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Vi preghiamo di Prenderne Visione

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L'Amministrazione è formata da Soci Fondatori riconoscibili dall'etichetta Admin sul Loro Nick

Le funzioni di Founder sono affidate a uno dei Soci Fondatori con accordo privato fra gli stessi.

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SCOPO DI QUESTA ORGANIZZAZIONE

Questo Spazio non ha funzione di Forum a titolo di discussione ma è una iniziativa che si propone di raccogliere tutti quei Forum che saranno ritenuti di Livello Qualitativo, sia per contenuti che per correttezza di gestione.

Ci proponiamo di rilanciare una forma di Forumismo Qualitativamente di Livello.

Ci proponiamo di effettuare una distinzione, e di conseguenza una scelta mirata alla Qualità per evidenziare e rendere di conseguenza più' visibili tutti quelli spazi che dicono qualcosa di concreto, lo dicono in maniera corretta anche dibattendo fra loro per plausibili opinioni diverse.

Riuniti tutti assieme in questa Iniziativa e collaborando fra noi e con noi per il raggiungimento di questo Obiettivo riusciremo a rilanciare la Qualità e la correttezza. Almeno ci proviamo.

Siate con noi.

ISCRIZIONE

L'iscrizione avviene per Invito dell'Amministrazione di Top Quality che contatteranno i singoli Amministratori e li inviteranno a partecipare a questa iniziativa.

E' prevista Ovviamente una Sezione DOMANDE DI AMMISSIONE ESTERNE ove chiunque ritenga di possedere i requisiti richiesti può presentare Domanda Di Ammissione, che sarà attentamente valutata.

COME FUNZIONA

In modo Semplice, ma efficace.

Tutti gli Spazi che aderiranno a questa Iniziativa avranno a disposizione una loro Directory.

L'Amministratore sarà Moderatore di quella Directory è sarà coadiuvato da uno o più suoi

Collaboratori, che lo stesso Amministratore ci indicherà, fino ad un massimo di TRE.

Questa Directory dovrà contenere una Breve presentazione del Forum evidenziando l'indirizzo principale

( Esempio: Scienza Umanesimo Sport Religione ecc ecc ).

La gestione di questo Spazio sarà rilevante per segnalare Discussioni, Iniziative, Sondaggi, Concorsi e quanto altro l'Amministrazione ed i Suoi Collaboratori intendano porre in risalto.

Gli altri Iscritti faranno lo stesso e così, con un punto in Comune di Riferimento si otterrà l'informazione e lo scambio di visite, la partecipazione, la pluralità di visione ed Opinione, che andrà ad aumentare e movimentare i Vostri spazi stessi.

Vi ricordiamo che il Livello Qualitativo dovrà essere mantenuto sempre. La correttezza di Gestione pure perchè sono elementi imprescindibili per quello che ci proponiamo e che va chiaramente a vantaggio di tutti coloro che credono in questi Valori.

L'Amministrazione di Top-Quality non ha alcun potere, ne intende averlo, circa la gestione individuale di ogni singolo Forum.

Riconosciamo la Sovranità Decisionale delle singole Amministrazioni.

 

 

 

io e skipper

Post n°72 pubblicato il 23 Maggio 2010 da top_quality5

un articolo di sabi68

no so se questo è un proprio e vero articolo ma è una storia di un amore nata tra due esseri diversi...due specie diverse ....che un giorno incrociarono i loro sguardi e capirono che il rispetto e l amore non sono prerogativa solo umana :

questa è la storia mia e di skipper


ho sempre amato i cani grandi ma il mio amore x i terranova iniziò il giorno che andai a trovare un amica che ne possedeva uno .

lo vidi al fondo del suo giardino :grosso ,peloso con occhi piccoli che mi guardavano ....non ho mai avuto paura dei cani ma devo essere sincera quell animale mi incuteva un po di timore

poi lui si alza quasi al rallentatore e sempre piano mi si avvicina ,so che non bisogna guardare negli occhi i cani che non si conoscono ma i nostri sguardi si incrociarono e io non riuscii a girarmi .

nei suoi occhi c era dolcezza ,bonta ma anche forza ,sicurezza e saggezza .

da quel giorno capii che io volevo un terranova .

mi informai molto ma subito non trovai nessuno ,fu proprio questa amica chemi diede il numero di un associazione che si occupa a livello nazionale di adozioni di terranova

sono una persona che quando si mette in testa qualcosa non cè verso di fermarla e così telefonai subito .

forse fu il destino ma la signora mi disse che ce ne era uno a bologna di 18 mesi .il padrone non poteva più tenerlo per vari motivi e mi disse che era molto buono .

subito lo dissi in casa e tutti ne furono contenti sopratutto mio figlio mattia il piccolo che quando senti dire che il cane aveva18 mesi pensò ad un cucciolotto .


sentimmo il padrone e dopo mille domande ci mettemmo daccordo sul giorno per andare a prendere skipper ,si skipper si chiamava e nei giorni prima della partenza in casa si parlava solo di lui ,come trattarlo ,come crescerlo e non avendo ancora internet andavo nelle libbrerie a leggere di straforo un sacco di manuali .


il giorno arrivò partimmo io e mattia e andammo sino a bologna con il cuore in gola ,

finalmente ci fermammo davanti alla casa dove avremmo conosciuto skipper ,vi giuro che sentivo un emozione quasi uguale a quando aspettavo di vedere i miei figli forse perchè lho desiderato tanto e stavo per esaudire un sogno .

il signore ci portò dietro casa e in piccolo recinto vidi un cane grandissimo che mi guardava "lui è skipper "mi disse

mattia guardò dietro a quella massa di pelo per cercare il suo cucciolo ma .skipper era lui 18 mesi ma 50 kl di carne e bava che scodinzolavano allegramente .io e mio figlio rimanemmo paralizzati e forse un po preoccupati .

skipper ci venne incontro e iniziammo a fare la sua conoscenza :tiravamo la sua pallina ,lo accarezzavamo e lui ci trattava come suoi amici .

poi venne il momento di ripartire e devo dire che fui un po preoccupata su come caricarlo in macchina .gli misi il suo guinzaglio e mi diressi verso la macchina chiamandolo be non ci crederete ma lui mi seguì come se io fossi stata sempre li .per farlo salire lo dovetti prendere in braccio perchè non era mai salito su di una macchina ma si fece prendere tranquillamente .

durante il viaggio mio figlio si addormentò ed io non mi sentii di fermarmi in un autogrill perchè non sapevo che reazione avrebbe avuto skipper .così viaggiammo per 3 ore e mezza di seguito con i nostri sguardi che si incrociavano nello specchietto .lui mi guardava ma nei suoi occhi non vedevo paura ma era come se sapesse che stavamo andando verso casa ...la sua casa !

be per farla breve skipper è diventato parte della famiglia la sera stessa e devo dire che ho pensato molto a questa cosa .perchè un cane vissuto 18 mesi con delle persone non sente tristezza per essere stato portato via così di colpo?


be in questi 3 anni con lui ho capito che i cani capiscono quando i suoi famigliari lo amano veramente e non perchè è un bel cane ,vedo che skipper se qualcuno lo prende per il guinzaglio non mi toglie gli occhi di dosso e piange se si allontana .purtroppo quel signore non era riusciuto a dare a skipper l amore di cui lui aveva bisogno era stato capace solo di dargli bei guinzagli ,giochi e ciotole colorate ma non quello di cui lui aveva bisogno :amore ,fiducia ,e sguardi ...perchè la vita con un terranova è fatta sopratutto di sguardi.i suoi occhi entreranno nel tuo cervello ,nel tuo cuore ,nella tua anima e non ti lasceranno mai più .


spero di averti fatto capire cosa vuol dire stare con un cane ...dividere la sua vita con lui...e cercare di comprendere il linguaggio che usano così diverso dal nostro ma non incomprensibile per chi ha voglia di impararlo.

il loro modo di esprimersi è fatto di sguardi ,di movimenti e di piccole posizioni della bocca che solo un occhio attento e interessato può percepire ..ma una volta che si abbatte quel muro di presunzione che divide l essere umano da un cane si può scoprire un mondo fatto di emozioni e sentimenti che molti uomini non sanno esprimere .

consiglio a tutti quelli che cercano un vero amico ...per la vita di andare in un canile e cercare con lo sguardo e con il cuore quell essere che anche se solo per 10/15 anni riuscirà a donarci un amore che da poche persone riusciremmo ad avere .

ciao da me e skipper

 
 
 

Social Networks

Post n°71 pubblicato il 23 Maggio 2010 da top_quality5

un articolo scritto da Raider

"Live chats, forums, aree di discussione, trasposizioni virtuali di ordinamenti sociali reali, dove potersi esprimere, dare voce ai propri dissensi, alle proprie approvazioni, alle condivisioni, dove crediamo di far emergere l’io di dentro rimanendo al sicuro riparo della distanza e dell’anonimato e dove poter con un semplice clic interrompere conversazioni, rapporti, amicizie che in realtà non si sono mai realizzate in quanto prive del riscontro reale.

Mi piacerebbe un luogo dove ciò che accade, ciò di cui si parla fosse una denuncia alle falsità del mondo reale, un rifiuto di tutto ciò che non ha valore e ruba via il nostro tempo, dove ci si potesse esprimere non solo nella libertà delle nostre scelte ma anche nella piena responsabilità di ciò che si afferma, un luogo dove l’amicizia venga nutrita non da interessi comuni quanto invece da intenti comuni, un luogo dove in qualche modo lo spirito umano possa elevarsi al di sopra della mera affermazione di se stessi.

Ma i social networks moderni sono perlopiù ricettacoli di inutilità, maldestre imitazioni di vita reale, luoghi dove esporre le proprie convinzioni come soprammobili in una vetrina nella speranza di trovare qualcuno che possa condividerle e farci sentire meno soli, luoghi dove svendere la propria intimità affinché qualcuno possa spiarla e sovrapporla alla propria, nella disperata ricerca di gesti comuni, identificazioni che possano giustificare le nostre attitudini, come se quest’ultime non avessero piena ragion d’essere già in quanto autonome e uniche.

La globalità che uccide l’identità, la massa che sovrasta l’individuo, l’omologazione che si sostituisce allo splendore della diversità. E’dunque questa la libertà di cui godiamo?


Alla fine, è sempre tutto un grande equilibrio sopra la follia…"

 
 
 

UN'ALTRA ULTIMA CENA?

Post n°70 pubblicato il 23 Maggio 2010 da top_quality5

un articolo di Michele Rossi

 
 
 

Il giusto prezzo dell'ISBN

Post n°69 pubblicato il 23 Maggio 2010 da top_quality5

un articolo di .: Tj :.

Visto che in giro per la rete ci sono un sacco di print on demand, stampatori e sedicenti editori che spesso chiedono fior di soldi per farvi il “servizio” di stampare il vostro libro, faccio questo post per dare alcune informazioni in merito al deposito legale e all’ottenimento di ISBN.

 

L’ISBN (International Standard Book Number) - su cui potete trovare tutte le informazioni nel sito ufficiale: www.isbn.it - Non è altro che un codice che viene attribuito a ogni edizione di un libro (badate a tutta la tiratura e non alla singola copia, nel senso che se l’editore stampa 1000 copie esiste un unico ISBN che viene apposto su ogni copia sopra al codice a barre ad esso associato). Lo scopo di questo codice è quello di catalogare il libro appartenente a una specifica edizione e di renderlo immediatamente identificabile a livello internazionale.

 

L’ISBN va apposto su tutti i libri e quei prodotti creati per essere fruiti come libri, quindi anche gli ebook, e può essere apposto solo da Case Editrici o enti che svolgono attività editoriali.

Quindi se voi volete postare il vostro ebook sul web, non essendo editori, non dovete mettere l’ISBN ma in teoria non si potrebbe neppure vendere un libro che non abbia un ISBN.

 

Non sto a specificare come si arriva ad assegnare le 13 cifre e bla bla perché sono tutte informazioni che potete reperire immediatamente sul sito ufficiale, voglio invece entrare nel merito di quanto costa effettivamente un ISBN e quanto costa a un editore/stampatore creare un’edizione commerciale.

Gli ISBN vengono acquistati dagli editori a blocchi di minimo 25 con un costo di 2,50 € + IVA a codice

(ribadisco di nuovo: con 25 ISBN si stampano 25 edizioni di 25 libri diversi) quindi il calcolo è facile, l’ISBN per stampare una tiratura qualsiasi costa semplicemente 3,00 €.

Oltre all’ISBN l’editore ha anche l’obbligo di depositare un certo numero di copie del libro stampato come previsto dalla legge:

- 1 copia alla Biblioteca nazionale centrale di Roma

- 1 copia alla Biblioteca nazionale centrale di Firenze

- 1 copia alla biblioteca responsabile nella regione di appartenenza dell’editore

Quindi un totale di 3 copie a fondo perduto.

 

Ora proviamo a fare due conti.

All’editore / stampatore, ogni copia del libro avrà un costo che varia dai 4 ai 10 euro (ma sono stata molto abbondante, all’ingrosso costa tutto di meno) a sceonda del numero di pagine, quindi prendiamo i due casi:

- 4 euro x 3 copie = 12 euro + 3 euro (ISBN) = 15 euro

- 10 euro x 3 copie = 30 euro + 3 euro (ISBN) = 33 euro

Ciò vuol dire che queste sono le cifre che andranno a fondo perduto quando si stampa un libro (perché per il resto della tiratura i costi di stampa saranno recuperati semplicemente vendendo le copie).

 

Ci sono invece in giro per la rete degli stampatori, print on demand e perfino alcuni editori CIALTRONI che arrivano a chiedere all’autore dai 50 euro in su per pagare l’ISBN (anche 180 euro se non di più).

Ora spero che vi renderete conto di quanto questa richiesta di soldi sia esagerata perché tante volte magari vi ritrovate a ordinare, che ne so, 10 copie, pagandole dai 50 ai 100 euro (su cui già lo stampatore ha il suo margine di guadagno) e poi dover aggiungere un altro centone per l’ISBN… soldi che, tolti gli adempimenti legali, vanno tutti in tasca allo stampatore senza aver fatto nulla.

Quindi riflettete gente e valutate bene prima di firmare un contratto che vi chiede esborsi monetari, e qui non si parla solo di editoria a pagamento, ma anche di semplice print on demand che non ha neppure la pretesa di illudervi con una finta distribuzione e con finte lusinghe.

 
 
 

Emerson Lake & Palmer - Brain Salad Surgery (1973)

Post n°68 pubblicato il 10 Maggio 2010 da top_quality5

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Il '73 è l'anno dell'apice del rock progressivo. Basta citare The Dark Side Of The Moon o Selling England By The Pound. Anche gli Emerson Lake and Palmer non sono da meno con Brain Salad Surgery, che rappresenta il loro 4° album in studio, il 5° nella loro discografia.

L'album si apre subito con Jerusalem, rifacimento di un noto brano liturgico inglese, ma la prima perla è la traccia successiva: Toccata, rifacimento di un concerto per piano di Alberto Ginastera, in cui Emerson da notevoli prove di bravura utilizzando tutte le tastiere del suo arsenale, supportato da un gigantesco Palmer alla batteria. Secondo molti, me compreso, il capolavoro del disco.
Segue Still... You Turn Me On, classica ballata acustica di Greg Lake. Un pezzo molto carino, ma non la migliore ballad del gruppo.
La breve Benny The Bouncer, un pezzo di ispirazione honky tonk, che poco ha a che fare con il resto dell'album, fa da cuscinetto tra la prima e la seconda parte dell'album, caratterizzata da una lunga suite (cosa che già avveniva in Tarkus).
Karn Evil 9 dura circa 30 minuti ed è divisa in 3 impressioni.
La prima è caratterizzata da frequenti cambi di tempo e fa splendere l'abilità tecnica del trio. Siamo di fronte ad una delle loro migliori espressioni.
L'inizio della seconda parte di questa prima impressione "Welcome back mi friends to the show that never ends..." diventerà la frase immagine del gruppo.
Segue la seconda impressione, di marcato spunto jazz rock. A farla da padrona di questa impressione è per lungo tempo il piano di Emerson, che, però, a mio giudizio si dilunga troppo in certi passaggi. Il brano, parte da una semplice improvvisazione di piano per poi acquistare vigore dalla metà in poi. Alcuni fraseggi di Emerson ricordano una loro canzone del primo album, The Three Fates.
La terza ed ultima impressione riprende con maggior vigore i temi della prima con un Emerson scatenato tra le tastiere. Bravissimo, ma un po' freddo.

In ultima analisi uno degli album migliori del gruppo, anche se in certi momenti la musica diventa un po' prolissa.

Jerusalem (cover)
Toccata
Still... You Turn Me On
Benny The Bouncer
Karn Evil 9 (1st Impression)

Voto: 9

 
 
 

Gli editori di sé stessi

Post n°67 pubblicato il 10 Maggio 2010 da top_quality5

Gli editori di sé stessi

articolo scritto da Axum


La televisione dona gioie e dolori quotidiani. L’informazione in forma di cronaca, la pubblicità e la politica prendono una fetta considerevole. Appresso abbiamo l’intrattenimento, la rivista e le fiction. Il popolo del Web dava origine, tempo fa, ai primi bagliori della libera espressione attraverso i blog. Avvenne così il benvenuto distacco dagli antichi legami che pretendevano il filtraggio di qualsiasi testo che concretizzasse un cosiddetto “articolo pubblicabile”. Dapprima gli editori tentavano di condizionare il pensiero e l’espressione propria dello scrivente. Non di meno, chiunque non appartenesse ad un albo professionale, era costretto a riporre il pensiero nel buio di un cassetto oppure in un file destinato all’oblio.

Un bel giorno, al risveglio, abbiamo scoperto che “Mario Rossi” aveva scritto nel suo blog la storia della sua vita. Mario ne sentiva la necessità; non gli importava cosa avrebbero detto i lettori. La sua era una sorta di ribellione a quel buio in cui il suo pensiero era relegato. Il signor Rossi non avrebbe mai potuto esprimerlo di getto e non avrebbe avuto alcuna possibilità per una pubblicazione immediata. Avvenne una sorta di salto in lungo: lo scavalcamento della sabbia che sta tra chi scrive e chi ne decide la pubblicazione. Mario, ancor oggi non è un letterato né un bravo conoscitore della lingua italiana, tuttavia quel giorno la sua voce giunse a molte persone in pochi attimi. Non commise errori in fatto di leggi ed espresse il suo diritto alla libertà di comunicare i sentimenti e gli avvenimenti del suo mondo.

C’è chi pensa che la macchina Internet sorregga una rete fatta di umana astrazione e di filmati indecenti. In parte pensa bene ma non sa che nel Web nascono talenti ogni giorno. Nascono perché le persone possono esprimere l’arte che nessun editore ufficiale prenderebbe in considerazione. L’artista disdegna i compromessi e si nutre di pubblico. Quale pianeta migliore di Internet, la macchina che dà origine al Web, per chi non cerca compensi bensì un po’ di umano apprezzamento?

È forse il pianeta degli artisti? Noi pensiamo di no. Tuttavia è il pianeta in cui la libertà non è anarchia né sopraffazione; non ci sono dipendenti né detentori di potere. Allora è forse il pianeta delle meraviglie? Risponderemmo ancora: no. È un mondo parallelo in cui possiamo esprimerci in piena libertà, sia che strimpelliamo uno strumento, sia che scribacchiamo con fatica, e sia che dipingiamo alla stregua dei bimbi della scuola primaria. Non facciamo altro che proiettare il nostro mondo all’esterno, a persone di cui non conosciamo nemmeno l’identità. Nel profondo dell’anima di un artista c’è un solo desiderio: esprimersi.

Le fan fiction sono diventate un luogo mentale in cui esercitiamo la libertà di narrazione. Possiamo scrivere male, possiamo farlo bene ma… possiamo. A sudor finito, mostriamo i lavori a centinaia di persone in un solo attimo. I lettori ci faranno quel che desiderano; potranno osannarci oppure consigliarci l’ippica come sport principale. Lo scrittore non perderà né vincerà, ma avrà esaudito il suo grande desiderio: mostrare il proprio pensiero, la propria visione, a chiunque ne venga a contatto.

La fan fiction è un connubio lungimirante del racconto commisto alla sceneggiatura. Ne siamo figli naturali poiché siamo nati alla luce di un televisore, a volte letteralmente, se pensiamo ai monitor video di una sala parto. La fan fiction lascia emergere il talento innato in quelle persone che adorano la lettura come la scrittura.

Sebbene ogni disciplina abbia le sue regole precise e ineludibili, lo scrittore di fan fiction si sforza, giorno dopo giorno, al miglioramento della tecnica. Impara, attraverso le critiche indiscriminate, i luoghi in cui dovrà acquisire la scorrevolezza, quelli in cui le parole dovranno trasformarsi in immagini, e il “come” catturare il lettore. Dunque non ci sono soltanto i cacciatori di talento; esistono talenti che catturano il pubblico in piena libertà d’azione. Così come avveniva un paio di secoli addietro, lo scrittore di fan fiction accetta gli allori, così come i pomodori. Lo fa perché è un duro, una persona tenace, che tiene al successo e sostiene le proprie capacità artistiche.

Per costruire il tessuto di una fan fiction occorrono pochi strumenti: una persona motivata, immaginazione, scrittura scorrevole e conoscenza profonda dei personaggi in cui chi scrive s’incarna. Perché negarsi la tentazione di provare?

 

 
 
 

L'arte di curare il Giardino

Post n°66 pubblicato il 10 Maggio 2010 da top_quality5
 

articolo scritto e diretto da Roberta-MioCucciolo
(le foto sono prese da internet)

Chi di noi non conosce la bellezza di un giardino ben curato?
I giardini sono sempre stati parte della mia infanzia, giardini italiani, francesi, americani, giardini di tutto il mondo, di grandi e di piccole dimensioni, a prima vista uno spazio modesto, ricco di sorprese e di segreti.

image

Anche il giardino più piccolo offre spazio sufficiente per giocare, rilassarsi, mangiare, potete inserirvi qualsiasi elemento decorativo, come fontane, archi, vasi.
Con una progettazione curata, un giardino può diventare un angolo di paradiso, può aiutare ad uscire dal caos quotidiano, a ritrovarsi, a diventare un "punto d'incontro".
Ma deve essere un progettista a dare nuova vita al mio giardino? 
La domanda nasce spontanea, in realtà chiunque può divertirsi a progettare il proprio giardino, con ironia e creatività, a seconda del suo gusto personale e delle sue esigenze.
Con pratici mobili funzionali, come panche di legno ed elementi ornamentali, come piccole cascate o un pergolato, possono ricreare un spazio che non sapevamo di avere!

L'importante, come in tutte le cose, è seguire delle regole di base che però si possono adattare a gusti, situazioni e stili di vita diversi.
Il risultato finale è un fantasioso insieme di progetti, elementi decorativi e piante.

image

Il primo passo da fare è un sopralluogo, prendere con un metro le misure verticali e orizzontali, la posizione di porte e finestre, tubature e dislivelli;
controllare il tipo di terreno, i confini e le piante esistenti;
prendete nota della direzione del vento e dell'orientamento del giardino.
Questo vi permetterà di conoscere a fondo il vostro lotto, di individuare le zone d'ombra e quelle soleggiate, riuscirete a farvi un'idea di come sviluppare il giardino.

p.s.
un aiuto può essere quello di fare delle foto e segnare tutte le misure e tutti i vostri accorgimenti, su un taccuino. 


Un buon progetto non deve essere, per forza, sinonimo di difficoltà, in molti casi le idee complicate si traducono in disastri, più lo spazio a nostra disposizione è piccolo e più il progetto sarà semplice.
La parola d'ordine è "armonia", i giardini di questo tipo sono confortevoli e mai pretenziosi, sono pieni di vita e ricchi di fascino.
Sappiamo che ogni giardino ha un suo stile, sia esso personale, scelto dal nostro gusto, sia esso ispirato da una tradizione di vita (esempio, i giardini giapponesi), l'importante è creare un giardino "alla nostra portata".
Ricordate che il giardino non deve essere per forza una creazione inalterabile, deve poter essere anche fonte di ispirazione per creazioni future, per idee che cambiano e si modellano nel tempo.

Dobbiamo per forza comprare piante nuove?
No, assolutamente, se avete delle piante già esistenti, potete rinvasarle e/o spostarle, diversificare la posizione delle decorazioni esistenti, modificare l'orientamento di panche e tavoli, apprezzare una nuova vista.

E se invece vogliamo rivoluzionare la situazione?
Gli elementi da integrare, sono veramente tanti per poterli descrivere tutti, ma cominciamo con quelli più comuni:

-piante
-siepi
-archi
-vasi
-luci
-pietre ornamentali
-fontane
-panche
-tavolo e sedie
-barbecue
-pietrisco
-rampicanti
-pergola
-terriccio
-attrezzi da giardino

Naturalmente l'argomento è più ampio di così, questo articolo è solo per darvi un'infarinatura.
Buon giardino a tutti!

[Fonte]

 

 
 
 

SGU: i nuovi occhi di chi mira lontano

Post n°65 pubblicato il 21 Aprile 2010 da top_quality5
 

SGU: i nuovi occhi di chi mira lontano

Breve recensione di Axum su Stargate Universe

Una vecchia nave consumata dal tempo, più antica degli Antichi noti, un mezzo esplorativo in vecchio stile.

Non un equipaggio bensì una macchina-sonda che raccoglie dati.

È il primo indizio del cambiamento di rotta dallo Stargate brillante, a tratti commedia, per un ambiente fatto di sangue e sudore.

[Leggi tutto...]

 
 
 

Le foreste fossili

Post n°64 pubblicato il 08 Aprile 2010 da top_quality5
 

Le foreste fossili, o foreste pietrificate, sono decisamente un fenomeno interessante e raro : una minuscola porzione di preistoria giunta fino a noi, per essere ammirata e in cui leggere preziose informazioni su un passato che nessun essere umano ha potuto vedere. Infatti i fossili apportano un gran numero di informazioni sul passato del nostro pianeta, permettendo di ricostruire le antiche forme di vita e di capire come siano cambiate nel tempo le condizioni ambientali.
L’aspetto degli alberi fossili mantiene la forma del legno e delle sue venature fin nei dettagli più minuti, ma gli elementi organici che costituivano la pianta sono stati sostituiti da minerali.
Come si è sviluppato l’enigmatico fenomeno che ha trasformato in pietra gli alberi di una rigogliosa foresta del passato? Per scoprirlo leggi tutto l'articolo ...

 
 
 

Primavera su Marte

Post n°63 pubblicato il 03 Aprile 2010 da top_quality5

 

Il pianeta rosso ora è rosa. Ecco come appare in questi giorni Marte. L'immagine è stata diffusa dalla Nasa, che l'ha intitolata 'Esplosione di primavera'. E in effetti la strana colorazione sembra essere dovuta all'arrivo della primavera marziana. L'arrivo della 'bella' stagione ha fatto scomparire il ghiaccio secco che normalmente copre le dune di sabbia al polo nord del pianeta. La sublimazione del ghiaccio (il passaggio diretto da stato solido a gassoso) ha causato questo fenomeno unico.

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