Stultifera Navis

Non sono ubriaco, ma diversamente sobrio

 


Vado alla ricerca della felicità naturale e possibile
sapendo che la felicità non è una meta,
ma un modo di viaggiare

 

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Messaggi del 10/10/2016

Sono un ragazzo di campagna

Post n°459 pubblicato il 10 Ottobre 2016 da hieronimusb

Un detto caro ai miei vecchi recita che : "la legna scalda più volte".
In effetti scalda quando la si taglia, la si trasporta, la si spacca, quando la si mette a posto ed infine quando la si brucia

Questa sera posso dire di essere andato oltre la saggezza popolare ed avere sperimentato che la stufa può scaldare anche se è spenta.

Dopo il lavoro oggi sono tornato in questo angolino che mi sono creato ed in cui inizio a stare veramente bene anche se ho ancora moltissime cose da sistemare.

Mi sono fatto beatamente la doccia e mi sono infilato la tuta, quindi in attesa che venisse ora di cena, ho iniziato a fare "burocrazia", ossia rispondere ad e-mail, preparare offerte, insomma tutti quei lavori noiosi che si possono fare solo quando il telefono non squilla più.

Però, a stare qui fermo inizia a fere freddo, I miei piedini infilati nelle ciabattine stavano iniziando progressivamente a perdere calore e così anche tutto il resto al che ho deciso che era venuto il momento di accendere finalmente la stufa.

Questa mia stufetta è stata però spenta per anni, quindi ho deciso di fare le cose per bene e fare un po' di manutenzione quindi mi sono procurato il mio vecchio aspirapolvere ed il bidone aspira cenere.

Quest'ultimo non è altro che un bidone in metallo sulla cui sommità ci sono due fori.
Nel primo si inserisce il tubo, anc'esso di metallo che può aspirare sia cenere che braci, nel secondo si infila invece il beccuccio dell'aspirapolvere che, creando una depressione nel bidone, permette all'altro capo di aspirare.

Detto fatto mi metto ad aspirare il vano raccogli cenere e poi la camera di combustione, ma a metà dell'operazione l'aspirapolvere ha ceduto.
Morto, kaputt, neppure un ultimo messaggio o qualche frase da lasciare ai posteri.

Faccio buon viso a cattivo gioco tanto il più era fatto e prendo il bidone per metterlo sul balcone, ma senza che me ne accorgessi, il birichino ha iniziato a rilasciare sul pavimento tutta la cenere che ancora rimaneva nel tubo in metallo ed era quella che al momento dell'estremo saluto dell'aspirapolvere non aveva ancora terminato il suo tragitto verso il bidone.
Per fortuna della mia anima non sono uso a chiamare i santi a testimoni delle mie vicende e mi è uscito solo un qualche vaffa... indirizzato un po' a caso.
Prendo la scopa e la paletta e inizio a ramazzare.

Chi non ha mai ramazzato la cenere non sa cosa voglia dire, è un'entità impalpabile, sottile, leggera, lei non segue la scopa, le svolazza intorno, si spande, si sparge...

Quando ho finito di tirare su il più grosso il pavimento sembrava cosparso di borotalco.

Insomma, per farla breve ho passato l'aspirapolvere, lavato il pavimento più volte perchè non appena asciugava si vedevano ancora gli aloni, ho finito accaldato, in mezze maniche con le finestre aperte ...
... e la stufa è rimasta spenta.

Domani dovrebbe andare meglio




 

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: hieronimusb
Data di creazione: 10/12/2008
 

UANDEO (E SE) MORIRÒ

Quando , (e se), un giorno morirò
non voglio un prete che mi parli di un dio in cui non credo
o di paradisi che non mi interessano,
di inferni che non ho meritato
e se un purgatoriò ci deve essere
non sarà diverso dal mondo in cui ho vissuto

quando , (e se), un giorno morirò,
non voglio tombe costruite come casa
nè che si estirpino  fiori
se il senso della vita deve essere
nel tornare da dove son venuto
sarà l'utero della terra la mia ultima casa

Quando, (e se) morirò
sarà perchè ho vissuto
in un lungo istante senza tempo
raccolto come seme che diventa albero e poi frutto
come il fiume che corre e corre per tornare al mare
senza pensare neppure un momento
che questa vita possa finire

Se e quando morirò,
sarà perchè ho cercato nell'ultimo viaggio
la chiave segreta del tutto

 Alex

 
 

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