Un blog creato da gentilenicola il 24/07/2011

Il Messia

Oggi, nella stagione nella quale raccoglieremo i frutti della storia, il Cielo mi ha mandato sulla terra in qualità di Messia. (Sun Myung Moon - Incontro di fondazione del Consiglio Interreligioso ed Internazionale per la Pace - New Yorker Hotel - New York, 3 ottobre 2003)

 
 
 
 
 
 

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AREA PERSONALE

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

LA FUNZIONE SOCIALE DELLA RELIGIONE

 

Anche se la religione trascende l'etica sociale ordinaria e la politica sociale, non dobbiamo ignorare la sua funzione nella società. Le persone religiose si devono occupare dei problemi reali e applicare la volontà di Dio alla soluzione pratica di questi problemi. Inoltre, le religioni devono stimolare un rinnovamento spirituale e offrire una prospettiva di valori elevata ai responsabili della politica, dell'economia, dei programmi sociali e dell'educazione. Con la mente illuminata dallo Spirito, queste persone potranno risolvere i problemi nei loro rispettivi campi.

Dio è alla ricerca di persone religiose con una spiritualità viva, capaci di sostenere la verità della religione e di rapportarla alle situazioni delle loro società. Le persone che fondano la loro forza sulla verità e la comunicazione vivente con Dio sono destinate ad influenzare gli altri e a generare dappertutto una rinascita spirituale.

Le vere religioni non devono seguire le correnti del mondo laico ma, focalizzandosi sulla volontà di Dio, devono illuminare il mondo e guidare le persone, persino di fronte alle opposizioni e alle persecuzioni.
Il movimento che promuove l'unità e l'armonia interreligiosa ed una fede viva può, per un po' di tempo, percorrere una via solitaria, ma presto riceverà un aiuto straordinario.

 
 
 
 
 
 
 

VALORE ASSOLUTO DELL'ORGANO SESSUALE

 

Desidero che vi focalizziate sul valore assoluto, unico immutabile ed eterno dell'organo sessuale e usiate questo come la base per la vostra ricerca di Dio. Dovete capire che questa deve diventare la base dell'amore, della vita, del lignaggio e della coscienza.. Dobbiamo anche comprendere che il regno di Dio in terra e in Cielo comincerà su questa base.

Se tutti gli uomini e le donne ammettono che il loro organo sessuale appartiene al loro coniuge, tutti ci inchineremo e diventeremo umili quando riceviamo l'amore del nostro sposo. L'amore viene a voi solo dal vostro partner. Non c'è altro amore se non quello che ama per il bene degli altri. Dobbiamo ricordarci che possiamo trovare l'amore assoluto là dove viviamo in modo assoluto per il bene degli altri. Quando tornerete a casa dovrete aspettarvi di ingaggiare una guerra contro il mondo satanico.

Ovunque andrete, per favore cercate di diffondere il messaggio del Rev. Moon attraverso la televisione o altri mezzi di comunicazione. Non perirete mai. Quale forza può trasformare questo mondo infernale? È impossibile realizzare questo se il nostro organo sessuale non è usato secondo uno standard assoluto, unico, immutabile ed eterno incentrato sull'amore di Dio. Il proprietario originale degli organi sessuali è Dio.

Andiamo avanti insieme lottando per questa causa comune. Diventiamo la forza motrice che realizzerà il vero amore di Dio.

 
 
 
 
 
 
 

LE NOZZE DELL'AGNELLO

2000 anni fa il Cielo mandò Gesù sulla terra come il Messia. Gesù non era altro che colui che veniva per abbracciare i figli che avevano perso i loro genitori e restaurarli di nuovo all’ideale originale del Cielo. Era il Vero Genitore.

Gesù venne come un comandante in capo nella lotta per stabilire la sovranità, il territorio e il popolo di una nazione di Dio per la prima volta nella storia. Su quella base, avrebbe poi restaurato il mondo intero dalla linea di sangue falsa di Satana alla linea di sangue vera della bontà di Dio.
Tragicamente, però, Gesù fu ingiustamente condannato a morte sulla croce perché non fu accolto dal popolo d’Israele, che Dio aveva scelto. A Gesù, il Messia, che avrebbe dovuto restaurare la posizione dei Veri Genitori, generare poi dei veri figli e salire alla posizione di Re dei Re, fu impedito di stabilire persino la posizione di un vero marito con la Benedizione in Matrimonio di Dio. A causa di questo, non poté stabilire la posizione dei Veri Genitori o moltiplicare veri figli. Invece morì sulla croce.


Le “Nozze dell’Agnello” di cui parla il libro dell’Apocalisse nel Nuovo Testamento, non sono altro che la cerimonia con cui il Messia riceve una sposa e forma l’unione di un vero marito e moglie. Se il Giudaismo avesse accolto Gesù e si fosse messo al suo servizio a quel tempo, allora il mondo del desiderio più ardente di Dio, il mondo del Suo ideale originale di creazione, il Regno dei Cieli di pace, sarebbe stato realizzato sulla terra a quel tempo attraverso i parenti di Gesù.

La provvidenza del Vero Genitore che doveva essere realizzata da Gesù, il secondo Adamo, fu bloccata a metà strada dalla mancanza di fede di coloro che erano stati scelti. Di conseguenza, l’umanità fu costretta ad aspettare il Secondo Avvento del Messia. Il Cielo, però, ebbe ancora una volta pietà dell’umanità miserabile. Il Cielo diede la sua benedizione perché il Messia del Secondo Avvento apparisse sulla base della restaurazione spirituale che Gesù aveva portato avanti attraverso 2000 anni di storia cristiana. Il Messia che ritorna viene col peso incredibile di completare la missione dei Veri Genitori. Per realizzare la sua missione deve, innanzitutto e sopra ogni altra cosa, riportare la vittoria sul mondo satanico. Poi deve procedere a ottenere la vittoria anche nel mondo spirituale. Deve conquistare pienamente il mondo satanico e il mondo spirituale, entrambi i quali non possono essere percepiti attraverso i cinque sensi fisici ed essere vittorioso nella battaglia tra la vita e la morte per soggiogare il diavolo. Inoltre, deve conquistare i numerosi leader religiosi e filosofici che sono nel mondo spirituale. Nulla di tutto ciò, tuttavia, può essere realizzato attraverso una sottomissione forzata. Basandosi sul carattere di amore assoluto di Dio, deve convincerli rivelando loro i principi universali della religione e dell’universo e in questa maniera portarli ad arrendersi in modo naturale. Il Reverendo Moon, che sta qui davanti a voi, è colui che è apparso in questo mondo portando l’incredibile missione del Vero Genitore. L’espressione “Vero Genitore” non appare in nessuna enciclopedia. Non è un termine che ho creato io, né è qualcosa che qualcuno del mondo può attaccare facilmente al mio nome. Invece è il destino e la benedizione che il Cielo ha conferito a mia moglie e a me. La posizione di Vero Genitore porta con sé le missioni verticali di Salvatore, Messia e Signore che ritorna, responsabilità che non sono mai state realizzate prima nella storia o che non si vedranno mai più in futuro.

 

 
 
 
 
 
 
 

LA CORONA DI GLORIA

Quando dubito delle persone, sento dolore.
Quando  giudico le persone, è insopportabile.
Quando odio le persone, la mia esistenza non ha valore.

Se io credo, sono ingannato.
Se amo, sono tradito, .
Sofferenza e dolore questa notte, la mia testa tra le mie mani
Sto sbagliando?

Si, sto sagliando.

Anche se sono ingannato, devo credere.
Anche se sono tradito, devo perdonare.
Ama completamente anche quelli che ti odiano.

Asciuga le tue lacrime e accogli con un sorriso
quelli che non sanno far altro che ingannare
e quelli che tradiscono senza rimorso.

Oh Signore! Il dolore d'amare!
Guarda le mie mani.
Metti le tue mani sul mio petto.
Il mio cuore sta scoppiando, che agonia!

Ma quando io amo coloro che hanno agito contro di me
Io ho ottenuto la vittoria.
Se tu farai la stessa cosa,
Io ti darò la corona di gloria.

Sun Myung Moon

 
 
 
 
 
 
 

 

 
« La storia umana è il lav...l'unità e l'armonia in... »

LA MANCANZA DI FEDE DI GIOVANNI BATTISTA

Post n°1911 pubblicato il 02 Dicembre 2017 da gentilenicola

 

 

 

Tra i capi ebrei e il popolo del tempo di Gesù, molti avevano estremo ri-spetto per Giovanni Battista e alcuni pensavano anche che fosse il Messia. Se Giovanni avesse annunciato di essere Elia, come Gesù aveva dichiarato, tutti quelli che aspettavano ansiosamente il Messia avrebbero volentieri creduto a una simile testimonianza di Giovanni e sarebbero accorsi a Gesù. Invece, l'ignoranza della provvidenza di Dio, che spinse Giovanni a insistere di non essere Elia, di-venne il motivo principale per cui gli Ebrei non si unirono a Gesù.

Giovanni Battista rese testimonianza a Gesù al fiume Giordano:

Ben vi battezzo io con acqua, in vista del ravvedimento; ma colui che viene dietro a me è più forte di me, ed io non son degno di portargli i calzari; egli vi battezzerà con lo Spirito Santo e con fuoco - Mt. 3:11

E io non lo conoscevo; ma Colui che mi ha mandato a battezzare con acqua, mi ha detto: Colui sul quale vedrai lo Spirito scendere e fermarsi, è quel che battezza con lo Spirito Santo. E io ho veduto e ho attestato che questi è il Figliuol di Dio - Gv. 1:33-34

Giovanni, al quale Dio aveva rivelato direttamente che Gesù era il Messia, rese testimonianza di questa rivelazione. Giovanni aveva detto anche:

Io son la voce d'uno che grida nel deserto: Addrizzate la via del Signore - Gv. 1:23

e aveva dichiarato ch'era stato mandato davanti a Cristo (Gv. 3:28). Per-ciò, Giovanni avrebbe dovuto capire da sé di essere il ritorno d'Elia. Anche se non l'avesse capito, Dio gli aveva rivelato che Gesù era il Messia, e perciò Giovanni avrebbe dovuto accettare la testimonianza di Gesù, obbedirgli e proclamare di es-sere Elia. Al contrario, Giovanni ignorò la Volontà di Dio, negò la testimonianza di Gesù che lo riguardava, rimase separato da lui e continuò per la propria strada. Possiamo immaginare il dolore di Gesù, nell'assistere a questi sviluppi, e quello di Dio, nel vedere la situazione di Suo Figlio farsi così difficile.

In realtà, Giovanni Battista finì la sua missione nel momento in cui bat-tezzò Gesù e gli rese testimonianza. Quale altra missione avrebbe dovuto prende-re da quel momento in poi? Al tempo della nascita di Giovanni, suo padre Zacca-ria, ripieno dello Spirito Santo, aveva profetizzato che il figlio avrebbe servito il Messia, dicendo:

Affine di concederci che ... gli servissimo senza paura, in santità e giustizia, nel suo cospetto, tutti i giorni della nostra vita - Lc. 1:74-75

In questa luce, Giovanni, dopo aver reso testimonianza a Gesù, avrebbe dovuto, più di chiunque altro, servirlo come discepolo, con ardente devozione, tutto il resto della sua vita. Invece, Giovanni lasciò Gesù e continuò a battezzare per proprio conto. Non ci si può meravigliare che gli Ebrei siano rimasti confusi, fino al punto d'immaginare che Giovanni fosse il Messia (Lc. 3:15), come lo furo-no anche i capi religiosi (Gv. 1:19-20). Addirittura, un giorno accadde che un Ebreo che seguiva Gesù disputò con i discepoli di Giovanni Battista su quale maestro stesse amministrando più battesimi (Gv. 3:25-26).

Bisogna che egli cresca, e che io diminuisca - Gv. 3:30

Da quest'affermazione di Giovanni possiamo comprendere come lui sen-tisse dentro di sé di avere un destino separato da quello di Gesù. Se Giovanni e Gesù avessero proceduto insieme verso lo stesso destino, come avrebbe potuto Giovanni declinare mentre Gesù si elevava? In effetti, Giovanni Battista avrebbe dovuto essere il più insigne degli apostoli di Gesù e proclamarne entusiasticamen-te il Vangelo. Invece, a causa della sua cecità, Giovanni non realizzò la sua mis-sione. La sua preziosa vita, destinata ad essere offerta a Gesù, andò sprecata, alla fine, dietro un affare relativamente insignificante (Mc. 6:14-29).

Finché la sua mente fu focalizzata su Dio, Giovanni Battista riconobbe Gesù come Messia e gli portò testimonianza, ma più tardi, quando perse l'ispira-zione e ritornò in una dimensione mondana, l'ignoranza ebbe il sopravvento e la fede gli venne a mancare. Incapace di riconoscersi come il ritorno d'Elia, Giovan-ni cominciò a vedere Gesù, specialmente dopo essere stato imprigionato, dalla stessa prospettiva incredula degli altri Ebrei. Tutte le parole e le azioni di Gesù gli apparvero strane e mistificatorie, A un certo punto, Giovanni cercò di trarsi dai suoi dubbi mandando i suoi discepoli a chiedere a Gesù:

Sei tu colui che ha da venire, o ne aspetteremo noi un altro? - Mt. 11:3

Di fronte a questa domanda di Giovanni, Gesù rispose indignato, con aria di ammonimento: Andate a riferire a Giovanni quello che udite e vedete: i ciechi ricuperano la vista e gli zoppi camminano; i lebbrosi sono mondati e i sordi odono, i morti risuscita-no, e l'Evangelo è annunziato ai poveri. E beato colui che non si sarà scandalizza-to di me! - Mt. 11:4-6

Giovanni Battista era stato scelto per la missione di servire Gesù ancor prima di nascere. Aveva condotto una difficile vita da asceta nel deserto, svolgen-do il compito di preparare la strada alla venuta del Messia. Quando Gesù iniziò il suo ministero pubblico, Dio rivelò l'identità di Gesù a Giovanni, prima che a chiunque altro, e lo ispirò a portargli testimonianza come il Figlio di Dio. Tutta-via, Giovanni non ricevette nel modo giusto la grazia che il Cielo gli aveva dato. Gesù, di fronte all'equivoca domanda di Giovanni, non disse espressamente di es-sere il Messia; ma rispose in modo implicito. Anche se certamente Giovanni Bat-tista doveva aver saputo dei suoi miracoli e portenti, Gesù gli diede una risposta allusiva, ricordandogli le opere che stava compiendo, nella speranza di risvegliar-lo alla sua vera identità.

Dobbiamo capire che dicendo "l'Evangelo è annunziato ai poveri" Gesù esprimeva il suo estremo disappunto per la mancanza di fede di Giovanni Battista e dei capi ebrei. Gli Ebrei più preparati, e tra questi in particolare Giovanni Batti-sta, erano i ricchi, benedetti con l'abbondanza dell'amore di Dio. Ma quando que-sti lo rifiutarono, Gesù dovette percorrere le coste della Galilea e la Samaria per cercare chi avrebbe ascoltato il Vangelo tra i "poveri", cioè tra i pescatori ignoran-ti, i collettori di tasse e le prostitute. Non erano loro i discepoli che Gesù avrebbe desiderato trovare.

Venuto per stabilire il Regno dei Cieli in terra, Gesù aveva più bisogno di un leader che potesse guidare mille uomini che di mille uomini che avessero se-guito un leader. Non aveva innanzi tutto predicato il Vangelo ai sacerdoti e agli scribi nel Tempio? Ancora ragazzo, Gesù era andato lì a cercare le persone più preparate e capaci.

In ogni caso Gesù, come nel racconto della parabola, dovette andare per le strade e i crocicchi a cercare i poveri, gli storpi, i ciechi e gli zoppi (Lc. 14:16-24), perché gli invitati non erano venuti al banchetto. Di fronte alla miserabile si-tuazione di dover offrire le raffinatezze del suo pranzo agl'indesiderabili scarti della società, Gesù espresse il suo rammarico nelle parole di giudizio: "E beato colui che non si sarà scandalizzato di me!" Nonostante l'ammirazione di cui Gio-vanni godeva a quel tempo, Gesù lo biasimò, dicendo indirettamente che chi si fosse scandalizzato di lui, per quanto grande potesse apparire, non avrebbe ricevu-to la benedizione. Giovanni si scandalizzò, e perciò fallì nella sua missione, che avrebbe dovuto essere quella di servire devotamente Gesù per tutta la vita.

Dopo che i discepoli di Giovanni Battista, esaurite le loro domande, se ne furono andati, Gesù sottolineò che Giovanni, pur essendo stato il più grande di tutti i profeti, aveva fallito nella missione affidatagli da Dio: In verità io vi dico, che fra i nati di donna non è sorto alcuno maggiore di Gio-vanni Battista; però, il minimo nel regno dei cieli è maggiore di lui - Mt. 11:11

Tutti quelli che dimorano in cielo sono nati da una donna ed hanno vissuto sulla terra. Si dovrebbe supporre che Giovanni, così com'era stato il più grande tra i nati di donna, avrebbe dovuto essere il più grande anche nel Regno dei Cieli. Perché lì Giovanni dovrebbe essere persino da meno dell'ultimo? Numerosi profe-ti del passato avevano reso testimonianza al Messia indirettamente, nel corso del tempo. Giovanni, invece, aveva avuto la missione di testimoniare al Messia diret-tamente.

Dato che testimoniare al Messia è la missione principale dei profeti, Gio-vanni Battista doveva essere sicuramente il più grande di tutti, ma, d'altra parte, in termini di servizio reso al Messia, Giovanni fu certamente il peggiore dei profeti. Nel Regno dei Cieli ogni uomo, per quanto umile, riconoscendo in Gesù il Mes-sia, lo dovrebbe servire con devozione. Ma Giovanni Battista, che era stato chia-mato a servire il Messia più da vicino di chiunque altro, si separò da lui e conti-nuò per la sua strada. Perciò, in termini di devozione a Gesù, Giovanni sarà persi-no da meno dell'ultimo nel Regno dei Cieli. Gesù continuò:

Or dai giorni di Giovanni Battista fino ad ora, il regno de' cieli è preso a forza ed i violenti se ne impadroniscono - Mt. 11:12

Giovanni Battista era stato prescelto ancor prima di nascere e aveva con-dotta una difficile vita da asceta nel deserto. Se avesse servito Gesù con cuore sincero, gli sarebbe stata sicuramente riservata la posizione di discepolo principa-le di Gesù. Invece, un "violento" prese quella posizione, a causa del fallimento di Giovanni. Dall'espressione "dai giorni di Giovanni Battista fino ad ora" possiamo capire che le successive espressioni di Gesù (Mt. 11:16-19) non furono riferite genericamente al popolo, ma specificamente a Giovanni Battista. Gesù concluse:

Ma la sapienza è stata giustificata dalle opere sue - Mt. 11:19

Se avesse agito con saggezza e non avesse abbandonato Gesù, Giovanni sarebbe stato ricordato eternamente come uomo giusto. Disgraziatamente, Gio-vanni fu uno stolto e bloccò la strada degli Ebrei verso Gesù, oltre che la sua stra-da personale. Così, siamo arrivati a capire che la ragione principale per cui Gesù dovette morire sulla croce fu il fallimento di Giovanni Battista.

 
 
 
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LA RIVELAZIONE RICEVUTA DA SUN MYUNG MOON

http://federazionefamiglie.org/wp-content/uploads/2016/05/principio_divino_2014.pdf

 

Attraverso la mia vita di preghiera costante e meditazione fin dalla tenera età, ho finalmente incontrato Dio e ho ricevuto la Sua verità assoluta. Questa verità dal contenuto stupefacente ha rivelato i meccanismi dell'universo, della vita e della storia, come non si era mai visto prima. Se applichiamo questa verità alla società, siamo in grado di risolvere tutti i problemi sociali. Se lo applichiamo al mondo, siamo in grado di risolvere tutti i problemi globali. Inoltre, siamo in grado di risolvere i profondi problemi religiosi e domande mai risolte della filosofia.

Si tratta di una nuova visione del mondo senza precedenti, una nuova cosmologia, una nuova visione della vita, una nuova visione della provvidenza di Dio e una nuova visione della storia. Il Principio divino è un sistema di pensiero integrato che abbraccia tutte le dottrine religiose e filosofiche come un tutto uno, mantenendo intatte le loro caratteristiche uniche di ognuna di loro. Sun Myung Moon

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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