Creato da tronzanolagomaggiore il 08/04/2014

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Tronzano Lago Maggiore: armonia di un borgo secolare immerso nella natura

Post n°2 pubblicato il 08 Aprile 2014 da tronzanolagomaggiore
 

la "via delle genti"

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Ogni studioso del territorio di Tronzano colloca questo villaggio, d'origine celta, sulla "Via delle genti". Era questo un tratturo che univa tre bacini fluviali molto importanti per la storia commerciale e culturale europea: la valle del Rodano, il bacino del Reno e la valle del Ticino, la quale conduceva, logicamente, alla Pianura Padana e di conseguenza al mare Adriatico. Di quest'antico tracciato, utilizzato dopo il primo secolo a.C. dai Romani e, più tardi, nel primo Medioevo, dai Longobardi, restano ancora tracce evidenti.

È sufficiente guardare verso i monti da un battello, che solca le placide onde del lago, per scorgere, quasi perfettamente allineati a mezza costa, una serie di borghi, che dal Canton Ticino si susseguono sino a Luino. Gli antichi viaggiatori, spesso mercanti, stavano alti perché sul lago erano facilmente aggredibili e privi di vie di fuga. Inoltre la zona era paludosa e in alcuni punti insuperabile per ragioni morfologiche, mentre nei villaggi, che nei secoli si erano via via formati, trovavano una calda ospitalità e un rifugio sicuro, garantiti da quella legge non scritta del mutuo aiuto che ha regolato la vita sui monti in tutti i tempi.

 il senso della "montagna" è ancora riscontrabile negli abitanti di Tronzano che sono legati fortemente al proprio territorio e vivono nel suo rispetto.

 

pietra su pietra

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La millenaria storia di Tronzano è scritta nella pietra. Il materiale per costruire focolari o selciare le antiche strade è d'origine locale. Nelle case più vecchie del borgo, alcune architravi d'ingresso in pietra recano date che risalgono al secolo XVI. La stessa strada principale del centro urbano è lastricata con piode ricuperate dai tetti che, negli Anni '60 del secolo scorso, sono stati rifatti a cotto. Nel sasso è archiviata e salva gran parte della trama locale: basta saper leggere i segni lasciati sul territorio.

Lo sono i ruderi delle stalle, delle baite e delle casere disseminate sulla montagna, che raccontano come l'economia locale si basasse sui prodotti silvestri, sul pascolo e la produzione casearia. Altri segni sono legati alla spiritualità, alla fede, alle credenze popolari e sono i fori nella pietra delle coppelle votive, le incisioni elementari per giuochi, le croci sugli ingressi abitativi, sino ai decorosi affreschi delle cappelle e delle chiese maggiori. Senza tralasciare i numerosi orologi solari, le meridiane, creativamente decorate: le loro iscrizioni, spesso ancora leggibili, sono un condensato di filosofia e metafisica. Riscoprire questi segni visivi è una forma di meditazione, in piena armonia con se stessi e il territorio.

 

lo sguardo infinito

Tronzano esce dal grande Lago Maggiore e s'erge sino al piccolo Lago Delio, in un percorso di ineguagliabile bellezza, schietta e senza soluzione di continuità. È un susseguirsi di boschi e giardini, di ruscelli e cascate, di speroni rocciosi e prati rigogliosi. Con il vivace contrappunto dei borghi storici, delle piacevoli ville, dei reperti rurali. Ovunque però domina lo spettacolo dello sguardo all'infinito sul Lago Maggiore. È l'icona vincente di Tronzano, stampata con forza nel proprio nome, che attira turisti da tutta Europa e li inebria di colori, di trasparenze, di sfumature: è la geologia dell'anima.

E c'è chi qui si accasa e diventa cittadino di un borgo che da sempre è stato meta di viandanti. Ne ritrova l'antica accoglienza e va a calcare i sentieri degli antenati Celti, che uniscono gran parte degli Europei.

Ogni stagione ha il proprio canto e una particolare seduzione. I boschi, che in primavera si adornano di delicati fiori bianchi, rosa e gialli, d'estate invitano a inoltrarsi nelle ombrose tonalità del verde, per illanguidire poi nel rosso aranciato dell'autunno. D'inverno è il silenzioso biancheggiare della discreta neve, che spinge al fiammeggiare dei domestici camini. E il Lago è lo specchio di tutti i colori.

 

splendide tracce

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Puoi giungere dalla Pianura padana o dall'entroterra europeo, ma sempre Tronzano ti spunterà in prezioso bilico tra lago e montagna. Da Luino, il primo nucleo abitato che s'incontra, percorrendo la statale 394, è quello del Ronco Scigolino, cui segue il Poggio, il centro balneare dei Canovi;

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infine, con un'aspra strada, si sale passando sotto un arcuato ponte della ferrovia Italo-Svizzera, verso il paese. Dalla Svizzera, invece, appena passata la frontiera, a Zenna, si può immediatamente salire verso il comune di Pino e da qui congiungersi, poco dopo la stazione ferroviaria, alla provinciale 58.

Il centro storico (350 m) è situato a mezza costa, con case rustiche orientate lungo l'asse della via principale in cui confluiscono viuzze, spesso demarcate da muri a secco. È, in pratica, riservato a pedoni e ciclisti, le auto sostano nei vicini e ampi posteggi.

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La strada, però, continua a salire, passa la chiesetta della Schola, il Crocione, la quinta delle soleggiate abitazioni della Costa, tutta ricca di fiori e dall'invidiabile vista lacuale; quindi s'inoltra, scavata nella roccia, inforcando antichi boschi di castagni e faggi, con curve e tornanti sino all'antico borgo di Bassano (530 m).

Una deviazione sulla destra porta però alla prima Parrocchiale della comunità, la chiesa dell'Assunta. Qui, un fascino magico e incantato, acquieta ogni viandante.

 

l'ambiente è una palestra

 

In un paese, che è un continuo saliscendi, anche il semplice camminare diventa sport e fitness. Per questo Tronzano è una grande palestra naturale adatta a ogni sportivo. Lo sanno i villeggianti, che si mantengono in forma con trekking ed escursioni calcando i sentieri silvestri: un'esperienza che ritempra e incanta! C'è solo da scegliere, di giorno in giorno, la meta da conquistare, senza rischi, tra i panorami che si susseguono diversi e fascinosamente imprevedibili.

Se nelle calde giornate estive alcuni cercano refrigerio tra prati e boschi tinteggiati da fioriture meravigliose, altri preferiscono la brezza lacustre. Qui il Lago Maggiore è ovunque balneabile, ci si tuffa, si nuota, si gioca. Mentre, nel centro attrezzato dei Canovi, ecco gli appassionati di windsurf a dar prova della loro forza, navigando con grandi vele, gonfie di vento.

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La lunga costa di Tronzano, ricca di spiaggette, di scogli e anfratti che invitano a indugiare in tranquillità, è un'estasi per gli amanti del sole. Inoltre, per chi desidera l'abbronzatura di montagna, basta salire ai Monti di Bassano (950 m), e distendersi sui grandi prati, attrezzati per pic-nic, o sulla ghiaiosa spiaggia del Lago Delio (945 m).

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Non mancano gli appassionati degli sport estremi, gli ardimentosi del torrentismo, che si cimentano sulle scoscese rocce del torrente Molinera.

E le due ruote? Non c'è che l'imbarazzo della scelta sia per i ciclisti da strada amanti della salita sia per gli appassionati della mountain bike.

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Per gli sciatori, a mezz'ora circa in Valveddasca, ci sono gli impianti di risalita della Forcora, gli unici esistenti in provincia di Varese.

Attraenti e molto frequentati sono il "Tiro a volo" e il "Tiro a segno con carabina", nei pressi del Lago Delio.

I giovani calciatori hanno, invece, un singolare stadio incastonato tra i castagni e con le tribune di roccia: è qui che il "CSI Pino - Tronzano" conquista ogni anno prestigiosi trofei nelle varie categorie.

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Intanto, concentratissimo, punta il boccino sulla sabbia del bocciodromo "I Tigli", l'artista del gioco più antico e difficile del mondo: le bocce!

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a tavola

BAR TRATTORIA "BASSANO" - di MARIA ed ENZO - 333 38 99 603 

Tronzano, sulla "via delle genti", non ha una tradizione culinaria ben descritta, ma vanta radici di terra e di lago. Per secoli, gli abitanti consumarono frugali pasti con quanto pescavano, cacciavano, coltivavano, allevavano o raccoglievano nei boschi. I viandanti di questo dovevano cibarsi. Ingredienti semplici, poco elaborati, quanto serviva per affrontare la fatica quotidiana. Poi, col formarsi di nuovi insediamenti e col miglioramento economico della vita, le sobrie vivande si sono rinvigorite e arricchite di sapori, che sono arrivati da tutta Italia con le nuove famiglie, che qui e nella vicina Svizzera, trovavano lavoro. Gli stessi villeggianti stranieri hanno inciso, con accostamenti graditi e appetitosi, a rinnovare i menù locali.

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BAR RISTORANTE PIZZERIA "AI TIGLI" - NATALINO - 328 429 54 44

Sono, tuttavia, sempre le stagioni che ritmano il cambio delle portate sulle tavole: funghi, selvaggina e pesci, nonché prodotti caprini e il pregiato miele, si susseguono secondo la disponibilità, donando vivande, in cui la freschezza e la delicatezza delle materie prime fa la differenza in qualità e in apprezzamento, da parte degli amanti della buona cucina. 

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IL NEGOZIETTO - MATTIA - 342 851 42 77

 

Testi di Roberto Stangalini

*** foto di Roberto Stangalini

tutto il materiale è liberamente utilizzabile a scopi divulgativi, non commerciali, citando la fonte. 

 
 
 
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