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Se Dio 

 non fosse Amore...

io non sarei qui

 

 

 

 
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Rabindranath Tagore

Post n°30 pubblicato il 26 Aprile 2010 da semplicecanto
 

Rabindranath Tagore

(noto anche con il nome di Gurudev),

è il nome anglicizzato di Rabíndranáth Thákhur 

(Calcutta, 6 maggio 1861 – Santiniketan, 7 agosto 1941)

è stato uno scrittore, poeta, drammaturgo e filosofo indiano.

Tagore si propose di conciliare e integrare Oriente ed Occidente.
Opera difficile, cui egli era preparato dall'esempio di suo nonno che nel 1928, fondando il Sodalizio dei credenti in Dio, integrò il monoteismo cristiano ed il politeismo induista.

 

Liriche destinate al canto, che egli stesso musicò e tradusse in inglese (Offerta di canto, 1913), in lavori teatrali ricchi d'intermezzi lirici (La vendetta della natura, 1884), in romanzi (Il naufragio, 1906), in novelle, memorie, saggi e conferenze Tagore affermò il proprio amore per la natura e per Dio, le proprie aspirazioni di fratellanza umana, la propria passione (anche erotica ), l'attrattiva della fanciullezza.

Esercitò un enorme fascino anche sul mondo occidentale, che lo premiò col Premio Nobel per la letteratura nel 1913. Tagore è stato tradotto praticamente in tutte le lingue europee risultando forse l'autore di origini bengalesi più noto in Occidente. Le sue opere sono state pure, quasi tutte, tradotte in italiano. Inoltre fece costruire strade, ospedali e anche una scuola, la quale è tutt'oggi un'università

Per il poeta l'amore rappresenta l'esperienza più piena e totale che un individuo possa compiere, perché l'incontro tra gli innamorati è l'unione di sacro e profano, anima e desiderio, spirito e corpo.

Nella sua vita ha amato cuore e anima, luce e ombre della terra, ha attraversato una terribile catena di lutti (i genitori, la moglie, i figli) e non si è murato in se stesso, perché, scrive, «murato in te è solo notte. Apri gli occhi, e fuori di te troverai luce infinita». Fiori, stelle, acqua, gioia e amore, le infinite bellezze con cui Dio si fa visibile, non sono tesori irrimediabilmente perduti se l’uomo ha il canto e preserva il dono della poesia.   www.corriere.it   

 

dove sono già fatte le strade
io smarrisco il cammino
nell'oceano immenso nel cielo azzurro
non è traccia di sentiero
la viottola è nascosta dalle ali degli
uccelli dal fulgor delle stelle
dai fiori delle alterne stagioni
e io domando al cuore se il suo sangue
porti seco la conoscenza dell'invisibile via

 

Una vera educazione non può essere inculcata a forza dal di fuori essa deve invece aiutare a trarre spontaneamente alla superficie i tesori di saggezza nascosti sul fondo

*

vorrei dirti le piu' profonde parole d'amore ma non oso
per timore che tu rida
ecco perchè mi burlo di me stesso
e del mio segreto
derido il mio dolore per paura
che tu faccia lo stesso

*

 se chiudi la porta agli errori

anche la verità rimarrà fuori 

 
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Commenti al Post:
living_art
living_art il 13/01/12 alle 19:32 via WEB
Bello il tuo blog, fonte di ispirazione e dispensa di parole sagge. Living
(Rispondi)
 
 
semplicecanto
semplicecanto il 02/12/12 alle 19:29 via WEB
grazie
(Rispondi)
 
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