Stultifera Navis

Non sono ubriaco, ma diversamente sobrio

 


Vado alla ricerca della felicità naturale e possibile
sapendo che la felicità non è una meta,
ma un modo di viaggiare

 

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Messaggi del 10/02/2017

Stasera...

Post n°526 pubblicato il 10 Febbraio 2017 da hieronimusb

E se la vita e la coscienza non fossero legate univocamente e potessero esistere autonomamente?

Quando qualcuno muore è consolazione per chi rimane pensare che non sia tutto finito li, che qualcosa rimanga e sopravviva alla fine fisica del corpo.

Ogni individuo è diverso dagli altri, ogni individuo ha coscienza di se, si percepisce nel tempo e nello spazio come essere a se stante ed è questo che ci avvicina e ci allontana dagli altri ed è questa individualità che ci viene a mancare quando una persona cara varca la soglia.

Ora, se mi guardo intorno scopro che questa individualità non appartiene solo alle persone, ma anche agli animali.
La micia di casa ha atteggiamenti suoi propri, differenti da quelli di altri gatti, ha un suo modo di comunicare, una sua individualità e , spesso, le si può scorgere anche una sorta di tristezza che è metafisica, non può essere ricondotta solo all'istinto, quando la gatta è ferma a guardare il nulla, quando l'espressione del suo muso è contorno di due occhi che fissano qualcosa che è al di là del visibile si potrebbe dire che stia davvero pensando, quindi la gatta di casa potrebbe addirittura avere coscienza di se.

Può essere allora una caratteristica degli animali superiori?

Beh, no, se guardo alcuni cani per strada o al guinzaglio dei loro padroni non ho la stessa impressione, se scendiamo poi di livello ed arriviamo agli insetti, troviamo casi di esseri complessi in cui migliaia di singoli operano come un unico organismo

Un alveare , un formicaio, sono esempi di un unico "individuo", magari non pensante, ma operante come un organismo complesso suddiviso in migliaia di parti separate l'una dall'altra, come il nostro corpo è formato da miliardi di cellule diverse, ma che operano tutte per un unico fine.

Se un'ape muore un'altra prende il suo posto, se una nostra cellula muore viene rimpiazzata senza problemi.

L'ape, la cellula sono vive, ma non hanno coscienza.
L'alveare è vivo, ma forse non ha coscienza
La Micia, l'uomo sono vivi ed hanno coscienza

Può esistere il passo successivo, ossia una Coscienza che non appartenga ad alcuna vita?

 
 
 

La giornata del ricordo

Post n°525 pubblicato il 10 Febbraio 2017 da hieronimusb

Credo che la giornata del ricordo, istituita nel 2004 da un governo che rispolverava gli ideali fascisti, sia una delle più grandi ipocrisie della storia della nostra nazione.

Nata per ricordare gli eccidi commessi ai danni degli italiani delle regioni di Istria, Dalmazia e Fiume nel periodo 1943-47, dimentica però gli orrori commessi dagli stessi italiani durante il ventennio precedente con quella che è passata alla storia come "l'italianizzazione forzata dei balcani".

Non si può parlare di Basovizza senza ricordare Ante Pavelic, il generale Roatta, gli editti razziali emessi dall'allora governo italiano presieduto da Benito Mussolini.

Non si possono narrare gli eccidi commessi pai partigiani titini senza ricordare il campo di Gonars , i bambini a cui venivano avvolte le mani in pezze imbevute di nafta e poi bruciate perchè avevano lanciato sassi.

Se si voleva, (e si doveva), celebrare le vittime delle foibe, sarebbe stato meglio inserirlo nel contento più ampio delle follie totalitariste che hanno macchiato i primi 50 anni del secolo scorso, è stato istituito il giorno della memoria, che senso ha un giorno del ricordo da celebrare pochi giorni dopo, quasi li si volesse metterein contrapposizione?

Ed i nvece sarebbe stato molto meglio celebrare un solo giorno a ricordo di tutte le vittime, di qualsiasi schieramento, di qualsiasi nazione, di qualsiasi eligione, sarebbe stata l'occasione per uscire da questa dualità che ancora dilania e incancrenisce la nostra coscienza politica.

Destra e sinistra, fascismo e comunismo sono ideologie ormai spazzate via dal tempo, hanno fallito tutte sotto ogni punto di vista ed in un mondo che sta cambiando, che si sta globalizzando, in cui le frontiere sono solo linee su una carta che ogni giorno valichiamo usando i social network, internet senza neppure rendercene conto, che senso ha ancora oggi portare avanti queste distinzioni?

Già la giornata della memoria ha fallito e basta vedere cosa accade in Cisgiordania per rendercene conto, che senso può avere un giorno del ricordo storicamente ipocrita?



 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: hieronimusb
Data di creazione: 10/12/2008
 

UANDEO (E SE) MORIRÒ

Quando , (e se), un giorno morirò
non voglio un prete che mi parli di un dio in cui non credo
o di paradisi che non mi interessano,
di inferni che non ho meritato
e se un purgatoriò ci deve essere
non sarà diverso dal mondo in cui ho vissuto

quando , (e se), un giorno morirò,
non voglio tombe costruite come casa
nè che si estirpino  fiori
se il senso della vita deve essere
nel tornare da dove son venuto
sarà l'utero della terra la mia ultima casa

Quando, (e se) morirò
sarà perchè ho vissuto
in un lungo istante senza tempo
raccolto come seme che diventa albero e poi frutto
come il fiume che corre e corre per tornare al mare
senza pensare neppure un momento
che questa vita possa finire

Se e quando morirò,
sarà perchè ho cercato nell'ultimo viaggio
la chiave segreta del tutto

 Alex

 
 

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