Creato da oro.colato il 27/12/2008

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Messaggi di Febbraio 2009

l'uomo da 6 milioni di dollari

Post n°163 pubblicato il 28 Febbraio 2009 da oro.colato

l'uomo bionico




Il colonnello Steve Austin astronauta, a causa di un incidente durante unamissione, perde le gambe, il braccio destro e l'occhio sinistro. Su dilui viene effettuata una ricostruzione bionica all'avanguardia, che sostituisce gli organi danneggiati con artibionici. La serie prende il titolo dal costo dell'intervento, appuntodi sei milioni di dollari. Grazie agli organi bionici, Steve Austin acquisisce delle capacitàeccezionali: le gambe gli consentono di correre a velocità altissime,il braccio è dotato di una forza fuori dal comune, e l'occhio permetteuna visione ravvicinata di oggetti molto lontani.Steve Austin, dopo l'intervento, lavorerà per l'OSI (Office ofStrategic Information), che ha richiesto e finanziato il progetto. telefilm che mi teneva  incollato davanti alla tv



 
 
 

il giradischi

Post n°162 pubblicato il 27 Febbraio 2009 da oro.colato


        

dovrei averlo da qualche parte...chiuso non era niente di più di una valigetta con maniglia si apriva e c'era un giradischi in piena regola se non ricordo male il coperchio superiore si sganciava e si poggiava in qualche altro posto da li usciva il suono.  il problema stava nel non perdersi il distanziatore centrale (chiamiamolo così), senza di quello era impossibile mettere dischi a 45 giri il quale aveva un foro più largo dei 33 giri tirando il braccetto verso destra partiva  ila rotazione del piatto, si poggiava il braccetto sul disco e via... tutti a ballare!!

 
 
 

MADONNA

Post n°161 pubblicato il 26 Febbraio 2009 da unagoccia1972

madonna

 

Madonna oltre a predominare negli anni 80 con le sue canzoni, dettò legge nel campo della moda. Tutte le ragazze seguivano il suo esempio e nel guardaroba non potevano mancare nell'ordine partendo dal basso:


  • Mezzo stivaletto con tacco a spillo e cinturino alla caviglia
  • calze in merletto
  • pantacollant preferibilmente con pizzo sull'orlo
  • maglione lungo da tenere fermo in vita con cinturone
  • cinturone elasticizzato con borchiona
  • toppini vari
  • giubbotto di pelle
  • giacchetta corta a mezza schiena
  • fasce per i capelli in pizzo
  • mezzi guanti in pizzo
  • il maggior numero possibile di croci tra orecchini anelli e collane
  • braccialetti in pelle anche qui il maggior numero possibile
  • rossetto rosso fuoco
  • mascara a iosa
  • gomma americana masticata con veemenza
  • capello biondo platino

 
 
 

NONCIBUCHI

Post n°160 pubblicato il 26 Febbraio 2009 da oro.colato
 


il noncibuchi!!!


certo un nome migliore non potevano metterlo a questo giocattolo? noncibuchi... che poi piu di un giocattolo era una sorta di stimolatore di nervi fino all'inverosimile! vado a spiegarvi subito il gioco...
vedete la foto?  spiegato!!


e questo era per i più esperti

 
 
 

CHE FINE HANNO FATTO I PANINARI ?

Post n°158 pubblicato il 25 Febbraio 2009 da R90
 
Tag: anni 80

I galli ruotavano con le Zundapp oppure con i tuboni Garelli, vestivano piumino Moncler,
cintura El Charro, Ray-Ban neri e Timberland (o più precisamente: Timber) da boscaiolo. Le sfitinzie o squinzie, da grippare fuori dai locali per un sabato sera al cinema o in due, avevano dei fuseaux fluorescenti, capigliatura riccia monumentale (ma allora non si usava il casco) e maglioni con spalle imbottite. “Wild Boys” il loro inno nazionale, era cantato da Simon Le Bon e i Duran Duran, che Clizia Gurrado avrebbe voluto sposare tra l’odio generale delle sue coetanee. I loro nemici erano cinghiali, cinesi e spesso i sapiens… signori, giù il cappello: onore ai Paninari!

Il movimento

I Paninari rappresentano il movimento giovanile più famoso degli anni ’80. Finita l’era delle grandi contestazioni e delle proteste, i ragazzi degli Eighties, diciamo quelli nati tra il 1966 e il 1972, cominciavano a frequestare i primi fast food italiani. Come ogni moda che si rispetti, arrivarono da Milano e precisamente da tre locali, attorno al 1984: erano il bar Cavour di via Turati, i locali di via Vigoni e piazza Santa Croce, sparuti gruppi al bar Vittorio a lato del liceo Leone XIII. Il sabato, poi, la riunione era al locale “Al Panino” di piazzetta Liberty.

Gloriosi Ottanta! Non era ancora venuto il tempo dei pub (fenomeno degli anni ’90), e i fast food erano già cult grazie a “Drive In” e le sue poppute ragazze: prima un panino, poi tutti al cinema a vedere un film o andare in giro per Milano. E fu attorno alla metà del 1985 che i Paninari esplosero definitivamente, finendo su tutti i giornali e dotandosi di un’omonima rivista (Il Paninaro, appunto). In quel periodo, infatti, aprì il Burghy di piazza San Babila (che esiste ancora, ma è proprietà di un’altra catena di fast food), che divenne il definitivo punto di riunione dei paninari, figli di una Milano bene (ma non solo) che poteva permettersi vestiti firmati e tornava a respirare dopo la grande paura degli anni ’70, quando la città era blindata. Milano non era più “violenta” come nei film del decennio precedente, ma “da bere”, ricca, craxiana e piena di modelle e voglia di fare. E i ragazzi si adeguavano, sognando l’America, le vacanze estive a Montecarlo o in Versilia, l’inverno a Cortina. Si vestivano con dettami precisi, portavano i capelli a spazzola con – eventualmente – gel a chili (è allora che è iniziata la nostra calvizie), e sostanzialmente si dedicavano al cucco delle sfitinzie e qualche spacconata. Magari tratta dal personaggio inventato da Enzo Braschi a “Drive In”, la caricatura del paninaro, appunto, uno che era “troppo giusto” e aveva come nemici i dark e i metallari, sempre pronti in qualche modo ad attaccare i Paninari.

I Paninari erano di destra?
Qualcuno sostiene che, data l’estrazione sociale, i Paninari fossero inconsciamente di destra. Ma è difficile sostenere questa tesi, dal momento che, anche se nemici dei cinesi (gli studenti di sinistra), i Paninari erano figli di un decennio di benessere e disimpegno, dopo le angosce e le lotte degli anni ’70. E poi loro erano genuini, non politicizzati. Quindi lasciamo da parte certi discorsi, i paninari erano i paninari, qualcosa a sé e basta.

Come morirono i Paninari?
Come ogni movimento, anche i Paninari hanno avuto una loro fine. Qualcuno sostiene che si siano estinti di vecchiaia, quando insomma con l’arrivo degli anni ’90 presumibilmente erano ormai quasi tutti universitari e magari qualcuno in procinto di laurearsi. Qualcunaltro invece crede che il movimento abbia avuto una sorta di ‘rompete le righe’ nel 1989, quando Jovanotti – che pur non essendo un paninaro, era comunque apprezzato nel giro anche in virtù del suo primo abbigliamento da cowboy americano (altro che l’intellettualismo di ora…) – partì per il servizio militare. È molto probabile che il movimento si sia estinto per una serie di concause: innanzitutto, nel 1988 termina dopo cinque anni la trasmissione “Drive In”, grazie alla quale il movimento era esploso nel Paese. Privo di questa cassa di risonanza, il Paninarismo finisce in sordina anche per l’arrivo dei ’90, decennio in cui l’Italia attraverserà una forte crisi economica.
Si può legittimamente pensare che l’Italia degli anni ’80, e con essa quella dei Paninari, si sia definitivamente estinta nel 1990, quando dopo i Mondiali l’avvocato Gianni Agnelli prese atto che “la ricreazione” fosse ormai finita. E con essa anche la Milano da bere.

Dizionaretto paninaro
Chinghiali o cinghios: i tamarri di ogni tempo
Cinesi: studenti di sinistra
Galli: i ragazzi
Grippare: dall’inglese grip, ghermire, afferrare qualcosa o qualcuno
Gurrado Clizia: sedicenne milanese che scrisse un libro, “Sposerò Simon Le Bon”, da cui fu tratto nel 1986 l’omonimo film. Si attirò l’odio di tutte le sue coetanee, ma contribuì a chiarire da che parte stessero le sfitinzie musicalmente parlando: non con gli Spandau Ballet, ma con i Duran Duran, ospiti a Sanremo 1985
Ruotare: andare in giro con la motocicletta
Sapiens: i genitori
Squinzie o Sfitinzie: le ragazze
Tubone: Motorino 50, di solito elaborato, con una sola trave (il tubo, appunto) a fare da telaio e carrozzeria. Si pensi al Sì della Piaggio, o il Malaguti Fifty, per non parlare del Garelli a quattro marce.

 

 
 
 

le ciabatte

Post n°157 pubblicato il 24 Febbraio 2009 da oro.colato





qualcuno le ricorda queste?

 
 
 

SANDY MARTON

Post n°156 pubblicato il 23 Febbraio 2009 da unagoccia1972

 

sandy marton

 

Le ragazzine impazzivano dietro quella fluente chioma bionda, quei fantastici occhi verdi... e ballavano sulle note delle sue canzoni...fra queste PEOPLE FROM IBIZA......ebbe un successo strepitoso, talmente tanto che alla fine lui ad Ibiza ci si trasferì per viverci....

 

 

 
 
 

il gioco della bottiglia

Post n°155 pubblicato il 23 Febbraio 2009 da unagoccia1972

gioco bottiglia

 

Gioco in cui ci si mette in cerchio con molte persone di sesso diverso. Il fulcro del gioco è una bottiglia da far roteare fino a che non si ferma ad indicare uno dei partecipanti che può scegliere la penitenza da far pagare alla persona del turno successivo. Bisogna dirlo, il gioco della bottiglia era uno di quei giochi che permetteva ai ragazzini alle prime armi di dare i primi baci alle proprie amichette. Le penitenze più famose: bacio, carezza, schiaffo, carro armato, lettera (timbro e spedizione col calcio in culo).

Il gioco della bottiglia è sicuramente un classico immortale e mai fuori tempo.



Dire...fare ...baciare

Quale era il vostro preferito???


 

 
 
 

QUATTRO CANTONI....

Post n°154 pubblicato il 22 Febbraio 2009 da unagoccia1972

 

quattro cantoni

 

Si gioca all'aperto, oppure in palestra. Il campo di gioco deve essere grande almeno come una stanza e di forma su per giù quadrata.
I 4 angoli del quadrato devono essere visibili e segnalati, ad esempio con un barattolo, oppure con un segno per terra fatto con il gesso.
Con una conta, si sorteggia chi sta "sotto", in mezzo al quadrato, mentre gli altri 4 giocatori si mettono ai 4 angoli ( vedi disegno).
Al " Via!" i giocatori agli angoli del quadrato devono scambiarsi di posto molto velocemente.
Il giocatore al centro del quadrato deve invece conquistare uno degli angoli rimasti momentaneamente vuoti.

Chi perde il posto o, nel caso di chi sta in mezzo non riesce a conquistarlo, deve stare sotto.

 

 

 
 
 

CHI CIRO??! oddio ..oddio......

Post n°153 pubblicato il 22 Febbraio 2009 da R90
 

 
 
 

LA MINI

Post n°152 pubblicato il 22 Febbraio 2009 da oro.colato


 
 
RAFFAELLA CARRA' COMPRAVA LA MINI
 


GRAZIE A BRUNBRUN47 PER AVER

TROVATO QUESTA MERAVIGLIA

 
 
 

LA STORIA SIAMO NOI

Post n°151 pubblicato il 22 Febbraio 2009 da unagoccia1972

 

 

 
 
 

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Post n°149 pubblicato il 22 Febbraio 2009 da oro.colato

il manuale delle giovani marmotte
in quegli anni lo consultavano in molti anche chi come me non aveva mai fatto nulla a livello di scout però era un piacere leggerlo all'interno vi erano molti accorgimenti su come comportarsi in caso di un campeggio o in caso di necessita'  bellissimo

 
 
 

LA PALLA PAZZA..

Post n°148 pubblicato il 22 Febbraio 2009 da R90

che strumpallazza!

 
 
 

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Post n°145 pubblicato il 21 Febbraio 2009 da oro.colato

LE BIGLIE




SEMBRANO 2 COMUNISSIME PALLINE MA NOI CI
FACEVAMO DI TUTTO BASTAVA UN PEZZETTINO
DI STRADA PER "SOFFIARE" UNA BIGLIA AD
UN COMPAGNO DI CLASSE E PORTARE A CASA
QUESTO AMBITO TROFEO....UNA BIGLIA!

 
 
 

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