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Per via Anna Frank si dovrà aspettare ancora.

Post n°58 pubblicato il 03 Novembre 2017 da santino.gobbi
 

L'articolo de Il Cittadino è del febbraio scorso, ma dovrà arrivare la primavera prossima per vedere l'asfalto nuovo tra i capannoni della Cigolona. Eppure il vicesindaco aveva annunciato che i lavori sarebbero iniziati appena venduto il primo lotto di terreno in via Pettinari. Incassati 250.000 euro, sul primo lotto sorgono già due palazzine, ma niente. Venduto anche il secondo lotto per altri 200.000 euro, ma asfalti niente. Venduta anche l'ex casa di Riposo per 730.000 euro, ma 80.000 euro non ci sono fino al prossimo anno. I residenti pazientemente aspettano pur essendo disposti a pagare il 60% dell'opera.

Nessun testo alternativo automatico disponibile.

 
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TASI 2014 IMU equivalente ma non troppo.

Post n°57 pubblicato il 22 Agosto 2014 da santino.gobbi
 

 

 

IUC-IMU-TASI.

 Aldilà dell'aumento, che c'è, non vedo gli effetti equivalenti sul carico TASI-IMU.

 

TASI 2014 Casalpusterlengo

 

L'IMU è rinata, come la fenice.

Freddata nel 2013, per mano del Governo Letta, non avrebbe potuto risorgere con l'imprimatur di Renzi, così, sotto mentite spoglie, è ritornata con il nome di TA.SI, colpendo ancora la prima casa, ad opera della nuova Amministrazione di Centrosinistra.

Il nome è rimasto lo stesso solo per case di lusso, attività commerciali e produttive, seconde case, ma con nuove aliquote, rispettivamente 0,35 %, 0,86% e 1,06% (il massimo consentito dalla legge).

Sono previste delle detrazioni per alcune categorie, ma della portata delle agevolazioni e della loro efficacia, visto che non impediscono al gettito complessivo di salire del 22%, rispetto al 2013, mi pare opportuno dedicare uno spazio specifico, per cui me ne occuperò in futuro.

Per il momento mi preme focalizzare l'attenzione su certi effetti redistributivi anomali della TASI, rispetto all'IMU.

Devo premettere che l'abolizione dell'IMU sulla prima casa aveva radici che condividevo, in quanto la prima casa, per la famiglia, è un bene primario non equiparabile ad un bene patrimoniale speculativo, ma dopo che Monti aveva definito la mancanza di una tassa sulla casa "un'anomalia", noto che anche i contrari, dalle parti del Parlamento, hanno fatto poco, da allora, per contraddirlo.

Ma la metempsicosi di ICI > IMU > TASI si sta dimostrando molto simile al gioco delle tre carte: girano, cambiamo di posto, ma vince sempre il banco.

S'è cercato forse di addolcire il più possibile la nuova tassa, infatti il gettito IMU/TASI del 2014 (euro 3.140.000) sarà inferiore, anche se di poco, a quello della sola IMU del 2012 (anche se la tassa a carico della sola categoria "possessori abitazione principale" salirà di poco meno di un milione di euro, se paragonata, invece, al 2013)

E' tutto a posto? A me pare di no.

Dato che l'aliquota TASI è 0,33%, (la massima consentita), rispetto all'IMU, che prevedeva l'aliquota dello 0,5%, si dovrebbe avere un risparmio teorico per le famiglie dello 0,17%.

In pratica però non è così: sull'IMU c'erano detrazioni di 200,00 euro per l'abitazione principale e di euro 50,00 per ogni figlio. Per la TASI, per via di barocche detrazioni a scaglioni, calcolate in base alla rendita catastale, i benefici per le famiglie che prima erano esenti vengono annullati.

Una casa piccola, di tipo economico, con rendita da 300,00 a 700,00 euro, avrà una detrazione da 100,00 a 15,00 euro, cui si somma la detrazione  di 30 euro per ogni figlio se a carico.

Ne risulta che chi prima era esente, ora versa in media 30,00 euro.

Fin qui poco male, si potrebbe pensare: c'è la crisi, tutti devono contribuire, si tratta di cifre basse! Ok, ma se osserviamo ciò che succede alle rendite catastali alte, quindi relative a case non proprio "popolari", scopriamo disparità rilevanti, frutto di calcoli che avranno avuto le loro motivazioni, ma che di certo non hanno nulla a che fare con l'equità e il sostegno alle famiglie meno agiate.

Facciamo due esempi:

- un pensionato proprietario della sua abitazione che ha una rendita catastale di euro 250,00, due anni fa era esente da IMU, ma di TASI paga 32,00 euro.

- un altro pensionato con abitazione la cui rendita risulta di euro 1.200,00, di IMU versava 760,00 euro, mentre di TASI paga 634,00 euro. Ben 126,00 in meno. Siamo tutti felici che ci sia qualcuno, in questi tempi difficili, che tiri un sospiro di sollievo, ma, scusate, chi paga questo sconto?

Ci fosse stato un incremento di gettito potremmo anche discutere della necessità o l'utilità dell'intervento, d'accordo, ma qui la situazione è diversa: Il gettito IMU è rimasto pressoché invariato e lo sconto ottenuto da categorie più abbienti è stato letteralmente caricato sulle spalle di chi ha una rendita  catastale bassa.

Verrebbe da pensare: ma tutto questo è legale? In realtà la Legge diceva un'altra cosa, infatti, il comunicato della Presidenza del Consiglio testualmente così riportava:" ...L'incremento (0,8 per mille) può essere deliberato dai Comuni a patto che il gettito relativo sia destinato a finanziare detrazioni o altre misure relative all'abitazione principale in modo tale che gli effetti  sul carico della TASI siano equivalenti a quelli dell'IMU prima casa".

Equivalenti per chi?

 

 

 
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Tariffe TARI utenze domentiche

Post n°56 pubblicato il 19 Agosto 2014 da santino.gobbi
 
Foto di santino.gobbi

 

 

 

La TARI utenze domestiche. La quota fissa e la quota variabile.

Il dibattito attuale è l'aumento delle tasse. Chi le ha imposte sostiene che non sono state aumentate e chi le sopporta parla di oppressione fiscale.  Probabilmente hanno ragione entrambi perché le leggi non sono chiare e semplici come dovrebbero essere e quindi ognuno interpreta  e osserva quello che ritiene giusto.

 Lasciamo stare ICI, IMU, IUC, TASI e guardiamo la TARI  utenze domestiche.

A Casalpusterlengo per il momento si paga, in due rate, il 70% di quello che si pagato nel 2013. La prima rata, il 50% del 70% era in scadenza il 31 luglio, la seconda rata si pagherà il 16 ottobre. Il saldo con le nuove tariffe entro febbraio 2015.  A questo punto qualcuno può chiedersi: ma come si determinano le tariffe da applicare all'utente che conferisce i rifiuti al concessionario dell'igiene pubblica? Prima era molto semplice: si moltiplicavano i metri quadrati dell'immobile per un'aliquota e il risultato era quanto si doveva pagare per il servizio rifiuti.  Oggi secondo il giusto principio, chi più sporca, più paga, si intende arrivare ad applicare una tariffa  volumetrica, ma non siamo ancora pronti e allora si scrivono delle belle formule matematiche per determinare come far pagare agli utenti, più equamente possibile, il servizio della raccolta dei rifiuti. Così si suddivide la tariffa in una parte fissa, che copre i costi di esercizio indivisibili, per esempio il costo degli  investimenti in opere e relativi ammortamenti, e in una parte variabile,  dipendente dalla quantità e qualità di rifiuti prodotta da ogni famiglia.

La Tariffa si compone quindi di due parti (Dlgs 5/2/97 n.22): £ T = £ TF + £ TV .
(£=sommatoria)

Per il calcolo della quota fissa della tariffa binomia per le utenze domestiche pertanto basterà sviluppare la seguente espressione: TFd(n, S) = Quf ï S• Ka(n).

Ecco cosa intendevo per leggi chiare e semplici. Il Decreto legislativo citato è pieno di equivalenze e di espressioni da svolgere per capire come e perché si paga un servizio.  Al cittadino che non sa risolvere le espressioni non rimane che verificare gli effetti dei risultati trovati dai tecnici.

Ripetiamo brevemente: la tariffa rifiuti  "dovrebbe" essere calcolata tanto sulla base della superficie dell'immobile posseduto quanto sulla base del principio "chi più inquina paga".

Non è completamente così. La base imponibile della Tari è calcolata dalla superficie degli immobili. I Comuni possono rimodularla, aumentare o ridurre le aliquote su basi diverse ma il metodo di calcolare resta legato alle superfici immobiliari.  E questo contrasta nettamente con il principio che stabilisce che chi produce più rifiuti indifferenziati paga di più di chi sceglie il recupero  e il riciclo degli stessi. Va da se che con il nome "tariffa"  l'obiettivo è quello di far pagare agli utenti esattamente  per il servizio fornito.

I grafici sottostanti dovrebbero evidenziare meglio gli effetti delle equivalenze e delle espressioni matematiche.

grafici tariffe Tari

I primi due confrontano le tariffe applicate ai diversi nuclei familiari che abitano un immobile di 100 mq; evidenziano che un aumento c'è stato e non proprio fisiologico. I singoli hanno una riduzione di circa 7%, mentre tutti hanno avuto aumenti che variano dal 5% al 14% proporzionalmente al numero dei componenti il nucleo familiare.  Le tariffe non hanno un aumento costante rispondente all'aumento dei componenti dei nuclei familiari. Infatti abbiamo i seguenti aumenti: da nucleo 1 a nucleo 2 + 67%, da nucleo 2 a nucleo 3  + 20%, da nucleo 3 a nucleo 4  +1,5% (praticamente uguale), da nucleo 4 a nucleo 5 + 23%, da nucleo 5 a nucleo 6 +12%.

Considerando che quando si tratta di aumentare le tasse o le tariffe ci si confronta con i  Comuni vicini (vedi aumento tariffe posteggi a pagamento) riporto il grafico della tariffa Tari di Codogno. Si nota l'aumento lineare e costante applicato ai nuclei familiari e la differenza notevole delle tariffe che sono inferiori del 50% di quelle praticate a Casalpusterlengo. Mi auguro di aver rilevato dati non corretti, altrimenti...

 

 

 

 
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Un Pastrocchio in meno

Post n°54 pubblicato il 09 Maggio 2014 da santino.gobbi
 

 

UN PASTROCCHIO IN MENO

Come promesso il bando di gara per la gestione degli impianti sportivi di Casalpusterlengo è stato indetto e pensare che è solo nel novembre scorso che il nostro Sindaco si gloriava per il fatto che il TAR avesse respinto la richiesta del Real Casal di far sospendere la delibera che assegnava la gestione del campo della Ducatona alla Casal Juventina, per i successivi 5 anni (in delibera n.60 del 3 aprile 2014 indicati addirittura otto anni).  

Con un atto arrogante, mascherato da decisione presa nell’interesse dei cittadini, l'attuale Giunta (si spera uscente) aveva deciso di stipulare,  con un anno di anticipo rispetto alla scadenza, un contratto di cinque anni per la gestione del campo sportivo con la Casal Juventina, elevando il compenso annuo da 27.000 a 32.000 euro. 

La Delibera è stata inutilmente contestata dalle minoranze ma, senza alcuna gara d'appalto, la Giunta ha affidato la gestione degli impianti sportivi per i successivi cinque anni alla Casal Juventina. Il fatto che quest'ultima abbia svolto un buon lavoro durante il suo periodo di attività non giustifica comunque l’assegnazione con trattativa diretta del rinnovo quinquennale ( otto anni !!!) e dell’aumento del compenso di 5.000 euro annui. 

Il Real Casal, competitor della Casal Juventina, è stato pertanto costretto a ricorrere al TAR per esercitare il suo diritto a concorrere in modo paritetico all’assegnazione della gestione del campo sportivo. 

La Giunta di centro-destra, pur trovandosi di fronte ad una richiesta di ristabilire una normale prassi di diritto, non ha voluto sentir ragioni e ha affidato ad un legale la difesa del proprio operato. 

Il TAR, in prima istanza, ha quindi respinto la richiesta di sospensione della delibera e, in quell'occasione, il nostro sindaco ha gongolato, affermando che “spesso la decisione in merito alla sospensiva indica l’orientamento del tribunale e che il fatto che non sia stata ravvisata alcuna urgenza di interrompere l’effetto della delibera significa intanto che il comune non ha agito poi così male”. 

Abbiamo appreso, sempre dai giornali, di una svolta clamorosa: l’assessore Fabio Grazioli (e si presti attenzione: non il sindaco) ha comunicato l’intenzione del Comune di fare marcia indietro, di cancellare la proroga della convenzione e di procedere ad un bando di gara, affermando inoltre: “Noi vogliamo che si istauri un clima di concordia e collaborazione e abbiamo deciso che si espleti una gara aperta e trasparente”. 

Saranno soddisfatti i rappresentanti del Real Casal, nonostante la spesa che hanno dovuto sostenere per il ricorso al TAR. 

Saranno soddisfatti i cittadini di Casalpusterlengo, anche se ancora una volta hanno dovuto affrontare le spese legali (per un ammontare di ben 5.607 euro) incautamente deliberate da una Giunta ottusa per difendere le proprie ragioni. 

Infine, complimenti al signor sindaco, che non fa certamente onore al suo titolo e all'intrinseco significato della locuzione “con giustizia”.

Egli, invece di decidere “con giustizia”, ha costretto i suoi cittadini a ricorrere alla Giustizia, sperperando oltre ai 5.607 euro iniziali, anche 2.750 euro per ricomporre la vertenza. Una spesa di altri 8.357 euro  che vanno ad ingrossare il già cospicuo  capitolo di “Spese legali” del Bilancio di Casalpusterlengo.

 

 
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Dove sono i cartelli

Post n°53 pubblicato il 09 Luglio 2013 da santino.gobbi
 

Cartello eliminato

    Casalpusterlengo Parco delle Molazze. 19 novembre 2012, vengono staccati 4 cartelli (altri 4 in Piazza Repubblica).

Ippocastano, liquidambar, acero campestre, pioppi cipressini: è la natura che ci regala meravigliosi  colori, mentre  si prepara ad un’apparente morte. Sullo sfondo il pudico mascheramento dell’annunciata dipartita della pista di skateboard.  In primo piano, evitando confusione, vi informo che l’operatore sta smontando il cartello con ben 33 divieti.  Trentatre cose da non fare da parte di chi frequenta il parco pubblico. Bastava mettere cosa è possibile fare così si risparmiava la spesa dei cartelli e si evitava alla gente (penso però che nessuno abbia avuto il buon tempo come me)  di leggere le norme con effetto simile alle gride di manzoniana memoria. Questa è semplicemente la mia opinione. Rimane però un fatto da chiarire: perché, nel Parco delle Molazze e nei giardini di Piazza Repubblica, si installano otto cartelli  (quanto saranno costati) e subito dopo vengono tolti? Il mistero rimane.

 

Siamo a luglio 2013 il mistero non è stato svelato. Avevo chiesto spiegazioni al Comando dei Vigili e mi risposero: " dove il problema? per noi è tutto a posto".

Ho chiesto di parlare con il Segretario e questo telofonicamente mi dice: "produca richiesta ufficiale al protocollo con copia al Sindaco". Fatto, nessuna risposta. Dopo una settimana però, causalmente, vedo staccare tutti i cartelli.  Dopo qualche mese appaiono i nuovi cartelli. Anche questi  elencano diversi divieti. Esattamente riproducono gli articoli del Nuovo Regolamento di Polizia Urbana. I cartelli precedenti no. Non ci sono soldi per fare manutezioni nei parchi, per fare cartelli sbagliati si.

 
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