Stultifera Navis

Non sono ubriaco, ma diversamente sobrio

 


Vado alla ricerca della felicità naturale e possibile
sapendo che la felicità non è una meta,
ma un modo di viaggiare

 

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« ErosEsercizi di stile »

Port Bruilleè

Post n°448 pubblicato il 25 Settembre 2016 da hieronimusb

Inopinatamente, nonostante la giornata calda, mi è venuta una sorta di raffreddore.

Potrebbe essere allergia a qualcosa; che so, al lunedì, al lavoro, non saprei, però è da un bel po' che starnutisco e mi soffio il naso.

Quando è così tornano utili i rimedi della nonna, anzichè acido acetilsalicilico in varie forme , è meglio fare ricorso a quei bei rimedi della cultura popolare che si basano su un principio fondamentale: Qualunque cosa tu abbia, per guarire devi dormire e sudare.

Dal raffreddore alla polmonite, dall'influenza alla tosse pare che se dormi e sudi tutto passa.

Nel caso del raffreddore la nonna consiglia latte e cognac, che è buonissimo e funziona davvero, il mio problema stasera è che non avevo il latte.

Allora sono passato alla seconda opzione : Il vin bruilleè, (lo so che di solito si scrive vin brulè, ma da piemontese lo scrivo correttamente alla francese, insomma, non siamo mica confinanti per nulla).

Soltanto che a casa mia il vino stranamente evapora, acquisto delle bottiglie quando vado in giro, poi non si sa come, le ritrovo vuote nel secchio della differenziata per il vetro.

A questo punto, farmi un cognac e basta mi sembrava più una scusa per bere qualcosa che un vero e proprio rimedio, ma in quel momento mi sono ricordato di avere ancora una bottiglia di Porto
Ogni viaggio che faccio in Portogallo, ritorno con la macchina piena di bottiglie di Vini locali, branco, tinto, verde , aguaardente, ma soprattutto Porto , da quello da poco a quello da meditazione, alcuni li regalo, altri li tengo per me.

Così stasera ho aperto una delle ultime bottiglie di Porto che ancora conservavo e l'ho usato per fare un vin Bruilleè da sballo.

La ricetta è semplice. vino, chiodi di garofano, cannella, una buccia d'arancia o di limone.

Porto ad ebollizione il tutto e lascio bollire per qualche minuto.
C'è chi incendia i vapori di alcool, l'effetto è pirotecnico se non prende fuoco la cucina, ma alla fine il prodotto rimane difficile da digerire, meglio invece lasciare che stia in ebollizione per qualche minuto e poi filtrarlo e versarlo nelle tazze.

E' venuto un Port Bruilleè da sballo, nessun bisogno di aggiungere zucchero ovviamente, ma gusto ed aroma eccezionali.

Adesso devo aspettare che faccia effetto, ma se tanto mi dà tanto, stando nel lettuccio, sotto la copertuccia , la dormita la faccio senz'altro, per il sudare si vedrà.

Poi, se domani avrò ancora il raffreddore me ne farò una ragione


 

 
 
 
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Un blog di: hieronimusb
Data di creazione: 10/12/2008
 

UANDEO (E SE) MORIRÒ

Quando , (e se), un giorno morirò
non voglio un prete che mi parli di un dio in cui non credo
o di paradisi che non mi interessano,
di inferni che non ho meritato
e se un purgatoriò ci deve essere
non sarà diverso dal mondo in cui ho vissuto

quando , (e se), un giorno morirò,
non voglio tombe costruite come casa
nè che si estirpino  fiori
se il senso della vita deve essere
nel tornare da dove son venuto
sarà l'utero della terra la mia ultima casa

Quando, (e se) morirò
sarà perchè ho vissuto
in un lungo istante senza tempo
raccolto come seme che diventa albero e poi frutto
come il fiume che corre e corre per tornare al mare
senza pensare neppure un momento
che questa vita possa finire

Se e quando morirò,
sarà perchè ho cercato nell'ultimo viaggio
la chiave segreta del tutto

 Alex

 
 

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