Mica fessi gli uomini che non stirano in casa, è una rogna pazzesca. Mettiamo una camicia. Sistemare da cristiani un collo è più difficile che fare andare d’accordo Berlusconi e Fini, evitare la pieguzza carogna è più improbo che eliminare l’immondizia dalle strade di Napoli. E poi, dopo tutta quella fatica, la metti e bastano due minuti di agitazione per sudare e puzzare, con la chiazza sotto le ascelle. Via la camicia, nuovo lavaggio e nuova stiratura, meglio quelle vecchie in sintetico che puzzavano di più ma almeno rimanevano rigide come baccalà. Così pulire in casa, è un lavoro da serie C ma bisognerebbe premiarlo col Nobel, provare per capire se è facile non seminare pozzangherine, non far sgocciolare i lavandini, non far crepare di infiltrazioni il parquet, non lasciare olezzi da petrolchimico.
SULLE SPALLE DELLA DONNA - Andiamo verso la parità in tutto, ma il 76,2 per cento del lavoro in casa continua a pesare sulle spalle delle donne. E non di quelle che si definisce casalinghe per dire più o meno, una bastardata, che non fanno nulla nella vita. Ma anche quelle che lavorano fuori e quando tornano nella loro casa, dolce casa, trovano roba tale da far struggere di nostalgia per il lavoro fuori. I dati dell’Istat (Istituto nazionale di statistica) sono da guerra civile: la donna 5 ore e 9 minuti, l’uomo 1 ora e 43 minuti. E volete sapere di quanto l’uomo ha aumentato il suo apporto al lavoro domestico in sette anni? Nove minuti, insufficienti anche per stirare solo la manica della camicia. Non ne parliamo di pulire in casa, le due cose resistenti a ogni parità. Gli uomini in casa, per la verità sono in molte a non volerli neanche fra i piedi. Ma se qualcosa fanno, se lo scelgono: giocano con i figli (ma sia mai raccontargli la storia prima di dormire), curano i fiori che vorrebbero essere lasciati fare in pace la loro vita, scendono a sistemare una cosa nell’auto, cioè spariscono pur risultando in servizio. I più coscienziosi vanno a fare la spesa, si fanno piazzare latticini pieni di acqua e bresaola a 24 ore dalla scadenza. Senza contare che la fatica maggiore è sistemarli nel frigorifero, non puoi mettere i latticini che cacciano acqua sulla frutta, il giorno dopo sarà un disastro ecologico. Onestamente bisogna dire che si incontrano sempre più uomini in strada al volante del passeggino. Lo guidano impettiti come galli cedroni, guardano a destra e sinistra per farsi notare, credono di essere moderni e fighi. Il passeggino è la scusa per fare la chiacchiera in improvvisati accampamenti di passeggini, con cani di famiglia che non mancano mai, pare che il tutto sia molto di sinistra. Finché il ciccino o la ciccina, che non hanno opinioni politiche, non cominciano a frignare. Allora è il panico totale, si sono visti giovani papà chiamare il 118, alcuni hanno provato con la protezione civile, scatta l’imbarazzante e ironico volontariato di giovani mamme dell’accampamento coi ciccini o le ciccine che non ci capiscono più un tubo.
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Inviato da: nntidiromaicheti
il 28/11/2010 alle 13:17
Inviato da: passandoperme
il 28/11/2010 alle 11:46
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il 28/11/2010 alle 11:45
Inviato da: exhilarated
il 28/11/2010 alle 11:38
Inviato da: nadiaemanu
il 28/11/2010 alle 10:30