Stultifera Navis

Non sono ubriaco, ma diversamente sobrio

 


Vado alla ricerca della felicità naturale e possibile
sapendo che la felicità non è una meta,
ma un modo di viaggiare

 

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« MaledizioniA modo mio »

Mi dispiace, ma sono contento

Post n°511 pubblicato il 20 Gennaio 2017 da hieronimusb

"Mi dispiace (che ti licenzi), ma sono contento, (che tu abbia una nuova opportunità"
E' la frase che mi sento ripetere più frequentemente in questi giorni quando comunico urbi et orbi che la mia vita professionale è ad una svolta.

Da parte di colleghi e clienti il refrain è lo stesso, a volte con la semplice inversione dei fattori.

E sono contento anche io se solo riuscissi a navigare attraverso il sito del governo che dovrebbe aiutarmi a dare telematicamente le dimissioni volontarie.

Mi chiede il Pin, mi chiede di trasformarlo in Pin dispositivo, mi manda numeri su SMS e posta, vai, compila, leggi, scrivi, verifica e controlla.

Adesso ho fatto tutto, ma la domanda è "sarà andato tutto a buon fine".

Per non sapere nè leggere nè scrivere domani invierò anche una raccomandata, non si sa mai.

Oh insomma, una volta bastava dire, "Mi licenzio", sbattere o meno la porta era facoltativo ed era fatta, oggi le cose sono complicate , c'è di mezzo l'INPS e non si sa mai come vada a finire.

Comunque ormai ci siamo, alea iacta est, ho anche informato i miei superiori, si va! Nessun ripensamento, dopotutto ho pensato, ho ponderato, ho discusso ed infine ho deciso, non sono il tipo da giochetti , ho una sola parola e sono leale sia nei confronti dei nuovi che dei vecchi, ho sempre fatto così, non me ne sono mai pentito.

Adesso si tratta di finire bene e poi iniziare con nuovo e rinnovato entusiasmo. Ci saranno difficoltà nel cambiare le abitudini, ma conto che il gioco valga la candela.

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Commenti al Post:
gigliodamore
gigliodamore il 20/01/17 alle 19:31 via WEB
Credo che cambiare le proprie abitudini, faccia sempre molto bene, permette di rinnovarsi e di non annoiarsi di noi stessi. Poi c'è quel pizzico di mistero nel nuovo, un pizzico di paura, la voglia di riuscire e dimostrare,dare, imparare anche (perchè no?!) tante cose, tante emozioni...dovremmo rinnovarci almeno ogni 10 anni. ^_*
 
 
hieronimusb
hieronimusb il 21/01/17 alle 08:21 via WEB
Diciamo che questo è stato un lavoro favoloso ed è durato 16 anni, di solito cambiavo dopo 2-3 anni.
SI lavora per buona parte della propria vita ed allora meglio rinnovarsi ogni tanto, mantiene giovani ;o)
 
Stolen_words
Stolen_words il 20/01/17 alle 19:54 via WEB
In bocca al lupo :))
 
 
hieronimusb
hieronimusb il 21/01/17 alle 08:21 via WEB
Grazie :o)
 
lab79
lab79 il 21/01/17 alle 04:36 via WEB
(Sia per questioni famigliari che professionali, questo è stato un passaggio che ho affrontato di fatto una volta sola. Molti mi dicono che sono stato fortunato. Forse. Sta di fatto che mi rendo conto di come il salto mi intimorisca, incapace come sono di immaginarmi in grado di fare fronte ai miei doveri con soluzioni temporanee. E ammetto, questo difetto è invalidante.)
 
 
hieronimusb
hieronimusb il 21/01/17 alle 08:25 via WEB
Il cambiamento preoccupa sempre, ci sono abitudini consolidate, pieghe nelle regole in cui stai bene, ti sei costruito una rispettabilità ed una credibilità che ti permettono di vivere di rendita... giocarsi tutto con un lancio di dadi è sempre difficile, ma sarebbe molto più difficile scoprire di non essere soddisfatto, di essere stanco, annoiato, morto dentro ed avere rimpianti per le occasioni non colte. :o)
A questo giro poi devo praticamente preoccuparmi solo di me stesso quindi è ancora più facile di quando avevo moglie e figli piccoli :o)
 
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
 
 
 

INFO


Un blog di: hieronimusb
Data di creazione: 10/12/2008
 

UANDEO (E SE) MORIRÒ

Quando , (e se), un giorno morirò
non voglio un prete che mi parli di un dio in cui non credo
o di paradisi che non mi interessano,
di inferni che non ho meritato
e se un purgatoriò ci deve essere
non sarà diverso dal mondo in cui ho vissuto

quando , (e se), un giorno morirò,
non voglio tombe costruite come casa
nè che si estirpino  fiori
se il senso della vita deve essere
nel tornare da dove son venuto
sarà l'utero della terra la mia ultima casa

Quando, (e se) morirò
sarà perchè ho vissuto
in un lungo istante senza tempo
raccolto come seme che diventa albero e poi frutto
come il fiume che corre e corre per tornare al mare
senza pensare neppure un momento
che questa vita possa finire

Se e quando morirò,
sarà perchè ho cercato nell'ultimo viaggio
la chiave segreta del tutto

 Alex

 
 

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