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L'imbecillità maschile

Post n°664 pubblicato il 14 Aprile 2007 da Tatianna

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Le donne sono stanche di vedere polizieschi, film di assassini psicopatici e stupri di ogni genere nelle grandi città. Siamo stanche di vedere la donna raffigurata come l’essere stupido della specie e non sopportiamo più i film di guerra che Hollywood continua a proporci, come quelli sulla I Guerra Mondiale, sulla Guerra della Corea, sulla II Guerra Mondiale e sul Vietnam. I filmi che ricordano il conflitto del Vietnam sono quelli che più ci torturano. Senza poi parlare di quelli di guerre di fantascienza o di qualsiasi altra guerra senza senso che gli uomini hanno fatto e ancora vogliono proporci. Se le migliaia di rotoli di pellicole usati per il cinema e la televisione avessero insegnato all’uomo che le guerre sono il massimo esempio dell’ignoranza e della violenza maschile, sarebbe valsa la pena di aver speso tanto denaro. Ma si sa molto bene che le guerre del passato non hanno insegnato niente. Unico obbiettivo è quello di mostrare quanto l’uomo sia macho con un fucile in mano e come sia possibile guadagnare soldi con tanta sofferenza  mostrata con  banalità. Con  rare  eccezioni  questi  film  servono solo a fare propaganda all’imbecillità maschile, ai i suoi atti di estrema violenza, mentre il pianeta continua con le sue guerre e loro non hanno ancora imparato a comportarsi come essere umani.

Pellicole di guerra e violenza continueranno a produrre nuove generazione di uomini violenti. Le scene di violenza a cui i ragazzi assistono quotidianamente alla tv vengono interpretate da loro come attitudine “normale”. Per questo, non dobbiamo stupirci se nei telegiornali vediamo ragazzi impugnare una pistola e uccidere i propri professori e compagni di scuola. Sono cresciuti vedendo che la violenza è un atto normale del comportamento maschile.  La televisione mostra che quando qualcuno ci crea paura o sofferenze si prende un revolver e si elimina il “problema”, dimenticandosi di enfatizzare il valore della vita umana. Nel cinema, il 95% delle pellicole mostrano storie in cui gli uomini sono in situazioni di comando, violenza e potere. La televisione non sfugge a questa regola, ma al contrario, assistiamo ogni giorno all’utilizzo delle donne come bambole di carne in programmi che mortificano l’intelligenza e i doni artistici femminili.

In qualsiasi canale televisivo del mondo la donna viene considerata un essere di seconda categoria, ma ciò avviene soprattutto nei paesi dell’America Latina, in Portogallo, Spagna e Italia. In questi paesi assistiamo a programmi in cui la scarsità della mente e la bellezza del corpo femminile sono il tocco speciale degli show. Le donne, in questi stupidi programmi, sono mostrate volgari, stupide e dolcemente sottomesse all’uomo. Modelle, attrici, ballerine, cantanti e presentatrici continuano ad essere strumenti del potere maschile. Vediamo queste donne permettere che la propria intelligenza sia mortificata in favore dell’utilizzazione del corpo per il piacere del maschio, rinforzando così il messaggio del maschio che comanda le menti e i loro corpi. E’ purtroppo vero che programmi televisivi, show e film prodotti e diretti da uomini utilizzano l’immagine della donna come piace a loro, liberando tutta la fantasia maschilista che possiedono. Sottomettere la donna pare essere lo sport preferito dagli uomini di basso intellettuale. Ciò che è preoccupante è la connivenza delle donne che si pongono nella posizione di oggetto da manipolare, permettendo cosi che l’immagine della donna nel mondo sia compromessa.

E’ vergognoso vedere tante donne rafforzare, attraverso il proprio lavoro nei mezzi di comunicazione, il condizionamento classico imposto dagli uomini. Sono condizionate come topi da laboratorio ad essere stupide per avere successo. Anche se é importante per molte donne il successo come attrici, cantanti e presentatrici,  per ottenerlo non è  necessario  perpetuare  la trilogia: stupide, sexy e sottomesse. E’ degradante anche vedere in tv e al cinema donne talmente deformate dal silicone da sembrare travestiti di se stesse. Si violentano, rischiando la vita con interventi al silicone che ci danno l’impressione che queste donne possano esplodere in qualsiasi momento.

 Si sono visti altrettanti uomini violentare il proprio corpo per essere accettati dalle donne? No, assolutamente. Essi hanno successo nei media anche se sono nani, grassi, pelati, vecchi e panciuti. Le donne devono accertarli esattamente come sono, senza preoccuparsi del loro fisico. E allora, perché le donne commettono delle violenze contro se stesse e fanno qualsiasi follia per farsi accettare?

Tania Rocha - "Sesso senza valore"

 
 
 
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