Stultifera Navis

Non sono ubriaco, ma diversamente sobrio

 


Vado alla ricerca della felicità naturale e possibile
sapendo che la felicità non è una meta,
ma un modo di viaggiare

 

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Messaggi del 21/05/2017

Parlando di cimiteri

Post n°551 pubblicato il 21 Maggio 2017 da hieronimusb

Stamattina giornata luminosa e fresca, un cielo spettacolare di un blu intenso faceva riplendere le diverse tonalità di verde della montagna.
Sovrastata dalla chiesa parrocchiale la piazza del paese iniziava a colorarsi per il mercato dei fiori, aiole rosse, fucsia, gialle, screziate, mettevano allegria, così mi sono avviato con un cuore insolitamente leggero nella mia camminata mattutina, colazione al bar e poi i miei passi mi portano sempre dove riposa Liliana.

Strada facendo conversavo al telefono con un'amica che sapendo che a quell'ora di mattina, quando in giro c'era ancora poca gente , stavo andando al cimitero è rimasta un po' perplessa.

In realtà ho con i cimiteri un rapporto molto sereno, soprattutto girovagando in quello del paesello mi sembra di tornare indietro nel tempo ed i visi sono gli stessi che incontravo per le strade del paese.

Mi piace molto, d'inverno, quando fa buio presto arrivare all'ultimo minuto e farmi chiudere dentro. Il silenzio, i lumini mi danno una grande pace e, di solito in quel caso , faccio il giro lungo a trovare le persone più importanti per me, poi pigio il pulsantino apri porta ed esco.

Stamattina raccontavo queste cose alla mia amica, ma il mio tono era probabilmente così rilassato che abbiamo finito per parlarne in allegria.

Lei è un po', come dire, perplessa di fronte a tutta questa faccenda della morte, dei cimiteri, fiori e tutto quell'ambaradan che è collaterale, per me, avendo vissuto bambino in un rione di vecchi, la morte non è mai stata una nemica.
Li vedevo per strada, li sentivo parlare, poi li vedevo stesi nel letto o nella bara con indosso i loro vestiti migliori, un sorriso sereno sul viso e l'aria soddisfatta di chi ha terminato il suo lavoro ed è consapevole di averlo fatto bene.

Non c'era da aver paura.

C'è da dire che in altri casi, con ogni probabilità mia madre non mi portava, impiccati, annegati o morti in circostanze drammatiche ci sono stati, lo so, ma non li ho visti.

Quando a scuola dai salesiani, ci facevano recitare l'esercizio della buona morte, una roba a metà tra il gotico e l'horror scritta direttamente da Don Bosco, a me veniva da ridere, "non è così!" Pensavo.
E così sono arrivato a questo punto della vita che la morte non mi spaventa e proprio per questo non la cerco e non la sfido, apprezzo ogni cosa della vita al massimo con la curiosità di sapere cosa c'è di là.

Ma stamattina , la mia amica diceva anche che nessuno dovrà vederla stesa e non vorrà essere seppellita.
Ora , sono d'accordo che le tombe di famiglia, i loculi siano orribili, non ho mai abitato in condominio, non vorrei doverlo fare per l'eternità, èerò, la sepoltura nella terra ha una sua poesia e non capisco perchè la gente si indebiti per acquistare un loculo, quando il riposo nel grembo della madre Terra è gratuito.

Liliana aveva chiesto cosa avremmo fatto di lei e noi, scherzando le avevamo detto che l'avremmo imbalsamata e tenuta in casa su una sedia con un braccio alzato in segno di benedizione, ma già allora sapevo che l'avrei affidata alle braccia della nostra madre, perchè ciò che è materia deve ritornare alla mater, ciò che è spirito tornerà al padre.

Noi nasciamo da una madre ed un padre, sia biologicamente che spiritualmente, ritornare ad essi è il chiudersi di un ciclo di un cerchio, che permette di ritornare alla vita.
Ogni cosa affidata alla terra ritornerà vita, sarà un filo d'erba, sarà un fiore accarezzato dal vento e poi, per altri stadi salirà la scala della vita stessa.

Inoltre, dove c'è Liliana è un grande prato dove gli uccelli cantano ed una famiglia di leprottini scorrazza indisturbata .
Lo sguardo poi si apre sul paese e sulle montagne...
Io credo che lei sia felice li.

Restituitemi alla terra
quando verrà il mio giorno restituitemi alla terra
non lasciatemi in una costruzione di uomini
non pensate all'integrita del mio corpo
perchè io non sarò più quella figura esanime
 
non accendete luci sul mio corpo
per allontanare la notte,
ma lasciate che mi copra
premurosa con il suo manto di stelle
 
Restituitemi alla terra
perchè mi possa fondere in essa
e ritornare finalmente alla madre
percorrendo per diverse vie
le strade del mondo
 
La madre genera e divora i suoi figli
nel cerchio eterno della vita
tutto si scioglie e tutto si lega
in questa ruota che gira e gira e gira
 
Restituitemi alla terra dunque
e dimenticatevi di come ero
mi riconoscerete
nel soffio delicato del vento
che vi accarezza il viso
nella pioggia che porta la vita
nella neve che cade silenziosa
 
Alex

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: hieronimusb
Data di creazione: 10/12/2008
 

UANDEO (E SE) MORIRÒ

Quando , (e se), un giorno morirò
non voglio un prete che mi parli di un dio in cui non credo
o di paradisi che non mi interessano,
di inferni che non ho meritato
e se un purgatoriò ci deve essere
non sarà diverso dal mondo in cui ho vissuto

quando , (e se), un giorno morirò,
non voglio tombe costruite come casa
nè che si estirpino  fiori
se il senso della vita deve essere
nel tornare da dove son venuto
sarà l'utero della terra la mia ultima casa

Quando, (e se) morirò
sarà perchè ho vissuto
in un lungo istante senza tempo
raccolto come seme che diventa albero e poi frutto
come il fiume che corre e corre per tornare al mare
senza pensare neppure un momento
che questa vita possa finire

Se e quando morirò,
sarà perchè ho cercato nell'ultimo viaggio
la chiave segreta del tutto

 Alex

 
 

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