Creato da ferraiolidomenico il 16/11/2011
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Messaggi di Giugno 2014

Pagani:la sinistra al bivio... a proposito delle dimissioni di Grillo e Donato

Post n°423 pubblicato il 27 Giugno 2014 da ferraiolidomenico
 

Il Pd di Pagani chiede le dimissioni da consigliere per gli ex candidati sindaco eletti A:Grillo,A.Donato per fare spazio ai giovani. Detta così potrebbe sembrare cosa buona e giusta. Ma è veramente cosa buona e giusta? Nella politica che cosa è il vecchio che cosa è il nuovo.

Per vecchio si intende colui che pur non avendo più idee vuole restare attaccato alla poltrona. Per nuovo si intende politici nuove idee. Quindi una valutazione tra il vecchio e il nuovo è solo sulle idee e non sull’età anagrafica.

I dirigenti del Pd di Pagani avrebbero dovuto durante la campagna elettorale dire che se il loro e solo il loro candidato sindaco non avesse vinto si sarebbe dimesso. Ciò non è avvenuto e chiedendolo a posteriori l’unica cosa che riesco a comprendere è che gli equilibri all’interno del Pd di Pagani vacillano… tirano fuori stà storia che bisogna fare spazio ai giovani. Ma se proprio i giovani avevano chiesto a Grillo di candidarsi perché aveva esperienza. Ora cosa sia mai successo? Non c’è l’ha più questa esperienza per metterla al servizio dei giovani rampantini renziani? Già ha perso è la nuova logica che vige è quella chi perde a casa.

Diversa la posizione di A.Donato personalmente lui sa che io non ero d’accordo che lui guidasse una coalizione di sinistra avrei preferito che fosse un giovane anche se era certo che si perdeva almeno avrebbe iniziato a fare le ossa. Raccogliendo intorno a se altri giovani pronti a calarsi in una battaglia di idee sul futuro della città e preparare il terreno per una possibile alternativa. Ora a prescindere se diventerà Presidente del Consiglio comunale o meno (a Bottone gli converrà e non poco nello sceglierlo perché potrà tornargli utile nel suo ruolo e nella sua reale esperienza di ex sindaco per evitare che Pagani prenda più tranvate di quelle che deve prendere) Donato deve fare delle scelte che riguardano la Sinistra locale ma anche l’orizzonte regionale nazionale di riferimento. Potrà decidere di tornarsene nel Pd o dare vita ad un movimento che tiene insieme pezzi di sinistra locale. Nel primo caso sarà il suo suicidio politico nel secondo caso potrà emendarsi di tutti gli errori commessi nel passato e far si che i giovani non siano un orpello di cui fregiarsi  ma veri protagonisti della lotta politica locale. La collocazione in campo regionale nazionale potrà essere libera o potrà essere contrattata sulla base di idee che possano emergere dal dibattito politico interno con decisioni condivise. Questo farebbe da spartiacque tra il trasformismo piddino (ovvero essere un solo partito con il centro destra perché entrambi europeisti convinti ma dichiarandosi di centro sinistra falsamente) e quella che dovrebbe rappresentare valorialmente la Sinistra.

Lineamenti per una politica di sinistra.

Per prima cosa è doveroso fare chiarezza sulla questione dell’adesione dell’Italia alla UE e alla moneta Euro. I trattati europei sottoscritti dall’Italia e il rapporto con la Costituzione Italiana. Ovvero la Sovranità e la funzione dello Stato. La seconda il rapporto tra cittadino ed ente comune. Il ruolo dei quartieri per una politica amministrativa di bilancio partecipato. La terza Il metodo della democrazia partecipativa. Che tipo di organizzazione, le forme del sistema decisionale interno/esterno, il rapporto tra organizzazione e cittadini. la rappresentanza dell’organizzazione.

Ferraioli Domenico

 
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immagina di Ennio Montesi

Post n°422 pubblicato il 11 Giugno 2014 da ferraiolidomenico
 

IMMAGINA

Immagina che il tuo paese sia in guerra
Immagina che sia in vigore la legge marziale
Immagina che la Carta costituzione sia abrogata
Immagina che sia stata tolta la libertà di stampa
Immagina che siano state tolte tutte le libertà del popolo
Immagina che il cibo scarseggi e manchi
Immagina che gli ospedali siano in gravi difficoltà
Immagina che le scuole non funzionino
Immagina che sia impossibile fare qualsiasi lavoro
Immagina che il denaro non ci sia più
Immagina che non riesci a badare ai tuoi bambini
Immagina che i tuoi governanti possano picchiarti
Immagina che i tuoi governanti possano torturarti
Immagina che i tuoi governanti possano ucciderti
Immagina che ti stiano cercando perché dicesti o facesti qualcosa contro di essi
Immagina che non sai più cosa fare
Immagina che non sai più dove andare
Immagina che non sai più a chi rivolgerti poiché tutti sopravvivono come te
Nulla stai immaginando, è la realtà nella quale ti trascini
Nulla stai immaginando, è la realtà nella quale stai morendo
Nulla stai immaginando, è la realtà nella quale sei morto
Nulla stai immaginando, è la realtà nella quale moristi
Nulla stai immaginando, è la realtà nella quale facesti morire i tuoi bambini.

Ennio Montesi
(23.05.2014)

 
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Rifiuti.comunicato stampa CCF

Post n°421 pubblicato il 05 Giugno 2014 da ferraiolidomenico
 




COMUNICATO STAMPA CCF 05 GIUGNO 2014
E’ ASSURDO! DOPO CONFERENZE STAMPA IN POMPA MAGNA PER PUBBLICIZZARE L’AVVIO DELLE MAPPATURE DEI TERRENI!!
LEGGI SPACCIATE PER TOCCASANA E RIVELATESI AMPIAMENTE INEFFICACI !!!
Il Comitato interministeriale definito dalla Legge 6/2014, composto da: Presidente del Consiglio dei ministri o da un Ministro da lui delegato, Ministri per la coesione territoriale, dell’interno, delle politiche agricole alimentari e forestali, dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, delle infrastrutture e dei trasporti, della salute, dei beni e le attività culturali, e dal Presidente della regione Campania
di concerto con il gruppo di lavoro costituito da:  AGEA (Agenzia per le erogazioni in agricoltura); CRA (Consiglio per la ricerca e sperimentazione in agricoltura); ARPA Campania; ISS (Istituto Superiore di Sanità); ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale); Regione Campania; Università di Napoli
APPRENDIAMO DALLA STAMPA, A 3 GIORNI DAL COMPLETAMENTO (previsto per il 7 giugno) E A 10 DALLA CONCLUSIONE DELLA TORNATA ELETTORALE, IL BLOCCO DEL CAMPIONAMENTO DEI TERRENI CHE ERA L’UNICA SERIA RISPOSTA ALLE ISTANZE DI AGRICOLTORI ONESTI,  AGRICOLTURA SANA E CONSUMATORI IN TERRA DEI FUOCHI!!!
Il 12 Maggio erano cominciate le attività di campionamento ad opera del Corpo Forestale dello Stato, e tutti lo sapevano.
Il 28 Maggio scorso i soggetti suelencati bloccano tutte le attività di campionamento dei terreni senza una ragione coerente e sensata!!! Si apprende, a mezzo stampa, che proceduralmente si dovrebbe prima procedere, con macchinari più sofisticati, a rilevazioni particolareggiate in alcune zone per verificare l’eventuale presenza di agenti radioattivi!!! Ma non si capisce sulla base di quale fonte di sospetto! Le dichiarazioni di un pentito? No, delle fotogrammetrie che rilevano solo sospetti di movimentazione terra.
E SE NE RICORDANO ADESSO?!?!?!?  Vanificando un’attività cominciata da mesi e che si sarebbe dovuta completare entro il 7 giugno?! Attività che, probabilmente, alla ripresa dei lavori bisognerà ricominciare da zero!
DUE SONO LE CONCLUSIONI:
-          Siamo in presenza di soggetti altamente disorganizzati ed atteggiamenti pericolosamente negligenti;
Oppure
-          C’è la preordinata volontà di bloccare ed insabbiare tutto il lavoro che si sta svolgendo a discapito del comparto agricolo di questa regione.
IL CCF CHIEDE CON URGENZA CHE LA COLLETTIVITA’ SIA TEMPESTIVAMENTE INFORMATA
CHIEDIAMO LA VERITA’

 
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LA GRANDE TRUFFA DELLA LEGGE SUI REATI AMBIENTALI da CCF

Post n°420 pubblicato il 05 Giugno 2014 da ferraiolidomenico
 

LA GRANDE TRUFFA DELLA LEGGE SUI REATI AMBIENTALI

Gli anni di lotta sul tema della tutela ambientale, le mobilitazioni di massa, la grande scossa alle coscienze della società civile, non sono bastati al mondo politico-istituzionale per slegarsi dalle logiche di collusione e sottomissione agli interessi lobbistici che da sempre lucrano sulla devastazione ambientale e sullo sfruttamento dei territori.

Il disegno di Legge 1345, sintesi delle due proposte Micillo-Realacci, licenziato alla Camera e da qualche mese in discussione nelle Commissioni Ambiente e Giustizia al Senato, doveva recepire l’articolo 3 della direttiva europea 99/2008, introducendo nel nostro codice penale i delitti sull’ambiente: da quello di “inquinamento dell’ambiente” fino a quello ben più grave di “disastro ambientale”, colmando così un vuoto legislativo a cui finora si è sopperito con le sanzioni previste per i delitti contro la pubblica incolumità (art. 434 del codice penale) e che, grazie all’elaborazione della giurisprudenza della Corte costituzionale, è divenuto in materia ambientale  “disastro innominato”. In tal modo, con norme  efficaci, dissuasive e mirate all’incriminazione del pericolo concreto e del danno, si sarebbero dovuti colpire penalmente i reati ambientali, in un contesto più efficace e meglio orientato contro atti offensivi dell’ambiente e della salute umana.

QUEL TESTO RISCHIA INVECE DI DIVENTARE IL SALVACONDOTTO PER QUALSIASI CRIMINE AMBIENTALE!!!

Fino ad oggi, a fatica, i magistrati potevano applicare, con interpretazione estensiva, la fattispecie del “disastro innominato” qualificandolo come comportamento offensivo che produce un danno dell’ambiente; questo potrebbe paradossalmente non essere più possibile a causa di un testo che è stato strutturato e manipolato per diventare il lasciapassare di violazioni gravissime.

Le ragioni che ravvediamo, confortate anche dall’opinione di autorevoli magistrati che denunciano il rischio di impossibilità di applicazione di quelle norme, sono molteplici:

             La definizione di “disastro ambientale” si sarebbe dovuta basare su contenuti chiari e processabili quali l’effettiva capacità diffusiva/offensiva del danno ambientale prodotto; la sua straordinarietà quale atto grave e complesso, non necessariamente foriero di danni irreversibili, ma con prorompente diffusione; l’accadimento di dimensioni straordinarie, anche se non immani, atto a produrre effetti dannosi gravi, complessi ed estesi e dunque idoneo a causare un pericolo concreto per la vita o l’integrità fisica di un numero indeterminato di persone, senza che peraltro sia richiesta anche l'effettiva verificazione della morte o delle lesioni di uno o più soggetti (Corte Costituzionale - 1 Agosto 2008, sentenza n. 327 ed altre).

L’attuale disegno di legge definisce invece “disastro ambientale” “l'alterazione irreversibile dell'equilibrio dell'ecosistema”, fatto di per sé assai difficile se non impossibile da dimostrare data la totale aleatorietà del concetto che meglio si sposerebbe con quello di persistenza nel tempo ed estensione del danno.

 

             Si subordina la punibilità del reato di “inquinamento ambientale” a violazioni di disposizioni legislative, regolamentari o amministrative spesso poco severe ed insufficienti a garantire la tutela della salute; per quello di “disastro ambientale” si estende il reato anche alla eventuale ed assai vaga casistica di inquinamento “abusivo” depotenziando di fatto la portata e l’efficacia di entrambe le norme. In altre parole, potrebbe diventare impossibile procedere, come pure avvenuto ad es. per la centrale termoelettrica Tirreno Power di Vado Ligure, al sequestro di un impianto se le sue emissioni pur inquinando e mettendo in pericolo la salute degli abitanti di quel territorio, non sono in violazione della legge o delle continue deroghe in essa contenute.

 

             Il reato di  disastro ambientale viene nei fatti configurato solo come reato di danno e non più di pericolo concreto (quando lo si correla all' “offesa alla pubblica incolumità in ragione della rilevanza oggettiva del fatto per l'estensione della compromissione ovvero per il numero delle persone offese o esposte al pericolo”). Per poter quindi accertare il nuovo reato di disastro ambientale si dovrebbero poter produrre dati certi sull’estensione ed il numero delle persone coinvolte nonché la incontrovertibile correlazione tra decessi, malattie o offese e gli eventi inquinanti, ma la realtà dimostra, come nel caso dell’amianto, che il disastro può restare “invisibile” a lungo prima che emergano i segnali della compromissione dell’ambiente e della salute della collettività.

 

             Si introduce il ravvedimento operoso con beneficio di riduzione di pena (fino ai due terzi) per l’inquinatore che si dichiari d’accordo ad operare una bonifica dei luoghi. Nella migliore delle ipotesi si tratta di una norma tesa a favorire finte strategie di “ravvedimento” per lasciare nei fatti le cose come sono; nella peggiore si prefigura un condono che, combinato con quanto disposto nell’art 4 del decreto ‘Destinazione Italia’, e cioè con la possibilità per chi inquina di stipulare accordi di programma “per l’attuazione di progetti integrati di messa in sicurezza o bonifica, e di riconversione industriale e sviluppo economico produttivo nei siti di interesse nazionale (SIN)”, sottoscrivendo i quali potrà usufruire di contributi pubblici e vantaggi fiscali, sancisce, in contrasto al principio di “chi inquina paga”, il principio che chi inquina non rischia niente, anzi sarà ripagato. Un ulteriore  favore a chi ha interesse a continuare a speculare su quelle aree (si pensi solo al pullulare di centri commerciali) o a buttarsi nel business della produzione della cosiddetta Green Energy premiata dal nuovo pacchetto di incentivi o ancora al cambiamento della destinazione d’uso di aree o territori agricoli a favore delle coltivazioni no food destinate ad alimentare impianti a biomasse.

 

Non meno preoccupante è la seconda parte del disegno di legge “Disciplina sanzionatoria degli illeciti amministrativi e penali in materia di tutela ambientale” introdotta per il Testo unico ambientale che si applica “alle ipotesi contravvenzionali in materia ambientale che non hanno cagionato danno o pericolo concreto ed attuale di danno alle risorse ambientali”.  Anche in questo caso siamo davanti ad un condono mascherato, per di più facilitato dal fatto che nella maggior parte dei casi i reati ambientali, anche le stesse discariche illegali di rifiuti tossici, non producono un danno immediato. Basterà dunque seguire le prescrizioni indicate dalla polizia giudiziaria e pagare una sanzione pari ad un quarto del massimo della contravvenzione per sanare l’illecito e procederne all’archiviazione. 

Ma quello che è più grave è che si carichi la polizia giudiziaria di compiti di carattere tecnico/amministrativo estranei alla sua funzione e alle  sue competenze, rendendo ancora più inefficace l’opera di prevenzione sul territorio e l’accertamento reale dei danni. Infatti, a differenza della procedura sin qui adottata, la polizia giudiziaria (carabinieri, guardia forestale, ecc.) da braccio esecutivo della magistratura si trasformerà in un organo di valutazione delle violazioni, impartendo al responsabile del reato le prescrizioni tecniche e i tempi di risistemazione ambientale, accerta il loro effettivo adempimento e riscuote la contravvenzione comunicando al PM l’estinzione del reato affinché ci sia l’archiviazione.

È facilmente immaginabile, alla luce anche della possibilità data al responsabile del reato di eliminare le conseguenze pericolose con modalità diverse da quelle prescritte, come questo possa favorire finte bonifiche, se non addirittura fenomeni, non estranei sui nostri territori, di collusione e complicità.

Per tutte queste ragioni questo testo legislativo RISCHIA DI RIVELARSI UN VERO E PROPRIO BOOMERANG PER LE COMUNITÀ LOCALI IN LOTTA DA ANNI ED UN TOCCASANA PER LE LOBBIES INQUINATRICI.

Se dovesse passare così com’è, gli effetti nefasti di questa sanatoria li vedremmo immediatamente sui processi in corso per disastri come quelli di Porto Tolle, Vado Ligure e Taranto. Grandi inquinatori come Enel, Tirreno Power, Ilva, Eni, che, non a caso, guardano con approvazione al disegno di legge, potranno usare queste nuove norme per difendersi nelle aule di tribunale. E’ vergognoso che tutte le forze politiche,  comprese quelle che più hanno sbandierato propagandisticamente la necessità di colpire chi inquina, si facciano garanti dell’impunità di chi mette quotidianamente in pericolo la salute dei cittadini.

I COMITATI E LE REALTA’ CHE SONO IMPEGNATE CONCRETAMENTE IN CAMPANIA CONTRO LA PERDURANTE DEVASTAZIONE AMBIENTALE ED A FAVORE DELLA TUTELA DEI PROPRI TERRITORI RESPINGONO IN TOTO UN TESTO CHE ANCORA UNA VOLTA MOSTRA LA SUBALTERNITÀ DELLA POLITICA ALLE LOBBIES DEI POTENTATI INDUSTRIALI E FINANZIARI.

 

MAI PIU’ REGALI AGLI INQUINATORI, MAI PIU’ REGALI AI CRIMINALI!!!

 

 

Sottoscrivono il documento:

 

CITTADINI CAMPANI PER UN PIANO ALTERNATIVO DEI RIFIUTI

COMITATO NO INCENERITORE GIUGLIANO

CCF Coordinamento Comitati Fuochi

CO.RE.Ri. - Coordinamento Regionale Rifiuti Campania

FEDERAZIONE ASSOCAMPANIAFELX  - Giugliano Acerra Nola

RETE CAMPANA SALUTE E AMBIENTE

RETE COMMONS

Peacelink (Puglia – Campania)

Comitato Taranto Futura

Brindisi Bene Comune

Am.be.com - Presidio no discarica (Falcognana)

Legamjonici contro l'inquinamento

NoSmog (Trieste)

Crotone ci mette la faccia

 
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