Creato da mrjnks il 28/08/2008

in vacanza

La vita umana è breve, ma io vorrei vivere sempre

 

 

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Vi racconto una storia..

Catania…,    Settimana Santa - Spagna  da giorni ormai fervono i preparativi.. reduce dalle recenti festività la macchina organizzativa comunale è di nuovo in moto, la città cambia look, entra in una nuova atmosfera e si prepara ad onorare con dei festeggiamenti che possono paragonarsi solo alla Settimana Santa di Siviglia in Spagna o al Corpus Domini di Guzco in Perù.

Catania…, dopo il primo miracolo, compiuto dal suo velo che arrestò il fiume di lava alle porte della città durante una tra le più intense eruzioni dell’Etna, minacciando seriamente la città, che ebbe inizio la conversione collettiva del popolo a questo culto”.                                    

                                                                                                               252 D. C.

CataniaBorgo Ognina.

“…improvvisamente nella calma della notte estiva, le campane di tutte le chiese cominciarono a suonare a distesa così che tutti i cittadini si precipitarono per le strade. Dopo ottantasei lunghi anni lontano dalla sua terra, il Sacro corpo ritornava...”                                           

                                                                                               17 Agosto 1126

Ben diversa è quindi l’origine della festa che mi appresto a descrivere.

Ormai è stato messo già in chiaro come nelle vite dei santi e nelle feste religiose si siano conservati molti elementi di culto pagano, riti e usanze sono ancora oggi in uso e frequentemente accostati a un’altra antica tradizione e cioè al culto di Iside.

CataniIsidea figura tra le prime città durante l'era Romana (secolo III a.C., IV D.C.) e questa figura Egizia ben si sa è una delle Dea Madre che cambia nome in funzione della posizione geografica.

L'importanza di Iside e del suo culto, poi approdato in tutto il Mediterraneo, andrebbe oggi riscoperto maggiormente in Sicilia dove questa prima figura di Madonna allattante in piede sarà fonte d'ispirazione per la stessa Cristianità, esistono figure in Sicilia, a Megara ad esempio, di Grande Madre allattante seduta.

 

La festa dedicata a Iside era quindi una festa marinara.

Il rito imponeva la processione verso il mare, lì era consacrata alla dea la nave che poi sarebbe stata lanciata verso il mare.

Un percorso lungo e tortuoso che si perde nelle pieghe del tempo, infatti, questa indole marinara pare fosse all’origine della festa di Sant’Agata in quanto la processione scendeva dalla Basilica fino alla Marina, l’attuale quartiere Civita, non tanto per lanciare la nave ma bensì perché era proprio dal mare che giunsero le Sacre Reliquie della Santa.

 

“…già molti secoli prima il popolo recava in giro per le pubbliche strade e le pubbliche piazze, la statua di una vergine col bimbo simboleggiante la futura madre del Redentore…”  così annotavano Pietro Carrera  e Francesco Privitera, studiosi del sei/settecento, così come anche nella storia dell'arte sacra siano perdurati certi caratteri della dea egiziana che solitamente è rappresentata con il suo bambino, lattante, e a volte in atteggiamenti che ricordano in modo singolare le nostre Madonne.

 Il filosofo Apuleio descrivendo la festa di Iside in Corinto, nella celebre Metamorfosi, da spunto per collegare questo culto con le celebrazioni in onore a Sant’Agata

Il sacco bianco indossato dai devoti altri non era che la trasposizione delle vesti in lino indossate nell’antico Egitto e anche il cappello, nonostante il colore nero, riporta al paese dei Faraoni.

In effetti, le analogie tra il culto di Iside e quello in onore di Maria "Stella Maris" e di Sant’Agata Patrona di Catania sono tante.
Un altro punto d’interesse è l'analogia tra la storia di Iside e quella di Demetra, dea Siciliana per antonomasia, con riferimento al ratto di Persephone-Korea che, secondo Diodoro Siculo, è avvenuto probabilmente a Cozzo Matrice - Pergusa nei pressi di Enna.

In ambi i due casi, abbiamo una Madre afflitta e in lutto che conquista la vita recandosi negli Inferi.

Tutte due simboleggiano la ciclicità della vita e la vittoria sulla morte.

Tutti due i culti aprono a misteri iniziatici e comunicazione esoterica.

 

 La storia racconta…


Agata (la virtuosa in Greco), nacque nei primi decenni del III° secolo a Catania in una ricca e nobile famiglia di fede cristiana. Verso i quindici anni decise di consacrarsi a Dio.

Il vescovo di Catania accolse la sua richiesta imponendole il velo rosso portato dalle vergini consacrate.

Il proconsole di Catania Quinziano vedendola se ne invaghì e, in forza all'editto di persecuzione dell'Imperatore Decio, la accusò di vilipendio della religione di Stato, quindi ordinò che la catturassero e la conducessero al Palazzo pretorio.

I tentativi di seduzione da parte del proconsole non ebbero alcun risultato che, furente, imbastì un processo contro di lei. Interrogata e torturata Agata resisteva nella sua fede e questo portò Quinziano al colmo del furore tanto che ordinò anche di strapparle o tagliarle i seni con delle enormi tenaglie.

Nonostante ciò Agata dopMartirio di Sant’Agatao una visione fu guarita, fu quindi ordinato che fosse bruciata.

Improvvisamente un forte terremoto scosse Catania, allora il proconsole, terrorizzato, ordinò di togliere la sventurata giovane dalle pire e la fece riportare agonizzante in cella dove spira qualche ora dopo.

Durante il processo cui Agata fu sottoposta, fu messa in atto la Lex Laetoria, una legge che proteggeva i giovani d'età compresa tra i venti e i venticinque anni, soprattutto giovani donne, dando a chiunque la possibilità di contrapporre una "actio polularis" contro gli abusi di potere commessi dall'inquisitore: prova ne sia che il processo si chiuse con un'insurrezione popolare contro Quinziano, che dovette fuggire per sottrarsi al linciaggio della folla catanese.

Era il 251.

tratta da Avvenire - Biografia ufficiale.

 

Tre giorni di culto, di devozione, di folclore e di tradizioni quindi, devoti o curiosi anche sino a oltre un milione invadono la città sconvolgendone inevitabilmente i ritmi.

Tre giorni di solennità, ma solo due di essi sono i più sentiti dai fedeli, il quattro e il cinque Febbraio, quando Sant'Agata, nel suo argenteo fercolo tirato a mano dai fedeli per mezzo di due lunghi cordoni, va tra la sua gente, attraversando sia i quartieri popolari che quelli alti.

 

... Vi lascio così.. alla prox

Sayonara

.....

 
 
 
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