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Mafia, Pavia si rivolge a Saviano

Post n°45 pubblicato il 05 Ottobre 2010 da TerritorioCavese

E' stato bello ieri sera vedere piazza Leonardo da Vinci piena soprattutto di giovani, tanti semi piantati non possono non dare frutti.

Dal blog di Stefano Pallaroni, La Provincia Pavese.

Pavia non ha ancora elaborato lo choc del 13 luglio 2010, gli arresti ordinati dalla procura di Milano del direttore sanitario dell’Asl di Pavia Carlo Chiriaco e dell’avvocato Pino Neri, residente a San Martino Siccomario e con lo studio in piazza della Vittoria a Pavia. Può aiutarla l’arrivo oggi in città di Roberto Saviano, lo scrittore che vive sotto scorta dal 2006 per l’impegno costruito con le parole e indirizzato contro le mafie.

Rivoluzione culturale. Parole che sono il contrario del silenzio, il brodo di coltura della criminalità organizzata. Parole che Saviano ha pronunciato e scritto, il successo di Gomorra, il suo libro, quello che ha aperto gli occhi, la mafia che da entità prende la forma delle persone. Così che da quel momento ciò che era anonimo diventa in modo definitivo una lista di nomi e cognomi anche per il grande pubblico.

Far finta di niente? Pavia ha dentro tante domande da quel 13 luglio, domande che aleggiano sospese e che riguardano anche la realtà della sua provincia. Proviamo a metterle in fila. La prima: si può davvero ignorare quanto emerge dall’inchiesta della procura di Milano in attesa della verità giudiziaria? Oppure abbiamo già il diritto-dovere di prendere le distanze da chi, indipendentemente da rapporti di affari, conversazioni e particolari circostanze è stato colto sul fatto, mentre parlava con gli arrestati di campagna elettorale, soldi, favori e cantieri?

Campagne elettorali. E alla luce dei fatti emersi un interrogativo si pone anche rispetto alla lettera mandata via mail da Chiriaco ai dipendenti dell’Asl di Pavia in cui si invitava a votare per un esponente storico del centrodestra come Giancarlo Abelli. Può bastare la risposta che si fa così da sempre? Può bastare un laconico “ma tu, dove vivi?” per chinare la testa, abbassare lo sguardo e rinunciare a pretendere spiegazioni?

Giocava a fare il boss. Chiriaco ha detto agli inquirenti che da sempre si finge boss per darsi un tono, millanterie mafiose per farsi bello, quasi un gioco: indipendentemente da quanto emergerà nelle aule di giustizia, lo può accettare una comunità dopo che lo ha votato ed eletto, meccanismo che lo ha poi portato all’importante nomina di direttore Asl? E perché nel 2008 Chiriaco, politico di lungo corso arrivato a Pavia nel 1977 da Reggio Calabria, prima attivo nel Movimento studentesco, poi convertitosi alla Dc e quindi passato in Fi e Pdl, è stato messo a capo di una struttura con migliaia di dipendenti dopo una condanna in secondo grado di giudizio per estorsione? E perché nelle strutture sanitarie pavesi sono stati ricoverati e curati proprio in quel 2008 Giuseppe Setola, spietato killer del clan dei casalesi, e Francesco Pelle, accertato miliziano della ’ndrangheta, ricoverato alla Maugeri come paraplegico in seguito a un incidente stradale nonostante avesse cicatrici evidenti per le fucilate a pallettoni alla spina dorsale?

Politica a disposizione? Chiriaco, nelle intercettazioni dei carabinieri di Monza, parla al telefono con disinvoltura di strategie elettorali, affari e progetti con un consigliere comunale; Chiriaco è in confidenza con un consigliere di un ramo dell’Asm di Pavia; Chiriaco lascia intendere di poter disporre dell’assessore cittadino ai lavori pubblici. Chiriaco parla con l’assessore pavese al commercio Piero Trivi, che è il suo legale e che è al momento indagato per corruzione elettorale. Trivi si è sospeso dall’incarico.

Carroccio arrabbiato. E’ ancora la politica che viene interrogata sulla situazione del consigliere regionale leghista Angelo Ciocca. Al Pirellone è stato eletto con 18mila preferenze. Ci sono foto che lo ritraggono con il presunto boss Pino Neri in una zona centrale di Pavia. E Ciocca, dopo una violenta reazione alla pubblicazione delle immagini, ha comprato una pagina intera di giornale per spiegare che la sua condizione di politico lo espone al rischio delle frequentazioni. Anche per la Lega è un problema la ’ndrangheta. Proprio Saviano lo ha chiesto al Carroccio in un’intervista («Mafia al Nord, la Lega dov’era?») cui sono seguite affilate reazioni dei vertici del partito di Bossi.

Incendi e intimidazioni. Ma come cittadini abbiamo o no il diritto di chiedere cosa sta facendo la politica contro le infiltrazioni mafiose in provincia? Lo ha detto qualche giorno, fa in un convegno al Borromeo, il giudice Salvini che non si può credere che auto, camion e mezzi da cantiere che vanno continuamente a fuoco (tanti i casi in Lomellina) siano casi fortuiti. Perché in realtà si tratta del primo livello delle intimidazioni. Molti vorrebbero da Saviano parole anche su questo.

Ambiente violato. La gente si chiede anche il perché delle trasformazioni spesso distruttive del nostro territorio dove da anni si costruisce troppo e male. Stiamo sporcando la campagna, la nostra terra. E cresce l’insofferenza alla regole. Come per la Zona di protezione speciale che la Provincia, in Lomellina, vuole abolire, ridurre. Ed è la politica che deve toglierci il dubbio che possa essere un modo per togliere vincoli a una zona che dovrà poi essere attraversata, almeno così sembra nei progetti, dall’autostrada Broni-Mortara. Una grande opera controversa, ma che sembra funzionale sia a servire il nuovo scalo ferroviario commerciale di Mortara, sia a diventare una comoda ed efficace direttrice per la spazzatura che dall’Oltrepo va trasportata all’inceneritore di Parona. O addirittura una specie di nastro trasportatore per l’amianto assassino della Fibronit che potrà così venire smaltito in una discarica, quella per la quale di questi tempi sono state prospettate le sedi di Gambolò e Ferrera Erbognone.

Troppe case. E perché in tanti centri della provincia ci sono tutte quelle case vuote di recente costruzione? E perché a Vigevano (ma il fenomeno è diffuso nelle nostre cittadine e soprattutto nei nostri paesi) il consiglio comunale ha appena votato altri 28mila metri quadri di aree edificabili? E cosa succederà a Pavia con le aree dismesse? E cosa accade già oggi con gli insediamenti abitativi di Pavia Ovest verso la Bereguardina, di viale Brambilla o di viale Giulietti che producono intasamenti ulteriori nel traffico urbano, dunque minor qualità della vita per tutti?

Mafia che non spara (per ora). Tante altre le domande che Pavia può rivolgere a Saviano. Riguardano la trasformazione, il salto di qualità delle mafie. Come si fa a spiegare alla gente del Nord che l’espressione militare di un’organizzazione criminale è solo una delle tante sue facce? E che se qui ancora non si spara con la drammatica frequenza del Sud, non significa che la mafia non ci sia? E perché anche qui chi affronta l’argomento mafia rischia di venir additato, emarginato ed escluso più di chi fiancheggia, concorre esternamente o fa parte di un’organizzazione? Come spiegare che anche al Nord la mafia sono comitati di affari che pensano al proprio interesse?

Società spaccata. Vogliamo aspettare che anche qui i tessuti connettivi sociali e culturali della popolazione vengano distrutti, per poi passare alla seconda fase, lo sfruttamento di una massa dolente alimentata dal solo effetto sgocciolamento di ricchezze sempre più concentrate nelle mani di pochi? E come spiegare al Nord che lotta alla mafia è anche prodigarsi perché nelle scuole, forse il primo dei collanti sociali, siano mantenute condizioni accettabili nei servizi e nelle strutture, impiegando lì sì i soldi di tutti, magari facendo attenzione alle credenziali delle imprese incaricate, ma comunque allo scopo di non far cadere tetti e pareti degli edifici che ospitano i nostri figli nei primi passi del loro percorso di formazione?

 

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Un blog di: TerritorioCavese
Data di creazione: 31/03/2007
 

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- Sprofondo Nord, Giovanni Giovannetti, Ed. Effigie, 2011

- Gotica, Giovanni Tizian, Ed. Round Robin

- 'ndrangheta Padana, Enzo Ciconte, Ed. Rubettino, 2010

- Nomi, cognomi e infami, Giulio Cavalli, Ed. Verdenero

- La parola contro la camorra, Roberto Saviano, Einaudi
- La bellezza e l’inferno, Scritti 2004 — 2009, Roberto Saviano, Mondadori
- Il contrario della morte, Roberto Saviano, Einaudi
- Sei fuori posto, Roberto Saviano, Einaudi
- Gomorra, Roberto Saviano,

- Cecenia. Il disonore russo, Anna Politkovskaja, 2009, Fandango Libri
- Per questo. Alle radici di una morte annunciata. Articoli 1999-2006, Anna Politkovskaja, 2009, Adelphi
- Un piccolo angolo d'inferno, Anna Politkovskaja, 2008, Rizzoli
- Diario russo 2003-2005, Anna Politkovskaja, 2007, Adelphi
a cura di Zonghetti C.
- Proibito parlare. Cecenia, Beslan, Teatro Dubrovka: le verità scomode della Russia di Putin, Anna Politkovskaja, 2007, Mondadori
- Russia di Putin, Anna Politkovskaja, 2005, Adelphi

 

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