Creato da Blindste2 il 20/08/2007

the UNFAIR FASHION

Articoli di qualsiasi genere...pubblicati e da pubblicare...da leggere e commentare...Ovviamente non si parlerà solo di moda...potete pubblicare gli articoli che più vi colpiscono o anche solo per avere un riscontro con le opinioni degli altri bloggers! Spero che questo blog aperto possa diventere presto una "piazza" per scambiare pensieri e interessi!

 

 

Post N° 13

Post n°13 pubblicato il 25 Novembre 2007 da BlindSte

SEMPRE PIU' MAL SANITA'

BARI - Un ginecologo avrebbe scambiato la gravidanza di una sua paziente per appendicite e per una forma di endometriosi: la donna invece era incinta. Solo quando la ventiquattrenne arrivò al quinto mese, il ginecologo, eseguendo un'ecografia, si accorse della gravidanza e consigliò alla giovane di abortire a causa delle cure mediche prescritte, che avrebbero potuto danneggiare la vitalità del feto. I fatti - secondo quanto pubblicano oggi alcuni quotidiani locali - risalgono al periodo compreso fra ottobre 2006 e marzo 2007. L'indagine, ancora in fase 'embrionale', è coordinata dal pm Angela Morea che ha iscritto nel registro degli indagati per lesioni colpose gravi il ginecologo, in servizio in una clinica privata di Bari. 

 
 
 

Post N° 12

Post n°12 pubblicato il 18 Novembre 2007 da BlindSte

Giorgia, "stonata" nel nuovo album

Di lei si è sempre parlato delle voce potente, spesso paragonata a Whitney Houston e Giorgia che fa? Si definisce "Stonata". Si intitola proprio così il decimo album della cantautrice, in uscita il 9 novembre. Il singolo è "Parlo con te" nelle radio da venerdì 12 ottobre. "Oggi c’è molta difficoltà di dialogo: - dice Giorgia - nel mio strillare accorato di questo brano c'è l'esigenza di ogni essere umano di venire ascoltato con attenzione".

Il brano, dunque, "è una disperata richiesta di ascolto. Le persone cambiano: se non te ne accorgi, si crea una distanza che diventa sempre più incolmabile col passare del tempo. Così tu credi di ascoltare chi ti parla, invece stai sentendo soltanto un eco lontano. - continua Giorgia - Le persone con cui tentiamo di comunicare spesso credono di essere in ascolto, invece dovrebbero sforzarsi di capire realmente chi è in quel momento il loro interlocutore. Più in generale, sono gli ostacoli che deve superare una civiltà per rapportarsi con altre civiltà. Casualmente, il pezzo scelto come primo singolo è anche la prima canzone scritta per questo disco, nel giugno del 2006, e la prima traccia del cd Stonata".

 

Erano quattro anni che Giorgia non pubblicava un album di inediti, l'ultimo è stato "Ladra di vento" del 2003 in cui ha esplorato i confini del soul e dell'r'n'b guardando al panorama musicale americano. Nel frattempo l'artista si è occupata della produzione artistica del primo cd, "Più tempo", del suo ex ballerino Emanuel Lo. Non si sa molto sui contenuti dell'ultima fatica discografica dell'autrice di "E poi". L'ufficio stampa della cantautrice romana ha diramato in un comunicato stampa una dichiarazione in cui descrive il singolo con "sonorità raffinate e una nuova veste vocale che apre inediti orizzonti interpretativi". Le sorprese sono in agguato.

 
 
 

Post N° 11

Post n°11 pubblicato il 08 Novembre 2007 da BlindSte

MILANO - "Mi sento come le foglie su un albero in autunno" e dopo una pausa ha aggiunto "ma tira un forte vento". E' la risposta che Enzo Biagi ha dato a un'infermiera che gli chiedeva come si sentisse. Un uomo che sopporta la malattia con forza, ma che è anche consapevole della criticità della sua situazione.

 
 
 

Bertè, Zero & Mia

Post n°10 pubblicato il 04 Novembre 2007 da Blindste2

ROMA - È una storia sfortunata quella di Loredana Berté. Dal difficile rapporto con la sorella Mia Martini, morta nel 1995 a soli 47 anni probabilmente per un cocktail di droghe e psicofarmaci, agli alti e bassi di una carriera musicale che ha avuto il suo apice nel decennio degli Ottanta, alla movimentata vita privata (i due matrimoni con il magnate del caffè Hag, Roberto Berger, e con il campione di tennis svedese Bjorn Borg). Ma è anche la storia di una voce che ha segnato la storia musicale italiana, con brani indimenticabili e forti e un look spesso trasgressivo: un'icona «outsider».

CHIUSA IN ALBERGO - Ma per lei i momenti di buio paiono non avere fine: domenica la Bertè si è barricata nella stanza di un lussuoso albergo romano. La cantante avrebbe dato in escandescenze, tanto da far preoccupare il personale dell'Aldrovandi Palace ai Parioli che ha deciso di far intervenire i vigili del fuoco per aprire la porta della stanza. In mattinata Loredana aveva lamentato una forte lombo-sciatalgia, tanto che dall'albergo è stato chiamato il 118. Quando i medici sono arrivati nell'hotel la cantante si è rifiutata di aprire la porta, annunciando la volontà di suicidarsi. Una situazione durata ore e che si è risolta solo in serata, con l'intervento delle forze dell'ordine. Alla fine la cantante ha aperto la porta della stanza sentendo la voce di Renato Zero.

ZERO, AMICO DI SEMPRE - Infatti a cercare di far ragionare la cantante non c'erano solo polizia, vigili del fuoco, carabinieri e medici, ma anche il grande amico e collega. Diverse volte in passato Zero ha offerto il suo sostegno a Loredana durante le frequenti crisi depressive. In particolare la sorella di Mia Martini visse l'ennesimo profondo momento di depressione dopo che Bjorn Borg la lasciò, nel '92. Fu proprio Zero a starle vicino e riportarla nel mondo della musica che aveva abbandonato. Loredana Bertè, dopo alcuni anni di oblio artistico, coincidente con la misteriosa morte della sorella, tornò alla ribalta con il reality «Music Farm», nel 2004, e una partecipazione al Festival di Sanremo.

EVO MORALES - Per l'Aldrovandi Palace Hotel nel cuore del quartiere Parioli è stata davvero una giornata «sotto assedio». Oltre alla Bertè c'era anche un altro ospite illustre: Evo Morales, presidente della Bolivia. Con questa «scusa» («ragioni di sicurezza») le forze dell'ordine hanno allontanato i cronisti che erano riusciti ad intrufolarsi nella ovattata hall dell'albergo.

LA SORELLA LEDA - «Una delusione dopo l'altra, una escalation di sconfitte, questa è la vita di Loredana ed è per questo che oggi è stata ancora una volta male». Parole di Leda Martini, una delle quattro sorelle della cantante di origine calabrese. «Sono stanca di fare assistenza alla mia famiglia - si sfoga -. Adesso la situazione di Loredana è tranquilla, mi ha detto che si vuole riposare e per fortuna che c'è Renato con lei. Non è la prima volta purtroppo che Loredana fa cose di questo genere ed è sempre stata fortunata perché quando è capitato c'è sempre stato qualcuno che è corso da lei». Leda ricorda le delusioni sofferte da Loredana Bertè: «Non ultima quella della separazione da Borg di cui era molto innamorata».

 
 
 

COCO' SFIDA YVES

Post n°9 pubblicato il 01 Novembre 2007 da BlindSte

(Parigi Fashion, di Enrico Alexis) – Due stili a confronto: Coco Chanel contro Yves Saint Laurent. Sobrio Yves, esuberante lo stile Chanel. Stefano Pilati (maison Saint Laurent) ha realizzato il radical chic: pantaloni ampi e giacche stilè. Tanti applausi da Catherine Deneuve, Cecilia Sarkozy, Pierre Bergè e Courtney Love. Lo stilista Karl Lagerfeld (maison Chanel) ha preferito il material girl per le fan di zio Sam: jeans a gogò, dal pantalone al gilet e al trench, stivali di pitone argento lunghi alla coscia, nell'ultima foto una sua proposta. Il “via” a Parigi con Dior, Vivienne Westwood e Gay Mattiolo. Poi, uno dietro l’altro: Chanel, Saint Laurent, Givency, Vuitton, Valentino e tanti altri big. Domandina: come mai l’italiano Valentino ha disertato la kermesse milanese? Chez Dior, nella foto una proposta , lo stilista John Galliano in passerella con tuba, frac e boxer, praticamente nudo, nella foto. Risata generale del pubblico ai lati della passerella. E per Dior sogna Marlene Dietrich e Greta Garbo: tailleur gessati, gonna longuette e giacchina avvitata; la lingerie a pagliaccetto di raso e pizzo. Galliano è bravo (un po’ stravagante!): tanti applausi. Vivienne Westwood molto pudica, pur ricordando Marilyn Monroe con reggiseni e fondoschiena esasperati. C’è di tutto da Vivienne: compreso scollature molto generose. La stilista è pronta, con Madonna e Mick Jagger per un disco-rap. Gai Mattiolo festeggiato ed ammirato per la sua meravigliosa Africa: leopardati leggeri nei caftani di chiffon e nelle tuniche di jersey drappeggiati: nel parterre per Mattiolo: Claudia Cardinale, Amanda Lear, Ivana Trump. Il vestito petita di Mattiolo è fatto da trecentomila mini-borchie d’oro, ha richiesto quindici giorni di lavorazione. L’abito squaw, la neo-hippy di Balmain, s’ispira alle indiane d’America con frange, piume, perle sulla minigonna. Uno studio sulle forme per Martin Margiela: tessuti effetto flash per stupire. Jean Paul Gaultier, ha presentato piratesche romantiche: un po’ “segui l’amore, non la guerra”, perché lo stilista è contro la cultura della violenza. Per Gaultier il sexy style è finito. “Mi piaceva fare omaggio all’idea di una donna che ruba pezzi da ogni posto in cui va”, dice il celebre stilista Gaultier. Per Hermès l’eclettico Gaultier ha disegnato l’india dei maharaja: turbanti di seta scivolati in linee morbide. Applausi a scena aperta per il duo belga Viktor & Rolf che si sono ispirati a Pierrot, con colli pompon qua e là, e una cascata di nero, bianco e rosa: violini dipinti sugli abiti lunghi adatti per una prima all’Opera. Anche Balenciaga (by Nicholas Ghesquiére), con broccati e tessuti techno, è romantica, la sua collezione è tutto un fiore, persino le maniche delle bluse paiono ortensie. Romantica anche la stilista greca Sofia Kokosalaki, più grintosa del solito, che rende omaggio all’Egeo. Deliziose creazioni di Marithée e Francois Gribaud, né stagioni, né colori ma miniabiti drappeggiati. E’ un poeta Miyake, abiti come sogni proiettati nel tempo e nello spazio, ma nello stile nipponico; sorprendente Yohji Yamamoto con il davanti pantalone e dietro sono gonne. Lo show di Valentino, nella foto il suo celebre rosso e a seguire il lungo applauso al maestro, tutti in piedi per gli applausi, lo stilista molto commosso perché era il suo addio. “Dovevo smettere a luglio, però il prèt-à-porter parigino era troppo vicino e troppo importante. Ora ho deciso il mio the end”. Per il creatore italo-francese in passerella abiti coloratissimi, dai fiocchi ai plissé, dai tailleur con la manichina a sbuffo alle gonnelle svasatine. Sottane sopra al ginocchio. Sera in lungo naturalmente in rosso, accessori grintosi. Matteo Marzotto ha fiducia in Alessandra Facchinetti pronta a ricevere il testimone: “La Fachinetti – dice Marzotto – è una stilista con grande talento e grande tecnica”. E dice Valentino: “Lascio alla Facchinetti una patata bollente, ma anche un bel archivio”. In piedi Marisa Berenson, Afef Jnifen e la star Maria Grazia Cucinotta, anche loro una lacrimuccia. “Dai, non esagerate – diceva loro Valentino – per il vero saluto dovete aspettare in passerella l’alta moda di gennaio, allora sarà gran festa”. In passerella: soprabito con cappello dei pescatori i mini trench di Sonia Rykiel, leggerezza di pepli e chiffon; gli short in pelle molto belli di Arfango; il turco cipriota Hussein Chalayan con abiti che si illuminano e sitrasformano; Giambattista Valli, romano, si è ispirato alla più affascinante regina, Rania di Giordania: giallo fluo, fucsia acceso da lampi come di neon, linee semplici e appena rigide, scostate dal corpo, vestitini immacolati dalle piccole pieghe, dai grandi fiocchi che sottolineano la vita. Applaudivano la regina Rania, Victoria Beckham e Sara Jessica Parker. Bella la collezione di Celine (stilista la croata Ivana Omazic), in cui le gonne si allargano sorrette da rigidità (stecche di balena) e la vita si stringe intorno alla figura. Debbo assicurare che per Celine la stilista Omazic ha creato una collezione raffinata: gonnelle arricciate, piccole giacchine, pantaloni morbidi, tante trasparenze. Antonio Marras con una collezione (Kenzo) ambientata nella giungla tropicale, fra mille colori e collari di piume. Alexander McQueen ha dedicato la collezione a Isabelle Blow, morta suicida qualche mese fa: grandi ali d’uccello, pazzeschi cappelli di Philip Treacy, piccoli short, maniche a kimono, abiti gabbia in pelli verniciate, bustier corazza: un perfetto ricordo di Isabelle. Da Chloè colori tra il pastello e il fluo, come pennellate. L’israeliano che piace alle americane Elie Saab, sue clienti Beyoncé e Diane Kruger che vanno pazze per i suoi abiti da sera e…i pepli dalle infinite scollature. Sbarazzina la donna per Paul & Jo: mini abiti di paillettes, kaftani leggeri e short. Affascinanti infermiere da Louis Vuitton: dodici molto sexy, in camice bianco, berretto, mascherina, labbra blu e verdi. E tra loro Naomi Campbell, Stephanie Seymour, Nadia Auermann ed Eva Herzigova, reclutate per il lancio di vestiti crazy-borghesi, loush per notti “Dolce Vita”. Fantastico il successo di Miu Miu con mini-tutù che faranno storia: bravissima Miuccia Pradacon in passerella femmine come ballerine, in maxi-mini, kellerine, conigliette di Playboy. E dice lady Miuccia: La moda è rappresentazione, ci si veste per recitare una storia”. Alber Elbaz, per Lanvin, afferma: “La moda è come la cucina se non è commestibile non è buona. Si deve vedere per strada”. Per Lanvin ha creato “Tagli divini, colori sobri come il fango o elettrici per abiti pallone”, dice la super lady Paola Pisa. Ennio Capasa, Costume National, con Mick Jagger alla consolle, con un defilé con donne affascinate dall’Oriente: l’India chic, il sari, sahariane e parka di nylon senza maniche, rossi, geranio, fucsia, tabacco e nero. Capasa ha presentato scolli fascinosi e moderne le trasparenze del Goa chic. Deliziosa la collezione di Dries Van Noten trionfano pigiami in seta: i patchwork indonesiani sono delle sete stampate, pantaloni morbidi, gonnelle paree, kaftani corti e scollati. Givency con tanto nero, bianco e un pallido celeste: Riccardo Tisci, per la maison Givency, ha deciso per gonnelle a pieghe, bluse drappeggianti, pantaloni over. Tisci ha pure presentato gladiatrici Anni 3000 che sfoggiano vestiti corti e molta pelle, lampi metallici e mise a pois irregolari. Straordinari i colori di Lacroix per i suoi cappelloni per stupire. Lusso da Roger Vivier, gruppo Della Valle. Serata mondaiola in Aveneu Montaigne, invitati da John Galliano per la maison Dior. E’ arrivata anche Monica Bellucci che mostrava un décolleté mozzafiato, la deliziosa Juliette Binoche, elegantissima Marisa Berenson, Charlotte Rampling con il designer Peter Marino, l’imperatrice di Persia Farah Diba. Poi, la principessa Clotilde di Savoia accompagnata dal fotografo Ali Mahdavi (il marito Emanuele Filiberto assente…giustificato), Elton John (con le chiome bionde) abbracciato a Sharon Stone, Eva Herzigova agghindata con un vestito trasparente e le mutandine nere in bellavista. Un party, quello di Galliano, con 800 bottiglie di champagne...allegria! Rane, teschi e crocifissi in un mix suggestivo e irriverente, decorati con pietre pregiate, perle e brillanti. Anelli, collane e bracciali firmati dalla deliziosa Delfina Delettrez. Al party, nella boutique Colette, più trendy di Parigi, è stata festeggiata con simpatia la dolce Delfina, la fanciulla di casa Fendi: sua nonna la cara Anna Fendi e la mamma Silvia Venturini Fendi. Il papà Delettrez è un celebre autore di gioie.

 
 
 

Post N° 8

Post n°8 pubblicato il 06 Ottobre 2007 da Blindste2

DEFORMAZIONE PROFESSIONALE - Marchio conosciuto veramente a lavoro

Patrizia Pepe è un caso emblematico di come il made in Italy di qualità possa trasformarsi da piccola realtà locale in realtà fashion conosciuta a livello internazionale. Patrizia Pepe, marchio toscano nato nel distretto di produzione tessile di Prato, è un'azienda che propone una moda femminile molto particolare, adatta ad ogni occasione. In particolare Patrizia Pepe è diventata celebre per le sue giacchine smilze da tailleur con maniche "a guanto", ovvero lunghe fino a metà palmo della mano, vero "marchio di fabbrica ". Patrizia Pepe offre all'interno delle sue collezioni una vasta gamma di capi per tutte le occasioni: abiti eleganti o informali, abbigliamento casual, top seducenti, jeans preziosi o sportivi, maglioni e maglioncini di lambswool o angora, camicie body e camiciole di chiffon. Patrizia Pepe offre anche una linea di accessori quali borse e scarpe di eccellente qualità, in pelle liscia, martellata o scamosciata, sempre nel segno del made in Italy. Patrizia Pepe per la stagione primavera-estate 2006-2007 inaugura anche la sua prima collezione uomo. Patrizia Pepe può vantare una fama internazionale al pari di altri marchi molto più tradizionali. Il rapporto qualità prezzo è molto buono poiché Patrizia Pepe mira ad offrire modelli originali pret-a-porter a prezzi accessibili.

 
 
 

Post N° 7

Post n°7 pubblicato il 05 Settembre 2007 da Blindste2

ANCORA MISTERI

Inghilterra, 23 agosto 2007 - Secondo il 'Daily Mail' e il 'Daily Express', quando Diana morì in quel terribile incidente stradale a Parigi, era "quasi certamente incinta di nove o dieci settimane". Entrambi i tabloid rilanciano la notizia, già emersa più volte in passato, alla luce di un "nuovo documento". Si tratta di una lettera recuperata da un giornalista investigativo francese, Chris Lafaille, negli archivi dell'ospedale parigino dove la principessa fu portata morente la notte del 31 agosto 1997.

Il documento fa parte di un libro scritto dal giornalista e di imminente pubblicazione. Il dettaglio sconvolgente è che il bambino non poteva essere di Dodi, conosciuto da Diana meno di nove settimane prima della sciagura.  Secondo il giornalista il padre del bimbo non nato potrebbe essere il chirurgo Hasnat Khan. A suo dire la lettera sarebbe stata occultata per un decennio ''per ragioni morali e in rispetto della privacy''. Nessuno ha mai provato che la notizia sia falsa anche se un portavoce degli ospedali parigini ha prontamente smentito.

La gravidanza spiegherebbe ''perchè la principessa fu illegalmente imbalsamata nelle ore subito dopo il decesso'': in questo modo si rese impossibile verificarla con ulteriori test.

 
 
 

Post N° 6

Post n°6 pubblicato il 03 Settembre 2007 da Blindste2

Il Film di Ieri Sera...
A grande, grandissima richiesta, torna Shrek, ormai icona del nuovo millennio, e con lui tornano l'inseparabile Fiona e la gang più pazza del grande schermo. Difficile da credere, ma per Shrek e Fiona è arrivato il grande giorno, dopo la morte del povero Re-Ranocchio Harold, la coppia ha la responsabilità del regno di Molto Molto Lontano. Non gradisce Shrek e parte alla ricerca dell'altro erede: il nipote Artie. Ma c'è un dovere al quale non può sottrarsi, quello di padre. "Sono incinta" grida Fiona mentre il nostro eroe sta partendo alla ricerca del cugino, e il ritmo del film cambia. Forse il problema non è più diventare il re di Molto Molto Lontano ma affrontare la paternità. Con Shrek III le implicazioni psicologiche del personaggio si approfondiscono, l'amore fra Shrek e Fiona ad ogni episodio si è trovato di fronte a una scelta: rosa o verde? Nel primo episodio: diventare ochessa per sempre o accettare l'amore per Shrek? Nel secondo: rendere irreversibile l'effetto del pozione magica e restare per sempre reali e belli o tornare orchi ma simpaticissimi? Nel terzo episodio invece non esiste più il problema della diversità come scelta, ormai Shrek e Fiona sono orchi e hanno deciso di rimanere tali. In questo episodio si torna a parlare dell'ibridazione tra l'orco e l'essere dal cuore gentile. La paura di Shrek di diventare padre non è soltanto l'egoismo di dover dividere la sua casa e la sua donna con qualcuno, ma è il mettere al mondo dei "mostri" come qualche volta si sente ancora chiamare lui. "Chi mai proverà tenerezza per un orchetto?" si domanda. Concentrandosi su due grandi doveri (la responsabilità di un regno e la paternità), gli ideatori di Shrek non lasciano strade aperte per un seguito, anche se già si parla di Shrek 4 previsto per il 2010. In un mondo di scambi e di amori fuori misura, a trionfare è ancora una volta la morale di Shrek, se il mondo ti deve accettare per quello per sei, per primo sei tu a dover accettare te stesso imparando a conoscere le tue responsabilità e i tuoi liniti. Così l'orco verde tornerà dopo quasi due anni d'assenza nella palude a dedicarsi ai suoi tre figlioletti mentre il regno di Molto Molto Lontano ha trovato il suo re. La scena finale è la summa della sfida vinta dai creatori di Shrek, l'accoglienza del focolare domestico in cui appaiono i tre orchetti...le cose più fantastiche sono però le principesse! L'isterica e capricciosa Bianca(neve) in cui mi rispecchio molto, la nevrotica e persa Cenere(ntola), la sonnacchiosa Bella (Addormentata) e la perifida e pelata Raperonzolo. Una favola!

 
 
 

Post N° 5

Post n°5 pubblicato il 29 Agosto 2007 da Blindste2

Garlasco, l'addio a Chiara
Tracce di sangue nella doccia: potrebbero essere dell'assassino. Concluso nella notte nuovo interrogatorio fiume per il fidanzato
PAVIA-
Si è concluso con un lungo applauso il funerale di Chiara Poggi a Garlasco (Pavia). Un migliaio di persone hanno assistito alla cerimonia. Nel primo banco della chiesa parrocchiale del paese, insieme ai genitori, sedevano le cugine Paola e Stefania Cappa e il fidanzato Alberto Stasi. «Non devono più succedere cose del genere» è stato l'appello del parroco don Giorgio Amiotti, in conclusione dell'omelia. Sulla bara della ragazza i parenti più stretti, la mamma, il papà, il fratello Marco e la nonna Mariuccia, hanno posato corone di rose bianche.

LO SFOGO DEL FIDANZATO - «La comunità di Garlasco vuole regalare vicinanza e preghiera alla famiglia di Chiara - ha detto don Giorgio - e vuole dire con forza che bisogna camminare per la verità e la giustizia. Non c'è misericordia senza verità. Con Gesù ciascuno di noi non può mentire». Il fidanzato di Chiara, Alberto Stasi, sentito come testimone fino all'una di venerdì notte dai carabinieri, prima della funzione si è sfogato con i giornalisti per averlo indicato tra i sospettati del crimine: «Mi fatte tutti schifo», ha detto ai cronisti riuniti fuori dalla chiesa.
NUOVI PARTICOLARI - Intanto il giallo si infittisce, grazie a due nuovi particolari. Il primo riguarda una telefona delle 13.27 fatta dal cellulare di Alberto al telefono di casa Poggi: secondo l'autopsia, Chiara a quell’ora sarebbe già stata uccisa, ma sembra che qualcuno abbia alzato il ricevitore per poi riagganciarlo (senza aver parlato) subito dopo. Il secondo elemento si riferisce invece al lavoro degli uomini della Scientifica dell’Arma che avrebbero rilevato tracce ematiche nella doccia del bagno al piano terra della villetta di via Pascoli. Potrebbe averle lasciate l’assassino che avrebbe cercato di ripulirsi dopo aver colpito ripetutamente e «con ferocia» la giovane alla testa con un oggetto contundente. E dell’arma del delitto continua a non esserci traccia, malgrado sia un elemento fondamentale per l’indagine. Il giallo dunque continua, così come sono attesi nuovi rilievi del Ris di Parma nella villetta di Garlasco e si prevedono nuovi interrogatori di amici e parenti della vittima da parte dei carabinieri di Garlasco, Vigevano e Pavia.
Io cmq continuo ad avere la mia idea...gli assasini sono due...e una delle cugine è sicuramente invischiata...Stefania...quella senza le stampelle....poi magari l'altro è il fidanzato...o l'altra cugina...mah...finirà cmq come Cogne...anni e anni senza arrivare a nulla!Un vostro parere?

 
 
 

Post N° 4

Post n°4 pubblicato il 27 Agosto 2007 da Blindste2

IL SURRISCALDAMENTO DELLA NOKIA...

...ANCORA EFFETTO SERRA!?

HELSINKI - Perdono terreno le azioni della finlandese Nokia sull'annuncio che il più importante produttore al mondo di cellulari ha riscontrato il potenziale rischio di surriscaldamento per 46 milioni di batterie dei suoi cellulari . L'operazione non avrà costi per i clienti che vorranno cambiarla. La società ha specificato che si tratta delle batterie a marchio Nokia "BL-5C" prodotte dalla giapponese Matsushita Electric Industrial ‹6752.T› tra il dicembre del 2005 e il novembre del 2006.

IL COMUNICATO - Secondo un comunicato Nokia le batterie «potrebbero potenzialmente surriscaldarsi a causa di un possibile corto circuito nella fase di ricarica, causando una fuoriuscita della batteria dalla propria sede». La società ha anche spiegato che a oggi sono stati registrati a livello globale un centinaio di casi di surriscaldamento delle batterie in questione, ma senza grossi danni per il telefonino. Non sono stati riportati significativi danni a persone o cose. I consumatori che possiedono una delle batterie BL-5C oggetto della nota di Nokia - fa sapere l'azienda in una nota - «devono sapere che i circa 100 casi riportati di incidenti sono avvenuti mentre la batteria era in carica. A quanto risulta a Nokia questo problema non riguarda altri usi del telefono cellulare».

COME RICONOSCERE LA BATTERIA - Per determinare se una batteria è oggetto di questa nota informativa, è necessario rimuovere la batteria dal telefono cellulare. Una batteria Nokia avrà il marchio “Nokia” e “BL-5C” stampati sul fronte della batteria. Sul retro della batteria, il marchio Nokia appare in alto, mentre il codice identificativo della batteria (consistente in 26 caratteri) si trova in basso. I consumatori dovranno far riferimento a questo codice identificativo per determinare se la propria batteria è fra quelle prodotte dalla Matsushita fra Dicembre 2005 e Novembre 2006. Un confronto fra questo numero e quelli che sono oggetto di questa informativa determinerà la possibilità per il consumatore ad ottenere una sostituzione gratuita. I consumatori possono visitare il sito web www.nokia.com/batteryreplacement o contattare il call center Nokia locale che in Italia risponde al numero 848 690 691.

INFORMAZIONI SULLA BATTERIA BL-5C - La BL-5C è uno dei 14 differenti modelli di batteria utilizzati nei prodotti Nokia. Come per molti dei propri componenti, Nokia ha una strategia multifornitore per le batterie, incluso il modello BL-5C. Matsushita è uno dei tre fornitori che Nokia utilizza per la batteria BL-5C.

 
 
 

Post N° 3

Post n°3 pubblicato il 24 Agosto 2007 da Blindste2

TG InSTINCT

Lei è Emily Maitlis, 36 anni, laureata a Cambridge e madre di due figli, ed è in quel modo che lunedì sera ha presentato, alle 21, l’anteprima di uno dei tg più famosi al mondo che un’ora dopo sarebbe andato in onda.
Gonna sotto al ginocchio, gambe accavallate, tailleur accollatissimo, niente di provocante. A parte la posizione, che ha scatenato le polemiche di centinaia di inglesi “conservatori” che dalla rete vogliono serietà e che hanno trovato la cosa di cattivo gusto.

La BBC non ha fatto commenti ufficiali, anche se pare abbia detto che si è trattata di un’iniziativa della donna, che tra l’altro non è la “titolare” del tg delle 22, ma si trovava lì per sostituire i colleghi in vacanza. I maligni invece sostengono che sotto sotto ci sia stato un piccolo “complotto” per attirare maggiori spettatori. Non si sa quale delle due ipotesi sia vera, ma sta di fatto che non è la prima volta che la Maitlis fa “scandalo”. Qualche anno fa, ad una manifestazione importante, è stata la protagonista di una semi-uscita di seno a causa di un vestitino troppo succinto.

Sinceramente, se avesse avuto una mise alla Sharon Stone e avesse “scavallato” le gambe mostrando la biancheria intima, forse mi sarei scandalizzato anch’io, ma con quel tailleur alla Margaret Thatcher e qualche minuto di polpaccio in evidenza, di provocatorio mi pare avesse ben poco.

 
 
 

Post N° 2

Post n°2 pubblicato il 21 Agosto 2007 da Blindste2

ViAGGiATORi Di PLASTiCA

LONDRA - Una flotta di quasi 30mila paperelle di gomma sta puntando verso le coste dell’Inghilterra. I primi sbarchi sono previsti entro i prossimi due mesi, dopo un viaggio di oltre 27mila chilometri, durato ben 15 anni e mezzo. Era, infatti, la fine di gennaio del 1992 quando la nave cargo che trasportava questi “Friendly Floatees” perse il suo colorato carico di pennuti di gomma (ma c’erano anche tartarughe, castori e rane) in pieno Oceano Pacifico a causa di una tempesta. La spedizione, appena uscita da una fabbrica di Hong Kong, era destinata alla “The First Years Inc.” di Tacoma, Washington, ma tre containers finirono in mare aperto e, rompendosi a contatto con l’acqua, liberarono i 30 mila animaletti di plastica e gomma che di solito fanno compagnia ai bambini durante il bagnetto e che da allora stanno, invece, vagando per il globo seguendo le correnti marine. Ma non sono soli in questo viaggio.

MONITORAGGIO - Dalla sua base di Seattle, infatti, l’oceanografo
 
americano Curtis Ebbesmeyer li ha tenuti costantemente monitorati, seguendone gli spostamenti sulla cartina geografica e ricostruendo tutto il percorso compiuto fino ad oggi. Stando allo studioso, che al progetto sta dedicando gli anni della sua pensione, una volta finita nell’oceano, l’armata delle paperelle si sarebbe divisa: due terzi avrebbero puntato decise verso sud e, oltrepassati i tropici, sarebbero finite sulle spiagge dell’Indonesia, dell’Australia e del Sud America.
UN MIGLIO AL GIORNO - Altre 10mila circa sono invece state spinte a nord e quelle che sono riuscite a passare attraverso lo Stretto di Bering (che divide la Russia dall’Alaska), "sopravvivendo" alle gelide correnti del circolo polare e alle collisioni con qualche iceberg modello Titanic, dopo otto anni sono finalmente arrivate nell’oceano Atlantico, viaggiando alla velocità di un miglio (poco più di un chilometro e mezzo) al giorno. Era, infatti, il 2000 quando i primi “Friendly Floatees” vennero avvistati nelle fredde acque dell’Atlantico del nord: impossibile confonderli, anche perché avevano la scritta “The First Years” ben visibile.
TAGLIA DI 100 DOLLARI - Da qui, nel 2003, l’idea dell’azienda americana di mettere una “taglia” di 100 dollari (circa 75 euro) sulle paperelle. Chiunque ne avesse trovata una originale e l’avesse spedita al quartier generale di Tacoma, avrebbe ricevuto il denaro in cambio. Ovviamente, con il passare degli anni, il sole e il sale dell’acqua hanno scolorito il giallo delle papere (ma anche il blu delle tartarughe, il verde delle rane e il rosso dei castori), come pure il “marchio di fabbrica” della casa madre, ma riuscire ad individuarle dovrebbe sempre risultare abbastanza semplice. Ecco perchè Ebbesmeyer allerta i “cacciatori” inglesi: «Stando ai miei calcoli – ha detto al “Daily Mail” - nei prossimi due mesi le papere dovrebbero invadere le coste dell’Inghilterra. Penso che le prime ad essere interessate saranno le spiagge della Cornovaglia e quelle dell’Irlanda del sud».
MANIE DA COLLEZIONISTI E RICERCHE SCIENTIFICHE - Oggi la saga delle paperelle scampate alla tempesta non è solo finita in due libri per bambini, ma ha anche stuzzicato l’interesse dei collezionisti di tutto il mondo, disposti a pagare oltre 740 euro per quei buffi naufraghi di plastica colorata. Al di là dell’aspetto ludico o commerciale, però, la storia di questo viaggio globale che dura da tre lustri ha permesso agli esperti di studiare i cambiamenti climatici del globo. Conferma Simon Boxall, del Centro nazionale Oceanografico di Southampton, al Times: «Seguendo le papere di gomma attorno al mondo, abbiamo tracciato il percorso delle correnti, che sono quelle che determinano poi il clima e visto che la plastica può durare 100 anni, la nostra speranza è che questa avventura possa continuare ancora a lungo. Per questo, invitiamo tutti i vacanzieri a tenere gli occhi bene aperti quando sono in mare».

Eccone un altro...Dal mare olandese è stato pescato un enorme pupazzo sorridente, costruito con i celebri mattoncini "Lego". La sagoma raffigura un uomo alto due metri e mezzo e con un'ironica scritta sul petto "no real than you are" ("non piu' reale di quanto lo sei tu"). Ad avvistarlo era stata una signora che aveva avvertito le autorità marittime. Il pupazzo è stato ripescato da un gruppo di operai davanti a Zandvoort, nel nord dei Paesi Bassi. Secondo alcuni testimoni l'inusuale relitto stava galleggiando a una distanza non precisata dalla costa. Il gigante, con la testa gialla, calzoncini rossi e la maglietta blu, era stato avvistato da una signora, alla quale era sembrato che, provenendo dall'Inghilterra, l'enorme giocattolo stesse "nuotando" in direzione della spiaggia olandese.

 
 
 

Tutti scambisti con lo Swapping

Post n°1 pubblicato il 20 Agosto 2007 da Blindste2

Lo sanno tutti, essere alla moda costa e molto, soprattutto negli ultimi tempi. Come fare allora per soddisfare la voglia di fashion e sfoggiare qualcosa di nuovo senza far diventare rosso il conto in banca? Prima c’è stata la moda delle borse in affitto, che consentiva, tramite un canone, di cambiare borsa ogni mese; oggi il nuovo trend dello shopping è lo swap (in inglese, baratto) che è invece a costo zero.

Impossibile? No, semplicissimo.
La filosofia di uno “swap party” è elementare: basta sfogliare l’agenda, mettere insieme un nutrito gruppo di donne, far portare loro abiti e accessori dimenticati nel fondo di qualche armadio ed il gioco è fatto. Si può rinnovare il guardaroba senza spendere nemmeno un euro. Non è previsto infatti l’acquisto della merce, ma solo il semplice scambio.

Cambi di stagione, acquisti frettolosi, shopping poco attento, regali poco graditi, cambi di taglia diventano quindi una risorsa inesauribile. Basta fare qualche telefonata e avrete l’occasione di rinnovare il vostro armadio spettegolando davanti ad un aperitivo o un tè, in compagnia di amiche e conoscenti. L’unico limite allo scambio sono taglie e misure, ma basterà provare i capi per non rimanere delusi.

Persino Luciana Litizzetto, stanca dei prezzi imposti dalla moda, rivela: «Con le mie amiche abbiamo inaugurato una consuetudine: ogni tanto ci ritroviamo e ci scambiamo i vestiti». Semplice, no?
Per chi poi fosse troppo pigro per organizzare un party a casa sua, lo swapping è anche online: www.swapstyle.com

 
 
 

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