Creato da patty1_mah1 il 12/06/2006

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Essere vecchi.

Post n°656 pubblicato il 23 Giugno 2009 da patty1_mah

(di Luca Ballista)

Vorrei ricordare tutti gli stereotipi che caratterizzano il vecchio in quanto tale.
- Occhialoni a televisore da vista ( che cambiano con un altro paio altrettanto simile quando leggono)
- Seduti con il bastone puntato a terra su una panchina ( tipicamente verde)
- Attaccare bottone col primo giovane che lì caga di striscio, e annoiarlo all'anima
- La vecchietta sull'autobus che non riesce a timbrare
- Il televisore in casa che poggia su un terribile tavolino a gambe nere, di ferro, generalmente messe a V rovesciata ( chi ha i nonni così, sa di cosa parlo)
- I bicchieri di vetro spesso col fondo stretto e le righe ai lati
- Camminare con le mani dietro la schiena ( generalmente giocando con l'unghia del pollice)
- Sempre la canottiera, MAI la maglietta della salute.
- Calze blu tirate su fino al ginocchio quando si esce e calze grigie per stare in casa
- Il cappello della domenica diverso da quello degli altri giorni.
- Se hanno una casa indipendente, allora da qualche parte hanno SICURAMENTE un banco da lavoro con morse, martelli e quant'altro
- Se hanno un cane, l'unico modo in cui gli prestano attenzione è con due belle botte secce sulla schiena (del cane) che rimbombano nella sua cassa toracica
- Il bianchino al bar a qualunque ora e la scopa è sempre di denari!
- La briscola la si gioca solo con il carico alto
- Il dialetto con mamma e papà e l'italiano con i nipoti.
- Le bretelle per tenere su i pantaloni
- L'orologio d'altri tempi con polsino tutto smangiato
- Rompere le scatole a tutti con frasi tipo:" Perchè ai miei tempi..." o "Io una volta..."
- La bicicletta tipica del vecchio
- Le bollette da pagare in posta se le rileggono almeno 4 volte per essere sicuri che le 4 caselle del cazzo sono riempite giustamente
- Il gilet di colore verde/marrone/bordeaux ( o come cazzo si scrive)
- Sanno come si scrive bordeaux perchè hanno fatto francese (e solo francese) a scuola
- Non si perdono una puntata di Passaparola/Chi vuol essere miglionario/Altro Trash gioco in tv
- Spesso fanno dei crossing over tra i vari show televisivi per decretare quale concorrente è meglio di altri e quali domande vengono ripetute
- Non sanno cosa voglia dire corssing over, ma lo fanno lo stesso
- Usare l'inglese è una bestemmia e la parola inglese viene pronunciata in modo italianizzato... vedi COMPUTER (detto anche: Quel televisore là)
- Si riferiscono agli oggetti eltettronici/informatici come:" Quella diavoleria"
- Un cellulare non avrà MAI i tasti troppo grandi
- Si lamenteranno SEMPRE delle innovazioni, sottolineandole con frasi come:" Non se ne ha mai abbastanza" o " Non ci si sa accontentare"

I vecchi sono la nostra memoria

Maria Luisa de Banfield

«Dobbiamo buttare a mare la tv e ascoltare le storie dei nonni»

 
La serie di interviste con personaggi celebri che parlano della vecchiaia, in occasione dei vent?anni delll?Associazione de Banfield, propone oggi le risposte del giornalista e scrittore triestino Paolo Rumiz.


La visione distorta della Vecchiaia è rafforzata dalla nostra paura di invecchiare. Come pensa lei al suo invecchiamento?
«Come a una maturazione continua. Credo di essere diventato adulto e persuaso solo dopo i cinquanta... La jeep va avanti nel deserto, il motore va bene, ma tutto il resto scricchiola... ogni giorno c'è qualche acciacco... Ma bisogna curarsi perché si è preziosi... Ho tanto da dire e da raccontare. Abbiamo il dovere di invecchiare nobilmente».
Molti vecchi per restare nel grande fiume della società fanno di tutto per passare per giovani. Facendo così aiutano ad alterare l?immagine negativa che la gente ha di loro e della vecchiaia o semplicemente così si difendono dallo stereotipo del «vecchio=sorpassato»?
«Conosco vecchi giovanissimi pieni di rughe e altri belli curati ma vecchissimi dentro. L'estetica, oltre certi limiti, è abbruttimento, perché nega che vecchio e bello possano anche andare d'accordo. Non c'è niente di più bello di un vecchio che se ne fotte delle rughe. Berlusconi non lo giudico politicamente, ma dico che ha costruito con le sue Tv una società basata sul lifting».
Può darci un suggerimento per invecchiare con eleganza?
«Se avessi ottant'anni lo potrei dire con più sicurezza, a sessanta non so... Raccontare molto, forse. Il racconto orale è la cosa più bella che Dio ci ha dato, ed è una doto che dobbiamo allenare cosdtantemente. Il racconto ha un valore consolatorio più forte di mille ansiolitici. Ah mia nonna, e il suo Cammina cammina... Che quercia formidabile che era!».
Una gran parte di persone over 70 occupa oggi posti di grande prestigio e responsabilità. È sintomo della valorizzazione della Vecchiaia o di mancata capacità di rinnovamento della società?
«I vecchi non devono rubare posti ai giovani ma consigliarli. Invece, l'Italia è una gerontocrazia scandalosa, blindata dai datori di lavoro e dai sindacati. Mio figlio se ne è andato a lavorare in Cina anche per questo Questa è la grande contraddizione della nostra società. I vecchi devono insegnare ai giovani e non lo fanno. Stanno lì, attaccati alla carega. Certo, ci sono dei casi che non c'è scelta».
Victor Hugo ha detto «I vecchi hanno bisogno di affetti come del sole». La capacità e la voglia di relazionarsi affettivamente con i vecchi secondo lei è diminuita?
«In parte ho già risposto all'inizio. La voglia c'è, manca il tempo. IO cerco di trovarlo. Come giornalista mi tormenta la paura di vedermi scappare tra le dita la testimonianza di qualche grande vecchio. Ultimamente ne ho sentiti di formidabili. Un reduce della Prima Guerra mondiale che ha 110 anni cantava ancora. Una profuga tedesca della Polonia... Che archivi viventi... Come si fa a lasciarseli scappare?».
Goethe scrive «in ogni vecchio c?è un Re Lear». Quest?idea di catarsi nella vecchiaia non le suggerisce un commento?
«Anche Goethe può dire cose inesatte. Non riesco a generalizzare. Lear ha fatto un errore dopo l'altro e soprattutto non ha capito la figlia che l'amava di più. Ma questi errori si fanno anche in età matura. L'egoismo nero aumenta con l'età? Può darsi».
Hemingway invece ci dice che «i vecchi non diventano saggi ma solo più attenti». Lei ha qualche ricordo famigliare che confermi o smentisca questa considerazione?
«Non lo so. Ci sono vecchi che hanno paura della loro ombra, e valutano ogni passo. Io preferisco i vecchi che perdono ogni diplomazia e non hanno più paura di dire a nessuno quello che pensano. Che splendida cosa, che lusso sublime, poter sbattere in faccia la verità agli arroganti!».
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Commenti al Post:
licsi34pe
licsi34pe il 14/01/10 alle 01:08 via WEB
Forse, con un poco di fortuna, ci arriverai pure tu. Auguri! cordiali saluti.
 
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