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..geometria

Post n°191 pubblicato il 10 Settembre 2012 da dibiasef

Mi è venuto da pensare: similitudini tra parallelismo e parallelepipedo…..ho mangiato pesante!

Nel linguaggio comune, quello di….come mangi…il parallelismo, oltre che geometricamente, è tenuto in considerazione anche e soprattutto a lessico comune.

Il parallelepipedo…no! È solo un figura geometrica e neanche i geometri, le persone più vicine alla geometria che conosco, nominano spesso il parallelepipedo. Potremmo dire: parallelismo come sintonia…parallelepipedo come “un cavolo a merenda”? Penso di si!

 Capita usualmente di trovare dei parallelismi, soprattutto in questa epoca di nuovi fermenti politici. Parallelismi di convinzione che sino a l’altro ieri nessuno pensava potessero esistere. Sino a qualche tempo fa, per esempio, mai si sarebbe immaginato che Bersani e Casini si parlassero (parallelepipedo) adesso, invece, a livello nazionale sembra che un giorno si ed un altro no, ma anche un poco di più o di meno, facciano del parallelismo. Bersani e Casini, potrebbero parlare, quindi potremmo parlare di parallelismo.

Un parallelismo, invece, che ritenevamo ben consolidato, era quello tra pd ed idv. I rapporti si sono incrinati non poco con il governo Monti, facendo, così sfociare il parallelismo in un parallelepipedo, anche se, secondo me, ad orologeria. Nel senso che spero si torni al parallelismo in occasione delle politiche del 2013. Mi augurerei una cosa del genere, ne guadagneremmo tutti.

Questi, grosso modo, i parallelismi ed i parallelepipedi nazionali. Mi preme sottolineare che il “parallelismo” tra Bersani e Casini potrebbe non essere eccessivamente scandaloso a livello nazionale, visto il periodo “decantativo” avuto da Casini nei confronti del centro-destra storico. Quel centro-destra che pur non volendo, viene assimilato a Berlusconi. Berlusconi a livello centrale e Iorio a livello locale, trattasi, ovviamente di parallelismo.

 E questo è un primo parallelepipedo. Differenza di politica tra nazionale e regionale!!

Di Pietro, sappiamo, si è tirato fuori dal centro-sinistra con il pd, stante il sostegno, con attuali crisi di ripensamento, al governo Monti. Quindi, come dicevo, pd ed idv hanno a livello centrale un parallelepipedo ad orologeria, ma…in Molise? In Molise il parallalepipedo tra pd ed idv c’è qualcuno che vuole farlo nascere, visto che alle ultime elezioni c’era parallelismo. Adesso si cerca il parallelepipedo.

Ricapitolando: siamo capaci di fare tutto ed il contrario di tutto in Molise. Leggiamo qualche notiziuola da Roma e la trasformiamo in politica (in)fusa. Fondendo, così, tra di loro parallelismi e parallelepipedi trasformando, in pratica smarcando gli elettori, inducendoli alla più completa e confusionaria politica.

Penso sia il caso che si mettano in chiaro le cose: Il responsabile regionale dell’udc parla di parallelepipedo con il pd, il segretario provinciale di Isernia di fli parla di terzo polo, quindi parallelepipedo….io sento parlare di parallelismo possibile e fattibile…come si calcola la bisettrice di un ottusangolo? Ve lo farò sapere, dopo aver chiamato la “Gialapas”, spero di trovare la soluzione prima che sia troppo tardi e Iorio abbia rivinto le elezioni!

Saluti “geometrici”

Franco di Biase (dibiasefranco@yahoo.it)

 
 
 

riflessioni di siccita

Post n°190 pubblicato il 05 Settembre 2012 da dibiasef

Un annata mai (quasi) vista prima per una siccità da record, mi è venuto da pensare dopo interventi sulla raccolta del pomodoro in quest’estate arsa da Caligola, Caronte,  ecc.

Questa è stata l’estate 2012. Perdita medie dei raccolt i, secondo il prodotto, che variano dal 20 – 30%, sino al 50% di prodotto raccolto in meno.

Il Molise non si discosta da questi dati, forse li supera. Ed è proprio su questi dati che dobbiamo confrontarci. Proprio su questi dati ragionare.

Il calo della produzione agricola, dovuto alla stagione eccessivamente secca, noi molisani siamo stati capaci di affiancarlo, negli anni precedenti,  ad una gestione ancora tutta da capire, per esempio, della cantina cooperativa Valbiferno, con il relativo conservificio.

Aziende di trasformazione di prodotti agricoli che invece di dar impulso allo sviluppo locale, sono state gestite a fini elettoralistici o date in gestione a chi fu definito il “Marchionne del Molise”!

Auspico un risveglio delle capacità amministrative in questa regione, al fine di mettere in condizione gli operatori del settore agricolo di superare una stagione tanto dura come questa del 2012. Auspico che la giunta regionale non si faccia trasportare dalle prossime elezioni, ma non usi le proprie competenze per fare la campagna elettorale, ma per essere vicina agli agricoltori molisani.

Franco di Biase

Partito Democratico, Forum nazionale agricoltura

 
 
 

riflessioni

Post n°189 pubblicato il 29 Agosto 2012 da dibiasef

Seguo con apprensione e preoccupazione l’evolversi della doppia partita lavoro/territorio. Una ricaduta occupazionale sul territorio molisano senza precedenti. In caso di conclusione non positiva delle questioni dello Zuccherificio e della Solagrital questo succederebbe in Molise.

Si avviano alla conclusione due “storie” nate bene. Nate negli anni passati per portare occupazione e sviluppo in una terra che ne aveva bisogno. ERANO nate bene, sono state accudite e fatte crescere con malvagità, cattiveria e clientelismo. Due pilastri dell’economia, non solo agricola della nostra regione che nel corso degli anni hanno visto la terra sgretolarsi sotto le fondamenta. E mentre le fondamenta di questi due importanti aziende sprofondavano, i governi regionali, soprattutto degli ultimi undici anni, non facevano altro che pompare pubblico denaro nella gestione di (anche) queste due aziende. Anni passati ad attappare buchi, mai a cercare di far crescere le aziende in questione in maniera organica.

Auspico un nuovo corso nella gestione delle due fabbriche. Mi impegno come componente del forum nazionale del Partito Democratico, a far uscire dal Molise la problematica economica di queste due aziende. Una problematica che investe oltre 1500 posti di lavoro in Molise, tra diretti ed indotto. Una problematica che poteva, ma anche doveva essere risolta in maniera diversa.

Franco di Biase

 
 
 

Zuccherificio del Molise

Post n°188 pubblicato il 17 Luglio 2012 da dibiasef

Mi auguro che finisca tutto per il meglio per quanto riguardo lo Zuccherificio del Molise.

Mi auguro che il concordato abbia un ottimo successo, che la "newco" decolli in maniera precisa e puntuale e che, di conseguenza, tutti i lavoratori, veramente TUTTI i lavoratori, possano dormire sonni tranquilli, da un punto di vista occupazionale.

Per lavoratori, però, io intendo TUTTI. Sia quelli dello zuccherificio, sia gli agricoltori, ma tutto l'indotto che ruota intorno allo Zuccherificio.

Nel frattempo: non sarebbe il caso che l’ente regione, tramite gli assessorati all’agricoltura, ed alla programmazione economica inizi a stendere un piano di sviluppo per far ritornare le bietole nei nostri campi?

Lo zuccherificio nacque oltre trenta anni fa, anche con questo scopo: garantire il conferimento di prodotto agli agricoltori, facendo, di fatto, sorgere quella che, adesso, è definita FILIERA CORTA. Allo stato attuale delle cose con tre soli zuccherifici in Italia, sarebbe proprio il caso che ci si soffermasse sulla necessità di far ridecollare la coltivazione della bietola in Molise!

Questo allo scopo di dare una certezza di reddito agli agricoltori che avrebbero la possibilità di conferire il prodotto allo zuccherificio utilizzando i trattori e non i tir che arrivano da centinaia di chilometri, con evidenti aggravi di costi, per tutti, agricoltori e Zuccherificio!

La sopravvivenza dello zuccherificio del Molise consisterà ANCHE nell’avere la possibilità di approvvigionarsi di “materia prima” in maniera economica e veloce.

Spero ci si muova prima che qualche (avventuroso) acquirente  propini delle proposte che poi, scopriremo amaramente, destinate solo all’acquisizione delle quote saccarifere, vedendo sparire, in questo modo, altri posti di lavoro, diretti e dell’indotto, all’interno del nostro Molise!

Buon si, ma fess no…speriamo!

Franco di Biase (PARTITO DEMOCRATITO Forum nazionale agricoltura)

 
 
 

mulini, mulini, mulini...mulini soltanto mulini....

Post n°187 pubblicato il 04 Luglio 2012 da dibiasef

Giornata di letizia, per lo convento e li frati tutti…Cimabue, Cimabue, fai una cosa……solo i cinquantenni ricordano questa pubblicità…l’uvamaro…..

Non volendo cercare il Cimabue molisano, ma le “due” cose, almeno ieri, ci sono state. Anzi  ieri, tre Luglio dell’anno domini 2012, di cose ce ne sono state tre...allora Cimabue non c’entra..

In primis (ordine temporale): il (tentativo) di cerimonia dell’accensione dei forni allo zuccherificio del Molise.

L’accensione dei forni rappresenta l’inizio della campagna saccarifera, il motivo di esistere, se vogliamo, dello zuccherificio stesso. Ieri la cerimonia è stato solo un tentativo di “vita sociale” che lo zuccherificio offre ogni anno…in verità effettuavano anche la befana per i figli dei dipendenti. Dico effettuavano perché non ho notizie sulla continuazione della festa…spero continuino a festeggiare la befana, anche se, oramai, data li situazione economica dello zuccherificio, e data la (QUASI) assenza di turn over, dipendenti giovani che abbiano figli in età “befanile”, penso ce ne siano pochi…a meno che non siano figli di seconde nozze…tutt po’ ess…

Ritornando a bomba: la cerimonia (passarella per i politici regionali) è stata “sabotata” da bieticoltori che ancora non riscuotono il dovuto per il conferimento delle bietole della campagna saccarifera 2011…ieri è partita quella del 2012. Quindi bieticoltori GIUSTAMENTE arrabbiati, che hanno manifestato GIUSTAMENTE, contro la dirigenza, il ghota, dello zuccherificio e della politica molisana. Si ricorda che erano presenti assessori e consiglieri regionali, oltre al padrone di casa, il presidente dello zuccherificio. Ah, il presidente ha riferito (nel senso che ha riportato quanto assicurato dal commissario dr. Alfieri) che entro pochissimi giorni saranno liquidati i bieticoltori. Viene da dire: il dr Altieri, come mai non è stato chiamato prima? Giusto per non creare panico. Come mai non sono stati presi provvedimenti in questi dieci anni che separano il 2012, dalla prima ingiunzione di chiusura dello stabilimento da parte dell’Unione Europea? In Molise si è scelto di tenerlo aperto, pagando una tassa per ogni tonnellata di zucchero che si produceva..in Molise...come mai industrialmente non si è cercato, in DODICI ANNI, di porre dei rimedi gestionali a questa sovrattassa? Come mai in dodici anni, si è portato il deficit dello zuccherificio ad ottanta milioni di euro? Come mai in dodici anni la trafila corta dello zuccherificio, il vero motivo della nascita dello zuccherificio, è stata travista, portando il seminato di bietole a soli duecento ettari? Facendo, però, aumentare il costo della materia prima in maniera assurda…visto che in Italia niente viaggia per ferrovia, ma tutto su gomma. E proprio lo zuccherificio potrebbe usare la ferrovia, vista la vicinanza della stazione ferroviaria di Guglionesi…forse allora fu concepita la costruzione in quel posto anche per questo, ma ….la Fiat produce camion e cassa integrazione…aiutiamo la Fiat…..

Allora: rivolta (giusta) dei bieticoltori, e in mattinata manifestazione degli operai forestali.

In Molise ancora non parte il servizio antincendio. Il Presidente Iorio ha assicurato che 85 dei 100 operai forestali passeranno sotto l’egida della protezione civile…iamec  chian….la legge è ancora una proposta e sta seguendo l’iter in Senato. Quindi, allo stato attuale, o parte l’anticendio con fondi regionali, oppure i lavoratori forestali passeranno altri giorni, o mesi, ad aspettare che succeda qualcosa.

Ma: come si fa a far partire il servizio antincendio se non ci sono soldi, e se la legge che assegnerebbe i forestali alla protezione civile, ancora non è legge?

Altro problema da dipanare in giornata.

Lasciate le problematiche della giornata al resoconto giornalistico dei telegiornali...prendiamoci il meritato riposo.

E quale migliore posto concilia il riposo di una bella e ridente radura in riva al fiume? Secondo me: NESSUNO!!

Detto fatto, ma era già tutto pronto ed organizzato, e ci vediamo alle 18,30!!

Giorni febbrili di telefonate ed organizzazione, giorni febbrili senza l’ausilio delle segreterie di partito, giorni febbrili per mettere in moto la DEMOCRAZIA CAMMELLATA!!

Una volte esistevano le truppe cammellate, persone che si offrivano per partecipare ai vari comizi. Dette truppe erano spostate da comune a comune, quindi sempre (magari) le stesse persone che alzavano la bandiera del politico di turno.

Ieri sera no! Non c’erano solo le truppe cammellate, c’era la DEMOCRAZIA CAMMELLATA, cioè tutto l’insieme del governo che da undici anni amministra questa regione, che si è riunito per sentire cosa avesse da dire chi li aveva convocati.

La democrazia cammellata è pericolosa, tramite la democrazia cammellata si delega tutto ed ancora di più della nostra vita a chi governa, rendiamoci partecipi di un sana discussione politica. Le prove di forza di democrazia cammellata poco hanno a che fare con la democrazia, quella vera!

Salutissimi, sinceri e non cammellati!

Franco di Biase

 

 
 
 

pubblicato su "il punto" il giornale della sagra dei misteri a Campobasso

Post n°186 pubblicato il 06 Giugno 2012 da dibiasef

Anche se il termosifone è ancora acceso (24 aprile) è arrivata la telefonata di Giovanni Teberino: “ti va di scrivere qualcosa…”…eccomi!

Non sapendo da che parte iniziare, sono andato al museo dei misteri per…cercare ispirazione. Sono rimasto basito dinanzi ad un manifesto della sagra dei misteri degli anni quaranta. Un pezzo di storia, oramai! Nel leggere quel manifesto mi è saltato in mente, quasi automaticamente, un paragone con quei tempi, ed i nostri. Quel manifesto voleva, ma doveva, pubblicizzare la sagra dei misteri per i campobassani, e per qualche abitante della provincia che capitava in città magari per un mercato, ma dovevano anche essere in grado di leggere, l’analfabetismo allora era alto. Chi lo leggeva, probabilmente, conosceva la sagra dei misteri, ma ignorava, poteva ignorare, tantissime altre sagre e feste del nostro Molise.

Adesso si inalbera qualcuno: ma come scriviamo sul giornale della sagra dei misteri e parliamo, magari, di una corsa dei carri, della n’docciata di Agnone, della faglia di Oratino, dei carri di sant’Anna a Jelsi, di quelli di San Pardo a Larino…e perché no?

Ognuna di loro, almeno idealmente, ha un manifesto degli anni quaranta ben conservato, e “quel” manifesto, alle volte, rappresenta l’unico e solo mezzo di diffusione dell’evento….ancora oggi!  Sicuramente nel corso degli anni sono stati realizzati altri ed anche più bei manifesti, ma il “mezzo di diffusione” non è sempre cresciuto.

All’interno del museo dei misteri, museo che funziona per opera volontaria di Giovanni, ma di tutta la famiglia Teberino, si respira un’aria di voler fare, di voler vedere e far vedere. Quell’aria che poi si concretizza come il preciso funzionamento di un orologio la giornata del Corpus Domini. Io penso che non sia più sufficiente affidarsi al volontariato di qualcuno per far sopravvivere le tradizioni di tutti.

Se ci fosse un’organizzazione a monte, un organizzazione che fosse capace di catturare, racchiudere, organizzare e gestire tutte le peculiarità dei singoli eventi nelle nostra regione saremmo molto più contenti e felici. In pratica se ci fosse una specie di agenzia regionale che sovrintendesse all’opera di diffusione dell’immagine della nostra regione, si potrebbero occupare anche gli alberghi di Termoli, ed Isernia durante la sagra dei misteri, come quelli di Campobasso e Larino per la Sagra del Pesce…ecc, ecc.

 Dovremmo essere capaci di svestirci del campanilismo che ci assilla e metterci tutti insieme a lavorare per la diffusione della cultura molisana. Questa è la cultura che ci contraddistingue e che vale la pena di esportare. Una cultura fatta di feste e sagre nelle piazze e nelle strade dei nostri centri storici, centri che non hanno niente da invidiare a più blasonati comuni.

Questo mi è venuto da pensare visitando il Museo dei Misteri. È grave?

Franco di Biase

 

 
 
 

Parabola, non quella di sky!

Post n°185 pubblicato il 04 Giugno 2012 da dibiasef

In quel tempo non sapendo come esprimerci, si iniziò a miscelare tutto con tutto, e ne nacque una nuova lingua. IL “latinorium”! il latino de noartri!

Il tutto nasce dalla consapevolezza di voler a tutti i costi in poche parole esprimere dei concetti .

RALLATIO RICORRENTI: liste presentate male, elezioni annullate su ricorso di cittadini elettori. Cittadini che, se avessero continuata a fare quello che facevano di solito….nessun problema e continuazione della legislatura. Legislatura nata con 34823481841 difetti, ma rigorosamente retribuita!

SALVATIO SEGGIAM: quando si iniziò a sentire puzza di bruciato….erano solo ricorrenti, non ancora RALLATIO...si pensò bene di correre ai ripari. Pensarono di allungare la legislatura per otto mesi (SALVATIO)  dopo l’annullamento, per poter fare quello che in sette mesi n on avevano fatto!

RECUPERATIO (cum miraculum)SEGGIAM: in seguito all’ANNULATIO delle “eletioni”  a qualcuno balenò per la capa di riscrivere tutte le leggi dello Stato. Partendo da piazzale Loreto scoprirono che una volta giustiziato Mussolini il Re tornò a governare! Ergo: se hanno annullato le elezioni delle decima legislatura, torna a governare quella è precedente, ma ebbero dei problemi: avevano già sostituito i codici iban e non potevano riscriverli! Anche in Spagna tornò a governare il Re dopo anni di dittatura fascista quando morì Francisco Franco! Da noi niente RECUPERATIO SEGGIAM!!!!  E che la storia si ripete ad uso e consumo solo dei RE che tornano?? Mah!! Dovettero pensare i “NONI” ricorrenti!!

RITONATIO CASA: c’era stato ET passato alla storia come : “telefono casa”. Ora andava di moda la RITORNATIO….In pratica si festeggiava il ritorno a casa. Molti erano i ritorni da festeggiare. Ma se si partiva con un’idea di nascita di un movimento a dir poco transpartitico, e poi si tornava a casa, nel Partito dal quale si era (scusate il bisticcio) partiti, bisogna festeggiare! Della serie: “ordina ai suoi servi di preparare una grande festa per l'occasione, uccidendo allo scopo il "vitello grasso"….appunto!!!!!

Quanto tempo era passato, nell’era moderna erano arrivati colesterolo ed ipertensione. Non potendo uccidere il “vitello grasso” per il ritorno a casa del figliuolo, si pensò bene di nominarlo presidente del partito….stem senza fa nient….!

 

 

 
 
 

cena di natale....a spese di....

Post n°184 pubblicato il 15 Maggio 2012 da dibiasef

Lavoro in un’azienda commerciale, ogni anno m’invitano al pranzo di natale. Il pranzo, cena, di Natale, per noi è un vero momento conviviale. Si ha la possibilità di incontrare colleghi che diversamente si vedrebbero solo alle riunioni di area, riunioni si, ma pur sempre di lavoro. La cena di Natale, invece, è un momento conviviale. Una situazione bella, onestamente piacevole.

Or dunque: agli inizi di dicembre di ogni anno, inizia la sequela delle telefonate da parte delle segretarie del capo: “vieni alla cena di Natale?”. Le segretarie hanno questo ingrato compito: telefonare e dire al capo-area quante persone partecipano, il capo-area deve regolarsi…..PAGA LUI!!!!

Gioia e gaudio per i comuni sottoposti del capo-area…gli scrocchiamo la cena. Momento piacevole, alle volte anche mangiato bene ed a spese del capo…cosa vuoi di più dalla vita?

Dicevo prima: lavoro in un’azienda privata, privata e commerciale. Il capo-area paga di tasca sua la cena, rinunciando a parte dei suoi guadagni, non penso che per la cena pagata non riesca a comprare il panettone per casa, ma paga di tasca sua. Quindi, se vogliamo, la cena di Natale potrebbe rappresentare il momento di rivalsa di noi poveri sottoposti commercialmente al capo-area…gli scrocchiamo la cena. In tutta onestà in una decennale, ed oltre, permanenza aziendale, ho partecipato ad un paio di cene, ma questo è un mio problema.

Or dunque: dal comunicato del consigliere Ciocca, anche negli enti pubblici (almeno in uno) si fanno le cene di Natale…Benissimo! È bello scoprire che anche negli enti pubblici si voglia, per così dire, fare spogliatoio…mica ema sul fatià?????

Poi, saputo della cena di Natale in un ente pubblico, stavo prendendo appunti per sfottere il mio capo-area: la cena di Natale mica la paghi solo tu!! Gli volevo dire! Mi sarebbe piaciuto anche dirgli: “vedi come ci si comporta?  Negli enti pubblici del Molise fanno la cena di Natale, ma sono enti pubblici! Negli enti pubblici i dirigenti riscuotono in ogni caso i loro emolumenti, a prescindere dall’impegno profuso (a livello commerciale) dai sottoposti. Una cosa veramente eccezionale. Se nella mia azienda il capo-area lo fa per una sorta di riconoscenza: “Con il vostro impegno mi avete permesso di raggiungere obiettivi…”, in un ente pubblico se lo fanno i dirigenti, è una cosa veramente meritoria, per i dirigenti.

Mentre continuavo e meravigliarmi ho letto l’articolo, ne avevo letto solo qualche riga.

Il comunicato stampa del consigliere Ciocca, comunicato che ci svela il pranzo natalizio di Molise Acque, ha, sinceramente, qualcosa d’inquietante.

Ho “scoperto” che l’importo della cena 9.300 euro, di cui 2.300 di bevande ma….. A CARICO COMPLETAMENTE DELL’ENTE!!!!

A L L E L U I A ! ! ! ! !

In pratica i cento (circa) dipendenti dell’ente hanno avuto come benefit una cena, a carico dell’ente, in pratica abbiamo pagato noi. Non sarebbe stato più giusto metterei cento euro ciascuno in busta paga? Almeno 9.300 euro di soldi pubblici sarebbero entrati nel ciclo produttivo…ognuno li avrebbe spesi come meglio avrebbe creduto.

Hanno offerto la cena, il giorno dopo qualcuno avrà dovuto comprare il diger selz…oltre il danno: LA BEFFA!!!

Meh, sto andando a pranzo. Come la maggior parte delle persone, a pranzo a casa mia. Il prazo lo prepara mia moglie, con gli ingredienti comprati al supermercato…come la maggior parte degli italiani. Ma poi: la colpa è di chi paga, o di chi si siede a tavola?

Buon appetito

Franco di Biase

 
 
 

dibattito nella redazione de "Il Bene Comune"

Post n°183 pubblicato il 16 Novembre 2011 da dibiasef

 
 
 

da facebook al blog

Post n°182 pubblicato il 31 Ottobre 2011 da dibiasef

Leggo un post nel gruppo di Michele MIgnogna: “Tentativo,modesto,di risposta alle questioni che pone Michele Mignogna”, nel quale si parla con molta dovizia, nel senso di tempo dedicato, del nostro (NOSTRO) gruppo “Unire il centrosinistra. Primarie per novembre 2011”…ottocento persone che sguazzano nella rete alla ricerca di un bel fondo schiena cui aggrapparsi. Anzi: lo hanno già trovato e “ci lavorano”. Ma non ci lavorano direttamente e coscientemente, ma tramite un “grande fratello” che ha orchestrato la nascita del gruppo (nostro) e la sua successiva gestione messa in mano a persone “ottime” ma incapaci (questo ho capito ). Quindi queste “ottime persone” io e Di Giglio, in questi mesi (da aprile 2011) avremmo paraculato 800 persone che non hanno minimamente capito di essere prese in giro, anzi ci hanno seguito ed assecondato. Io e Di Giglio che tra le altre cose ci saremmo anche macchiati di misoginia, visto che il PD, partito cui siamo iscritti, non ha inserito nemmeno una donna nella sua lista, e che (anzi) dal nostro gruppo (non mio e di di giglio) siano partite le offese oggetto di querele per la d.ssa Petescia, OFFESE CHE MI SENTO DI CONDANNARE IN MANIERA FERMA!!

TORNANDO A NOI: io e Di Giglio (questo scritto è mio e non di Di Giglio, Michele se vuole lo leggerà come tutti voi questo per quanto riguarda l’aspetto legale…QUERELE…), saremmo gli animatori-animati di questa sorta di “Grande Fratello” che muove la rete della sinistra molisana. Adesso, finalmente, ho capito che io e Di Giglio, siamo stati quelli che hanno “turlupinato” tutti i molisani con lo strumento delle primarie. “Strumento” che non ha capito niente ed ha fatto prendere pochi voti a chi doveva prenderne molti, e viceversa. Io e Di Giglio, una volta finite le primarie abbiamo iniziato a contravvenire al patto stabilito tra i candidati e quindi non appoggiato il vincitore, ma fatto in modo che vincesse Iorio (se proclamazione sarà fatta in tal senso). Io e Di Giglio abbiamo stilato la lista del PD omettendo di inserire donne in liste, e facendo una lista ben intenzionata a rieleggere gli uscenti, mica a prendere voti. Sempre io e Di Giglio abbiamo CASSATO (a proposito come sta Cassano?) tutti quelli che portavano il nuovo “verbo” nel nostro gruppo, epurandoli in maniera sistematica e alla staliniana maniera…ma quando mai?????????????????

Questo gruppo nacque da una mia idea, forse da una mia paura. Ero convinto che non si sarebbero fatte le primarie per le elezioni regionali, così come TUTTO il centrosinistra era “stato capace”  di (non) fare per le elezioni provinciali. Quando ho fondato (posso?) il gruppo secondo me non era per niente certo lo svolgimento delle primarie. Io e DI Giglio, come molti molisani, abbiamo avuto un nostro candidato alle primarie, ma siamo riusciti a non farlo apparire sul gruppo, il gruppo doveva essere di tutti, non del “grande fratello”. La mattina delle primarie, quando chiesi ad Anna Maria Pollio se voleva votare Paolo Frattura, Anna Maria mi disse, con la sua enorme signorilità e grazia, che avrebbe votato altri e non Frattura, ma che era contenta del fatto che ero riuscito a non far capire, sul gruppo, per chi avrei votato. 

Penso che questo sia uno dei VERI motivi della fuga da questo gruppo. L’impossibilità di essere gestiti da uno dei cinque candidati alla primarie, ma da tutti e da nessuno…..è già ma qua c’è il grande fratello, il grande fratello che gestisce…a proposito del “grande fratello”, scusatemi, allego dei link di qualche mio scritto relativo alla sconfitta di Termoli e Montenero (http://blog.libero.it/stratos/view.php?id=stratos&pag=2&gg=0&mm=0) ed anche delle politiche del 2008: http://www.altromolise.it/notizia.php?argomento=&articolo=31858 . ognuno ha le sue manie. Io ne ho molte ed una di queste è quella di scrivere, non so se lo faccio bene o male, ma lo faccio!

Tornando a noi io e Di Giglio saremmo i leccaculo del PD, bene, anzi male, perché io non ho mai leccato niente e nessuno e mai mi sarebbe venuto in mente di turlupinare 800 persone creando questo gruppo. A proposito di questo gruppo: chi ha scritto (Aida Trentalange) tutto quello cui sto rispondendo, è venuta alla nostra prima riunione al dopolavoro ferroviario, ha potuto vedere con i suoi occhi come eravamo “manovrati e super organizzati” in quell’occasione si disse che io tiravo la volata ad Augusto Massa…si è visto: alle primarie io ho appoggiato Frattura ed Augusto ha appoggiato Petraroia….

Nel proseguire sia la campagna elettorale, ma anche la semplice attività del gruppo, siamo stati sempre accorti a dare risalto pubblico agli eventi che organizzavamo. Non avevamo telecamere, ma abbiamo trascritto su facebook quello che dicevamo in riunione, per dare trasparenza a tutto quello che facevamo. Questo ed altro abbiamo cercato di fare.all’ultimo “evento” organizzato nella sede Elettora di Paolo Frattura, eravamo in oltre sessanta ad essere intervenuti. Ognuno di noi liberamente e leggendo solo l’invito postato su face book. Anzi poi mi hanno fatto scoprire che l’invito non era arrivato a tutti i mebri ma solo ad una parte di loro. Ma questo dipende dalla mia imperizia informatica. Con questo gruppo abbiamo riunito i votanti delle primarie (alcuni ovviamente) ma votanti per tutti i candidati, mica solo per uno. Seguendo questo gruppo hanno deciso che il vincitore delle primarie era il candidato di tutti. No come ha fatto una parte del centro sinistra che si è comportata come quando da bambini giocavamo a palline: “Z’armmonta”, quando al più forte caratterialmente, al più forte fisicamente, al più viziato del gruppo, le cose andavano male…si annulava tutto ed ognuno per la sua strada, ed ognuno riprendeva le palline che aveva all’inizio della partita. Noi di questo gruppo non l’abbiamo fatto. Non so se altri lo hanno fatto, poco mi interessa, ma noi non l’abbiamo fatto!!! E poi sono quarant’anni che non gioco a palline!

 

 
 
 
 

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