Stultifera Navis

Non sono ubriaco, ma diversamente sobrio

 


Vado alla ricerca della felicità naturale e possibile
sapendo che la felicità non è una meta,
ma un modo di viaggiare

 

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Messaggi del 10/07/2017

uomo dei ricordi

Post n°564 pubblicato il 10 Luglio 2017 da hieronimusb

Buio nella cucina silenziosa, la sera allunga le sue ombre lungo i mobili carichi di cose, sulle sedie di tempi migliori, su fotografie ingiallite dal tempo e dagli sguardi.

L'uomo asciuga con attenzione una terrina e la ripone, quindi drappeggia lo straccio usato sullo stendino e chiude con cura il rubinetto.

Gesti consueti che non impegnano la mente, che lasciano il tempo al fluire dei ricordi, delle emozioni

La voce giunge in quel momento, da qualche punto imprecisato alle sue spalle, dall'oscurità in cui le cose di sempre si apprestano a trascorrere la notte.

'Ti devo lasciare!'

Tre parole tre!

Sei sillabe, che giungono però come una frustata. Ed il corpo si tende colpito all'improvviso, e reagisce al dolore accettandolo ed imprigionandolo dentro di se.
L'uomo raddrizza le spalle e trae un profondo respiro, lascia che l'aria invada i polmoni e ne fuoriesca lentamente , come dotata di vita propria.

Sulle ali dell'ultimo alito un sussurro. 'Quando ?'
Già ...'Quando?', non 'Come' o 'Perchè',.

Da sempre sapeva  in cuor suo che il momento sarebbe giunto, ma com
e ogni dolore lo aveva riposto nel luogo più remoto, al di là dello stesso pensiero.

' Ci sono ancora alcune cose da sistemare, comunque prima che sia mattina!'

Ora la stanza pareva assorta nei pensieri, ed ogni cosa, dotata di una sua vita ed una sua anima, si agitava lentamente nella flebile luce della sera.

L'uomo si avvicina alla finestra e la apre, lasciando che l'aria fresca occupi la stanza.
Di fuori il grande albero oscilla dolcemente alla brezza notturna, una piccola stella rotola lungo le spalle del monte.

Il mondo veglia e si riposa incurante di quanto avviene nella piccola stanza.
' Sapevo che sarebbe arrivato questo momento. L'ho sempre saputo, ma non mi sarei mai aspettato che sarebbe stato così presto.'

' Abbiamo fatto insieme ciò che c'era da fare' risponde la voce, 'ora è venuto il momento di separarci.'

' Ti può sembrare strano, ma non sono triste o disperato.' stagliato nel riquadro della finestra l'uomo guarda fuori.

Lentamente si volta e si lascia cadere sulla sedia .

' Ho sempre creduto però, che te ne saresti andata in una mattina di sole, non ero preparato ad affrontare da solo la notte.'

La guarda. Seduta al tavolo lei fa scorrere oziosamente le dita sulla superfice lucida, ritagliando i contorni nell'ombra di un soprammobile

Alza gli occhi verso di lui e ferma la mano.
'Abbiamo fatto tante cose insieme' la voce aveva ora la dolcezza dei ricordi e la malinconia di una lacrima repressa da sempre.

'Si abbiamo fatto tante cose insieme' , l'uomo sospira ed inizia a ricordare...

Potenza dei ricordi, immagini che si svolgono nella mente, luci colorate che turbinano lentamente e scivolano nei sogni.
E si rivede, all'asilo, la prima consapevolezza di lei, di esserci, della primavera appena iniziata, sui rami del pesco i primi fiori, e la carezza del vento sui capelli.
' Vedrai!' , le aveva detto ' ti porterò lontano!'

E lei gli aveva sorriso.
E gli anni passano, e la primavera è inoltrata .

Lui è seduto su una pietra in montagna ad attendere la nonna in cerca di funghi,
L'aria profuma di resina mentre ronzio d'insetti e grida d'uccelli fan da colonna sonora al nuovo incontro.
I fiordalisi azzurri sono gli occhi di lei, i suoi capelli le chiome degli alberi.

'E' tempo di partire!' e la consapevolezza di una giovane vita votata al futuro diventa lo sprone ed il mezzo per alzarsi in piedi ed andare
Per la prima volta aveva sentito la mano di lei nella sua, ne aveva sentito il calore, il tocco lieve della sua pelle aveva attutito il bruciore, del bisogno di andare, l'irrequietudine , l'ansia di arrivare.

Poi viaggi...ed avventure e sogni infranti e realizzati.
E la paura di perdersi in cima ad un monte, nel blu profondo del mare, tra le spire dei giorni infiniti e dell'emozione cercata.

Ed il ritrovarsi ancora insieme ad ogni primavera ignari del futuro, immemori dell'inverno trascorso.

L'uomo ha aperto la cassapanca dei ricordi ed ora li può prendere in mano ad uno ad uno, fermarsi a guardarli, a stringerli al petto.
Ad occhi chiusi ricorda, ed ogni ricordo gli scivola dal cuore e tintinna sul pavimento spoglio

E ad ogni ricordo dedica una lacrima nuova.
Nella stanza le parole sommesse dei due si scambiano, si sorreggono, si incontrano, accompagnati dal monotono tic-tac del vecchio orologio.
La pace è ormai scesa nel cuore dell'uomo, quando l'ultimo rimpianto ha raggiunto la terra.

Allora lei si alza e spalanca la porta.
Una calda luce proveniente dall'est l'avvolge ed il suo vestito risplende nel sole del mattino.
Ed allora l'uomo capisce.
Ai suoi piedi l'ultimo regalo, i ricordi dell'esistenza passata, pulsano leggermente, lo invitano a chiudere gli occhi ed a lasciarsi andare, ad abbracciare la pace, ad avvolgersi nel calore di una porta lasciata dischiusa.

'Ora sono sereno, perchè ora so di averti amata ' le dice
' Lo so, ho visto il tuo amore in ogni ricordo , in ogni pensiero che mi hai dedicato, in ogni lacrima che hai speso per me, in ogni sorriso che ha alleviato la fatica dello stare insieme.'

Ma l'uomo ormai pare non sentire più ...
Leggera la mano si tende in una carezza, "Ti è stato concesso di amare la vita, e sei stato fedele, la pace di oggi è il mio dono nuziale'.

Poi , rapida raggiunge la porta, un ultimo sguardo alla stanza e va!
Nell'improvviso silenzio un sorriso sul volto sereno dell'uomo

Alex

 

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: hieronimusb
Data di creazione: 10/12/2008
 

UANDEO (E SE) MORIRÒ

Quando , (e se), un giorno morirò
non voglio un prete che mi parli di un dio in cui non credo
o di paradisi che non mi interessano,
di inferni che non ho meritato
e se un purgatoriò ci deve essere
non sarà diverso dal mondo in cui ho vissuto

quando , (e se), un giorno morirò,
non voglio tombe costruite come casa
nè che si estirpino  fiori
se il senso della vita deve essere
nel tornare da dove son venuto
sarà l'utero della terra la mia ultima casa

Quando, (e se) morirò
sarà perchè ho vissuto
in un lungo istante senza tempo
raccolto come seme che diventa albero e poi frutto
come il fiume che corre e corre per tornare al mare
senza pensare neppure un momento
che questa vita possa finire

Se e quando morirò,
sarà perchè ho cercato nell'ultimo viaggio
la chiave segreta del tutto

 Alex

 
 

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