Creato da AVV_PORFIRIORUBIROSA il 29/04/2013

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Messaggi di Maggio 2017

Eros e Pathos

Post n°176 pubblicato il 27 Maggio 2017 da AVV_PORFIRIORUBIROSA

 

Andate, andate pure.
Io resto qui
disteso
ad aspettarla.
In carne, ossa
e amore.
Lasciatemi 
impazzire
in pace. 
Lasciatemi
ingoiare la ragione.
Andate, andate pure
Io resto qui
ad abbracciarla.
E se non parlerà
sciogliendole i capelli
inizierò a baciarla.
E le racconterò 
di tutte quelle ore
passate a bocca aperta
a scriver poesie
spogliando le parole
di tutte quelle ore
passate a bocca 
aperta 
che senza le sua labbra
mi si seccava
il cuore.
Andate, andate pure. 
Io resto qui
a dipingerle 
una strada
che l’accompagni fin da me.
Perché lei è acqua che scorre
tra le rughe della terra
e quelle della fronte
un inchino della luce
che scompone
l’infinito 
in tanti piccoli granelli.
E non badate ai miei occhi
credetemi
li ho sempre avuti
stanchi.
E non badate ai suoi occhi
credetemi
li ha sempre avuti
belli.

Andrea Zorretta Faber per gli amici

 
 
 

Calcolo elegiaco

Post n°175 pubblicato il 23 Maggio 2017 da AVV_PORFIRIORUBIROSA

Quanti di quelli che ho conosciuto
(se davvero li ho conosciuti),
uomini, donne
(se la divisione resta valida),
hanno varcato questa soglia
(se è una soglia),
hanno attraversato questo ponte
(se può chiamarsi ponte) –

Quanti dopo una vita più o meno lunga,
(se per loro fa ancora differenza),
buona, perchè è cominciata,
cattiva, perchè è finita
(se non preferiscono dire il contrario),
si sono trovati sull’altra sponda
(se si sono trovati
e se l’altra sponda esiste) –
Non mi è data certezza
della loro sorte ulteriore
(sempre che sia una sorte comune
e ancora una sorte) –

Hanno tutto
(se la parola non è riduttiva)
dietro di sè
(se non davanti a sè) –

Quanti di loro sono saltati dal tempo in corso
e svaniscono sempre più mesti in lontananza
( se ci si fida della prospettiva) –

Quanti
(se la domanda ha senso,
se si può arrivare alla somma finale
prima che chi conta aggiunga se stesso)
sono caduti nel più profondo dei sonni
(se non ce n’è di più profondi) –

Arrivederci.
A domani.
Al prossimo incontro.
Questo non vogliono più
(se non vogliono) ripeterlo.
Rimessi a un infinito
(se non diverso) silenzio.
Intenti solo a quello
(se solo a quello)
a cui li costringe l’assenza.

Wislawa Szymborska

 
 
 

Orgasmi ... ?

Post n°174 pubblicato il 10 Maggio 2017 da AVV_PORFIRIORUBIROSA

In un recente post del Fattoquotidiano.it, scritto dalla psicoterapeuta e sessuologa Roberta Rossi si legge: “molte donne fingono orgasmi per soddisfare il compagno”. No. Fingono perché non sanno che l’orgasmo vaginale non esiste (e che l’anorgasmia è una disfunzione o malattia inesistente). Quindi, per sentirsi “normali” devono far credere al partner che riescono a godere con il pene in vagina. Le responsabilità di questa ignoranza è anche dei sessuologi, perché tutti sanno che l’orgasmo vaginale non esiste, ma non lo divulgano tramite i mass-media né quando fanno educazione e terapia sessuale: il mantenimento dell’ignoranza è un grande business.
La vagina è un organo interno responsabile della riproduzione. Infatti, dopo la menopausa va lentamente in “atrofia” e da secoli sappiamo che non ha una struttura anatomica tale da poter scatenare un orgasmo. Ciononostante, nel 1905 l’orgasmo vaginale è stato inventato da Sigmund Freud sulla base di opinioni personali prive di basi scientifiche. Nell’articolo pubblicato in Clinical anatomy del 2015 si legge: “Per la prima volta, un medico ha affermato che esistono due tipi di orgasmo e che quello vaginale era la norma prevista per le donne adulte (…) la teoria di Freud è uno strumento per fare accettare alle donne il loro ruolo sociale”.
Le poche donne che affermano di provare “l’orgasmo vaginale” ricorrono a quest’espressione perché da 100 anni è usata dai sessuologi, ma è errato dal punto di vista scientifico, perché l’orgasmo è sempre scatenato dagli organi erettili della vulva (clitoride, piccole labbra ecc.), che tutte le donne possiedono, per questo bisogna parlare semplicemente di “orgasmo femminile”, come si usa genericamente “orgasmo maschile” per gli uomini.
Le affermazioni sull’orgasmo vaginale di Emmanuele Jannini, Jim Pfaus, Stuart Brody, Beverly Whipple, Barry Komisaruk, Chiara Simonelli, Alessandra Graziottin, e altri non hanno basi scientifiche, e i termini orgasmo vaginale, uterino, clitorideo, misto o del punto G/A/C/U/K/O/CUV ecc. non devono più essere usati da sessuologi, ginecologi, psicologi, dai mass-media e dalle donne. Abituarsi a usare semplicemente “orgasmo femminile” è importante perché non ci saranno più donne che si sentiranno anormali, patologiche o inferiori perché non provano l’inesistente orgasmo vaginale, e potranno parlarne senza più vergognarsi anche con il partner e le amiche.
Tutte le donne possono avere orgasmi, non solo durante la masturbazione reciproca e nel rapporto orale, ma anche nel rapporto vaginale (e anale) sempre, anche la “prima volta” (cioè al primo rapporto vaginale, che non deve essere doloroso) e in tutte le posizioni, con la (semplice) stimolazione contemporanea di clitoride e piccole labbra con le dita, che si può fare anche dopo l’eiaculazione maschile in vagina. Si veda in proposito lo schema sull’orgasmo femminile.
Importante sarà inoltre la nuova definizione di “rapporto sessuale completo“, ripresa dall’ebook del 2011: non più il solo rapporto vaginale, ma anche l’orgasmo per entrambi i partner con o senza il rapporto vaginale (definizione valida per tutti gli esseri umani). E questo sempre, anche in adolescenza, in gravidanza, e dopo la menopausa.
Com’è possibile che i sessuologi insegnino alle coppie come stimolare la clitoride durante il rapporto vaginale solo in terapia sessuale? Tutti devono sapere che non è una terapia, e si può, si deve, fare sempre, ogni volta che si fa l’amore. Avete 2 mani con 10 dita (e ci sono anche le dita della donna), durante il rapporto vaginale le usate per accarezzare viso, collo, seno, natiche della vostra partner. Perché non usarle anche per la stimolazione della clitoride ?
Sapere che l’orgasmo vaginale non esiste sarà una liberazione anche per i maschi, non ci saranno più ansie da prestazione, perché non è il pene quello che conta (quindi non sono importanti neanche le sue dimensioni), ma sono le mani che un ragazzo o un uomo deve sapere come e dove usare ed è una cosa semplicissima, ma i sessuologi lo devono spiegare a tutti quando fanno educazione sessuale, agli adolescenti e adulti.
Vale quindi la proporzione Conoscenza: Educazione = Libertà: Felicità. Insomma, mai più senza orgasmo femminile, perché è importante anche per la salute sessuale e generale, vedi l’ebook sull’arte di fare l’amore del 2014.

Vincenzo Puppo - Medico Sessuologo

 
 
 

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