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Teresa di Lisieux * Santa Teresa del Bambin Gesł

Post n°22 pubblicato il 13 Aprile 2010 da semplicecanto
 

Teresa di Lisieux

Santa Teresa del Bambin Gesù

Thérèse Françoise Marie Martin, meglio conosciuta come Teresa di Lisieux

(Alençon, 2 gennaio 1873Lisieux, 30 settembre 1897)

 è stata una religiosa e mistica francese.

Monaca carmelitana presso il monastero di Lisieux, è venerata come santa dalla Chiesa cattolica; nella devozione popolare è più nota come santa Teresina, diminutivo usato per distinguerla dall'altra santa carmelitana e Dottore della Chiesa Teresa d'Avila. Santa Teresa del Bambin Gesù del Santo Volto è il nome da lei assunto al momento della professione dei voti. La sua festa liturgica ricorre il 1º ottobre.

Patrona dei missionari dal 1927, dal 1944, assieme a Giovanna d'Arco, è considerata anche patrona di Francia.

Il 19 ottobre 1997 fu dichiarata Dottore della Chiesa, la terza donna a ricevere tale titolo dopo Caterina da Siena e appunto Teresa d'Avila.

Adoro questa donna,  la sua spirtualità mi ha colto e invaso delicatamente l'animo, in questi lunghi anni nel leggerla, nei suoi scritti, mi ha fatto capire la bontà d'animo di Dio, mi sono messa in braccio anch'io a Lui.. e sorridente vivo..

Ho iniziato a leggerla quando avevo 29 anni.. una malattia mi fermo e quando presi nelle mie mani il libro "storia di un'anima" capii quella mia sofferenza.. capii la grandezza di un cuore.. e di cosa possa fare un cuore.. è incredibile quanto insegni con la sua vita..

All'età di 14 anni Teresa decise quindi, seguendo l'esempio di Teresa d'Avila, di «mettersi sulle tracce» di Gesù, diventando anch'essa monaca. Sebbene le monache del Carmelo avessero dato il loro parere favorevole, e il padre e con qualche difficoltà anche lo zio avessero dato la loro autorizzazione, per la sua giovane età ella trovò l'opposizione del parroco di Saint-Jacques, il reverendo Delatroètte, che le consigliò di rivolgersi al vescovo. Nel novembre 1887 il vescovo di Bayeux, Flavien-Abel-Antoinin Hugonin, le negò il permesso e lei intraprese con il padre Louis ed la sorella prediletta Celine un viaggio a Roma per rivolgere questa sua richiesta direttamente a papa Leone XIII.

A Roma, durante l'udienza con Leone XIII, nonostante il divieto di parlare in presenza del Papa imposto dal vescovo di Bayeux, Teresa si inginocchiò davanti al Pontefice, chiedendogli di intervenire in suo favore per l'ammissione in convento. Il Papa tuttavia non diede l'ordine auspicato, ma le rispose che, se la sua entrata in monastero era scritta nella volontà di Dio, questo desiderio si sarebbe certamente adempiuto.

Sulla via del ritorno il vescovo cambiò opinione su Thérèse e diede il proprio permesso. A poco più di quindici anni, il 9 aprile 1888, Teresa fece il suo ingresso al Carmelo, dove assunse il nome di "Teresa del Bambin Gesù", aggiungendovi in seguito "del Volto Santo". Il suo nome completo da religiosa è "Teresa del Bambin Gesù del Volto Santo".

....

Nell'aprile del 1896 la suora contrasse la tubercolosi, malattia che nel giro di 18 mesi la portò alla morte. Questo periodo di malattia fu accompagnato da una crisi profonda della fede, che lei chiamò "notte della fede".

Durante questo periodo, come scrisse nel Manoscritto C, ella fu tentata di abbandonare la sua vocazione e si sentiva spinta all'ateismo ed al materialismo.

Il grande desiderio di Teresa di recarsi in missione in Indocina non si realizzò mai a causa della sua malattia. Il progredire inarrestabile di essa, tuttavia, non le impedì di prendersi cura dei missionari in partenza per il sud-est asiatico e pregare per loro.

Nel 1895 la superiora del monastero, che era sua sorella maggiore, ordinò a Teresa di mettere per scritto la sua ricerca spirituale dell'amore. Nacque così il Manoscritto autobiografico A [8]. Tale scritto fu completato prima che fosse iniziata la prova della fede.

In seguito, nel settembre 1896 e poi in giugno 1897, sempre in obbedienza alla nuova priora, madre Maria di Gonzaga, redasse rispettivamente gli altri due manoscritti, catalogati come B e C. I tre manoscritti furono poi raccolti nell'opera postuma, Storia di un'anima, secondo un ordine cronologico: A, B, C.

Attualmente alcune edizioni pubblicano i manoscritti A [Agnese], da taluni chiamato dall'incipit anche Storia primaverile di un piccolo fiore bianco, e C rinominato G [Gonzaga] come costituenti uno il seguito dell'altro. Il manoscritto B, rinominato M [Maria], viene talvolta pubblicato autonomamente come il poema di settembre perché composto in settembre e perché è il più poetico dei tre.

La santa morì il 30 settembre, verso le 19 e 20. Il giorno dopo il suo corpo venne esposto nel coro, dietro le grate. Davanti al feretro sfilarono fino alla domenica sera parenti, amici e fedeli facendo toccare al corpo esanime di Teresa rosari e medaglie, secondo l'usanza di quei tempi. La mattina del 4 ottobre un carro funebre trainato da due cavalli condusse la salma della grande mistica nel nuovo cimitero delle Carmelitane e ne occupò il primo posto.

"Bisogna avere viaggiato sotto questo buio tunnel per comprenderne l'oscurità"

*

Il 26 febbraio 1895 compose la poesia Viver d'amore che, secondo la sorella Celine, era la regina delle sue composizioni poetiche. In essa Teresa canta le ragioni dell'amore, ragioni di cui lei è consapevole, ma che agli occhi del mondo appaiono una follia.

È un viver d'amore conseguente, radicale, estremista, il cui significato è, quindi, inevitabilmente anche "morir d'amore". Questo "morir d'amore" per Teresa rappresenta la consapevolezza che non è possibile trovare facili compromessi tra le ragioni dell'amore e le ragioni del mondo, per cui viver d'amore è anche un uscire dal mondo, vissuto, come è tradizione delle correnti apocalittiche della cristianità, come un esilio da quella che sarebbe, in questa concezione, la vera patria.

Questa poesia è stata recentemente musicata dal compositore Frei Hermano Da Camara all'interno della sua Missa Portuguesa.

Nell'ultimo anno della vita di Thérèse c'è da segnalare che il 25 marzo 1897 una delle sue novizie, la cugina e amica d'infanzia Maria Guerin, fa la professione religiosa e diviene suor Maria dell'Eucarestia. Questo evento ispira a Thérèse una delle sue poesie più bellicose: Mes armes (Le mie armi).

Alcuni esegeti dei testi teresiani leggono questa poesia come il testamento di Teresa. Questo testamento venne cantato nel coro della comunità dalla stessa Maria Guerin che era considerata per la sua voce "l'usignuolo" della comunità.

Tuttavia, proprio in quel periodo, uno dei suoi due "fratelli preti", l'ancora seminarista Maurice Belliere, stava svolgendo controvoglia il servizio militare e non vedeva l'ora che terminasse. Nel momento storico in cui si svolse questa vicenda infatti, lo stato francese non esentava i seminaristi dal servire la patria. Così Thérèse decise di inviare Le mie armi anche al fratello soldato Maurice.

Questa è la storia della vicenda di Thérèse Martin, che non finisce con la sua morte, ma continua il dibattito su Thérèse Martin tuttora in corso.
Dibattito teologico filosofico e più generalmente culturale che ormai ha raggiunto più di 100 anni di storia: 1898 - 2009.

 

Grazie Teresa del bambin Gesù..

 
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