uohah

primo urlo

Me ne vado anzi resto, mi metto di lato, nell'angolo appartato. Un lancio dalla destra sino al centro del mio culo, scoreggio dimagrendo di giorno in giorno sempre più. Dieci anni fa mangiavo più del doppio, di notte strafatto barcollavo ingurgitando tutto quanto avevo innanzi. Adesso ingoio un rospo ricoperto da un lenzuolo di carne e da un materasso di ossa.

secondo urlo

Una notte non l'ho visto arrivare e ho pensato fosse morto, calato su di una spugna manco fosse una vacca smunta. Hai mai pensato di piangerle sul collo? Distinguere tra folla semivuota l'imbarazzo di una scelta? Per quanto ti riguarda dimentica ogni cosa avevi a mente ed urla forte, ammetti che l'immagine riflessa non corrisponde al vero.

terzo urlo

La solita solfa, il solito sofà, il solito caffè senza zucchero. Noia, quanto scaldi le mie membra disarticolate, fai bene, il papa sarà fiero dei tuoi slanci d'umore posticcio. Mamma, un giorno te lo metterò nel culo per dimostrarti il mio amore, che ne dici?

quarto urlo

Ho perso la testa prima di partire per la merica, ho perso il controllo ed anche la pazienza.
Ho visto piangere la mia donna per una mancanza di stile o di tatto. Ho visto cose che non mi va più di rivedere, ragni scalare soffitti e mosche riuscire a superare barriere di metallo. E' il viaggio di chi vuole provare altri confini, è un viaggio o un sacrificio, qualcuno lo ha capito ma non lo vuole dire.

quinto urlo

Quando in un posto si aspetta per la sera nell'altro gia' si vomita alla buona. Fondo le mie dita nella mela e gusto il mio bicchiere di limone. Fotografie eccellenti aspettano sviluppi in positivo cercando degli spazi tra il primo ed il secondo. Piano, fai piano altrimenti dici tutto mentre sogni un'altra notte senza tende alle finestre.

sesto urlo

Bleffa chiedendo cose che gia' sa, evidente la sua cura per il disinteresse. Ascoltami, ho da dirti una parola nell'orecchio, ho da darti un pugno nello stomaco.
Scherza pure quanto ti pare, brucia pure quanto ti pare, io ti massaggerro', che tu lo voglia o no.

settimo urlo

Il vento mi scompiglierebbe i capelli se li avessi.
Mi e' cresciuta una pancia enorme, faccio schifo.
Piscio in continuazione e non riesco a respirare.
Ho pero' scoperto d'essere fortunato, possiedo una cosa che nessuno ha (e lo dico senza urlare).

ottavo urlo

Chi lo sa che la gatta ha fatto ottanta la sa lunga, riferisce le sue voglie all'insalata conservando spoglie nell'armadio chiuso a chiave. Chi lo sa se lo scrivano si comprende come gli altri, chi lo sa? Chi lo sa si faccia avanti e dica tutto a chi non sa.

nono urlo

Non ti dirò mai più quello che penso sai perché? perché non penso nulla. Le noccioline nel taschino puzzano di chiuso e sono piene di inchiostro, mi si è rotta la penna.

decimo urlo

Arraffa ora che puoi, costruisci le tue case sugli scogli e uccidi un negro, ora che puoi. Spara a vista sui rumeni ora che puoi, lascia Roma ad i romani e la Lazio ad i fascisti ora se vuoi... ma Alemanno se è pugliese come fa? Magari è una specie di scambio culturale e il sindaco di Bari adesso è Bombolo. Città pulita adesso, si cambia detersivo; l'economia romana s'impennerà alla grande, solo prodotti italiani: puttanesca e amatriciana, poi sò cazzi dentro il cesso, già m'immagino il fetore.