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Un blog creato da Friederich_Haarman il 15/01/2010

Boutique del suino

Fuori dalla logica

 
 

 

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Post n°162 pubblicato il 20 Settembre 2012 da Friederich_Haarman

Da dove nasce la notte.

Dalle domande senza risposte 

dal basso dell'amor di dio e di queste parole che nessuno leggerà

dalle risposte andate a picco nell'anima

dal carcere che ognuno si porta dentro

dalle risposte che sono i buchi neri del culo, della pancia, della gola e la verità impallinata

dalla speranza che non puo assolutamente vergognarsi di se

la speranza -disse Caino- non è mio fratello.

Da dove nasce la notte.

Dalle piccole donne che almeno una volta nella vita si sono sentite sole come Pazze e le loro risa dirimpettano contro la luna al punto da schiattare e fare il fegato "fraceto"

imbronciata, malinconica, incazzata nera la luna soffia nelle gole di queste femmine lattifere.

Dove nasce la notte se non dai ventri. 

I ventri delle donne, truccate come streghe e dalle zizze secche come spungne strizzate, ululano e soffiano alla fucina dei venti.

Dove nasce la notte.

Dal cuore inquieto, al confine del prendere e dare

dalla confusione che si pavoneggia con le lenti

nella speranza scientifica di vederci piu chiaro.

Dal petto tuo, il mio seno, l'ansimare amore.

 
 
 

X

Post n°161 pubblicato il 07 Marzo 2012 da Friederich_Haarman

Ho letto Generazione X, per intendersi. L’ho odiato per quelle definizioni,
sembravano indici puntati verso di me e i miei coevi coesi.
E quindi l’ho amato senza ammetterlo, come ami chi non ti ama.
I libri a volte ti fanno quello che i padroni fanno con i cani:
ti mettono il naso nella cacca che hai fatto in casa, per insegnarti a non farlo più.

 
 
 

Cronobio e Mirta

Post n°160 pubblicato il 06 Marzo 2012 da Friederich_Haarman

Sono scappata da un laboratorio.
E’ stato facile: ho detto che volevo prendere una boccata d’aria fresca, ne ho diritto anch’io, me la sono svignata.Non che stessi male, solo mi ero stancata di essere sbatacchiata da un vetrino all’altro,
e poi non mi piaceva stare sotto osservazione, sono una tipa riservata. A dirla tutta ero anche preoccupata.
Sentivo i più giovani, imprudenti, bisbigliare: volevano  fermare il tempo cellulare. Ho capito subito
che stavano pensando a me, per via del nome che porto, Mirta, non sono mica scema.
L’ho visto, quasi trasparente, ciliato, in controluce; si muoveva in doppia elica avvitandosi
leggero, come non avesse peso e direzione, non sapeva dove andare. Me lo sono portato via,
prima che il giorno terminasse ammazzandomelo di dolore.
Un gesto avventato, ve lo dico subito, non ho attenuanti.
Mi dispiace per voi. Cronobio, amore mio patogeno, la testa tra le nuvole, fatti vedere ancora un po’ mentre sorridi e vibri; lascia che appoggi lo sguardo al tuo, che mi sostiene, come certa musica.
Ti hanno fatto per non perdere i ricordi, di queste cose non capisco quasi niente, ma l’idea non mi pareva tanto buona. Te lo ripeto ogni mattina, ma ascolti poco: troppe cose in quella testa, non importa.
Mi piace entrare nel tuo sonno mescolato, quello che di notte cancella ogni dolore (ma non a te).
E se ti stacchi, e ti volti piano per non svegliarmi, ti vengo ad abbracciare da dietro.
Cosa sarà del mondo, più tardi, quando ci uniremo?



 
 
 

Mentre

Post n°159 pubblicato il 22 Febbraio 2012 da Friederich_Haarman

Non ho armi contro la solitudine, non avendo mai dovuto combattere, con lei.
Qui si evitano i gesti, inutili; si contempla la sabbia, evitando la fatamorgana e le sue forme di futuro, che paiono lapidi, a chi le guarda. Ci sono momenti in cui mi sento tutt’uno con la strada dove poggiano i miei piedi; gli occhi bruciano stanchi, ma quando li chiudo un istante (la mia mansione non lo permette) non mi sembra di sprofondare, anzi. Sento la schiena raddrizzarsi nonostante la fatica, mentre ricorda tutte le donne che sono stata prima: è così che riprendo le forze.

 

 
 
 

Oltre

Post n°158 pubblicato il 20 Febbraio 2012 da Friederich_Haarman

 

Sono uscita troppo presto dal forte, questa mattina.  Se mi fossi limitata a seguire gli ordini, sarei rientrata senza sorprese, come ogni giorno. Ho potuto osservare il movimento di ogni istante mentre si snodava, anticipando e scostandosi dalla realtà desertica che tutti conoscono.

 
 
 
 

 

 

 

 
 
 
 

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