Creato da sunshine1628 il 08/04/2008

realta' e illusione

il sogno

 

 

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1890

Post n°68 pubblicato il 23 Maggio 2008 da sunshine1628

Non mi interessa cosa fai per vivere, voglio sapere per
cosa sospiri e se rischi il tutto per trovare i sogni del tuo cuore. Non mi
interessa quanti anni hai, voglio sapere se ancora vuoi rischiare di sembrare
stupido per l'amore, per i sogni, per l'avventura di essere vivo. Non voglio
sapere che pianeti minacciano la tua luna, voglio sapere se hai toccato il
centro del tuo dolore, se sei rimasto aperto dopo i tradimenti della vita o se
ti sei rinchiuso per paura del dolore futuro. Voglio sapere se puoi sederti con
il dolore, il mio o il tuo; se puoi ballare pazzamente e lasciare l'estasi
riempirti fino alla punta delle dita senza prevenirti di cautela, di essere
realisti, o di ricordarci le limitazioni degli esseri umani. Non voglio sapere
se la storia che mi stai raccontando sia vera. Voglio sapere se sei capace di
deludere un altro per essere autentico a te stesso, se puoi subire l'accusa di
un tradimento e non tradire la tua anima. Voglio sapere se sei fedele e quindi
hai fiducia. Voglio sapere se sai vedere la bellezza anche quando non è bella
tutti i giorni. Se sei capace di far sorgere la tua vita con la tua sola
presenza. Voglio sapere se puoi vivere con il fracasso, tuo o mio e continuare
a gridare all'argento di una luna piena: SI! Non mi interessa chi sei, o come
hai fatto per arrivare qui, voglio sapere se sapresti restare in mezzo al fuoco
con me e non retrocedere. Non voglio sapere cosa hai studiato, o con chi o
dove, voglio sapere cosa ti sostiene dentro, quando tutto il resto non l'ha
fatto. Voglio sapere se sai stare da solo con te stesso, e se veramente ti
piace la compagnia che hai……………………………….………………… nei momenti vuoti.


Scritto da un'indiana della tribù degli
Oriah (1890)

 
 
 
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JOHN DONNE

Come un lampo o un bagliore di candela
i tuoi occhi, non già il rumore, mi destarono.
Così (poichè tu ami il vero)
io ti credetti sulle prime un angelo.
Ma quando vidi che mi vedevi in cuore,
che conoscevi i miei pensieri meglio di un angelo,
quando interpretasti il sogno, sapendo
che la troppa gioia mi avrebbe destato
e venisti, devo confessare
che sarebbe stato sacrilegio crederti altro da te.

Il venire, il restare ti rivelò: tu sola.
Ma ora che ti allontani
dubito che tu non sia più tu.
Debole quell'amore di cui più forte è la paura,
e non è tutto spirito limpido e valoroso
se è misto di timore, di pudore, di onore.
Forse, come le torce
sono prima accese e poi spente, così tu fai con me.
Venisti per accendermi, vai per venire. E io
sognerò nuovamente
quella speranza, ma per non morire.

 

 
 

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RUBATO.......

Nella vita ci sono giorni pieni di vento e pieni di rabbia,
ci sono giorni pieni di pioggia e pieni di dolore,

ci sono giorni pieni di lacrime;
ma poi ci sono giorni pieni d'amore
che ci danno il coraggio
di andare avanti
per tutti gli altri giorni.
 

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QUANDO FINISCE UN AMORE

C'era un innamorato che amava senza speranza. Si ritirò del tutto nella propria anima e gli parve che il fuoco d'amore l'avrebbe consumato. Perdette il mondo, non vedeva più il cielo azzurro e il verde bosco, il torrente per lui non frusciava, l'arpa per lui non suonava, tutto era sprofondato e lui era caduto in miseria. Ma il suo amore cresceva e lui avrebbe preferito morire e rovinarsi piuttosto che rinunciare al possesso della bella donna che amava. Sentì allora che il suo amore avrebbe bruciato in lui ogni altra cosa, e l'amore divenne potente e tirò e tirò, e la bella donna dovette obbedire, venne, e lui era lì a braccia aperte per attirarla a sé. Ma quando gli fu davanti si era del tutto trasformata, e con un brivido egli sentì che aveva attirato a sé tutto il mondo perduto. Era davanti a lui e gli si arrendeva, cielo e bosco e torrente, tutto gli veniva in contro in nuovi colori, fresco e splendido, gli apparteneva, parlava il suo linguaggio. E invece di conquistare soltanto una donna egli aveva tra le braccia il mondo intero, e ogni stella del cielo ardeva in lui e scintillava voluttà nella sua anima. – Aveva amato e amando aveva trovato se stesso. Ma i più amano per perdersi " (Hermann Hesse)

 
 

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