Creato da hubbel il 03/12/2007
Quello strano senso di alienazione

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La generosità di berl.m i ricorda l'alcolizzato che...
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In mezz'ora

Post n°442 pubblicato il 10 Novembre 2010 da hubbel
 

Non inganni il titolo minimalista: In mezz'ora non è un semplice programma di interviste d'attualità dalla durata di 30 minuti. Sarebbe più corretto, infatti, intitolare la trasmissione Lucia Annunziata show, data la pervicace volontà dell' ex presidente Rai di trasformare l'appuntamento domenicale di raitre in un incontro di box con l'ospite di turno. Del resto è lo stesso format a prevederlo: un unico ospite a puntata chiamato a difendersi dagli assalti della giornalista campana. Ed è così che, tra primi piani alternati dei due contendenti, domande più o meno ficcanti e risposte via via più salaci degli intervistati, i protagonisti (e, talvolta, gli stessi spettatori) arrivano a fine corsa fiaccati nel corpo e nella psiche. Una battaglia è una battaglia. Ci si sorprende a volte a fare il tifo per il povero intervistato, chiunque egli sia (a me è capitato perfino con La Russa). Difficile, anche da casa, riuscire a mantenere la calma quando al ventinovesimo minuto la conduttrice, incespicando nella lingua italiana col suo lieve accento napoletano, ripete per l'ennesima volta la stessa domanda. Eh si, perchè se sei ospite dell'Annunziata conviene attenerti ad una regola base: dille subito quello che lei vuole sentirsi dire altrimenti saranno 30 minuti di inferno.

 
 
 

Quello schizoide di Berlusconi

Post n°441 pubblicato il 13 Aprile 2010 da hubbel
 

Giorgio Napolitano, Presidente della Repubblica italiana, ha detto a proposito di Berlusconi: "Se non si trattasse del presidente del Consiglio ma di una qualunque altra persona dovrei dire che siamo in presenza di un bugiardo che dice una cosa al mattino e fa l'opposto la sera oppure d'una persona dissociata e afflitta da disturbi schizoidi".

La domanda allora è questa: possiamo permetterci uno schizoide a guidare l'Italia per i prossimi tre anni?



 
 
 

La dignità perduta di Paolo Garimberti

Post n°440 pubblicato il 26 Marzo 2010 da hubbel
 

Paolo Garimberti, attuale presidente della Rai tv, è stato sicuramente un giornalista con la schiena diritta. Viene da chiedersi, però, che fine abbia fatto questa sua schiena dritta una volta entrato in Viale Mazzini. Sotto la sua Presidenza si è consumato quello che, quasi certamente, può definirsi come il peggiore scandalo della storia della televisione italiana: abbiamo avuto la prova provata (grazie alle intercettazioni pubblicate da tutti i giornali) che alla Rai comandano uomini che prendono ordini direttamente da Silvio Berlusconi che, nel frattempo, è anche capo di mediaset, cioè principiale concorrente della Rai. Addirittura Berlusconi chiama più volte al giorno il Direttore generale della Rai Mauro Masi per chiedergli di chiudere le trasmissioni a lui sgradite. E' normale tutto questo? Che ne pensa Garimberti? In quale Paese sarebbe possibile questa situazione? Forse nell'Unione Sovietica dove Garimberti è stato per lungo tempo inviato?

E' inaccettabile tutto questo schifo di fronte al quale il silenzio di Garimberti grida vendetta davanti a Dio e agli uomini. Davvero Garimberti non si rende conto che le decisioni portate da Masi all'attenzione del Consiglio di Amministrazione della Rai sono in realtà frutto delle imposizioni del Presidente del Consiglio? Per quanto tempo ancora Garimberti intende sopportare tutto questo? Non intendo dire che dovrebbe dimettersi, ma almeno battere un colpo tanto per dimostrare di esistere...Farei appello, caro Garimberti, alla tua dignità, ma forse ti sto chiedendo troppo. Allora facciamo così: pensa alla dignità della Rai!

 
 
 

La vigliaccheria di Gianfranco Fini

Post n°439 pubblicato il 23 Marzo 2010 da hubbel
 

Prima o poi bisognerà parlarne. Prima o poi si dovrà finalmente affrontare l'argomento della pavidità estrema e del fastidioso opportunismo che hanno consentito negli ultimi 15 anni la scalata al potere di Silvio Berlusconi e del suo conflitto di interessi. Parlo soprattutto della pusillanimità dell'attuale presidente della Camera dei deputati Gianfranco Fini che, prima mosso dalla necessità di uscire dalle <<Fogne>> del post-fascismo e poi condizionato dalla potenza di fuoco della macchina televisiva del Cavaliere, ha accettato di unire il suo destino a quello di Berlusconi. Se siamo scivolati così in basso con un Capo del governo che ormai non cerca neanche più di nascondere le illegalità che commette ai danni della nazione è anche, o forse soprattutto, per colpa di Fini. Si vede lontano un miglio che i due non si sopportano: in particolare trasuda da ogni dichiarazione recente di Fini un disprezzo totale per l'idea di <<Politica>> e di destra portata avanti da anni da parte di Berlusconi. Del resto le occasioni di scontro negli ultimi mesi si sono fatte particolarmente numerose. Allora cosa aspetta Fini a prendere il toro per le corna? Ad allontanarsi da Berlusconi una volta per tutte? Gli manca una cosa essenziale: il coraggio.

 
 
 

D'Alema e l'audacia dell'inciucio

Post n°438 pubblicato il 21 Dicembre 2009 da hubbel
 

Che cosa significa dialogare con Berlusconi, come vorrebbe il redivivo Massimo D'Alema? Significa una cosa molto semplice, a mio avviso: la fine della sinistra. Che l'onorevole D'Alema si prefigga questo obiettivo non mi sorprende: lavora per questo scopo da anni. Che, però, debba trascinarsi appresso tutto il Pd e compagnia cantante mi sembra troppo. E poi, siamo seri, come si fa a pronunciare una frase come "A volte l'inciucio fa bene"? Ma fa bene a chi? A te, forse...

La verità è che l'inciucio rappresenterebbe la resa finale a Berlusconi non solo della sinistra in questo Paese, ma dell'idea stessa di opposizione. Dell'idea, cioè, che possa esistere un diverso modo di governare, di parlare con gli elettori, di fare politica insomma che non sia il cosiddetto "Berlusconismo". La sinistra che collabora (più o meno esplicitamente) per garantire l'immunità a Berlusconi, affondando così definitivamente quel che resta dello Stato di diritto, è qualcosa di più di una sconfitta: è la fine della speranza. Significa che Berlusconi ha vinto su tutta la linea, l'unico modo per sopravvivere è piegarsi, soccombere facendo finta di fare un "Compromesso per il bene del Paese", quando invece l'unica cosa di cui il Paese avrebbe veramente bisogno è liberarsi una volta per tutte del governo di Silvio Berlusconi e del suo asfissiante conflitto di interessi.

Obama ha titolato il suo libro più famoso (quello con cui si è fatto conoscere agli americani) "L'audacia della speranza", a noi la speranza è completamente preclusa: al massimo possiamo avere "L'audacia dell'incucio", che mi sembra un bell'ossimoro.

 
 
 
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