Un blog creato da tuttiscrittori il 07/10/2007

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A volte, quando si è un grande scrittore, le parole vengono così in fretta che non si fa in tempo a scriverle... A volte. (Snoopy)

 
 
 
 
 
 

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mostra evento di Costantino Giovine presso Il trittico - Roma Piazza dei satiri - inaugurazione sabato 26 febbraio alle 18.30

locandina

 

 

 
 
 
 
 
 
 

YOU'LL FOLLOW ME DOWN - LABORATORIO CONCORSO

Il presidente della giuria, Luigi Bernardi, ci comunica che

   The winner is Paolo Zaffaina

La motivazione:

Statale 61 è un bel racconto giocato su molteplici livelli, tutti resi con stile adeguato.
I continui cambi di prospettiva, fino allo scioglimento finale, ne fanno un testo godibile ed estremamente accattivante.
Un bel saggio di scrittura al servizio di un'ottima idea.

adesso rileggiamolo iniseme >>>clicca qui

Scrivere è viaggiare senza la seccatura dei bagagli (E. Salgari) 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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Una favola per Natale

Post n°141 pubblicato il 23 Dicembre 2008 da tuttiscrittori
 

di Giancarlo Manfredi

Il sergente York non era contento.
Si capiva da come masticava il sigaro spento, abbaiando insulti e ordini al microfono della radio.
York non aveva mai bisogno di alzare la voce: talvolta bastava uno sguardo per far capire a noi marmittoni che la sua soddisfazione significava la nostra sopravvivenza.
Adesso le sue imprecazioni miste a goccioline di saliva e pezzetti di tabacco e sparate come proiettili oltre la visiera del casco aperto, preoccupavano gli uomini della squadra quanto una pioggia di granate a frammentazione.
Certo, mille cose in una battaglia potevano andare storte, però non era mai successo al nostro comandante di mancare la zona d’atterraggio e, soprattutto, di perdere i contatti con il resto del battaglione.
Ci trovavamo nel gelido deserto roccioso di un pianeta sconosciuto, a combattere per la nostra vita contro un nemico alieno e micidiale…

Il nonno alzò uno sguardo severo sulla tribù di nipotini che, seduti attorno a lui, erano attenti a non perdersi neanche una parola del racconto.
- Andiamo papà, – dalla cucina la voce di sua figlia intenta a cucinare – non vorrai ancora raccontare una delle tue storie di guerra: è Natale!
- A loro piace: io lo so. E’ vero bambini?
- Nonno, continua per favore!

Quel giorno con il sergente York c’eravamo io, il soldato scelto Hansen, il caporale Manfred e la recluta Aviram; la nostra missione era di disinfestare un remoto pianeta da un’infiltrazione di spore.
A questo punto della guerra già sapevamo che in breve tempo le loro repellenti uova si sarebbero schiuse e che l’intero sciame, sbucando da oscure tane sotterranee, avrebbe attaccato l’indifesa popolazione di quel mondo primitivo.
A farla breve, dovevamo cacciare a calci nel loro sedere chitinoso quei maledetti insettoidi!

- Papà, per favore, almeno modera il linguaggio!
I bambini si scambiarono sguardi divertiti.

- Sergente York, mi può spiegare una cosa?
Allarme rosso! Noi veterani sapevamo che la domanda della recluta avrebbe fatto esplodere la rabbia del sergente.
- Sergente, mi domandavo… ma perché non farci vedere dagli abitanti di questo posto?
Temendo il peggio guardammo il sergente accostarsi alla recluta - Devi sapere soldato, - disse con la sua voce dura e roca - che gli esploratori hanno fatto un gran lavoro prima del nostro sbarco: sacerdoti, stregoni e sciamani delle zone dove ci troveremo a combattere, sono stati rapiti e condizionati con droghe e ipnosi. Poi sono stati rimandati ai loro templi e proprio in questo momento stanno profetizzando l’avvento di segni divini straordinari.
Per gli indigeni di questa regione la cometa che si osserva in cielo deve restare un presagio magico, nessuno saprà mai che si tratta di un’astronave della nostra potente flotta. 
A conferma delle sue parole alzò il braccio corazzato per indicare la scia di una stella luminosa che stava attraversando proprio in quel momento il cielo terso del deserto sopra di loro.
- E se qualche povero pastore avrà la sventura di osservare voi scimmioni in tuta potenziata, il sacerdote del tempio gli prescriverà penitenze, sacrifici e abluzioni per aver bevuto troppo liquore fermentato.
- Bene, adesso muovetevi: è finita la ricreazione!
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