul terrazzo a guardare il cielo scolorire, sporcando l'aria di fumo e cantando una qualsiasi canzone triste.
Sto lì, semplicemente, a lasciar passare il tempo, me lo lascio scivolare addosso insieme alla luce di un sole che come ogni giorno muore.
Lo so che forse c'è qualcosa di meglio da fare che star seduti ad aspettare, ma sinceramente non mi viene in mente.
Che poi...aspettare che?

Agire d'istinto non è mai stato nel mio carattere, ho sempre troppa paura di disturbare, di essere "d'impiccio", provo anche a non respirare a volte, per non rubare l'aria agli altri, ma non mi riesce bene.
Te lo vorrei chiedere sai? Non d'amarmi, amarmi, per una come me, sarebbe anche troppo, ma di guardarmi meglio, di provare a vedere cosa c'è sotto.
Son come un gratta&vinci io, potresti anche essere fortunato e fare il colpaccio, non doverti più preoccupare del gel sui capelli e della camicia stirata, mi piaci anche così, spettinato e stropicciato, sembri più accessibile a dire il vero.
C'è che stavolta ho davvero voglia di ricominciare, dimenticare tutto e fare "un salto dove l'acqua è più blu" so nuotare bene sai? 8 anni di nuoto a livello agonistico, non dico mica bugie. 

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Post N° 969

Post n°969 pubblicato il 15 Marzo 2007 da psike830

E nel palmo della mano mille stelline argentate da tirare in aria e far cadere a terra, mille desideri da esprimere, mille possibilità.

immagineNessun amore da favola per me, nessun principe azzurro su un cavallo bianco, nessuno è venuto a salvarmi .
Ho dovuto fare tutto da me: raccogliere i pezzi e ricucirli continuando a sperare in qualcosa di migliore, in qualcosa di anche lontanamente bello.
Le porte chiuse in faccia non sono proprio quello che definirei romantico.
 

Che poi lo so che è colpa mia
chi è abituato a camminare nella tempesta
non si fida certo del buon tempo
ha bisogno delle difficoltà per sentirsi vivo.

Per tutte le volte che credevo d'aver trovato e invece stavo solo, ancora, perdendo qualcosa.
Per le volte in cui ho creduto di potermi fermare e invece, poi, ho dovuto correre più veloce di prima.
Per tutte le volte che ho parlato tacendo e ho usato le parole per dire tutto tranne quello che volevo dire.

Per le bugie a cui ho creduto e per tutte quelle che ho detto, per chi se n'è andato senza tornare, per chi continua a fare il pendolare nelle vite altrui senza accorgersi di quello che vuol dire.

Per quella tenda che continuerà ad agitarsi all'aria di primavera e per quel letto che forse non ci vedrà più amanti e complici, per le scale a chiocciola e le candele accese, per tutte le voglie soddisfatte e da soddisfare.

Per le prime volte di ogni cosa, per l'ultimo bacio dato e ricevuto, per l'ultima carezza e l'ultimo dito che è scivolato giù da una guancia ancora calda.

Per tutte le bastardate che ho fatto, le volte che ho tradito e per la classe con cui portavo le corna, per quelle scale buie in cui me l'hai confidato, per i sospetti che hai avuto e che nessuno ha mai confermato, per i vuoti che hai lasciato e per quelli che invece, in te, son riuscita a colmare, per la finestra del castello da cui guardavo le stelle e il blu violaceo di un cielo d'ottobre.

Per i giorni tristi di sole e allegri di neve.

Perchè questi occhi azzurri non sono ancora stanchi di guardare e di cercare.

Per me.

Un'altra primavera.

Che forse passerà come tutte le altre.
Che forse servirà a costruire qualcosa e a non essere quasi trasparenti agli occhi del mondo:


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Post N° 968

Post n°968 pubblicato il 14 Marzo 2007 da psike830

immagineMagari non lo sai che c'è di più in quello che non dico
che in quello che dico.
Le parole non hanno certo la stessa valenza dei gesti.
Certe volte basta solo esserci: star lì e respirare, senza parlare.
Mi piacciono i silenzi
perchè racchiudono tutto il mondo che non si può spiegare,
tutto il sensoriale e l'emozionale.

Però lo so
che certe volte
sarebbe meglio parlare.
Ma io non son capace.


 
 
 

Post N° 967

Post n°967 pubblicato il 14 Marzo 2007 da psike830

SSSSSSSSShhhhh

Non so perché la gente ha tutto questo bisogno di parlare.
Mi capita spesso di rimanere in silenzio ad osservare, a cercare di capire, di trarre insegnamento anche dalle piccole cose, dai movimenti e dalle reazioni degli altri. Non so se è perché non ho molto da dire (ma non credo visto quanto scrivo qui) o perché, semplicemente non mi piace raccontarmi a voce.
Forse dipende dal fatto che vivo in una famiglia dove le persone non sanno ascoltare e credono di sapere già tutto, di avere già le risposte prima ancora di porre domande e allora ho imparato a stare zitta. Istinto di sopravvivenza.
Se qualcuno mi vede in un angolo ad osservare pensa che io abbia qualcosa che non va, stasera non hanno fatto altro che chiedermi "hai sonno?" "stai male?" "sei stanca?".
Non ho niente, sto semplicemente in silenzio e invece di dire puttanate, cari parenti miei, dovreste imparare anche voi a chiudere un po' la bocca e ad osservare ed ascoltare, non è semplice, lo so, ma provateci, magari qualcosa riuscirà ad entrarvi nella zucca.

 

 
 
 

JO

perché forse più bello che descrivere una grand’amicizia, è averne una.

 

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"...perchè le canzoni non ti tradiscono.
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le trovi sempre lì,
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Intatte.
Non importa se cambierà chi le ha cantate.
Se volete sapere la mia,
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