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Post n°7 pubblicato il 25 Febbraio 2022 da tamarronedgl
Post n°5 pubblicato il 01 Luglio 2013 da tamarronedgl
“Meriti, di questi tempi, significa che ha fatto la spia a qualcuno”. Cito dal bel romanzo “Per mano mia” di Maurizio De Giovanni (ed. 2013, p. 47).
Post n°4 pubblicato il 16 Settembre 2012 da tamarronedgl
Dieci anni di "Tama" su "il Ponte" Il 26 settembre 1982 nasceva quest'angolo di controcronaca. Con dieci anni di presenza, credo di aver raggiunto un primato cittadino, di cui i futuri storici del giornalismo locale dovranno ricordarsi. Brindo con chi mi sopporta. A chi sono indigesto, invierò bicarbonato. Dieci anni per Rimini, cos'hanno significato? «C'era una volta...», cominciavano le fole della nonna. «C'era una volta, e c'è ancora...» tutto quello che dieci anni or sono non c'era. Il ponte di Tiberio è in perenne attesa del completamento dei lavori. In compenso, l'estate scorsa ci ha portato un Kursaal di cartapesta, di fronte al Grand Hotel. La proporzione è quella dei tricicli infantili rispetto ad una bicicletta da adulto. Ciò significa che Rimini sogna e s'illude, ma non pensa? Si discute del traffico, ora come allora. Fatto nuovo, c'è che si va a Barcellona a vedere come si è risolto il problema là. L'isola pedonale continua ad essere un'utopia: vi circolano tutti tranne i pedoni che lo fanno per irresponsabile decisione, a loro rischio e pericolo. In compenso (mi dicono) nei corridoi della civica biblioteca Gambarella non si gioca più a pallone. D'altro canto, l'istituzione non è ancora utilizzabile da chi vuol recarvisi per consultare le raccolte di libri, riviste o manoscritti esistenti. Infatti, tutti i posti sono occupati da studenti "al sacco", che cioè recano seco la sapienza da apprendere: molti di loro amoreggiano nei corridoi, fumano ovunque (l'Ufficio d'igiene dovrebbe misurare lo smog), occupano un posto a sedere che lasciano vuoto (non rispettando l'antica regola delle osterie, che faceva perdere ogni diritto a chi usciva dalla porta), per andare a passeggio, a far compere, a gustare gelati o pizze. Oggi come dieci anni fa, si discute di turismo in crisi. Di nuovo c'è che si è arrivati alla rissa e agli insulti. Per i giovani, ci avevano promesso ostelli in cui ospitare i saccopelisti di antica memoria. L'estate '92, grazie a cronisti un pò affrettati, ha omologato tutti i giovani nella categoria dei delinquenti. Per il '93, anziché ostelli, prepareranno carceri. Facendo un bilancio personale, forse dovrei andarmi a nascondere come fanno (per timore di rappresaglie politiche) i redattori di un settimanale satirico francese. Il nostro genere è utile? Un foglio di Praga ha smascherato spie comuniste, tra cui una doppiogiochista in Italia. Il guaio nazionale è che le cose da ridere spesso sono quelle serie. Il Governo taglia le spese, ma la Regione elargisce 357 milioni al concorso ippico Pavarotti di Modena. Darsi all'ippica non è in fin dei conti un cattivo consiglio. (455) Tama ["il Ponte", Rimini, n. 35/04.10.1992] Antonio Montanari Rimini si racconta, indice Archivio Tama, indice
Post n°3 pubblicato il 05 Gennaio 2009 da tamarronedgl
La Giustizia è uguale per tutti. Più o meno. Lo dicono all’unisono in tre, da sponde opposte: in ordine alfabetico, Berlusconi, Fassino, Violante. Dalla Prima Lettera del Cavaliere agli Avvocati riuniti a Firenze: in passato ci sono state «indagini senza riscontri» e «condanne senza prove». La tendenza autobiografica non è soltanto degli scrittori romantici. Fassino sul Foglio di Giuliano Ferrara e Veronica Lario Berlusconi, rifiuta la «concezione ultragiacobina» che certi amici («compagni»?) della rivista Micromega hanno «del rapporto tra politica e giustizia». Ed elogia il coraggio di Craxi del 1992 nel denunciare alla Camera il finanziamento illecito dei partiti. (Di Pietro intanto chiede conto di un miliardo sparito del Pds.) Violante: bisogna «favorire una ripresa civile del Paese», niente tentazioni giacobine da parte nostra, niente attacchi ai magistrati dalla maggioranza. Arrivando sino ai giacobini, si salta comodamente il momento intermedio del comunismo. Non quello attuale che procura incubi notturni del Cavaliere, anche dopo gli abbracci di Putin. Ma quello d’un tempo raccontato pure da un libro fresco di stampa, lettere inedite di Antonello Trombadori, un rosso rompiballe pure da morto. La sera del 26 febbraio 1990 egli cena con due colleghi di partito. Discutono su cosa sarebbe accaduto se il Pci fosse andato al potere dopo il ’45: chi tra loro si sarebbe trovato dalla parte dei «fucilati e chi dalla parte dei fucilatori»? La mattina dopo Trombadori mette nero su bianco le sue riflessioni. Il figlio commenta: «Penso che non escludesse di poter capitare anche nelle file dei fucilatori». Definendosi comunista e non giacobino, suppongo. Sergio Romano sostiene che «l’Italia è stata per molti anni pericolosamente vicina ad una rivoluzione giudiziaria» predisposta dalla Sinistra che ora si serve della stampa internazionale per attaccare il governo. Così Berlusconi appare ad «una parte della opinione pubblica europea, un piccolo Milosevic». C’è stata in Italia una via giudiziaria alla politica, l’ho scritto altre volte. Ma non dimentichiamo la corruzione. Oggi processano in tv l’ex-magistrato Di Pietro, con Vespa presidente del Tribunale Popolare. Forse per cancellare la memoria dei reati? Sulle rogatorie svizzere al processo Toghe sporche, rese inutilizzabili dal Parlamento, la procura milanese ha ottenuto da Berna un attestato di autenticità. Berlusconi e Cesare Previti restano imputati. Più o meno. Antonio Montanari [il Ponte n. 39, 4.11.2001, Tam-Tama 802]
Post n°2 pubblicato il 29 Marzo 2006 da tamarronedgl
Ma il blog ucciderà il giornalismo?
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Inviato da: autores
il 27/08/2007 alle 18:04
Inviato da: Bejita
il 13/03/2006 alle 22:15