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publicato su "il punto", giornale dell'associazione "Misteri e Tradizioni", per la sagra dei misteri 2011

Post n°181 pubblicato il 20 Giugno 2011 da dibiasef

Ci siamo!

Arriva il Corpus Domini, il giorno della “Sagra dei Misteri”. Per ogni campobassano è un giorno magico, un giorno che ha una notte speciale. La notte che precede il giorno del Corpus Domini, dura un anno. Sissignori: un anno! Un campobassano non aspetta il Corpus Domini da Pasqua, dal Primo Maggio, aspetta il Corpus Domini dalla sera del Corpus Domini dell’anno prima. Viviamo solo per il Corpus Domini? Può darsi!

Ognuno di noi serba nel cuore ricordi belli del Corpus Domini, ricordi che si perdono nella notte dei tempi della propria memoria. Ricordi che si mescolano, si uniscono, si intersecano magicamente tra di loro, fondendosi in un unico ricordo: I MISTERI!

Esperti di marketing dovrebbero impallidire dinanzi alle macchine del Di Zinno, macchine che rappresentano una comunicazione immediata e diretta, recepibilissima da tutti. È difficile pensare come, nel 1700, si potesse essere tanto immediati nel comunicare, nel rendere vivibile A TUTTI un messaggio artistico. Il Di Zinno ci riuscì splendidamente. Riuscì a far assistere a tutti: nobili, notabili, ma soprattutto semplici persone del popolo, ad uno spettacolo unico. Riuscì ad interpretare ed a rendere visibile quello che sino allora si era solo letto, ma soprattutto sentito leggere! Le scene della Bibbia, con il Di Zinno, diventarono realtà. Ai campobassani, nel corso dei secoli, non è sembrato vero di poter toccare quasi con mano, le scene del più importante dei libri del cristianesimo. I “Misteri” sono serviti e rendere le Scritture più umane, più vicine all’immensa ignoranza che attanagliava quei periodi, ma sono serviti, soprattutto, a rendere quelle scene rappresentate sulle “macchine” non come scene bibliche, ma come scene di vita campobassana.

Nei ricordi da bambino mi ritorna in mente mia nonna che recitava il Rosario: “Nel primo mistero Gaudioso”…MISTERO, diceva MISTERO, come era giusto dire. Mentre, in famiglia quando si parlava delle macchine del Di Zinno si diceva “l’ musterie” non erano la stessa cosa, nemmeno a livello letterale. Questa è stata la grande forza dei MISTERI, nel corso degli anni.

“…m’ par'n Sant Rocc e u cacciuniell” sembrano San Rocco ed il cagnolino...due persone che non si separavano mai. “t’ pozza uardà quill sott Sant Michel”Possa assisterti quello che sta sotto San Michele…non proprio di buon augurio, visto che si augura che possa essere assistiti...dal diavolo...

Tutte frasi che nella tradizione, rigorosamente orale, nel corso dei secoli, sono diventate l’ossatura della comunicazione, scarna e povera, del popolo campobassano.

Questo intersecarsi di tradizione, religione, festa di ogni tipo, rende “magica” la giornata della sfilata dei misteri. La giornata del Corpus Domini è sempre una giornata molto particolare. Abbiamo sicuramente una certezza: verso le 15,15; 15,30…pioverà! Succede ogni anno, ogni anno c’è la “benedizione” della giornata del Corpus Domini.

Nella “cultura” campobassana, il Corpus Domini DEVE necessariamente collimare con la “spasa” delle bancarelle. Anche loro, le bancarelle, hanno un aspetto importante nella storia del Corpus Domini. Le bancarelle hanno rappresentato per secoli il “Postalmarket” o il “Mediashopping” dei campobassani. Attese per mesi dai campobassani, alla ricerca di affari e/o leccornie e squisitezze per i bambini di ogni età. Le bancarelle per secoli hanno rappresentato la finestra sul mondo, soprattutto per le donne, delle “novità”, delle occasioni…chissà quanti servizi di piatti e/o bicchieri sono finiti nelle case delle “zite” dopo essere passate dalle bancarelle di Corpus Domini.

Una folla enorme, immane, si riversa in quella giornata per le strade di Campobasso, una varietà etnica riscontrabile solo nelle grandi megalopoli, ci viene a trovare in casa. Un aspetto antropologico unico. In questa giornata (magica) del Corpus Domini, ci svestiamo del fardello di piccola città di provincia, e dell’entroterra, per diventare il polo di attrazione di mezza Italia, una sensazione bellissima, che vorremmo, però, non fosse solo legata a questa giornata. Sarebbe bello, come campobassani, ma soprattutto come molisani, se riuscissimo ad utilizzare il Corpus Domini come veicolo di promozione del territorio. Perché no? Farci conoscere al mondo intero come la città “de l’ musterie”!

Franco di Biase

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