E un
E un giovanetto domandò: parlaci dell’Amicizia.
Ed egli rispose, dicendo:
Il vostro amico è il vostro bisogno saziato.
E’ il vostro campo che seminate con amore e
mietete con più riconoscenza.
E’ la vostra mensa e la vostra dimora.
Poi che, affamati, vi rifugiate in lui e lo cercate per la vostra pace.
Se l’amico vi confida il suo pensiero, non nascondetegli il vostro, sia rifiuto o consenso.
Quando lui tace, il vostro cuore non smette di
ascoltare il suo cuore;
Poi che nell’amicizia ogni pensiero, desiderio,
speranza nasce in silenzio e si divide con inesprimi-
mibile gioia.
Se vi separate dall’amico, non provate dolore;
Poi che la sua assenza può schiarirvi ciò che più
in lui amate, come allo scalatore la montagna è più
chiara dal piano.
E non vi sia nell’amicizia altro intento che sca-
varsi nello spirito, a vicenda.
Poi che l’amore che non cerca soltanto lo schiu-
dersi del proprio mistero, non è amore, ma il breve
lancio di una rete in cui si afferra ciò che è
vano.
La parte migliore sia per il vostro amico.
Se egli dovrà conoscere il riflusso della vostra
marea, fate che conosca anche il flusso.
Quale amico è il vostro, per cercarlo nelle ore di
morte?
Cercatelo sempre nelle ore di vita.
Poi che egli può colmare ogni bisogno, ma non
il vostro nulla.
E dividetevi i piaceri, sorridendo nella dolcezza
amica.
Poi che nella rugiada delle piccole cose il cuore
scopre il suo mattino e si conforta.
Gibran Khalil
Inviato da: merit7
il 28/08/2012 alle 12:55
Inviato da: francesco_v2
il 25/03/2012 alle 13:00